Sono un giornalista di quasi 50 anni che paga, tra immensi sforzi, i suoi contributi all'Inpgi. Sono indignato per le frasi del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, poiché avremmo «goduto di qualche privilegio, probabilmente per la vicinanza al potere politico». Faccio presente che il sottoscritto non ha mai goduto di tali privilegi, né è vicino, come tanti colleghi, al potere politico. Anzi, ho perso un lavoro retribuito dignitosamente 10 anni fa e la mia vita professionale è stata un inferno: non ho più avuto un contratto di lavoro, ma mi sono state proposte collaborazioni da 20-30 euro lordi da giornali nazionali. Invece di avere un atteggiamento pregiudizievole, invito il ministro a calarsi nei problemi della nostra categoria. Non ci sono soltanto i giovani precari, ma anche quelli della mia generazione che aumentano sempre più: siamo troppo giovani per andare in pensione e troppo vecchi per poter essere assunti. Mi sarei aspettato provvedimenti che agevolassero il reintegro nel mondo del lavoro: invece non ci sarà nulla di tutto questo. Anche perché se non ci sono assunti, il sistema contributivo o retributivo che sia, serve a molto poco.
Aggiungo che ho fondato un sito internet, ma vivere di pubblicità è molto duro: dove sono nella manovra i provvedimenti per la crescita delle imprese? Se non sono contemplati, il mercato resterà paralizzato. Avevo molta fiducia in questo esecutivo, ma purtroppo è stata mal riposta.
Marco Liguori - Napoli