Ringrazio gli amici e i colleghi che mi hanno segnalato che su You Tube è stato inserita la parte del programma di Antenna 3, "Lunedì di Rigore" dell'ottobre 2006 dove chiedo a Luciano Moggi perché la Juventus sotto la sua gestione incassava in anticipo somme consistenti per la sua gestione. Il video è visibile su http://www.youtube.com/watch?v=XO4aC9XfE7A
Moggi risponde "dribblando" la mia domanda in questo modo: era un semplice direttore sportivo e non partecipava alla stesura dei bilanci. In pratica, ha ammesso di non contare nulla all'interno della società bianconera. Strano, poiché nei documenti contabili della Juventus si afferma il contrario: egli era consigliere di amministrazione con poteri esecutivi, così come lo erano Roberto Bettega e l'amministratore delegato Antonio Giraudo, e direttore generale. Se non fosse stato così, non avrebbe potuto ricevere l'avviso di garanzia nell'ambito dell'inchiesta per l'ipotesi di reato di falso in bilancio condotta dalla Procura della Repubblica di Torino.
Riporto qui due miei articoli, pubblicati su Liberomercato e su http://www.quotidiano.net/, in cui ho scritto anche degli incarichi di Moggi.
Liberomercato 19 ottobre 2007
Il giallo degli orologi nel bilancio della Juve
Marco Liguori
Ci risiamo. Dopo i celebri Rolex d’oro della Roma, alla Juventus spuntano gli orologi da 2.500 euro ciascuno. Ne dà notizia la relazione preparata dal collegio sindacale in risposta alla denuncia presentata, secondo l’articolo 2408 del Codice Civile, dall’azionista Marco Bava nell’assemblea del 26 ottobre 2006 in cui è stato approvato il bilancio chiuso al precedente 30 giugno. Questo è l’esercizio che in cui sedevano ancora nel cda bianconero, fino al mese di maggio, l’amministratore delegato Antonio Giraudo e il consigliere di amministrazione con poteri esecutivi, nonché direttore generale, Luciano Moggi. Bava nella sua denuncia aveva chiesto ai tre sindaci juventini di indagare "sulle spese di rappresentanza ed in particolare su quante di queste vanno ricondotte a Moggi e Giraudo, per verificare se queste siano servite per occultare spese ad personam".
Liberomercato è in grado di anticipare le risposte del collegio sindacale, che saranno consegnate in un documento all’assemblea degli azionisti il 26 ottobre prossimo in cui sarà approvato il bilancio 2006/2007. I sindaci hanno esaminato il dossier delle spese di rappresentanza e omaggio che nel bilancio al 30 giugno 2006 ammontavano a 2,9 milioni. Il collegio ha evidenziato che "il 48% di dette spese (1,4 milioni) riguarda omaggi vari di cui 538mila euro materiale Nike, 422mila euro omaggi di valore unitario inferiore a 25,82 euro, 229mila conguaglio biglietti e abbonamenti". Ma c’è una voce molto particolare del dettaglio, riguardante "143mila euro ad orologi del costo medio unitario di 2.500 euro circa". I sindaci non danno indicazioni su chi possano essere i beneficiari dei 57 orologi, non specificando se fossero da polso, da tavolo o da muro.
Il collegio sindacale, per questi regali e le restanti spese, afferma che "non è verificabile una significativa destinazione 'ad personam' delle stesse". "Voglio sapere chi sono gli omaggiati – ha spiegato Marco Bava a Liberomercato – di orologi di valore unitario così elevato. Alla prossima assemblea ripresenterò un’ulteriore denuncia ai sindaci". Sia per gli orologi che per l’operazione di vendita (avvenuta il 30 giugno 2005, ultimo giorno del bilancio bianconero) della sede sociale della Juventus alla Virgiliocinque, da questa poi affittata alla società bianconera, i sindaci ritengono "che non siano emersi fatti censurabili". Il collegio afferma che "il corrispettivo del trasferimento, pari a 15 milioni, è stato versato contestualmente all’atto pubblico, mediante assegni circolari" e fruttò, secondo il bilancio 2004/05 juventino, una plusvalenza di 8,9 milioni. Nella risposta si legge anche che il canone annuo del contratto di locazione (durata 12 anni) è pari "a 1,185 milioni di euro all’anno, salvo che per i primi due anni di durata del contratto per i quali il corrispettivo è, rispettivamente, di 1,0 e 1,1 milioni di euro". Anche questo non ha soddisfatto Bava che ritiene "economicamente censurabile cedere un immobile per 15 milioni ed esserne obbligato a pagare l’affitto per 12 anni. Di fatto è un leasing back, senza la proprietà finale dell’immobile".
http://qn.quotidiano.net/conti_del_pallone_2007/2007/04/26/8267-juventus_moggi.shtmlGEAWORLD
26 aprile 2007
La Juventus e Moggi
Marco Liguori
Riguardo alla Gea World, la Juventus ha confessato il rapporto d'affari e il conflitto d'interessi tra Moggi padre e Moggi figlio. A pagina 42 del bilancio chiuso al 30 giugno 2006, nel paragrafo dedicato alle operazione con società controllate e altre parti correlate, è stata inserita una nota riguardante la società presieduta da Alessandro Moggi: quest'ultimo ne è tuttora socio al 45% tramite la Football Management. Dopo la messa in liquidazione volontaria votata dall'assemblea del 18 luglio 2006, c'è stato un passaggio di quote Gea dalla General Athletic a Riccardo Calleri, diventato socio al 22,6%, e a Chiara Geronzi, che ne possiede il 32,4%.Nel documento della società bianconera si evidenzia che la Gea "è stata parte correlata fino al 16 maggio 2006, data delle dimissioni dell'ex direttore generale Luciano Moggi".Tradotto dal freddo linguaggio di Borsa, l'espressione "parte correlata" significa che la società di procuratori calcistici aveva un rapporto professionale continuativo con la Juve. La "confessione" dei bianconeri riguarda quindi il rapporto tra Luciano Moggi e l'azienda presieduta da suo figlio Alessandro, terminato, guarda caso, proprio con l'uscita di scena di Moggi senior: entrambi trattavano fra loro la compravendita dei calciatori.Ciò è anche supportato dal dettaglio dei poteri di papà Luciano, specificati minuziosamente nel bilancio al 30 giugno 2005 della Juve.
Oltre ad essere direttore generale, egli era anche consigliere di amministrazione con poteri esecutivi, così come lo erano l'amministratore delegato Antonio Giraudo e il vicepresidente Roberto Bettega: tutti e tre partecipavano anche alla stesura del bilancio e hanno partecipato a tutte le riunioni del consiglio d'amministrazione. Inoltre lo stesso Cda aveva dato a Luciano Moggi, con delibera in data 4 settembre 2001 e confermata il 28 ottobre 2003, "specifici poteri nell'ambito delle competenze sportive".
Alla Gea World sono stati versati 970 mila euro, per il solo esercizio 2005/06, "in occasione di operazioni riguardanti la gestione dei contratti di prestazione sportiva dei calciatori". Tuttavia la Juventus risulta debitrice verso la Gea per 550mila euro e nei confronti della controllante di quest'ultima, la Football Management, per 110 mila euro.
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lunedì 7 aprile 2008
Moggi afferma che nella Juve contava poco o nulla
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