Ricerca personalizzata

venerdì 20 giugno 2008

Calciomercato - Santana lascia la Fiorentina per il Tottenham

Mario Santana approda in Premier League. Secondo il giornale inglese Sun, la Fiorentina avrebbe accettato l'offerta di cinque milioni di euro presentata dal Tottenham. L'accordo, stando sempre  al quotidiano londinese, dovrebbe essere sottoscritto nei prossimi giorni quando saranno risolti anche gli ultimi dettagli del contratto del centrocampista argentino. Santana dovrebbe siglare un contratto di quattro anni con la squadra della capitale britannica, dove giocano stelle di prima grandezza come l'attaccante bulgaro Dimitar Berbatov . Dopo aver contribuito a portale la squadra a conquistare il quarto posto in Serie A, con la qualificazione ai preliminari di Champions League, e la semifinale di Coppa Uefa, Santana non era più compreso nei nuovi piani tattici dell'allenatore Cesare Prandelli. Per questo motivo è stata decisa la cessione al Tottenham, come ha confermato di recente il direttore sportivo della Fiorentina. «Abbiamo ricevuto un'offerta dal Tottenham ha spiegato Pantaleo Corvino - che ci soddisfa. Credo che Santana si unira' agli Spurs nei prossimi giorni dopo aver firmato un contratto di tre o quattro anni».
Marco Liguori

Calciomercato - Cristiano Ronaldo: "Ho grandi possibilità per il Real"

Cristiano Ronaldo ha «grandi possibilità» di finire al Real Madrid. Al termine dell'incontro con la Germanaia, terminato con l'eliminazione del Portogallo, il fuoriclasse lusitano ha scoperto le carte per un suo più che probabile passaggio alle Merengues. «Le possibilità sono grandi, poter firmare per il Real ha dichiarato Ronaldo - sarebbe un sogno, un nuovo traguardo. Ma non dipende da me, ed è per questa ragione che mi è difficile parlare». Il portoghese ha però preferito evitare di scendere nei particolari dell'operazione. Non ha voluto neppure commentare dell'eventuale offerta formale del Real Madrid, che si aggirerebbe tra i 60 e gli 80 milioni di euro): «Può essere - ha risposto il portoghese - ma non lo so. Vedremo nei prossimi giorni se riusciranno a trovare un accordo. Tutti sanno quello che vogliono, ci potrebbero essere presto delle novità». Ronaldo ha aggiunto di aver preso la sua decisione «da un po' di tempo». «Non volevo dire niente perché eravamo impegnati - ha concluso - in una competizione internazionale. E' una decisione importante ed è evidente che non è semplice per me lasciare il Manchester United. Ma semplicemente non volevo farmi sfuggire questa bella opportunità». 
Marco Liguori

Calciomercato: Konko dal Genoa al Siviglia per 9 milioni

Abdoulay Konko è stato ceduto dal Genoa al Siviglia. Ne dà notizia il sito della squadra spagnola. L'esterno destro di origine francese di 24 anni, una delle rivelazioni nell'ultima stagione in serie A in maglia rossoblù, ha firmato un contratto quinquennale. La scrittura prevede anche una clausola rescissoria di 60 milioni di euro. Il costo dei diritti alle prestazioni (comunemente ancora chiamato "cartellino) di Konko, invano inseguito da lungo tempo anche da Inter e Udinese, si aggira attorno ai 9 milioni di euro.
Marco Liguori

mercoledì 18 giugno 2008

Acquisti e vendite Napoli: Denis in viaggio, Domizzi sul piede di partenza

da www.tuttonapoli.net

Germán Denis sarà in viaggio Domenica per Napoli dove dovrà sottoporsi alle visite mediche e poi firmare il contratto che lo legherà agli azzurri. Il giocatore parlando ai taccuini di "Mdz online" spera di far qualificare la sua squadra alla Coppa Sudamericana. Poi penserà al suo nuovo club. Il Napoli. "So che per avere successo dovremo battere la mia ex squadra, l'Arsenal, Sabato prossimo, in una partita che sarà molto speciale per me".

Ecco quanto evidenziato da TUTTONAPOLI.NET  nell'intervista al presidente del Genoa Enrico Preziosi
"Domizzi ci interessa tantissimo e non siamo lontani dal trovare l'accordo economico con il Napoli. Le trattative possono risolversi tanto in un giorno quanto in molti mesi, non c'è un tempo stabilito. Le due società sono gemellate, non solo per quanto riguarda i tifosi ma anche dal punto di vista dirigenziale. Con Marino sono in ottimi rapporti e ci sentiamo quasi tutti i giorni. Stiamo lavorando per arrivare ad una cifra che soddisfi entrambe le società". Queste le parole del presidente del Genoa Enrico Preziosi, ai microfoni di Marte Sport Live, sul trasferimento di Domizzi. Il presidente ha anche fatto un commento su Calaiò: "Calaiò ha bisogno di giocare con continuità e qui al Genoa non troverebbe il giusto spazio. Per la prossima stagione abbiamo deciso di puntare su Figueroa".

La Nazionale che fila dritto

L’undici di Donadoni ha surclassato una Francia spenta e incontrerà domenica la Spagna tritatutto. Nella serata positiva emergono la mancanza di calma di Pirlo e il gioco d’attacco ancora troppo incentrato sul centroboa Toni


«L’Italia filava…e filava, filava…filava dritto». La canzone di Rino Gaetano rende perfettamente l’idea del gioco della Nazionale di ieri sera contro la Francia: finalmente tonica e aggressiva, con Grosso e Zambrotta che corrono sulle fasce e crossano mettendo in difficoltà la difesa avversaria. Il centrocampo ha fatto finalmente filtro, sovrastando quello dei "galletti" quasi mai in partita, con De Rossi ispirato e concreto. L’uscita di Ribery per infortunio (l’unico che poteva impensierire con i cross gli azzurri) e il fallo da rigore di Abidal su Toni (con conseguente espulsione) hanno demolito definitivamente i francesi. Anzi, la difesa transalpina era decisamente in affanno: peggio ancora proprio Abidal, che aveva consentito in apertura al centravanti azzurro di sgusciare solo davanti al portiere Coupet (ieri sera finito due volte "fuori strada"), purtroppo sbagliando una clamorosa occasione. Il nuovo entrato Boumsong ha confermato la pochezza del reparto: nella Juve in serie B dell’anno scorso ha lasciato brutti ricordi. A completare la serata, la prestazione perfetta dell’Olanda che non ha regalato "biscotti" a nessuno: anzi, ha offerto una indigesta Sachertorte (facciamoci del male alla Nanni Moretti) a una Romania mediocre, che solo una prestazione non troppo brillante dell’Italia aveva esaltato e illuso.
L’Italia ha dunque scacciato i fantasmi del Mondiale del 1954, con Donadoni portato sugli scudi. Con tutta probabilità le "punzecchiature" della stampa sportiva sono servite a qualcosa: la scelta di gettare subito Cassano nella mischia si è rivelata decisiva, così come quella di registrare la difesa con Chiellini e Grosso. Decisioni invocate più volte a furor di popolo. Il fuoriclasse di Bari Vecchia non ha offerto giocate entusiasmanti, ma è stato utile anche in fase di possesso palla. E adesso il ct (ieri sera per fortuna ha tolto il suo velo di tristezza dal viso) dovrà affrontare la Spagna. Avversario temibile visto che non è solo composto dai suoi attaccanti Torres e Villa, ma da un collettivo micidiale. Anzi, il centrocampo è la sua forza, che ha letteralmente tritato Russia e Svezia (sempre più dipendente dalle giocate di Ibrahimovic, un grande limite) e oggi farà polpette anche della Grecia campione uscente (nel senso di essere già stata eliminata) per incassare il terzo milione di euro per l'ennesima vittoria. E proprio nella linea mediana del campo Donadoni avrà il suo grave problema, che speriamo che non lo porti nuovamente a tentennare come un novello Carlo Alberto di Savoia durante la Prima guerra d’indipendenza: bisognerà trovare l’alternativa agli squalificati Pirlo e Gattuso. Forse meglio affrontare con un deciso 4-4-2 le "Furie rosse" per bloccarle sulle ali. Aquilani, Camoranesi o Ambrosini? Di Natale in avanti a sostegno di Toni? Vediamo cosa tirerà fuori dal cappello a cilindro il commissario tecnico bergamasco domenica sera a Vienna.
Nell’ebbrezza della vittoria non bisogna dimenticare i punti deboli della Nazionale. Su tutto, la mancanza di calma e carattere: il fallo di ritorsione di Pirlo su un centrocampista avversario, commesso a pochi secondi dal termine del primo tempo, dopo il secondo rigore non concesso dall’arbitro per fallo su Toni dopo la splendida punizione calciata da Grosso e miracolosamente parata da Coupet. E’ stata una cattiveria inutile, che mette in grave difficoltà Donadoni, che sarà privo del faro del gioco azzurro.
Il secondo problema è costituito dal fatto che la squadra non ha ancora segnato su azione. Dopo il gol su azione di calcio d’angolo di Panucci con la Romania, anche ieri sera due realizzazioni con il pallone fermo: il rigore di Pirlo e la punizione di De Rossi con l’autorete beffarda di Henry. Con la Francia c’è stata però una buona dose di sfortuna: Toni le ha provate tutte e si è anche procurato il rigore. Però c’è da dire che ancora una volta il gioco offensivo converge solo e unicamente su di lui, che ricopre il ruolo di centravanti-centroboa a cui non è abituato. Occorre che ci siano i compagni (Cassano in primis) a liberare spazi per lui, attirando e trascinando gli avversari fuori dalle proprie zone di competenza. Oppure occorre una valida spalla per il centravanti del Bayern, che è ancora troppo solo in avanti.
Infine, finalmente si è vista una difesa impeccabile. Unico problema: si concedono troppi spazi per i tiratori avversari dalla distanza, come è accaduto ieri sera con Benzema alcune volte. Si parte per la corrida di Vienna: chi sarà "el matador"?
Marco Liguori

lunedì 16 giugno 2008

Somiglianze pericolose

Italia-Francia di domani sembra avere numerose analogie poco benauguranti con il Mondiale del 1954 in Svizzera, quando l'Italia fu eliminata nel girone iniziale dalla squadra di casa

E così siamo arrivati all’ultima spiaggia: Italia-Francia nella “fatal” Zurigo. Un bel rebus, visto che non sarà sufficiente per entrambe vincere. Domani sera a Berna bisognerà vedere se l’Olanda cederà alla tentazione di dare il “biscotto” alla Romania per consentirle di qualificarsi. In alternativa, la formazione di Van Basten potrà battere la squadra di Piturca per accaparrarsi la “torta” di un milione di euro (onestamente sarebbe più succulenta) per la sua terza vittoria consecutiva: in totale sarebbero tre milioncini puliti per aver demolito in fila Italia, Francia e (eventualmente) appunto la Romania.
Intanto, come in qualsiasi sfida decisiva che si rispetti, è iniziata la ridda di voci su tattiche e schieramenti. Stamattina l’Equipe, il quotidiano d’Oltralpe, ha scritto che il ct Domenech starebbe pensando almeno a tre cambi rispetto alla formazione che ha subito il cocente 4-1 dall'Olanda. A rischiare il posto sarebbero Thuram, Sagnol e Malouda, se non addirittura anche Makelele. Avrebbe provato successivamente anche uno schema 4-4-2, in alternativa al 4-2-3-1. Donadoni metterà finalmente in campo Cassano sin dal primo minuto: e poi «sarà quel che sarà», come diceva la famosa canzone di Josè Feliciano al Festival di San Remo del 1971.
Sugli azzurri, oltre al pensiero del match di domani, c’è l’ombra di un precedente poco benaugurante: l’eliminazione nella fase iniziale dei Mondiali del 1954 che si disputavano proprio in Svizzera. Molti tifosi staranno sicuramente praticando gli scongiuri di rito, ma a 54 anni di distanza ci sono diverse similitudini con quella sfortunata spedizione. Gli amanti della cabala e della numerologia (o di Nostradamus) potranno intravedere la prima nella ripezione del numero 54 oltre alla coincidenza del luogo dove si disputarono i Mondiali e gli attuali Europei. Tralasciando questo aspetto ai confini della superstizione, scendiamo nei particolari tecnici che causalmente presentano analogie preoccupanti. Il primo riguarda i tentennamenti del commissario tecnico di allora, Lajos Czeizler, che sono molto simili a quelli di Donadoni. L’allenatore di origine ungherese, che aveva vinto nel 1950-51 lo scudetto con il Milan del trio Gre-No-Li, schierò nelle tre partite con Svizzera, Belgio e nello spareggio con la squadra di casa altrettante formazioni diverse. Identico atteggiamento sta tenendo l’attuale ct. Lo spiega molto bene nella sua storia dei Mondiali di calcio su www.napolisport.it il grande cronista sportivo napoletano, Mimmo Carratelli. «Czeizler chiamò in nazionale i giocatori – racconta Carratelli – della frizzante Fiorentina (l’intera difesa con Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato), un trio juventino (gli attaccanti Muccinelli, Ricagni, un oriundo argentino, Boniperti) più Pandolfini che giocava mezz’ala nella Roma e l’ala milanista Frignani. Ignorò i calciatori dell’Inter che, allenati da Foni, praticavano il “catenaccio” e, prima del Mondiale elvetico, avevano vinto due scudetti di fila». Ma alla vigilia della trasferta in Svizzera «Czeizler perse la sua convinzione offensivista – prosegue il giornalista partenopeo – e, pressato dalla stampa milanese, rinunciò al blocco fiorentino e richiamò in nazionale quelli dell’Inter. Nella squadra nerazzurra c’erano giocatori stranieri decisivi, che ne comandavano il gioco e di cui non esistevano omologhi italiani da convocare in azzurro». Altra somiglianza, la demenzialità della formula. Nel 1954 erano stati previsti quattro gironi, in cui le due teste di serie e le due squadre di seconda fascia non si incontravano. Agli Europei 2008 non solo è stato consentito che nel gruppo dell’Italia si incontrassero tra loro due squadre provenienti dallo stesso girone di quelificazione (Italia e Francia, Romania e Olanda) ma anche che, per il meccanismo della parte alta e bassa del tabellone, le due coppie di semifinaliste potrebbero essersi già scontrate nella fase a gironi. Davvero una bella “fonduta” in stile Uefa, che risulta anche noiosa: sembra di vedere una sfida infinita tra le solite quattro squadre.
La prima partita fu persa per 2 a 1 contro la Svizzera il 17 giugno, che attuava il “verrou” ossia il catenaccio che si dimostrò molto efficace. Si vide subito l’enorme confusione tattica della nostra Nazionale, che schierava in campo giocatori che adottavano un tipo di gioco completamente differente da quello chiaramente offensivo di Czeizler. Questa la prima formazione: Ghezzi, Vincenzi, Giacomazzi, Neri, Tognon, Nesti, Muccinelli, Boniperti (capitano), Galli, Pandolfini, Lorenzi. L’arbitraggio del brasiliano Viana a favore degli elvetici scatenò le ire dei giocatori e della stampa italiana. Il suo capolavoro fu quello di annullare un gol a “veleno” Lorenzi, il mitico centravanti dell’Inter, che, nel corso di una concitata discussione verso la fine della gara, gli rifilò un calcione negli stinchi. Anche in questo Europeo la Nazionale è stata vittima di errori arbitrali: quelli più clamorosi da parte del fischietto norvegese Ovrebo nella seconda gara con la Romania.
Il 20 giugno si disputò la seconda partita allo stadio Comunale di Cornaredo a Lugano con il Belgio e il ct ungherese sfodera la sua seconda formazione: via Vincenzi, Muccinelli, Boniperti, dentro Magnini, Cappello e Frignani. L’Italia vince 4 a 1 e, per l’assurdità del regolamento, deve incontrare nello spareggio per accedere ai quarti di finale la Svizzera, che aveva perso 2-0 con l’Inghilterra, poiché l’aveva raggiunta a quota 2 punti nel girone.
Tre giorni dopo la partita decisiva con gli elvetici a Basilea fu un disastro annunciato. Il racconto di Carratelli è illuminante. «La vigilia della partita, trascorsa in un principesco ritiro nei pressi di Basilea, fu contrassegnata da liti e insubordinazione dei giocatori che rivelarono la completa mancanza di polso di Czeizler. Questi, per giunta, in piena confusione, cambiò la formazione che aveva battuto i belgi. Schierò un nuovo portiere (lo juventino Viola al posto di Ghezzi), cambiò un mediano (il sampdoriano Mari per Neri), rinunciò in attacco all’acrobatico Galli e al poderoso Cappello, preferendogli due “pesi leggeri”, Muccinelli e Lorenzi, e inserì a mezz’ala il fiorentino Segato che era piuttosto un mediano». Finì 4-1 per la nazionale rossocrociata, che colpiva agevolmente in contropiede l’Italia tutta sbilanciata in avanti, con un centrocampo completamente squilibrato che non svolgeva il filtro necessario alle veloci e concrete manovre avversarie.
Adesso si aspetta Italia-Francia domani: Donadoni come sceglierà di giocare? Farà altri cambi, oltre a Cassano invocato a furor di popolo, rispetto alla gara con la Romania? Che la dea Eupalla lo assista!

domenica 15 giugno 2008

Un’estate di guai per la Vecchia Signora

Liberomercato 15 giugno 2008 pagine 1-6

Dallo stadio al ritiro di Pinzolo

Un’estate di guai per la Vecchia Signora

Marco Liguori
La Juventus è stata trascinata in giudizio dalla Ena4all. La società di intermediazione marketing ha presentato lo scorso 29 maggio presso il Tribunale di Torino una querela per l’ipotesi di truffa contro l’amministratore delegato Jean Claude Blanc, il responsabile commerciale Marco Fassone, e la responsabile del costumer service, Barbara Borio. A ciò si aggiunge una causa civile di risarcimento danni, intentata sempre presso il tribunale del capoluogo piemontese, che secondo le indiscrezioni ammonterebbe a circa 500mila euro. «Noi aspiriamo a una cifra anche superiore» ha commentato a Liberomercato il presidente e azionista al 50% di Ena4all, Dimitris Schetakis. In merito a ciò la Juventus, contattata da Liberomercato, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.
L’azienda milanese ha adito le vie giudiziarie poiché a suo dire la società bianconera l’avrebbe estromessa da un contratto a tre che comprendeva anche la Trentino spa (società di marketing territoriale del Trentino). «Avevamo un contratto di cinque anni con la Juventus per la gestione – prosegue Schetakis – del ritiro estivo a Pinzolo, acquistandone i diritti. In seguito abbiamo stipulato un accordo con Trentino spa e la località di Pinzolo. Il nostro lavoro consisteva nel favorire il ritiro della Juventus e di coprire con nostri investimenti, per quegli aspetti dell’operazione che Pinzolo e la Trentino spa non riuscivano a coprire». Tutto sembrava filare liscio, sino alla scadenza contrattuale del 2011, ma non è stato così. «La Juventus ha deciso di agire diversamente – afferma il presidente di Ena4all – e non ha voluto tener presente il contratto firmato con noi e ha stipulato direttamente un’intesa con Trentino spa. Visti i consistenti investimenti sopportati dalla nostra società, abbiamo deciso di tutelarci nelle sedi civile e penale». La società milanese sarà quindi esclusa dai ritiri delle prossime tre stagioni. «Abbiamo creduto nella Juventus anche quando due anni fa – dice Schetakis – fu retrocessa in serie B per illecito sportivo: potevamo risolvere il contratto, ma non lo abbiamo fatto».
Riguardo alla questione dello stadio Delle Alpi, pende ancora il giudizio davanti al Tar Piemonte intentato nel maggio 2006 dal Comune di Venaria Reale, a causa soprattutto del centro commerciale posto nell’impianto della Juve che sorgerebbe a circa 90 metri da quello posto nel comune della cintura torinese. Durante un convegno del 3 aprile scorso il presidente bianconero, Giovanni Cobolli Gigli, e il sindaco del comune Nicola Pollari usarono toni distensivi parlando di collaborazione reciproca. Un clima differente rispetto a quello della riunione del consiglio comunale di Venaria Reale del 19 marzo scorso. Stando al verbale di assemblea, il primo cittadino affermò che «la battaglia non è chiusa, quindi per noi l’aspetto del contenzioso giudiziario contro quella autorizzazione è ancora aperta». Pollari proseguì dicendo «che l’autorizzazione commerciale prevede che quando lo stadio funziona il centro commerciale sia chiuso e sarà mia cura avvisare l’interlocutore economico, l’operatore economico di Juventus per avvisarlo che per quanto ci riguarda noi i vigili e i carabinieri li manderemo tutte le volte che questa autorizzazione…». Pollari spiegò anche che i vigili e i carabinieri «non solo li manderemo alla Juventus o al supermercato ma li manderemo anche a chi non controllerà da parte del Comune di Torino per omissione magari di atto di ufficio e da parte anche della Regione Piemonte». Anche sul Delle Alpi, la Juve non ha commenti da fare.
(riproduzione autorizzata solo dietro citazione della fonte)
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

Si prega di non intasare le caselle di posta elettronica con spam pubblicitario e di altro tipo (come appelli politici). Questo sito tratta solo di calcio, finanza del calcio e di argomenti affini. Ogni abuso sarà punito.

Le foto presenti su "il pallone in confusione" sono state in gran parte prese da siti Internet: dovrebbero essere di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, possono segnalarlo a uno dei due indirizzi email sopra indicati