Taranto Sport in perdita, ma soltanto per sopravvenienza. Il bilancio depositato in Camera di Commercio al 30 giugno 2007 della società pugliese, ritornata in C1 (adesso Prima divisione della Lega Pro) dopo due anni di militanza nella categoria inferiore, presenta un conto costi-ricavi in confortante attivo per 495mila euro e in netto aumento rispetto ai 45mila euro dell’anno precedente. Ma se la gestione caratteristica è stata positiva, non lo è stata altrettanto quella straordinaria che si è chiusa con un passivo di 456mila euro: il risultato di esercizio è stato negativo per 38.500 euro, mentre al 30 giugno 2006 era in attivo per circa 12mila euro: la perdita è stata rinviata dall’assemblea dei soci, si legge nella nota integrativa, "al futuro esercizio". Il patrimonio netto, ossia i mezzi propri, è positivo per 228mila euro, in lieve discesa dai precedenti 266mila.
Scendendo in dettaglio, i conti sono stati intaccati innanzitutto da una sopravvenienza passiva di 296mila euro riguardante, stando alla nota integrativa, "prevalentemente a costi relativi alle vertenze dei vecchi tesserati derivanti dalla fallita Società Taranto Calcio srl, nonché al costo dell’esercizio provvisorio del Fallimento Taranto Calcio srl addebitato alla Taranto Sport srl". Oltre a ciò, vi sono 167mila euro per altri oneri straordinari che hanno inciso sul risultato finale. L’obiettivo del monitoraggio dei conti, riproposto anche per l’anno successivo dal consiglio di amministrazione nella relazione sulla gestione, è dunque stato raggiunto considerato che il passivo deriva da fattori non ripetibili. Sul bilancio della stagione 2007/08 del "magico" (come lo chiamano i suoi tifosi), in cui ha ancora militato in C1, potrebbe però pesare l’incognita delle ripetute chiusure dello stadio "Erasmo Jacovone" che genererebbero incassi inferiori al botteghino. Ma per adesso, in attesa dell’eventuale promozione in serie B attesa da tanti anni, si può dire che il glorioso e coriaceo Taranto è risorto dalle ceneri del crac del 2004.
Nei 3,08 milioni di euro di ricavi spiccano i circa 1,5 milioni dei proventi da sponsorizzazioni. I principali sostenitori economici del Taranto sono tutte aziende del territorio: la Siel Euro Impianti (500mila euro), Soluzioni Pubblicità e Marketing (365.500 euro) che è anche la concessionaria pubblicitaria dello stadio, Peroni (140mila) e Ilva (240mila). A esse si è aggiunto lo sponsor tecnico Umbro (62mila euro). Confortanti i 902mila euro di incassi ottenuti dalla vendita biglietti, in aumento del 51,54% rispetto alla stagione precedente, a cui vanno sommati poco più di 118mila euro in abbonamenti. Nella relazione sulla gestione è spiegato che ciò è dovuto all’incremento del prezzo dei tagliandi effettuato dopo il salto di categoria. La società ha incassato soltanto mille euro da plusvalenza calciatori. Nella nota integrativa si spiega che al 30 giugno 2007 "si è provveduto a stornare l’immobilizzazione relativa all’unico giocatore acquisito a titolo oneroso e completamente ammortizzato". Durante la stagione la società di Vito Blasi "ha acquistato diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori – prosegue la nota del documento contabile – per un totale di 1.500,00 euro completamente ammortizzati in quanto il contratto aveva durata annuale. Gli altri giocatori ingaggiati erano svincolati e quindi contrattualizzati a parametro zero". Dunque il patrimonio calciatori risultava molto esiguo: di conseguenza, gli ammortamenti relativi sono stati scarsi pari a 6900 euro. Riguardo ai costi, spiccano i 939mila euro (+76,40%) per servizi e i 556mila per gli stipendi dei calciatori (+17,7%).
Lo stato patrimoniale presenta un equilibrio tra crediti e debiti di 105mila euro. Nello stato debitorio spiccano i 500mila euro dovuti al fisco (218mila nel 2005/2006)e i 436mila ai fornitori (123mila in precedenza).
Marco Liguori
Scendendo in dettaglio, i conti sono stati intaccati innanzitutto da una sopravvenienza passiva di 296mila euro riguardante, stando alla nota integrativa, "prevalentemente a costi relativi alle vertenze dei vecchi tesserati derivanti dalla fallita Società Taranto Calcio srl, nonché al costo dell’esercizio provvisorio del Fallimento Taranto Calcio srl addebitato alla Taranto Sport srl". Oltre a ciò, vi sono 167mila euro per altri oneri straordinari che hanno inciso sul risultato finale. L’obiettivo del monitoraggio dei conti, riproposto anche per l’anno successivo dal consiglio di amministrazione nella relazione sulla gestione, è dunque stato raggiunto considerato che il passivo deriva da fattori non ripetibili. Sul bilancio della stagione 2007/08 del "magico" (come lo chiamano i suoi tifosi), in cui ha ancora militato in C1, potrebbe però pesare l’incognita delle ripetute chiusure dello stadio "Erasmo Jacovone" che genererebbero incassi inferiori al botteghino. Ma per adesso, in attesa dell’eventuale promozione in serie B attesa da tanti anni, si può dire che il glorioso e coriaceo Taranto è risorto dalle ceneri del crac del 2004.
Nei 3,08 milioni di euro di ricavi spiccano i circa 1,5 milioni dei proventi da sponsorizzazioni. I principali sostenitori economici del Taranto sono tutte aziende del territorio: la Siel Euro Impianti (500mila euro), Soluzioni Pubblicità e Marketing (365.500 euro) che è anche la concessionaria pubblicitaria dello stadio, Peroni (140mila) e Ilva (240mila). A esse si è aggiunto lo sponsor tecnico Umbro (62mila euro). Confortanti i 902mila euro di incassi ottenuti dalla vendita biglietti, in aumento del 51,54% rispetto alla stagione precedente, a cui vanno sommati poco più di 118mila euro in abbonamenti. Nella relazione sulla gestione è spiegato che ciò è dovuto all’incremento del prezzo dei tagliandi effettuato dopo il salto di categoria. La società ha incassato soltanto mille euro da plusvalenza calciatori. Nella nota integrativa si spiega che al 30 giugno 2007 "si è provveduto a stornare l’immobilizzazione relativa all’unico giocatore acquisito a titolo oneroso e completamente ammortizzato". Durante la stagione la società di Vito Blasi "ha acquistato diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori – prosegue la nota del documento contabile – per un totale di 1.500,00 euro completamente ammortizzati in quanto il contratto aveva durata annuale. Gli altri giocatori ingaggiati erano svincolati e quindi contrattualizzati a parametro zero". Dunque il patrimonio calciatori risultava molto esiguo: di conseguenza, gli ammortamenti relativi sono stati scarsi pari a 6900 euro. Riguardo ai costi, spiccano i 939mila euro (+76,40%) per servizi e i 556mila per gli stipendi dei calciatori (+17,7%).
Lo stato patrimoniale presenta un equilibrio tra crediti e debiti di 105mila euro. Nello stato debitorio spiccano i 500mila euro dovuti al fisco (218mila nel 2005/2006)e i 436mila ai fornitori (123mila in precedenza).
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Nella foto, tratta da http://www.worldstadiums.com/, lo stadio "Erasmo Jacovone" di Taranto
1 commento:
In un calcio malato come quello attuale, c'è solo da elogiare una società che tiene i conti in ordine in una situazione ambientale così difficile.
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