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domenica 26 ottobre 2008

Statistiche: il Napoli straccia la Lazio

Migliore proiezione offensiva (49,4%) assieme a un’ottima capacità di difendere la propria area di rigore (59,2%): sono gli indici rivelatori della netta superiorità degli azzurri all’Olimpico. La sintesi dell'incontro con l'autorete di Siviglia

Migliore proiezione in attacco (49,4%) e migliore capacità di difendere la propria area di rigore (59,2%). Sono questi i due dati statistici di Panini Digital – Lega Calcio che fotografano la netta superiorità del Napoli contro la Lazio, che ha visto gli azzurri uscire vittoriosi dall’Olimpico. Quasi in parità l’indice di pericolosità (capacità di mantenere il possesso palla, capacità di verticalizzare, capacità di giungere al tiro e capacità di creare occasioni da rete): 37,6 % per i romani, 36,8% per i partenopei, a testimonianza della partita giocata a viso aperto da entrambe le formazioni. Da segnalare però il netto calo della squadra del presidente Claudio Lotito, che nelle prime sette giornate aveva ottenuto una media di oltre il 60%.
La squadra di Eddy Reja ha ottenuto un rendimento superiore a quella di Delio Rossi, soprattutto se si comparano le due percentuali precedenti con il dato sulla supremazia territoriale: la Lazio ha prevalso con circa 13 minuti, contro i 7 minuti e 35 secondi del Napoli. A ciò bisogna aggiungere il possesso palla del 51% con 524 palloni giocati dai padroni di casa, mentre gli ospiti hanno tenuto palla per il 49% e l’hanno giocata per 488 volte.
A controprova della maggiore incisività di Lavezzi e compagni, c’è la statistica dei tiri: quattro nello specchio della porta su 14 totali dei laziali contro i due su sette dei napoletani, di cui uno entrato in porta su autorete di Siviglia. Da segnalare la prova molto positiva in difesa di quest’ultimo, che ha recuperato ben 30 palloni contro i 21 del compagno di squadra Rozehnal e dei napoletani Aronica e Santacroce.
Marco Liguori
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Le statistiche di Lazio-Napoli 0-1 (cliccare sopra per ingrandire)







Sintesi di Lazio - Napoli 0-1

venerdì 24 ottobre 2008

Curiosità statistiche: Lazio più pericolosa in attacco del Napoli

La formazione romana riesce a essere più concreta (60,7%) rispetto a quella di Reja nelle prime sette giornate di campionato. Gli azzurri però hanno una maggiore propensione offensiva (47,4%). Inoltre, ottobre è un mese dal rendimento mediocre per l’allenatore biancoceleste Rossi: soltanto un punto a partita

Domenica il Napoli sfiderà la squadra più pericolosa del torneo di serie A. Infatti, secondo le statistiche Panini Digital-Lega Calcio, la Lazio presenta la maggior percentuale di produzione offensiva, pari al 60,7%. Questo indice è composto dalla capacità di mantenere il possesso palla, capacità di verticalizzare, capacità di giungere al tiro, capacità di creare occasioni da rete. Insomma, la squadra di Delio Rossi riesce a mettere a frutto le 528 palle giocate in media nelle prime sette giornate di campionato, i 9 minuti e 42 secondi di superiorità territoriale, e il 60,4% di passaggi riusciti. Elevata anche la media dei tiri: sette nello specchio della porta sui 17 scagliati per ciascun incontro. In tutte queste caratteristiche la Lazio è superiore al Napoli. La squadra biancoceleste si preannuncia come un cliente molto difficile per la formazione di Eddy Reja: anche perché ha un indice di difesa della propria area di rigore elevato (61,5% contro 56% degli azzurri). Ma il Napoli ha una caratteristica superiore: la percentuale di attaccare la porta avversaria, 47,4% contro 44,7%. La formazione partenopea ha dunque una maggiore propensione offensiva: ma i numeri dicono che non riesce a concretizzare. Lasciando da parte per un momento i numeri, potrebbe anche accadere che all’Olimpico ci sia un’inversione di tendenza a favore degli azzurri.
Ciò potrebbe accadere anche perché il mese di ottobre è da sempre mese nero per le formazioni allenate da Delio Rossi. Secondo le statistiche di Football Data, l’allenatore biancoceleste viaggia alla media molto mediocre di un punto per partita: essa è il frutto di un bilancio composto da 12 vittorie, 20 pareggi e 24 sconfitte, in 56 partite disputate in campionati professionistici. Da quando allena la Lazio, il suo bilancio in ottobre è 2 vittorie, 5 pareggi ed 8 sconfitte in 15 giornate di campionato, media punti-gara 0,73. La Lazio ha sempre segnato almeno una rete in ciascuna delle ultime 16 gare interne di serie A, per un totale di 28 reti all'attivo. L'ultimo digiuno casalingo ufficiale biancoceleste risale al 3 novembre 2007 quando, in serie A, la Lazio venne sconfitta per 0-1 dalla Fiorentina. La formazione del presidente Lotito è assieme all'Udinese, una delle due squadre più corrette della serie A 2008/09: ha subito soltanto 12 ammonizioni subite in 7 giornate.Lazio e Napoli sono due delle tre formazioni della serie A 2008/09 che guadagnano il maggior numero di punti tra primi e secondi tempi dopo 7 turni di campionato. Il saldo attivo della squadra di Delio Rossi è di +6 (come quello del Catania), mentre quello del Napoli e' addirittura di +7 (primatista solitario).
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto
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Le statistiche di Lazio-Napoli (cliccare sopra per ingrandire)







Scommesse: Torino vincente sulla Juventus a 6,00

Secondo l'Agipronews i bianconeri sono decisamente favoriti: la loro vittoria è data a 1,55. Quota alta anche per il pareggio: 3,50

La Juve si è rialzata contro il Real, il Toro è reduce da tre ko consecutivi: il favore dei quotisti per il Derby della Mole è nettamente rivolto ai bianconeri. Juventus bancata a 1,55, la vittoria dei granata arriva fino a 6,00, alta pure la quota sul pareggio che varrebbe 3,50. Probabile anche il segno «1» alla fine dei primi 45 minuti di gioco, proposto a 2,10, mentre la vittoria della squadra di Ranieri con 2 o più gol di scarto è proposta a 2,50. Nelle scommesse sul risultato esatto, gli esiti più probabili sono l'1-0 e il 2-0 in tabella a 6,00 e 6,50 rispettivamente.
Protagonisti della vittoria sul Real Madrid, Amauri e Del Piero sono indicati dai quotisti esteri come più probabili uomini gol del derby contro il Torino: per entrambi una rete si gioca a 2,17, quota che sale a 4,50 nel caso uno dei due fosse il primo marcatore della gara. Nelle fila del Toro Amoruso e Bianchi, a quota 3,50 sono fra i "papabili". Si gioca anche sul minuto della prima marcatura, che nei primi 15 minuti di gioco pagherebbe 2,65, mentre il derby sbloccato nel quarto d'ora finale vale 17,00. 
fonte: Agipronews-Apcom

Juventus-Torino: i precedenti in cifre

Considerati anche i precedenti in casa granata, la Juventus è imbattuta nelle ultime 10 stracittadine ufficiali, dove ha ottenuto 6 vittorie e 4 pareggi. L'ultima affermazione granata risale al 9 aprile 1995, vittoria granata in casa-Juve per 2-1. La Juventus ha sempre segnato almeno una rete in ciascuna delle ultime 12 gare interne ufficiali disputate, per un totale di 25 gol all'attivo. L'ultimo digiuno bianconero casalingo risale 26 febbraio 2008: 0-0 contro il Torino, in serie A. La Juventus è rimasta una delle 3 squadre della serie A 2008/09 che non ha ancora avuto rigori, nè a favore, nè contro. Come i piemontesi anche Siena e Roma. Giorgio Chiellini, se dovesse scendere in campo, festeggerebbe la 100/a presenza ufficiale con la maglia della Juventus. Le attuali 99 presenze sono così suddivise: 52 in serie A, 32 in B, 5 in coppa Italia e 10 nelle coppe europee. Il debutto assoluto in bianconero del difensore risale al 15 ottobre 2005: Juventus-Messina 1-0, in serie A. Alessandro Rosina, se dovesse scendere in campo, festeggerebbe la 100/a presenza in serie A della propria carriera. Le attuali 99 presenze sono state collezionate indossando le maglie di Parma e Torino. Il debutto di Rosina in massima serie risale al 16 febbraio 2003: Parma-Juventus 1-3. Il Torino non segna in assoluto in gare ufficiali dall'1 ottobre scorso quando, in coppa Italia, si impose per 3-2 in casa dopo i supplementari contro il Livorno. L'autore del terzo gol granata fu Barone al 94': da allora sono trascorsi i restanti 16' di quel match, più le intere gare di campionato perdute contro Udinese (0-2 esterno) e Cagliari (0-1 casalingo), per un totale di 196' di digiuno assoluto. 
Fonte: Ansa - a cura di Football Data

Blatter: la crisi finanziaria internazionale non tocca la Fifa

Secondo il numero uno del governo del calcio mondiale gli investimenti sono stati ben diversificati 

La crisi finanziaria mondiale non ha per il momento alcun impatto negativo sulla Fifa. Lo ha dichiarato il presidente della federcalcio mondiale Joseph Blatter oggi a Zurigo al termine della riunione del comitato esecutivo, che ha anche approvato il principio di aprire una procedura congiunta di candidature per i Mondiali 2018 e 2022. La Fifa ha chiesto uno studio sull'eventuale impatto della crisi finanziaria mondiale sulla sua organizzazione. «Ho il piacere di informarvi che siamo privilegiati nel contesto attuale - ha riferito Blatter - in quanto non abbiamo perso soldi. Siamo inoltre ben preparati per affrontare il futuro». Il presidente ha quindi spiegato i motivi del suo ottimismo: «Abbiamo ben diversificato i nostri beni finanziari ed il 95 per cento del nostro bilancio per il quadriennio è già contrattualizzato». Sempre in ambito finanziario, Blatter ha informato che la Fifa ha sottoscritto «assicurazioni per 650 milioni di dollari sui Mondiali 2010 e 2014, nel caso in cui una catastrofe, naturale o di altra natura, dovesse costringerci all' annullamento, al posticipo o allo spostamento degli eventi». Il segretario generale Jerome Valcke ha comunque immediatamente precisato che si tratta di una pratica che «la Fifa adotta dal Mondiale del 1998. Non è assolutamente un segno di mancanza di fiducia rispetto al Sudafrica. Anzi, siamo perfettamente nei tempi per quanto riguarda non solo il Mondiale 2010, ma anche per la Coppa delle Confederazioni del 2009, previsti in Sudafrica». In tema di Coppe del mondo, Blatter ha annunciato che il comitato esecutivo ha accettato il principio di assegnare contemporaneamente quelle del 2018 e del 2002, «per le quali già otto-dieci federazioni hanno manifestato il loro interesse». Prima di lanciare la procedura, tuttavia, questo accordo di principio dovrà essere concretizzato alla prossima riunione dell'esecutivo Fifa, il 19 e il 20 dicembre a Tokio. Il presidente ha peraltro affermato che continuano le discussioni con le autorità politiche per fare accettare il principio del “6+5” (almeno sei dei giocatori schierati in campo dai club dovrebbero essere selezionabili nella nazionale del paese). «Quasi tutto il mondo sportivo sostiene questa iniziativa, che si tratti del movimento olimpico o delle federazioni di hockey su ghiaccio, volleyball, pallacanestro o ancora rugby», ha assicurato Joseph Blatter. Fra gli altri temi, figura la volontà di proteggere i giovani calciatori. «Tutti i ragazzini, anche quelli che fanno parte di accademie o scuole calcio, dovranno essere tesserati presso le federazioni di appartenenza. Solo così sarà possibile effettuare controlli efficaci ed evitare abusi», ha spiegato. Blatter discuterà peraltro con il Tribunale arbitrale dello sport la creazione di una camera apposita che si occupi esclusivamente di questioni calcistiche. L’esecutivo ha infine esaminato i casi di singole federazioni e ha deciso di sospendere da ogni attività internazionale il Kuwait e le Samoa per ingerenze politiche. L'esecutivo ha quindi respinto la richiesta di affiliazione alla Fifa del Kosovo. Questa entità non potrà disputare nemmeno gare amichevoli con membri della Fifa. Per quanto riguarda la Polonia, la Fifa attende che, in conformità con gli accordi, il 30 ottobre il suo congresso elegga un presidente. Il Perù dispone di un mese di tempo per adeguarsi agli statuti della Fifa.
Fonte: Ansa

Verso l'assemblea della Juventus

Riceviamo da Ju29Ro e pubblichiamo
Nell'assise del prossimo 28 ottobre Gli azionisti-tifosi della Vecchia Signora chiederanno il rendiconto delle scelte gestionali al consiglio di amministrazione

Qualcuno li ha definiti disturbatori. Qualcun altro li ha paragonati a "manifestazioni di folklore".Nessuno è riuscito a raccontare serenamente quello che davvero rappresentano.Professionisti, avvocati, consulenti, descritti ingenerosamente come personaggi di Stefano Benni nel suo "BAR SPORT", intenti a inzuppare la "luisona" nel cappuccino e a sfogliare con le mani unte l’immancabile giornalaccio rosa, lasciando la loro lurida impronta sull’editoriale delirante di Cannavò. Gli interventi dei piccoli azionisti, i cosiddetti azionisti di minoranza, all’Assemblea annuale dei soci della Juventus s.p.a., sono invece semplicemente un momento di grande civiltà. Non sono altro che l’applicazione di un principio sancito dal Codice Civile, per il quale tutti gli azionisti hanno il diritto di esprimere la loro opinione nelle sedi e nei modi previsti dalla legge. Negli anni post Calciopoli, forse per compiacere il proprio editore, spesso legato a doppio filo con gli azionisti di maggioranza, molti giornalisti si sono comportati da servi sciocchi, etichettando come "cabaret" interventi di ottimo spessore tecnico, giuridico e finanziario; interventi che hanno stigmatizzato comportamenti e scelte discutibili da parte del management della società, come si può leggere qui: (1° intervento, 2° intervento).Non dovrebbe essere difficile capire che, tranne in rari casi, una Assemblea dei soci non è una riunione conviviale. Spesso ci sono accese discussioni e nervosismi assortiti che, talvolta, possono trascendere in vere e proprie intemperanze dialettiche. Tutto ciò è comprensibile se si considera che l’Assemblea è il momento in cui si tirano le somme di un anno di lavoro. Si approvano i bilanci e le scelte strategiche di un intero esercizio.E’ il momento in cui gli Amministratori devono spiegare le motivazioni alla base dei loro comportamenti e rendere conto agli azionisti, grandi e piccoli, delle loro scelte.Infine, è il momento della ricerca del consenso per l’approvazione del bilancio che, non dimentichiamolo, rappresenta la misura numerica della qualità del lavoro svolto. Si possono quindi ben immaginare le difficoltà del Presidente Cobolli Gigli e dell’AD Blanc nelle ultime Assemblee a partire dal 2006, chiamati a rispondere a domande su esercizi durante i quali si è assistito ad una sistematica e preoccupante distruzione di "valore".I due, macchiati dal peccato originale dell’estate 2006, pur con l’appoggio dell’azionista di maggioranza IFIL, che fatalmente concorre col suo peso a rendere le decisioni in larga parte "scontate", sono stati spesso in balia delle osservazioni degli agguerriti piccoli azionisti che, come abbiamo detto, hanno da tempo abbandonato l’usanza di girare con il proverbiale anello tra le narici, e hanno costretto gli esponenti del CDA a cercare improbabili "sponde" per sostenere le loro ragioni.
Proverbiale fu, a una recente Assemblea, l’intervento di Boniperti che, dopo aver testualmente definito Blanc e Cobolli Gigli come "persone che fino ad ieri non capivano niente di calcio" si lanciò in una appassionata arringa a difesa di Zaccone e dei suoi "quattro illeciti" fantasma, meritandosi la piccata allusione finale di Cobolli in merito al fatto che, ai tempi del "Marisa", "non esistevano i telefonini", per fortuna. Anche quest’anno la nostra previsione è per una Assemblea intensa. Il momento, per la squadra e per la società, è particolarmente delicato e siamo al crocevia di importanti scelte che condizioneranno non poco il futuro del nostro sodalizio.
E’ probabile che gli azionisti di minoranza, chiederanno di approfondire i dettagli del famoso "progetto", parola spesso abusata dal management e che è diventata una specie di Totem dietro al quale nascondersi e nascondere le incertezze di chi si trova a cercare di colpire il pallone con la racchetta e a decidere se il terreno del nuovo stadio si deve fare in terra rossa o sintetico. Lo JU29RO Team, come sempre, sarà presente con una folta delegazione all’Assemblea e ha raccolto un buon numero di deleghe insieme ai rappresentanti di GiulemanidallaJuve Class Action; avrà quindi l’onore ed onere di relazionare i propri lettori e quelli dei blog interconnessi, circa lo svolgimento dei lavori assembleari. Tale compito verrà assolto attraverso la pubblicazione degli interventi dei propri esponenti e, più in generale, pubblicando approfonditi articoli post Assemblea nei quali si tenterà di interpretare gli scenari futuri e di formulare una previsione per quanto riguarda l’evoluzione della gestione della società.
Dominiobianconero
Il testo originale è su http://www.ju29ro.com/tutto-juve/25-tutto-juve/675-juventus-spa-200708-verso-lassemblea.html

giovedì 23 ottobre 2008

I membri del cda non hanno azioni della Vecchia Signora

Nel bilancio 2008 è evidenziato che i consiglieri di amministrazione bianconeri, compresi il presidente Cobolli Gigli e l’amministratore delegato Blanc che beneficiano di un “paracadute” di 3,45 milioni in caso di ingiusto licenziamento, non posseggono titoli della Juventus. Un segnale poco confortante per il mercato: negli Stati Uniti i manager possiedono sempre cospicui pacchetti delle proprie aziende quotate

I componenti del consiglio di amministrazione non possiedono alcuna azione della Juventus. Questa inaspettata e incredibile notizia è riportata nel paragrafo delle “partecipazioni detenute dagli organi di amministrazione e controllo e dirigenti con responsabilità strategiche” riportato nel progetto di bilancio chiuso al 30 giugno 2008 con un risultato fortemente negativo di 20,8 milioni di euro. Nel testo si legge che «nessun amministratore, sindaco o altro soggetto di cui all’articolo 79 di cui sopra detiene o ha detenuto nel corso dell’esercizio azioni della Juventus e/o azioni della ex società controllata Campi di Vinovo spa». Soltanto un membro del collegio sindacale, Paolo Piccatti, possiede 540 azioni che, al prezzo di riferimento di 0,792 euro registrato ieri, ammontano in totale alla più che esigua cifra di 427,68 euro.
Negli Stati Uniti, patria del capitalismo sempre additata come fulgido e perenne esempio del libero mercato, i manager delle società quotate in borsa possiedono singolarmente sempre un certo cospicuo quantitativo di titoli. Ciò rappresenta un chiaro segnale al mercato di credere nell’azienda da loro amministrata. Invece, gli otto membri del cda della Juventus, presente a Piazza Affari dal dicembre 2001, non sembrano molto convinti nel «progetto»: così l’ha definita di recente la Juve dal presidente Giovanni Cobolli Gigli. O almeno per ora: forse in futuro potrebbero ripensarci e acquistare titoli bianconeri. C’è da dire però che anche nel bilancio chiuso al 30 giugno 2007 nessuno componente dei vertici, neanche i sindaci, possedeva azioni della squadra di Casa Agnelli. Il documento contabile precisa che «la società non ha in essere piani di stock option» per gli amministratori, ossia opzioni che concedono il diritto di acquistare azioni di una società ad un determinato prezzo d'esercizio.
Tutto ciò potrebbe costituire argomento di discussione nella prossima assemblea. I piccoli azionisti (che esprimono da tempo il loro dissenso su www.j1897.com, www.ju29ro.com e www.giulemanidallajuve.com) potrebbero chiedere spiegazioni al riguardo, soprattutto per quanto riguarda le due cariche esecutive, ossia il presidente Cobolli Gigli e dall’amministratore delegato e direttore generale Jean Claude Blanc. Anche perché entrambi percepiscono un “paracadute” complessivo di 3,45 milioni: in caso di licenziamento senza giusta causa il numero uno bianconero percepirà una somma di 450mila euro. Invece per il manager francese la clausola vale anche «in caso di dimissioni» date «con giusta causa» con «il riconoscimento di un’indennità forfettaria pari» a 3 milioni. I tifosi potrebbero chiedere lumi anche alla luce dei cospicui compensi complessivi da loro percepiti: 2,24 milioni per Blanc, 707mila euro per Cobolli. Riguardo agli altri consiglieri, risulta maggiormente retribuito Gian Paolo Montali, ex allenatore della Nazionale di pallavolo, con 27mila euro: 15mila come emolumenti per la carica, 12mila per prestazioni di consulenza. Seguono Riccardo Montanaro con 23mila, Camillo Venesio con 20mila, Marzio Saà con 18mila. Carlo Barel di Sant’Albano e Aldo Mazzia hanno rispettivamente ricevuto 18mila e 10mila euro: nel bilancio è specificato che per entrambi «l’emolumento è versato direttamente alla società Ifil Investments spa».
Riguardo ai vertici delle altre due società quotate sul listino di Milano, si riscontra che alla Lazio vige una situazione abbastanza simile a quella della Vecchia Signora. Nel progetto di bilancio 2007/08 si legge che ad eccezione del presidente Lotito (possessore indirettamente di 41,5 milioni di azioni) nessuno dei consiglieri di gestione e di sorveglianza possiede un solo titolo della squadra biancoceleste: il solo ex consigliere Giovanni Gilardoni ne aveva 20.646 fino al 20/10/2007, data di cessazione dalla sua carica. Invece alla Roma almeno quattro sui dieci membri del consiglio di amministrazione sono detentori di cospicui pacchetti azionari. Nel progetto di bilancio al 30 giugno scorso emerge che il presidente e amministratore delegato Franco Sensi (deceduto nello scorso agosto) possedeva indirettamente tramite società controllate 156.939 titoli e altri 220.515 come «possesso indiretto di piena proprietà per il tramite del coniuge in società controllate». L’amministratore delegato Rosella Sensi aveva 15.025.300 azioni: anch’essa per «possesso indiretto di piena proprietà per il tramite di società controllate». Altre 15.024.552 sono di Silvia Sensi, detenute con la stessa motivazione della sorella. Invece, il consigliere Renato Bernardini ne ha tra le sue mani soltanto 2.320.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
E a proposito di acquisti di azioni da parte degli amministratori delle società quotate, inseriamo questo lancio Ansa
UNICREDIT: SERGIO ERMOTTI COMPRA AZIONI PER 2 MLN EURO +RPT+ RIPETIZIONE CON TESTO CORRETTO ALLA TERZA RIGA (ANSA) - MILANO, 23 OTT - Il titolo Unicredit scivola oggi sotto la soglia dei 2 euro e Sergio Ermotti, responsabile dell'area Corporate Investment Banking e Private Banking (rpt. dell'area Corporate Investment Banking e Private Banking) oltre che vice Ceo, compra 1 milione di azioni per un controvalore di 1,975 milioni di euro. E' quanto si legge nelle comunicazioni obbligatorie sull'internal dealing. Già nei giorni scorsi Profumo e altri manager, fra cui lo stesso Ermotti, avevano acquistato azioni sul mercato. (ANSA). DOA 23-OTT-08 17:11 NNN
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il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
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Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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