Immaginate una grande azienda italiana che imponga il divieto di parlare agli organi di informazione ai propri dipendenti. Sicuramente il giorno dopo aver deciso questo provvedimento limitativo di una libertà civile fondamentale la suddetta azienda si ritroverà il proprio personale in sciopero. Invece nel calcio, dove i giocatori sono anch’essi lavoratori subordinati, ciò non accade. Eppure «il silenzio stampa imposto dalle squadre di calcio è antigiuridico e anticostituzionale» come spiega a "il pallone in confusione" l’avvocato Massimo Rossetti: un concetto che ha di recente esposto in un recente convegno "I bilanci delle società quotate" organizzato da Federprofessional e Criteria Ricerche. Secondo la legge 91 del 1981 i calciatori sono infatti lavoratori dipendenti e sono tenuti al dovere di obbedienza verso la propria società di appartenenza. «Tuttavia riguardo a questo ambito – afferma Rossetti – non può esservi certamente incluso quello del cosidetto silenzio stampa: una prassi sempre più diffusa e frequente nell’ambito calcistico».
Scendendo in dettaglio, prosegue il legale, «il divieto di rilasciare dichiarazioni agli organi di informazione oltre a non rientrare tra le istruzioni tecniche e tra le prescrizioni per il conseguimento degli scopi agonistici , si pone in stridente ed insanabile contrasto con norme imperative ed inderogabili di legge». Anzi, l’avvocato specifica che il silenzio stampa «confligge con norme di rango costituzionale».
Ma quali sono le norme interessate? «Innanzitutto, si pone in contrasto – risponde Rossetti – con l’articolo 1 della legge 300 del 1970, meglio conosciuta come "statuto dei lavoratori". In quanto subordinati, i calciatori hanno diritto nei luoghi in cui prestano la loro opera e, a maggior ragione, al di fuori di tali luoghi di manifestare liberamente il loro pensiero». Ma c’è di più. Il divieto di parlare davanti ai microfoni e ai taccuini dei giornalisti «si pone in contrasto con l’articolo 21 della Costituzione – prosegue Rossetti – secondo cui tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con le parole, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione».
L’unico limite per il giocatore, come per qualsiasi altro lavoratore dipendente, è rappresentato dall’esprimere le proprie opinione nel rispetto della dignità del datore di lavoro. «Ciò significa – sottolinea Rossetti – che il calciatore può essere sanzionato per motivi disciplinari ex post, ossia solo dopo aver espresso opinione critiche non veritiere e lesive del decoro e della dignità della propria squadra, ma non può essere mai, almeno legittimamente e lecitamente, impedito ex ante di esprimersi». Dunque non può essere stabilito un preventivo divieto di parlare con la stampa.
Il silenzio stampa ha anche un’altra conseguenza. «Oltre che palesemente antigiuridico, il divieto di parlare ai giornalisti – conclude Rossetti – appare anche in contrasto con gli interessi della società. Infatti, a mio parere, per un’impresa di carattere sportivo ogni interruzione di canali comunicativi ne lede oggettivamente l’immagine ed il prestigio, facendo supporre l’esistenza di disfunzioni e patologie organizzative e gestionali».
Marco Liguori
RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: IL PALLONE IN CONFUSIONE
cronache dalla casta del calcio con varie ed eventuali
quotidiano telematico
la balle dans la confusion - the football in confusion - топка в неловко положение
den ball in verwirrung - la pelota en la confusión - a bola em confusão - der bal in verwarring
την μπάλα στη σύγχυση - мяч в путанице - 혼란에 공 - 混乱のボール - 球在混亂
Ricerca personalizzata
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
il pallone in confusione
Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori
Si prega di non intasare le caselle di posta elettronica con spam pubblicitario e di altro tipo (come appelli politici). Questo sito tratta solo di calcio, finanza del calcio e di argomenti affini. Ogni abuso sarà punito.
Le foto presenti su "il pallone in confusione" sono state in gran parte prese da siti Internet: dovrebbero essere di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, possono segnalarlo a uno dei due indirizzi email sopra indicati
Le foto presenti su "il pallone in confusione" sono state in gran parte prese da siti Internet: dovrebbero essere di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, possono segnalarlo a uno dei due indirizzi email sopra indicati
Nessun commento:
Posta un commento