Tratto da Liberomercato - 17 Ottobre 2007
Dopo circa un anno, si è svolta ieri la seconda udienza del processo per il crack del Como Calcio presso il tribunale penale di Como. Non si sono presentati a difendersi dalle accuse di bancarotta fraudolenta i due imputati, l'industriale ed ex presidente della società lariana (e attuale numero uno del Genoa) Enrico Preziosi e l'ex amministratore unico Massimo DAlma. Nell'udienza di ieri si è registrato il ritiro di tre parti civili (l'ex allenatore Roberto Galia e i calciatori Crisopulli e Rossini) ed è iniziata l'audizione dei 41 testimoni. Tra quelli dell'accusa si segnalano l'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi e il curatore fallimentare Francesco Corrado. Proprio la relazione preparata da quest'ultimo costituisce uno dei cardini principali dell'accusa. In essa si legge che «la Fingiochi spa è stata sino al 18/10/2003 socio di maggioranza sia del Como che del Genoa, Enrico Preziosi è stato presidente del cda del Como sino al 18/10/2003 e dal novembre 2003 nel cda del Genoa». Il curatore ha puntato l'indice contro le operazioni di calciomercato svolte dalla dirigenza della società lariana. «Si ritiene pertanto che il presidente del cda del Como Calcio - prosegue Corrado - ben conosceva lo stato d'insolvenza della società, operando con i passaggi tra Como-Modena-Genoa ha causato notevoli danni alla società Como distraendone cespiti attivi, con i quali avrebbe potuto coprire parte dell'indebitamento». Sempre a proposito della compravendita calciatori, il curatore ha anche evidenziato che «le omesse rilevazioni relative ai giocatori, ai fini del bilancio hanno comportato la possibilità di nascondere il pesante risultato negativo». Corrado ha espresso anche i suoi dubbi per alcune «cessioni gratuite con pesanti conseguenze a carico del Calcio Como e gli enormi benefici per il Genoa Calcio, aggiungendo infine che è palese il contrasto di interessi esistenti trattandosi dello stesso soggetto».
Oltre agli atti processuali, c'è anche una chicca contenuta nella relazione del collegio sindacale allegata al bilancio del Como chiuso al 30 giugno 2004. I tre componenti scrivono che nella riunione del 19 settembre 2004 «il collegio sindacale non è stato messo nella condizione di visionare tutti i libri sociali perché non disponibili presso la sede sociale». Ma i tre sindaci riportano anche di un particolare grave. «In merito alle verifiche extra contabili relative all'affidabilità del sistema amministrativo contabile, il collegio sindacale NON ha ricevuto nessuna relazione dal responsabile amministrativo dott. D'Alma Massimo».
Marco Liguori
Oltre agli atti processuali, c'è anche una chicca contenuta nella relazione del collegio sindacale allegata al bilancio del Como chiuso al 30 giugno 2004. I tre componenti scrivono che nella riunione del 19 settembre 2004 «il collegio sindacale non è stato messo nella condizione di visionare tutti i libri sociali perché non disponibili presso la sede sociale». Ma i tre sindaci riportano anche di un particolare grave. «In merito alle verifiche extra contabili relative all'affidabilità del sistema amministrativo contabile, il collegio sindacale NON ha ricevuto nessuna relazione dal responsabile amministrativo dott. D'Alma Massimo».
Marco Liguori