Ricerca personalizzata

sabato 27 dicembre 2008

Beckham, un altro “uomo da sfilata” nel grande atelier Milan

Con l’arrivo del calciatore inglese, in affari al pari di Kakà e Shevchenko con Giorgio Armani, la società rossonera inaugura la nuova strategia della squadra come “carosello” pubblicitario. Se giocherà bene o male, è soltanto un fatto marginale

Benvenuti nel grande atelier di moda Milan, dove troverete tutte le collezioni che desiderate! Con l’arrivo di David Beckham, il calciatore più amato dagli sponsor (tanto per citare lo slogan di una nota pubblicità di qualche anno fa), aumenta la pattuglia degli “uomini da sfilata” rossoneri. Una tendenza, quella del rapporto tra divi del pallone e pubblicità, iniziata qualche anno fa con l’utilizzo di giocatori della Juventus, a cominciare dall’ossessiva presenza televisiva di Del Piero l’”uomo dei passeri”. «E’ lo show business, bellezza!» affermano (giustamente) tanti addetti ai lavori: appendice nata dalla sciagurata legge Veltroni del 1996, voluta fortemente da Milan e Juventus, che inaugurò l’era del calcio a scopo di lucro. Dunque, finché la barca va, lasciala andare. Fino a quando ci saranno società che pagano lauti stipendi ai giocatori e che consentono loro di partecipare come modelli nei “consigli per gli acquisti” (per dirla con Maurizio Costanzo) il ragionamento fila e “tutto va ben, madama la marchesa”. Se tutto ciò potrà reggere all’infinito è opinabile: ma tralasciamo pure questo aspetto. Ce n’è però un altro, che sfugge alla gran parte dei commentatori e del pubblico: lo spettacolo calcistico sta diventando sempre più un aspetto accessorio rispetto a quello pubblicitario. Detto in parole ancora più semplici: gli aspetti tecnici e le stesse partite di pallone stanno perdendo sempre più importanza nei confronti della promozione dei prodotti degli sponsor. Con buona pace dei tifosi, che si vedranno offrire uno spettacolo qualitativamente mediocre: dovranno rassegnarsi al fatto che le loro squadre del cuore vinceranno sempre meno. Nella logica dello “show business” (leggi come “far soldi con gli spettacoli”) l’importante è apparire e partecipare alle competizioni, soprattutto internazionali: vincere coppe e trofei è ormai un fatto secondario. E’ la logica che ha portato Beckham alla società della galassia Fininvest: con il prestito concesso dal Los Angeles Galaxy è stato coperto il periodo di inattività fino a marzo del giocatore inglese, dovuto alla pausa del campionato americano, che è sicuramente sgradito ai suoi sponsor. Egli deve quindi giocare per apparire e rappresentare i marchi delle aziende che lo sovvenzionano: poco importa se le sue prestazioni in campo siano esaltanti oppure mediocri. Meglio ancora se l’operazione non comporta esborso di denaro: infatti, il Milan non spenderà un centesimo.
In base a questa logica degli affari nello sport, occorre che le squadre possano infoltire le loro rose di campioni. Tuttavia, si badi bene, non contano i fattori tecnici e l’effettiva utilità di un calciatore in un reparto di gioco: basta avere nomi di sicuro richiamo, come in una compagnia teatrale. Insomma le compagini calcistiche assomiglieranno sempre più agli Harlem Globetrotters (i “teatranti” campioni americani del basket) che ingloberanno stelle, magari anche sul viale del tramonto, ma che consentiranno di vendere magliette e altri prodotti con i marchi societari (il cosiddetto “merchandising”, anglicismo terribile) e incassare soldi dagli sponsor (la parola è latina). Tutto ciò potrà permetterselo solo chi ha un potere politico-economico alle spalle. In Italia sono tre le società che lo detengono: Milan, Inter e Juventus. Le altre come al solito staranno a guardare, cercando di sopravvivere alla meno peggio: naturalmente fatte salve alcune eccezioni per quelle che riescono a rendere in attivo il conto annuale ricavi/costi.
Proprio il Milan ha inaugurato questa nuova strategia. La società del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è diventata nuovamente un caposcuola, dopo aver fatto lievitare all’inizio degli anni ’90 i prezzi dei trasferimenti dei giocatori e i loro ingaggi. E dopo aver contribuito, assieme alla Juventus di Antonio Giraudo, a trasformare il campionato in un grande circo televisivo, declassando gli stadi, non tenendo conto della loro primaria importanza per lo spettacolo dell'italica pedata, e trascurando i tifosi che vi si recano. Adesso la squadra si sta trasformando in un grande atelier: lo conferma l’arrivo di Beckham, arrivato fresco fresco con il suo castello di sponsor. Curiosamente, il calciatore inglese ha un elemento aziendale in comune con il fuoriclasse brasiliano Kakà e con l’attaccante Andriy Shevchenko: Giorgio Armani. I primi due sono “testimonial” (in italiano si dice “protagonisti”) delle sue campagne promozionali, mentre l’ucraino ha aperto un negozio Armani a Kiev, capitale del suo paese. Insomma, pallone e pubblicità sempre più intrecciati tra loro: ma ormai sembra che la seconda stia prendendo sempre più il sopravvento sul primo. Anzi, si potrebbe pensare che il ritorno di Shevchenko possa essere stato dettato dalle ineluttabili leggi non scritte dall’universo degli affari. Sarebbe molto interessante sapere cosa ne pensano i tifosi della nuova strategia della dirigenza rossonera, che stanno trasformando la loro squadra in un “carosello” pubblicitario. Probabilmente essi preferirebbero l’acquisto una serie di calciatori necessari per migliorare le prestazioni della squadra e renderla maggiormente competitiva. Magari qualche giovane difensore di buon livello: in fin dei conti la Fininvest può tranquillamente permettersi il lusso di ripianare le perdite a fine esercizio.
E a proposito di Shevchenko alla luce del suo impegno come “testimonial” si può affermare che la notizia riportata dal quotidiano napoletano “Roma”, riguardante un suo possibile scambio con il centrocampista del Napoli Blasi per rimpiazzare l’infortunato Gattuso, sia di difficile realizzazione. L’attaccante ucraino, rientrato l’estate scorsa dal Chelsea a Milanello dopo aver rimpolpato nel 2006 le casse rossonere con una plusvalenza di 42 milioni di euro, ha in essere una serie di contratti pubblicitari, tra cui la presenza in una campagna pubblicitaria della linea di abiti in pelle di una nota marca di abbigliamento sportivo americana, che sta letteralmente inondando Milano con una serie di manifesti (soprattutto in metropolitana). E’ difficile quindi che Shevchenko lasci il Milan per andare a Napoli: la pubblicità viene prima di tutto.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita solo dietro citazione della fonte)
Nella foto, tratta da http://www.instablogsimages.com, David Beckham

venerdì 26 dicembre 2008

Calciomercato gennaio, il ballo degli attaccanti

Gennaio è alle porte, e ricomincia il mercato con la tradizionale "finestra" che accompagna il primo mese dell'anno. Protagonisti del valzer di quest'anno saranno gli attaccanti, perché da Adriano a Nilmar, da Corradi a Floccari e Pazzini, non si fa che parlare di bomber in odore di cambio di maglia.
Proprio di Floccari ha parlato oggi il d.s. dell'Atalanta Carlo Osti intervenendo su Radio Radio. Il giocatore non è sul mercato, almeno a gennaio, mentre a giugno sarà pronto per quel salto di qualità che merita. Ma Osti ha anche precisato di non aver mai parlato del suo giocatore con la Roma, ''che comunque ha tanti giocatori che ci interessano''. Uno potrebbe essere Okaka, oltre al riscatto definitivo per l'Atalanta di Cerci. In Brasile continuano a scrivere di Adriano e Nilmar. Per il primo, che Moratti non vorrebbe cedere e al quale anche Dunga consiglia di rimanere in nerazzurro, le ipotesi che si fanno sono Chelsea o Flamengo, ma il presidente del club carioca Marcio Braga continua a ripetere che non ci sono i soldi per pagare lo stipendio dell'Imperatore (il Flamengo si e' appena autoimposto un tetto salariale).
Su Nilmar c'è stato, prima di Natale, un colloquio fra il d.s. della Roma Daniele Pradè ed un agente Fifa italiano di casa in Brasile, e che in questo caso ha fatto da tramite con l'Internacional di Porto Alegre. Al dirigente di Trigoria è stato ribadito che Nilmar, anche se l'Internacional ha bisogno di vendere una delle sue "stelle" entro fino giugno, non si muove dalla sua attuale squadra per meno di 18 milioni di dollari. E' quindi da escludere uno scambio con Cicinho ed un conguaglio di 3-4 milioni di euro, come aveva ipotizzato Pradè. A rifarsi sotto per Nilmar potrebbe essere il Palermo, ma il presidente Zamparini dovrà alzare l'offerta di 15 milioni fatta l'estate scorsa. Un attaccante lo cerca anche il Bologna: Mihajlovic insiste per avere Corradi dalla Reggina, proponendo uno scambio con Bernacci. Da escludere invece che in Emilia possa arrivare Montella dalla Roma. La Reggina, a prescindere dall'esito della trattativa con i rossoblù, starebbe pensando di riportare in Italia Pellè, bomber che nell'Az Alkmaar non trova piu' spazio e vorrebbe lasciare l'Olanda.
La Sampdoria e' sicura di avere Pazzini dalla Fiorentina, ma tiene 'in caldo' anche l'alternativa-Balotelli (con Cassano costituirebbe una coppia da scintille, anche dal punto di vista caratteriale).
Ma anche il Napoli cerca un attaccante, e il nome piu' gettonato rimane quello di Eren Derdiyok del Basilea, in alternativa al quale il d.s. partenopeo Marino pensa al russo Pavel Probrebnyak, 25enne dello Zenit San Pietroburgo. Marino potrebbe anche cedere Dalla Bona (lo vuole il West Ham di Zola) e rimpiazzarlo con l'italo-argentino Biglia, 23enne dell'Anderlecht.
Chiusura con il botto: alcuni siti francesi fanno sapere di un'offerta del Lione, disposto a pagare 25 milioni di euro alla Fiorentina per avere subito Alberto Gilardino. Se anche fosse vero, non c'e' alcuna possibilità che i Della Valle accettino la proposta. Lo stesso vale per Preziosi ed il Genoa: alla domanda se sia ipotizzabile una cessione di Milito all'Inter, il presidente ha risposto dicendo che ''non lo darei neppure se in cambio arrivassero Cambiasso, Balotelli ed Obinna''.
Fonte: Ansa

martedì 23 dicembre 2008

De Laurentiis: «Non esiste un caso Lavezzi»

Il presidente ha definito l'obiettivo del Napoli: «Credo che, in maniera seria, noi potremo dedicarci alla conquista di un posto tranquillo e assicurato per la Uefa»
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis minimizza sulle voci che vorrebbero Ezequiel Lavezzi insoddisfatto del suo attuale ingaggio. «Non c`è un caso Lavezzi - ha spiegato a Sky - non capisco per quale motivo i media si ostinino a dire che c`è un caso Lavezzi. Lavezzi ha firmato un contratto fino al 2013. Quindi, questo contratto esiste, ma leggo sulla stampa delle cose false, che contesto. Quindi, mi limito a dire che con Lavezzi, ma anche con tutti gli altri giocatori, ci sono dei contratti quinquennali che saranno rispettati». De Laurentiis fissa gli obiettivi e le ambizioni del Napoli: «Credo che, in maniera seria, noi potremo dedicarci alla conquista di un posto tranquillo e assicurato per la Uefa. Per una Uefa che, questa volta, non ci veda soltanto ospiti momentanei ma protagonisti di un torneo internazionale, dove miglioreremo le nostre capacità di poter verificare quanto possiamo essere competitivi e forti durante il campionato nazionale e, in parallelo, durante delle competizioni europee. E se arriva la Champions League, è un passaggio obbligato al quale non si può rinunciare, anche perché da lì, vado direttamente in Coppa Uefa». 
A gennaio si riapre il mercato ma per il presidente degli azzurri si tratta di un mercato «che potrebbe realizzarsi in maniera prospettica, non per l'immediato, ma per il prossimo anno».
Fonte: Apcom
Nella foto, tratta da www.sscnapoli.it, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis

Matarrese: «bilancio 2008 ottimo»

La Lega Calcio si è rifatta il trucco alla grande: oggi a Milano, infatti, nella sede di via Rosellini 4, è stato presentato il nuovo sito ufficiale (l'indirizzo sarà lo stesso, www.lega-calcio.it) nato dalla partnership con la Panini, l'azienda che ha venduto oltre 180 miliardi di figurine in tutto il mondo, che ha due stabilimenti, uno a Modena, l'altro in Brasile, e che ha fatturato 543.000.000 di euro nell'ultimo anno. Tante le principali novità che verranno ospitate già dalle prossime settimane sul sito: ci saranno i risultati e le classifiche, in tempo reale, di tutte le partite di serie A, B, Supercoppa e Coppa Italia; i video dei gol di ogni giornata, che dovrebbero essere disponibili a partire dalla mezzanotte successiva al turno di campionato; le statistiche e le analisi a diversi livelli, pre e post gara; l'archivio dati, alimentato dalla storica Banca Dati Panini, da cui deriva anche l'Almanacco. «Il nuovo sito della Lega e le statistiche ufficiali non esauriscono, però, le novità che abbiamo intenzione di proporre insieme a Panini, visto che nei prossimi mesi lanceremo altre iniziative editoriali congiunte nelle quali crediamo molto», ha detto Antonio Matarrese, presidente di Lega. Dal canto suo Aldo Sallustro, amministratore delegato di Panini, ha dichiarato come l'azienda modenese «sia orgogliosa di questo importante accordo ottenuto con la Lega, che consolida e arricchisce una presenza nel mondo del calcio iniziata nel 1961 e costantemente cresciuta da allora».
A margine dell'incontro, Matarrese ha poi voluto fare un bilancio del 2008 e spiegare meglio quanto avvenuto ieri nell'ultimo Consiglio di Lega e dall'Assemblea generale: «Il bilancio del 2008 è ottimo, per tanti motivi. In primis, perché siamo riusciti a evitare la scissione tra serie A e serie B; e poi per l'accordo con Infront per la vendita dei diritti tv. Dal 2010 al 2016 saranno garantiti 900 milioni all'anno e credo che solo la Premier League, a questo punto, sia davanti a noi; ma di sicuro precediamo paesi come Germania e Francia». E poi ancora: «Quando entrerà in vigore il sistema della vendita centralizzata, cioè dal 2010, per quella data sarà necessario avere un Consiglio di Lega operativo. Il ruolo della Lega calcio a livello internazionale deve essere non sussidiario, ma complementare al ruolo della Federazione. La Lega Calcio professionisti non può essere portata a ramengo dietro l'attività della Federazione. Deve avere una forza politica». Per questo Matarrese ribadisce con fermezza che il «governo federale prossimo non può andare avanti come quello attuale, fermo restando la stima e il rispetto che nutro per Giancarlo Abete. Ma la Federazione deve riconoscere il peso politico della Lega, stabilire insomma il ruolo della Lega stessa e anche dell'Aic, l'Associazione italiana calciatori». Infine il presidente, ribadendo ancora una volta di nutrire preoccupazione per la situazione economica delle serie B, fa poi sapere che non gli dispiacerebbe affatto «il ritorno a una serie A formata da 18 squadre, ma se ne potrà parlare solo dopo il 2010. Per ora lasciamo le cose così come stanno, del resto noi viviamo di diritti televisivi».
Fonte: Agi
Nella foto, tratta da http://calciomalato.blogosfere.it, il presidente della Lega Calcio Antonio Matarrese

Matarrese: arriveranno 900mln annui per diritti tv

Il presidente non chiarisce però se intende ricandidarsi al vertice della Lega calcio

Aver evitato la scissione tra serie A e B, ma soprattutto l'accordo con l'advisor per la vendita dei diritti tv. Con queste due conquiste il presidente Antonio Matarrese giudica «ottimo» il bilancio della Lega calcio. L'accordo con Infront, sottolinea Matarrese, ''consente di programmare le entrate nel periodo dal 2010 al 2016, in cui sono garantiti 900 milioni di euro all'anno: restiamo dietro alla Premier League, ma stacchiamo i campionati tedesco e francese''. Per gestire queste risorse, continua, «servirà un Consiglio operativo, con membri che non saltino le sedute e lavorino». Di conseguenza Matarrese chiede anche che il prossimo governo della Federcalcio «metta le cose a posto: deve riconoscere il peso politico della Lega, mentre è contro natura la presenza dell'Assocalciatori nell'esecutivo della Figc». 
Insomma, Matarrese non chiarisce se intende ricandidarsi alla poltrona di via Rosellini, ma invoca «maggiore centralismo. Fino a poco tempo fa il calcio italiano erano Milan, Inter, Juventus e Roma, adesso la Lega torna al centro». Intanto, la svolta passa attraverso il nuovo sito, realizzato con la Panini, dove dalla ripresa del campionato saranno disponibili notizie e merchandising di tutti i club, le statistiche delle partite in tempo reale e, a distanza di due giorni, anche gli highlits di serie A e B.
Fonte: Ansa

Auguri a tutti i lettori

In occasione delle festività natalizie "il pallone in confusione" si prende un periodo di riposo. Fino al 7 gennaio l'attività del quotidiano sarà ridotta o sospesa.
Un sincero augurio per un sereno Natale e un felice 2009 a tutti lettori e ai colleghi che leggono questa piccola pubblicazione.
Marco Liguori

Fondazione Genoa: El Shaarawi non è l'esordiente più giovane

Schmidt e Volpara hanno esordito prima con la maglia del Grifone

La Fondazione Genoa ha precisato sul suo sito che il giovane italo-egiziano Stephan El Shaarawi, nato a Savona il 27 ottobre 1992 e alunno della sezione sportiva del Liceo socio-pedagogico "Della Rovere", entrato in campo domenica scorsa all'83° in sostituzione di Jankovic (ed autore di alcuni spunti molto interessanti), non è in assoluto l'esordiente più giovane nella storia del Genoa.
«Prima di lui infatti viene - si legge sul comunicato della Fondazione Hans Schmidt che a 16 anni e 17 giorni esordì in serie A in Genoa - Pro Vercelli il 9 gennaio del 1910 e, molto più recentemente anche se in serie B, Emanuele Volpara che esordì il 31 maggio 2003 in Genoa - Triestina a 16 anni e 30 giorni».
Marco Liguori
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

Si prega di non intasare le caselle di posta elettronica con spam pubblicitario e di altro tipo (come appelli politici). Questo sito tratta solo di calcio, finanza del calcio e di argomenti affini. Ogni abuso sarà punito.

Le foto presenti su "il pallone in confusione" sono state in gran parte prese da siti Internet: dovrebbero essere di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, possono segnalarlo a uno dei due indirizzi email sopra indicati