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venerdì 24 ottobre 2008

Juventus-Torino: i precedenti in cifre

Considerati anche i precedenti in casa granata, la Juventus è imbattuta nelle ultime 10 stracittadine ufficiali, dove ha ottenuto 6 vittorie e 4 pareggi. L'ultima affermazione granata risale al 9 aprile 1995, vittoria granata in casa-Juve per 2-1. La Juventus ha sempre segnato almeno una rete in ciascuna delle ultime 12 gare interne ufficiali disputate, per un totale di 25 gol all'attivo. L'ultimo digiuno bianconero casalingo risale 26 febbraio 2008: 0-0 contro il Torino, in serie A. La Juventus è rimasta una delle 3 squadre della serie A 2008/09 che non ha ancora avuto rigori, nè a favore, nè contro. Come i piemontesi anche Siena e Roma. Giorgio Chiellini, se dovesse scendere in campo, festeggerebbe la 100/a presenza ufficiale con la maglia della Juventus. Le attuali 99 presenze sono così suddivise: 52 in serie A, 32 in B, 5 in coppa Italia e 10 nelle coppe europee. Il debutto assoluto in bianconero del difensore risale al 15 ottobre 2005: Juventus-Messina 1-0, in serie A. Alessandro Rosina, se dovesse scendere in campo, festeggerebbe la 100/a presenza in serie A della propria carriera. Le attuali 99 presenze sono state collezionate indossando le maglie di Parma e Torino. Il debutto di Rosina in massima serie risale al 16 febbraio 2003: Parma-Juventus 1-3. Il Torino non segna in assoluto in gare ufficiali dall'1 ottobre scorso quando, in coppa Italia, si impose per 3-2 in casa dopo i supplementari contro il Livorno. L'autore del terzo gol granata fu Barone al 94': da allora sono trascorsi i restanti 16' di quel match, più le intere gare di campionato perdute contro Udinese (0-2 esterno) e Cagliari (0-1 casalingo), per un totale di 196' di digiuno assoluto. 
Fonte: Ansa - a cura di Football Data

domenica 19 ottobre 2008

Statistiche Torino-Cagliari: i granata si mangiano le mani

Il Torino si sta sicuramente mangiando le mani, dopo la sconfitta col Cagliari. Di sicuro, se l'allenatore Gianni De Biasi leggesse le statistiche lo starebbe sicuramente facendo. La superiorità dei granata in campo, almeno stando ad alcuni dati Panini Digital-Lega Calcio, è stata marcata: in modo particolare in attacco con il 40,8% contro il 37,8% degli isolani, prevalenza territoriale di 10 minuti e 17 secondo contro gli appena 7 minuti degli avversari, su un totale di 515 palle giocate (448 quelle dei sardi).
Dove sta l'inghippo? Probabilmente nella percentuale degli attacchi verso la porta avversaria, dove il Cagliari ha avuto la meglio con il 44,4%: a ciò bisogna aggiungere che i tiri in porta dei rossoblù di Allegri sono stati 9 con 5 nello specchio della rete, contro i 12 totali del Toro che ne ha indirizzati solo 7 verso il portiere Marchetti. E alla fine il Cagliari ha concretizzato questa sua migliore propensione offensiva: Torino è stato più pericoloso, ma con poco costrutto. Anzi, si può sottolineare l'ottima resa del goleador isolano Acquafresca: due tiri, un gol. Decisamente meglio delle punte avversarie Amoruso e Bianchi: otto tiri in due, senza esito.
In difesa si è riscontrato un sostanziale equilibrio: Torino 55,6%, Cagliari 56,3%. Il prossimo turno riserva per i granata il derby con la Juve: c'è da giurare che i tifosi vorrebbero un netto calo nella pericolosità della squadra, ma con una sola rete che garantisca il successo sulla Vecchia Signora.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)


I NUMERI DI TORINO-CAGLIARI



giovedì 25 settembre 2008

Clamoroso al Bentegodi: tifosi granata perdono l'inizio partita per blocco tornelli

Ecco il racconto dei sostenitori del Toro a "il pallone in confusione" che hanno perso la visione di 15 minuti della gara a Verona a causa dell'inefficienza dell'impianto di controllo. Nessun risarcimento parziale per i 23 euro pagati


Si bloccano i tornelli dello stadio Bentegodi e i tifosi granata perdono i primi 15 minuti della partita con il Chievo. L'increscioso episodio è stato raccontato a "il pallone in confusione" da alcuni sostenitori del Torino, che si erano recati a Verona ieri sera. Dunque una porzione dei 23 euro, compresi i tre euro dovuti ai diritti di prevendita per la Banca Popolare di Verona, sono andati in fumo. Nessun diritto di risarcimento, ovviamente. Il cittadino-tifoso, non colpevole per l'accaduto, non può avanzare alcuna pretesa in merito. Ma andiamo con ordine, poiché i lettori granata hanno segnalato una serie di disservizi all'esterno dell'impianto. A cominiciare dall'area di prefiltraggio adiacente al settore destinato ai tifosi ospiti, che risulta agevole solo per chi arriva con la propria automobile. I parcheggi sono in corrispondenza delle suddette aree. Invece, chi arriva a piedi deve compiere un lunghissimo giro, che fa perdere tempo e risulta pericoloso poiché per accedere ad esse bisogna attraversare una strada a scorrimento veloce. Inoltre, il corridoio di accesso tra l'area di prefiltraggio e l'ingresso dello stadio è molto stretto e risulta poco sicuro per l'afflusso delle persone.
Ma veniamo all'episodio che è costato la visione del primo quarto d'ora di partita. Mentre i sostenitori granata attendevano pazientemente in fila, accade l'imprevisto: i tornelli elettronici del settore ospiti impazziscono e segnalano tutti la luce rossa che inibisce l'accesso. La "processione" di ingresso si ferma: i minuti passano. Alle rimostranze di alcuni tifosi, gli steward rispondono accusando uno di essi, che avrebbe probabilmente cercato di entrare senza biglietto. Il condizionale è d'obbligo, poiché non ci sono prove in merito. Intanto, il tempo passava e nessuno poteva entrare nel Bentegodi: alcuni poliziotti hanno fatto sgomberare per precauzione il piccolo corridoio tra il prefiltraggio e i tornelli. Solo dopo circa 10-15 minuti gli impianti sono stati sbloccati. E così i fan del Toro hanno dovuto rinunciare a vedere i loro beniamini per diversi minuti: il tutto a spese del contribuente. Se accadesse in più stadi cosa potrebbe accadere?
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

domenica 21 settembre 2008

Inter ad alto rendimento contro il Toro: 3 tiri a segno su 5 in porta

Decisamente inferiori i granata: su 14 conclusioni totali, cinque sono state indirizzate verso la rete avversaria e un solo gol

Inter ad alto rendimento contro il Torino. Lo testimoniano le statistiche Panini Digital-Lega Calcio che evidenziano il dato chiave della partita: su otto tiri complessivi, la formazione nerazzurra ne ha collocati cinque nello specchio della porta e tre in fondo alla porta avversaria. Il Toro è stato decisamente inferiore: su un totale di 14 tiri, sei conclusioni verso la porta difesa da Julio Cesar e soltanto uno l'ha superato. A ciò bisogna aggiungere che la formazione allenata da Mourinho è stata decisamente più pericolosa: l'indice riporta a suo favore il 56%, contro il 43,7% della squadra di De Biasi. In questo contesto la supremazia territoriale della squadra granata (12 minuti e 28 secondi contro i 9 minuti e 58 secondi degli avversari) si è rivelata sterile. L'Inter, oltre che nella capacità di attaccare (56,4%), è stata superiore ai granata anche in difesa: la percentuale della protezione della propria area di rigore ha raggiunto il 46,3%. Da segnalare il consistente ruolo di Di Loreto nel recuperare palloni: cinque in più di Cambiasso.
Davanti a questi numeri, si evidenzia il fatto che i nerazzurri erano troppo forti, come da pronostico: molto probabilmente per il Torino è solo un incidente di percorso.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)


Le statistiche di Torino-Inter

(Fonte Panini Digital-Lega Calcio)






Sintesi Torino-Inter

lunedì 15 settembre 2008

Statistiche Reggina-Torino: pareggio giusto

Pareggio giusto tra Reggina e Torino, almeno per quanto riguarda la maggiore pericolosità delle due squadre. La differenza riguardo a questo indice è davvero minima tra le due formazioni, pari a 1,5% in più per gli amaranto calabresi. Il dato riassume la capacità di tenere il possesso di palla, verticalizzare, giungere al tiro e creare occasioni da rete. 
Invece, riguardo ai singoli dati si nota una maggiore superiorità della Reggina (+14,8%) riguardo alla maggiore capacità di attaccare la porta avversaria. Ancora più marcata la superiorità difensiva della squadra di Orlando (pari a circa il 15%). La formazione di De Biase ha compensato con un numero maggiore di palle giocate (566 contro 480) e possesso palla (53% contro 47%). Il Toro ha avuto un maggior rendimento nei tiri nello specchio della porta: 5 su 7 totali, mentre la Reggina ha ottenuto un 4 su 12.
In attacco, l'attaccante reggino Corradi ha battuto l'ex Amoruso con 2 tiri: quest'ultimo è stato raggiunto da Barillà e Carmona.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)


Le statistiche di Reggina-Torino
(Fonte Panini Digital-Lega Calcio)





Reggina-Torino: il commento e le sintesi tv

Toro bagnato, ma poco fortunato. Sotto il diluvio universale abbattutosi sullo stadio Granilllo, la squadra granata ha giocato un buon primo tempo contro la Reggina, andando a segno con l'ex Amoruso (con la complicità del reggino Cirillo). Peccato che non sia arrivato il colpo del ko: il 2-0 avrebbe steso i calabresi, molto frastornati dopo il gol del Torino. Invece il caso c'ha messo lo zampino: autogol di Di Loreto e si vanifica d'incanto il buon lavoro fatto sino a quel momento. La ripresa ha visto la squadra di casa molto più tonica e aggressiva, che ha messo in difficoltà più volte i granata: come nell'occasione dell'insidioso calcio d'angolo respinto sulla linea di porta da Sereni. Squadra giovane e agile la Reggina: manca solo di quel pizzico di esperienza per concretizzare e segnare il gol della vittoria.
Insomma, qualche rimpianto per il Torino, ma il risultato è fondamentalmente giusto. Vista le prestazione del primo tempo si potrebbe pensare che, zitto zitto, De Biasi sta preparando una squadra che potrebbe lottare per l'Uefa. D'accordo, è presto per dirlo e occorre più continuità nei risultati: ma sognare potrebbe essere lecito.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)


Sintesi Sky



Sintesi Rai

venerdì 5 settembre 2008

Torino-Lecce: denunciati tre tifosi granata e cinque leccesi

Per tutti scatterà il Daspo esteso dagli stadi alle loro zone limitrofe

Altri 8 tifosi sono stati identificati e denunciati dalla Digos di Torino per varie ipotesi di reato contestate riguardo alla partita Torino-Lecce di domenica scorsa, svoltasi nel capoluogo piemontese.  Tra essi vi sono tre sostenitori granata denunciati per aver tentato di invadere il campo di gioco: vi è anche un ragazzo di 17 anni.
Inoltre, la Digos ha individuato e denunciato altri cinque tifosi del Lecce: la loro età è inclusa tra i 21 e i 31 anni. Le forze dell'ordine sono risalite ad essi esaminando accuratamente i filmati girati dalle telecamere: tre erano in possesso di materiale atto ad offendere, mentre gli altri due perchè avevano il volto coperto da sciarpe. Un ultrà in passato era stato sottoposto a ben 4 Daspo. 
Il questore di Torino, Aldo Faraoni, firmerà a breve il Daspo (Divieto di accedere alle manifestazioni sportive) per tutti i tifosi denunciati. Il divieto sarà esteso anche per le vie limitrofe agli stadi. Proprio riguardo alla partita Torino-Lecce, erano stati denunciati e sottoposti al Daspo nove tifosi pugliesi: per sei di essi il divieto è per un anno, per gli altri di due anni. Gli ultrà giallorossi guidavano un pulmino che trasportava petardi, chiavi inglesi, bottiglie di vetro vuote e un gancio traino. Tutto il materiale era stato rinvenuto nel corso di una perquisizione dalla polizia, che ha anche sequestrato ai nove alcune dosi di hashish e cocaina.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

mercoledì 3 settembre 2008

Torino-Lecce: denuncia e daspo per nove tifosi leccesi

I sostenitori giallorossi erano stati sorpresi dalla polizia a bordo di un pulmino contenente petardi, chiavi inglesi, bottiglie di vetro vuote e alcune dosi di hashish e cocaina

Per nove tifosi leccesi, resisi protagonisti di un episodio spiacevole al termine di Torino-Lecce di domenica scorsa nel capoluogo piemontese, è scattata la sanzione. I sostenitori giallorossi, di età tra i 20 e i 24 anni, sono stati denunciati e sottoposti al Daspo, ossia al divieto di accedere alla manifestazioni calcistiche.
Per sei di essi il divieto è per un anno, per gli altri di due anni. Il Daspo è stato firmato dal questore di Torino, Aldo Faraoni. Gli ultras leccesi erano stati bloccati dalle forze dell'ordine su un pulmino che trasportava petardi, chiavi inglesi, bottiglie di vetro vuote e un gancio traino. Tutto il materiale era stato rinvenuto nel corso di una perquisizione dalla polizia, che ha anche sequestrato ai nove alcune dosi di hashish e cocaina. Prima della partita allo stadio Olimpico, i tifosi denunciati avevano lanciato un petardo dal pulmino verso un gruppo di tifosi del Torino, che avevano immediatamente risposto con una sassaiola. Solo l'intervento della polizia aveva evitato conseguenze peggiori. Le azioni dei tifosi leccesi sono state riprese dalle riprese di numerose telecamere poste al di fuori dell'impianto sportivo.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

domenica 31 agosto 2008

Torino-Lecce: denunciati nove tifosi pugliesi

Nove tifosi leccesi sono stati denunciati al termine della partita tra il Torino e il Lecce, svoltasi nel capoluogo piemontese. I supporter giallorossi viaggiavano su un pulmino che trasportava petardi, chiavi inglesi, bottiglie di vetro vuote e un gancio traino. La polizia ha perquisito il mezzo e ha ritrovato il materiale assieme ad alcune dosi di hashish e cocaina, che sono state immediatamente sequestrate. Prima della partita, dal pulmino perquisito i tifosi denunciati hanno lanciato un petardo verso un gruppo di tifosi del Torino, che hanno risposto con una sassaiola. L'intervento delle forze dell'ordine ha evitato lo scontro fisico tra i due gruppi.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita solo dietro citazione della fonte)

Sky Sport 24: incidenti tra tifosi prima di Torino-Lecce

La prima giornata di campionato fa registrare un altro spiacevole episodio. Secondo Sky Sport 24 un gruppo di ultras del Torino avrebbero assaltato due pullman di tifosi del Lecce, che sono nel capoluogo piemontese per la partita di campionato Torino-Lecce. I facinorosi sarebbero stati armati di spranghe e coltelli e si sarebbero scagliati contro i due pullman. Ci sarebbero gravi danni ai due autobus, ma fortunatamente nessun ferito tra i supporters pugliesi.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita solo dietro citazione della fonte)

mercoledì 30 luglio 2008

I tre musei del calcio italiano piacciono più a inglesi e giapponesi che a noi

A Milano, Genova e Torino
Musei del calcio di club, luoghi dove pallone e cultura si incontrano. Per ora in Italia esistono solo tre strutture: all’estero (come in Spagna e Inghilterra) sono molto più numerose. Il primo ad essere stato fondato nel 1996 è stato quello di Milano, ubicato nello stadio di San Siro dedicato a Milan e Inter. Vi sono anche “reliquie” storiche, come la maglia di Maradona del 1987-88 del Napoli con lo scudetto e il cerchietto della coppa Italia. L’altro museo è quello dedicato al Torino, sito a Grugliasco vicino al capoluogo, aperto in maggio. L’ultima è la mostra “Football l’età dei pionieri 1898-1908” inaugurata a Genova il 18 giugno: è il primo nucleo del futuro museo del Genoa. Invece, altri grandi squadre contattate da Libero (Fiorentina, Juventus, Lazio, Napoli, Roma e Sampdoria) al momento non hanno progetti per la costruzione di una struttura apposita. Nel 2009 il Bologna preparerà solo la mostra per il centenario.
Il museo di San Siro è costituito da materiale «che proviene al 99% dalla mia collezione privata» spiega il direttore Onorato Arisi, ex commercialista con il pallino del pallone. «Ho siglato un accordo con il Consorzio San Siro 2000 posseduto al 50% da Inter e Milan – prosegue Arisi – per i locali che ospitano il museo, dove c’è solo il 10% di tutti i miei cimeli». In esso c’è la storia delle due squadre milanesi, con una sala di testimonianze dei grandi club europei, come Manchester United e Real Madrid. Il museo tocca circa 100mila visitatori annui: «circa 90 mila sono stranieri, in maggioranza olandesi, inglesi e giapponesi» afferma Arisi. In inverno la struttura ospita al venerdì le scuole della Lombardia e di altre regioni in visita.
Il museo del Torino è stato fondato e gestito dall’Associazione memoria storica granata. «E’ stato progettato e allestito – spiega il presidente Domenico Beccaria – dal direttore Giampaolo Muliari: lo abbiamo realizzato con le nostre forze, senza aiuto del Torino Football club. L’iniziativa deriva dal precedente museo del Grande Torino inaugurato nel 2002 a Superga, dove precipitò l’aereo con la squadra, comprendente il periodo 1939-1949». Il 4 maggio 2007 scadeva il contratto di locazione con i Servi di Maria e la Artis Opera. «In febbraio abbiamo firmato un accordo decennale – prosegue Beccaria – con il Comune di Grugliasco per trasferire il museo a Villa Claretta Assandri: ha cambiato nome in “Museo del Grande Torino e della leggenda granata” con reperti dalla fondazione a oggi».
E da Torino si passa a Genova, dove la Fondazione Genoa (azionista della squadra) ha curato la mostra dei tempi eroici del football. La prima sala è dedicata alle foto del capoluogo ligure a cavallo tra l’800 e il ‘900. Si passa in quella dedicata alla fondazione del Genoa Cricket and Football club, la più antica squadra italiana: si può sfogliare la riproduzione virtuale del primo bilancio del 1893, chiuso con un utile di 92,75 lire. Nelle successive sono collocate le maglie genoane (la prima era a strisce bianche e celesti, poi rossoblù) e quelle di Pro Vercelli, Milan e Juventus. Vi è raccontata anche la storia di Santamaria e Sardi, due calciatori dell’Andrea Doria (l’antenata della Samp), squalificati per aver accettato denaro per il passaggio al Grifone.
Marco Liguori
Tratto dal quotidiano Libero 30 luglio 2008
(Riproduzione riservata, ammessa solo dietro citazione della fonte)

mercoledì 23 luglio 2008

Il Toro va in perdita? E Cairo diminuisce il capitale sociale

Fonte Affari Italiani 
«Evidenziamo che, in considerazione delle perdite cumulate al 31 dicembre 2007, lo sviluppo e la continuità aziendale dipendono anche dal mantenimento di un adeguato supporto finanziario che è stato assicurato dagli azionisti». Questa osservazione della società di revisione Bdo Scelsi Farina è contenuta nella relazione che accompagna l’ultimo bilancio della squadra granata (coincidente con l’anno solare poiché ha aderito alla normativa sul consolidato fiscale) depositato in Camera di Commercio. Infatti, il Torino ha chiuso il 2007 con una perdita di 3,89 milioni di euro: -3,84 milioni nel 2006. Lo stato debitorio ha superato i crediti per 24,2 milioni. Riguardo ai 38,5 milioni di debiti (+133,6%), si segnalano 20,21 milioni nei confronti di società calcistiche:17,9 milioni sono per il calciomercato, ma garantiti da fidejussioni. Vi sono anche 5,9 milioni costituiti da anticipazioni elargite da Italease Factorit per cessione contratti diritti televisivi: in aumento le somme dovute al fisco da 1,8 a 2,7 milioni. Occorre tenere presente nel raffronto che i primi sei mesi del 2006 il Torino era in Serie B: in giugno la società fu promossa nella massima serie.A causa del “rosso” dell’ultimo esercizio e di quelli cumulati in precedenza, pari a 5,22 milioni, la squadra di Urbano Cairo era nelle condizioni previste dall’articolo 2446 del Codice Civile: il capitale sociale è diminuito di oltre un terzo. Il 28 aprile scorso, stando al verbale di assemblea, i soci lo hanno ridotto «in proporzione alle perdite accertate» da 10 milioni a 883.400 euro. Nella bilancio si sottolinea che «alla data di chiusura dell’esercizio il patrimonio netto non include alcuna riserva utilizzabile per aumenti di capitale sociale, per copertura perdite o per la distribuzione ai soci». Nella stessa seduta è stato provveduto anche al rinnovo del consiglio di amministrazione: sono stati confermati otto membri su nove. Stando alla visura storica camerale, l’amministratore delegato Stefano Antonelli ha presentato le dimissioni il 19 giugno scorso: per il suo incarico da giugno a dicembre ha percepito un compenso di 316mila euro. Gli altri consiglieri e il presidente Cairo hanno ottenuto 2mila euro a testa. L’assemblea ha ridotto l’ammontare dei compensi agli otto amministratori, da 332mila a 9mila. 
Il conto economico presenta il valore della produzione pari a 27,54 milioni (+43,4%) e costi per 51,56 milioni (+ 32%), con uno squilibrio di 4,03 milioni (5,91 nel 2006). Tra i ricavi si segnalano l’aumento degli abbonamenti (+23,14%) e il decremento dei biglietti (-8,26%). Boom per i proventi radiotelevisivi che hanno raggiunto i 25,2 milioni dai precedenti 13,3 milioni. Il Torino ha incassato 2,3 milioni (+13,1%) dalla concessionaria Cairo Pubblicità. La società possiede con la controllata da Cairo Communications (quotata in Borsa) un accordo di concessione per la vendita degli spazi pubblicitari a bordo campo. Esso prevede la retrocessione ai granata dell’85% dei ricavi e una commissione del 2% alla concessionaria per i contratti stipulati direttamente dal Torino: nel 2007 è stata di 127mila euro. Identico al 2006 l’introito per la sponsorizzazione di Cairo Editore:100mila euro. Con Cairo Communication risulta un’uscita di 48mila euro per servizi amministrativi. 
I costi più elevati sono rappresentati, come per tutte le società di calcio, dagli stipendi: l’anno scorso hanno toccato i 27,84 milioni, con un robusto incremento del 29,4%. Circa 23 milioni sono stati destinati al pagamento dei tesserati della prima squadra. Nella nota integrativa è sottolineato che «nel corso dell’esercizio sono stati conclusi con alcuni componenti dello staff tecnico esonerati accordi per la risoluzione consensuale di rapporto di lavoro che hanno gravato sul conto economico dell’esercizio per complessivi euro 2,9 milioni». Probabilmente in questo importo potrebbe anche essere inclusa una cifra per l’allenatore Alberto Zaccheroni, esonerato nel febbraio dell’anno scorso. L’altra voce che grava sui costi del Toro riguarda gli ammortamenti, pari a 7,06 milioni (3,4 nel 2006): 5,9 milioni (2,7 milioni) sono stati accantonati per i diritti alle prestazioni dei calciatori, comunemente indicati come “cartellini”.
Marco Liguori

mercoledì 28 maggio 2008

Parla Urbano Cairo

Liberomercato pagine 1-12

«Serie "A"sul modello inglese con la contrattazione collettiva»

Il presidente del Torino chiede una ripartizione più equa degli introiti dei diritti televisivi per migliorare la qualità del campionato di calcio

Marco Liguori
«Il nostro campionato di serie A è spettacolare, superiore a quello spagnolo per un numero maggiore di club con elevato tasso tecnico e secondo solo all’Inghilterra. Ma occorre passare alla forma di contrattazione collettiva dei diritti televisivi per ridurre il distacco economico tra i grandi e i piccoli club e migliorare lo spettacolo». Il presidente del Torino, Urbano Cairo, spiega a Liberomercato i benefici del nuovo sistema introdotto dal precedente governo Prodi, alla vigilia dell’assemblea straordinaria di stamattina delle squadre di A riguardante la ripartizione delle risorse e l’individuazione dell’advisor per la vendita centralizzata dei diritti tv.
Perché sostiene la negoziazione collettiva?
«Credo che possa essere la migliore forma di contrattazione per il calcio italiano. D’altra parte, essa è stata adottata in Inghilterra, che è molto più avanti rispetto al nostro paese per l’organizzazione dello spettacolo calcistico».
Lei ritiene che questo sistema possa ridurre la forbice tra i grandi e i piccoli club?
«Certamente: potrebbe contribuire ad attenuare il divario economico. Il nostro campionato è molto competitivo e interessante. Però c’è una differenza elevata tra fatturati delle prime e quelli delle altre. Esistono tre squadre, Inter, Milan e Juventus che incassano oltre 200 milioni di euro all’anno: un distacco consistente rispetto ad altre società, come la Roma che ha incassato nel 2005/06 circa 128 milioni, il Napoli, la Lazio e la Fiorentina. La riduzione del gap e un conseguente maggior equilibrio contribuirebbe a rendere il campionato di serie A ancor più divertente e appassionante non solo per l’aggiudicazione dello scudetto, ma anche per gli altri obiettivi: l’assegnazione dei posti per la partecipazione alle coppe europee e la lotta per non retrocedere».
Qual è attualmente il rapporto tra la società che incassa di più per i diritti tv e quella che ha un minore introito?
«Quest’anno con la contrattazione soggettiva è all’incirca di uno a sette. E’ uno squilibrio troppo elevato, se si pensa che in Inghilterra si aggira su uno a tre. Con l’accordo raggiunto in Lega alla fine dello scorso anno sulla contrattazione collettiva, il rapporto tra la prima e l’ultima scende decisamente: si attesta attorno tra uno a tre-uno a quattro».
Alcuni presidenti si sono però lamentati del possibile calo degli introiti che porrebbero le società in una posizione di inferiorità rispetto a quelle estere.
«E’ vero, però le grandi squadre hanno grandi vantaggi non solo sui diritti televisivi, ma anche con gli sponsor. Possiedono inoltre stadi con grandi capienze che possono apportare ulteriori consistenti ricavi».
Nell’assemblea di oggi troverete un accordo sull’advisor?
«Sicuramente troveremo un’intesa, dobbiamo trovare in fretta una soluzione».
Non ha timore che qualche presidente stia "remando contro" la legge e attenda un eventuale nuovo provvedimento del governo Berlusconi che ripristini la contrattazione soggettiva?
«Non lo so, sinceramente non ho idea. Credo che la legge attuale porti benefici al nostro campionato: soprattutto non toglie alle grandi società quote di fatturato significative per poter competere con i club europei. Anzi, le società italiane incasseranno, in valore assoluto, somme superiori rispetto a quelle estere».
Qual è il segreto della superiorità economica dei club esteri?
«Prendiamo per esempio l'Inghilterra: al contrario di quelle italiane, le società percepiscono ricavi dagli stadi di loro proprietà e dal merchandising. Inoltre, riescono a vendere meglio il "prodotto" campionato all’estero. La Lega deve quindi predisporre una sezione marketing, adeguata al rango del nostro campionato che ha espresso la Nazionale trionfatrice ai Mondiali 2006 e nel 2007 il Milan campione del mondo di club».
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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