da www.paoloziliani.it
Domenica, 25 Maggio 2008
Tra le tante leggende metropolitane che impazzano, di questi tempi, sull'Inter dell'era Moratti-Mancini, la più divertente è quella che racconta l'insensatezza di un presidente (Moratti) che medita di disfarsi di un allenatore (Mancini) capace di portare nella bacheca di via Durini 7 degli 8 trofei vinti dall'Inter dal 18 febbraio 1995, da quando cioè Moratti è proprietario e presidente del club. Detta così, non fa una piega. Nei 13 anni della sua reggenza, Moratti ha vinto 1 Coppa Uefa con Simoni e poi – con Mancini in panchina – 3 scudetti, 2 Coppe Italia e 2 Supercoppe italiane. Particolare importante: quando parliamo dei 3 scudetti “manciniani” includiamo anche quello vinto a tavolino dopo lo scandalo di Calciopoli (estate 2006).
Molti, lo sapete, contestano la legittimità di quel tricolore: noi invece siamo dell'avviso opposto. Dopo il letamaio scoperchiato dai giudici, non c'era altra strada che assegnare il titolo 2005-2006 all'Inter. Chi ci legge sa che lo scrivemmo già nel maggio 2006: e cioè un paio di mesi prima dell'allestimento dei processi sportivi.
Domanda: perché all'Inter venne assegnato uno scudetto a tavolino (il primo dei 3 vinti da Mancini)? La risposta è nota: perché venne scoperta , grazie alle intercettazioni della Procura di Napoli, la gang malavitosa messa in piedi da Moggi e Giraudo con la fattiva collaborazione di dirigenti arbitrali (Bergamo, Pairetto, Lanese e comprimari), dirigenti federali (Mazzini & company), arbitri (De Santis in primis) e persino giornalisti, televisivi e non. Per anni, come gli stessi inquirenti hanno più volte detto e scritto, la Cupola di Moggi ha fatto scempio della regolarità dei campionati manovrando arbitri, partite e risultati a tutto vantaggio dei club affiliati alla banda.
Ebbene, seguiteci un momento. Se tutto questo risponde al vero, e se è vero che Moggi e Giraudo hanno guidato la Juve malavitosa per qualcosa come 12 anni, per onestà intellettuale va detto che Simoni può dire di aver vinto il campionato 97-98 (designatore Baldas, arbitri di spicco Ceccarini e Rodomonti) e Cuper di aver vinto il campionato 2001-2002 (designatori Bergamo & Pairetto, arbitro-emblema De Santis) né più né meno di quanto Mancini abbia vinto il campionato 2005-2006. Anzi, a dirla tutta: mentre Mancini nel 2005-2006 era arrivato terzo a 20 punti dalla Juve ladrona, Simoni e Cuper – ai loro tempi - se l'erano giocata assai meglio perdendo il campionato il primo nella scandalosa sfida diretta del 26 aprile '97, il secondo nel drammatico 5 maggio 2002 (tracollo che senza le malefatte di De Santis in Chievo-Inter 2-2, due settimane prima, non ci sarebbe mai stato).
Per capirci: se Mancini fosse stato sulla panchina dell'Inter ai tempi belli di Ceccarini e del rigore-non rigore Iuliano-Ronaldo (Juve-Inter 1-0) e se Simoni fosse stato l'allenatore dell'Inter nella stagione di Calciopoli (scudetto all'Inter a tavolino), oggi tutti direbbero che degli 8 trofei vinti da Moratti, 7 sono merito di Simoni, 1 di Mancini. Allo stesso modo: se Mancini fosse stato sulla panchina dell'Inter ai tempi belli di De Santis e del rigore-non rigore D'Anna-Ronaldo (Chievo-Inter 2-2), e se Cuper fosse stato l'allenatore dell'Inter nella stagione di Calciopoli (scudetto all'Inter a tavolino), oggi tutti direbbero che degli 8 trofei vinti da Moratti, 7 sono merito di Cuper, 1 di Simoni e nessuno di Mancini.
Insomma, se un minimo di serietà serve ancora, oggi, per portare avanti una discussione appena appena plausibile, la storia dei 7 trofei su 8 vinti da Mancini nell'era Moratti andrebbe trattata per quello che è: cioè, una bufala. La verità è che Mancini ha vinto uno scudetto (il primo a tavolino) perché una Procura ha scoperto che da anni l'Inter – e non solo l'Inter – veniva derubata di scudetti meritati da una banda di ladroni facente capo a Moggi e Giraudo, i due mammasantissima della Juventus. A patto di non credere alle favole, alzi la mano chi pensa davvero che lo scudetto vinto dalla Juve nel 97-98, con Rodomonti che sullo 0-0 non vede il gol di Bianconi (palla entrata di mezzo metro) in Empoli-Juventus 0-1 e con Ceccarini che 7 giorni dopo non vede il rigore di Iuliano su Ronaldo in Juve-Inter 1-0: alzi la mano, dicevamo, chi pensa che quello sia stato uno scudetto immacolato (il designatore era nientemeno che il prode Baldas, quello che 8 anni più tardi verrà pescato con le mani nella marmellata mentre tarocca, su ordine di Moggi, la supermoviola al Processo di Biscardi per coprire gli arbitri telecomandati).
Su questo primo scudetto, ricevuto a tavolino e giunto a mo' di risarcimento per i colossali furti patiti prima da Simoni, poi da Cuper e infine dallo stesso Mancini, l'Inter ha costruito una serie di successi che potremmo dire “facilitati”: in particolare, il secondo scudetto vinto con la Juve in serie B e il Milan penalizzato, un titolo – diciamolo - che l'Inter avrebbe conquistato anche con i fratelli De Rege in panchina.
Insomma: almeno 2 dei 3 scudetti vinti da Mancini (i primi) li avrebbe vinti chiunque, anche Hodgson, Zaccheroni e persino Tardelli. Sul terzo si può cominciare a ragionare: e chi crede di aver assistito ad una cavalcata entusiasmante dell'Inter, naturalmente, è libero di pensarlo. Noi pensiamo che un titolo vinto alla Dorando Petri, con i tifosi con le mani nei capelli fino al minuto 65 dell'ultima partita, non sia motivo di vanto per un allenatore che aveva a disposizione un organico da mille e una notte. E pensiamo anche che un allenatore che ha a disposizione campioni come quelli dell'Inter 2004-2005, 2005-2006, 2006-2007 e 2007-2008 non può rimediare, in campo europeo, le figuracce che ricordiamo: vedi tracollo col Milan (con finale isterico e squalifica del campo), vedi tracollo col Villareal, vedi tracollo col Valencia (con maxi-rissa e pioggia di squalifiche), vedi tracollo col Liverpool (Materazzi espulso, Burdisso espulso).
Diciamocelo: ma è davvero così bravo, questo Mancini?
Paolo Ziliani
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