Sono ancora attonito e incredulo per il suicidio di un mio caro amico, Virgilio Motta, tifoso dell'Inter e membro del club Banda Bagaj (ragazzi in dialetto mlanese). Virgi era stato aggredito nel febbraio 2009 durante un derby e gli era stato disintegrato un occhio con un pugno da un ultrà milanista. Il suo avvocato ha spiegato il suo stato di profonda prostrazione per il prosieguo della vicenda giudiziaria: «Le sue condizioni psicologiche sono peggiorate perché gli imputati condannati per quegli scontri non gli hanno versato i 140 mila euro che gli dovevano come risarcimento e con i quali lui voleva andare all'estero per provare a curarsi». Per Virgi era iniziato un lungo e doloroso calvario terminato purtroppo in un tragico, e voglio sottolineare, epilogo. Ci siamo sentiti telefonicamente alcuni mesi fa e ci scrivevamo spesso tramite email e Facebook: nonostante le sue tante difficoltà dovute a causa della menomazione, nulla faceva presagire questa sua terribile decisione.
Ho tanti ricordi di Virgi e di tutti i suoi amici di Banda Bagaj, come il presidente Massimiliano Rizza impegnati nel sociale. E, soprattutto, a portare i bambini allo stadio e a insegnare loro i valori autentici del tifo: incitare la propria squadra a squaciagola, ma rispettando sempre e comunque l'avversario. Ricordo il modo in cui l'avevo conosciuto: mi spedì una lettera nel novembre 2008 in cui sottolineava il clima esasperato che già regnava allora a San Siro con un episodio che aveva visto come protagonista sua figlia Alice, la luce dei suoi occhi. «La situazione è talmente esasperata che un paio di domeniche fa mia figlia DI 5 ANNI - scriveva Virgi - è stata rimproverata per aver tirato un PERICOLOSISSIMO palloncino gonfiabile (parlo di quelli che si comprano in cartoleria, che si gonfiano a fiato e che non superano i 30 cm di diametro. peso del palloncino 0,0000000000000000000001 mg. velocità di caduta, 0,00000000000000000001 km/h. venti minuti di pianto. Morale: non vuole più venire allo stadio per paura di beccare l'uomo con la canottiera gialla. E non ditemi che la responsabilità è di quel tizio. Chi ha esasperato quel ragazzo fino a quel punto??? Tutto questo accade nella nostra amatissima Milano con la vostra fantastica, esemplare, ammirevole e invidiabile amministrazione». Il mese dopo mi spedì un comunicato del suo club sulla tragicomica situazione creatasi durante Inter-Napoli: «i tifosi napoletani c’erano nonostante i divieti (ASSURDI), e come l’anno scorso, invece di essere nel loro settore, erano mischiati con i tifosi interisti». Banda Bagaj prese due decisioni che piacquero tantissimo ai tifosi e agli organi di informazione della città partenopea: «Perché proibire agli abbonati dell’Inter di poter cedere abbonamento a residenti fuori Milano? Per evitare di cederlo a tifosi napoletani? DECISIONE SBAGLIATA. NOI ABBIAMO CEDUTO ALCUNI DEI NOSTRI A TIFOSI NAPOLETANI, RESIDENTI A MILANO MA NAPOLETANI. Perché proibire la vendita dei biglietti on-line o in banca? Per evitare che li potessero comprare i tifosi napoletani? DECISIONE SBAGLIATA. MOLTI AMICI TIFOSI NAPOLETANI (RESIDENTI A MILANO) LO HANNO ACQUISTATO COMUNQUE».
In basso inserisco un link al mio blog dove ci sono tutti i comunicati e le lettere spedite da Virgilio che sognava (nonostante tutto) un mondo del calcio tranquillo e sereno. Ciao Virgi, mando un abbraccio forte a te che sei nell'anello d'onore di San Siro, assieme a Peppino Prisco, a Giacinto Facchetti, Armando Picchi, i genoani, i napoletani e a tutti i tifosi delle altre squadre. Sperando che cambi qualcosa in questo mondo pallonaro, tanto bello quanto assurdo.
Marco Liguori
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