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sabato 21 novembre 2009

Marketing - La Peroni organizza un "Terzo Tempo" con il capitano degli azzurri

A Udine, è il giorno di Italia-Sudafrica. Birra Peroni ha organizzato un incontro, l´hanno chiamato "Captain´s run Peroni per il rugby".

Un prepartita molto rugbistico, intorno a un tavolo con tanta birra e Dario Pallotta a raccontare la sua storia legata oggi al rugby seven. Peroni, partner storico del rugby azzurro, rilancia così le sue iniziative, e anche oggi colorerà di verde, bianco e rosso la tribuna dello stadio Friuli di Udine per la sfida ai campioni del mondo.

Fare quattro chiacchiere con Pallotta prima di Italia-Sudafrica ti riporta sulla quotidianità del rugby italiano, con il suo bello ed il suo fascino, ricordando quello è rappresenta nella sua intima essenza questo sport meraviglioso: semplicità, umanità, gioia di condivisione, divertimento sano. Massimo Mascioletti, il coach del L´Aquila Rugby, dove Dario gioca dal 2007 con 80 punti realizzati (ovvero 16 mete), ha detto ad inizio campionato: "Ecco a voi il rugbista più famoso del mondo". Una battuta riferita a un giocatore che si è guadagnato la ribalta delle cronache il giorno del terribile terremoto a L´Aquila, quando salvò due anziani mentre la loro casa crollava. Non c´è tanta voglia di ricordare, un po´ per pudore, un po´ perché Dario non si sente un eroe. Semplicemente uno che ha dato una mano. Si è parlato di rugby, di azzurro, di Olimpiade. Perché Pallotta conta di andarci, all´Olimpiade.

"Visto che Italia con gli All Black? Una grandissima mischia, ma la pressione degli azzurri è stata incredibile a tutto campo per 80 minuti. Abbiamo guadagnato il rispetto di tutti. I giocatori sono stati eccezionali. Il Cio ha appena deciso che il rugby a sette entri nel programma olimpico. Per me è un´occasione formidabile. Visto che l´anno scorso, il giorno del mio compleanno, il 10 novembre, sono stato convocato per la tournée in Argentina e Uruguay con la Nazionale Seven. Un´esperienza fantastica, che spero duri a lungo e che mi porti a Londra 2012, dove già potremmo esserci come sport dimostrativo in attesa delle medaglie vere a Rio 2016. Il mio obiettivo - dice Dario, 24 anni - è andarci. Ho già parlato con Massimiliano Rosolino, che mi ha confessato come per loro nuotatori una medaglia olimpica vale davvero molto più di ogni altra cosa. Darò il massimo per essere nel gruppo e condividere l´esperienza del Villaggio. Fra l´altro ho appena ricevuto la convocazione per l´azzurro. Per me è un momento magico"

Il rugby a 7 è tutta un´altra cosa... "Altroché! Si gioca sullo stesso campo, ma invece di 15 siamo in 7. E´ durissima: non possiamo forzare molto lo spazio ma cercare di far girare la palla molto velocemente e crearlo lo spazio dove passare. Uno sforzo enorme, infatti ci sono solo due tempi da 7 minuti, al termine dei quali sei sfinito. Ma la sensazione migliore per un rugbista, quella per la quale a fine gara puoi essere soddisfatto, è proprio quella di essere sfinito. E poi io, che a L´Aquila gioco trequarti, nel rugby a 7 sono pilone. Mi diverto da matti, che testate in mischia!. Le più forti nel rugby a 7 non sono le stesse del rugby a 15. Oltre a Nuova Zelanda e Inghilterra ci sono Figi, Portogallo, Argentina, Samoa, Kenya... Cambiano molte prospettive". L´Aquila non vive un momento felice, lo sport ne risente? "Sto cercando di dare il massimo per L´Aquila, per conquistarlo, questo posto nell´azzurro olimpico. E magari anche per diventare un giocatore scelto dalla Federazione fra gli eleggibili per una squadra in Celtic League. Noi di L´Aquila per due mesi abbiamo avuto il sostegno di tutti, poi siamo passati alle pacche sulle spalle, ora stanno finendo pure quelle. Lavoriamo sempre con enormi difficoltà. Siamo terremotati per davvero, mica per finta, e lavorare in condizioni economiche precarie è dura, dal punto di vista logistico e di strutture. Ma adesso, se permettete, pensiamo al Sudafrica: sarà grande Italia, ne sono certo. E spero che la spinta del pubblico sia grande, intensa. L´idea Peroni del tricolore? Credetemi: per un giocatore è una carica enorme".

La soddisfazione di Federico Sannella, direttore relazioni esterne di Peroni: "Per noi è una grande soddisfazione aver creato un´ulteriore occasione di incontro a margine di una partita della Nazionale di rugby. Birra Peroni è da sempre attenta allo spirito di condivisione che trasmette questo formidabile sport. Perciò una riunione conviviale come questa con personaggi del mondo della palla ovale è per noi semplicemente una delle tante iniziative che intendiamo offrire a chiunque ami la nostra la Nazionale".

Tratto da www.sporteconomy.it

Bomba sui nuovi stadi: il disegno di legge è anticostituzionale

La parte del testo normativo riguardante i nuovi impianti approvato dalla Commissione cultura del Senato contrasterebbe con le disposizioni sul governo del territorio spettanti in esclusiva alle Regioni. E’ invece positiva la semplice dichiarazione di inizio attività che faciliterebbe la ristrutturazione di quelli esistenti

Il disegno di legge sugli stadi è incostituzionale. Questo aspetto poco noto, ma incredibile è emerso durante i lavori del convegno “I bilanci delle società di calcio quotate: governance, tutela dei risparmiatori e degli stakeholders” tenutosi ieri a Roma, organizzato da Federprofessional e Criteria ricerche. Secondo l’avvocato Massimo Rossetti la parte della nuova normativa, approvata lo scorso 7 ottobre dalla Commissione cultura del Senato in sede deliberante, riguarda quella del governo del territorio dove dovrebbero essere costruiti i nuovi impianti insieme ai “complessi multifunzionali” ossia insediamenti residenziali o direzionali. «Questa materia – ribadisce a “il pallone in confusione” l’avvocato Rossetti – spetta secondo la Costituzione alle Regioni: è previsto all’articolo 117, salvo che per la determinazione di principi fondamentali riservata alla legislazione statale. Nel momento in cui le associazioni ambientaliste portassero la questione in tribunale, sollevandone la sua incostituzionalità, la Corte Costituzionale impiegherebbe pochi minuti a rilevarla». La stessa Consulta ha chiaramente spiegato in una sentenza del giugno 2004 cosa si intende per governo del territorio: «tutto ciò che attiene all’uso del territorio e alla localizzazione di impianti ed attività». In questo concetto rientra anche la costruzione dei nuovi impianti e del corollario dei tanto auspicati ed agognati centri commerciali. Per disinnescare il potenziale rischio “bomba” di incostituzionalità del testo di legge, la Camera sembrerebbe orientata a una modifica sostanziale della parte relativa ai nuovi impianti. «Credo che molto probabilmente ci sarà una resipiscenza da parte dei deputati» afferma Rossetti.

Invece, c’è una parte poco conosciuta del ddl riguardante la ristrutturazione e la privatizzazione degli stadi esistenti. «Una parte importante del provvedimento di legge – prosegue Rossetti a “il pallone in confusione” – è incentrata sulla possibilità per i Comuni di cedere alle società calcistiche i diritti reali di proprietà e di superficie degli impianti: questi ultimi per un periodo non inferiore a 50 anni. La procedura prevede l’affidamento diretto e sulla base di un’apposita perizia di stima svolta dall’Agenzia del Territorio competente». Il testo prevede un’importante semplificazione: la ristrutturazione o la trasformazione dei vecchi stadi in complessi polifunzionali sarebbe sottoposta alla Dia (Dichiarazione di inizio attività) senza preventivo permesso di costruire da parte dei Comuni. In più, le società interessate potranno accedere ai contributi a interessi agevolati del Credito sportivo. In questo modo si potrebbero salvare e ristrutturare impianti storici per il calcio italiano come ad esempio l'"Olimpico" e il "Flaminio" di Roma, il “San Paolo” di Napoli, l’”Artemio Franchi” di Firenze e il “Luigi Ferraris” di Genova. Per quest’ultimo è pronto il progetto della Fondazione Genoa e aspetta solo di essere approvato dalle autorità competenti: se alla Camera passasse il testo di legge nella parte riguardante la Dia, potrebbe costituire una valida facilitazione per gli sforzi profusi dal reggente Andrea D’Angelo alla salvaguardia del “tempio”. Nell’impianto ligure bisognerà vedere se sarà il Genoa da solo a impegnarsi nella ristrutturazione oppure assieme alla Sampdoria: il presidente blucerchiato Riccardo Garrone, nonostante la individuazione di un’area presso l’e Colisa, ha per ora ribadito la sua convinzione di costruire un nuovo complesso nelle vicinanze dell’aeroporto del capoluogo. Ci ripenserà ancora?

Marco Liguori

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martedì 17 novembre 2009

E' nato nato Napolitube: 40 anni di storia azzurra sul web

E' nato a Napoli, su iniziativa di un gruppo di giornalisti e programmatori informatici, il primo portale web interamente dedicato agli highlights delle partite del Calcio Napoli degli ultimi decenni. L'indirizzo temporaneo è http://www.facebook.com/l/ef400; www.Napoli-tube.blogspot.com, ma gli organizzatori hanno gia' registrato il dominio e tra pochi giorni sarà visibile all'indirizzo web http://www.facebook.com/l/ef400; www.napolitube.eu. "Il video più antico, al momento, risale all'incontro Avellino - Napoli 1 a 1 stagione 1978-79 - spiegano i promotori Paolo Trapani, giornalista, e Fabio Copellino, webmaster - e l'idea di questo portale nasce dalla volonta' di mettere a disposizione degli utenti il piu' vasto ed approfondito archivio video telematico del Calcio Napoli. In pratica è come sfogliare un grande album video dei ricordi con le partite dell'undici azzurro degli ultimi decenni. L'idea ci è venuta perché ci siamo accorti che sulla rete esistono decine e decine di video delle partite del Napoli ed abbiamo pensato di metterle in ordine". Sul sito è possibile vedere circa 300 partite e si possono fare ricerche cronologiche, per scontri diretti ed addirittura per marcatori. Tra i video visibili, ovviamente, e' possibile trovare le memorabili partite del Napoli di Diego Armando Maradona, dagli scudetti '87 e '90 alla Coppa Uefa vinta nel 1989. Su Facebook è poi subito nato il gruppo denominato "Napolitube" che vanta circa 200 iscritti.
Fonte: Il Velino Campania

sabato 14 novembre 2009

Inter: profondo rosso per 154,4 milioni

La società nerazzurra ha ridotto il passivo 2008/09 in modo anomalo grazie all’utile conseguito in luglio, di competenza dell’esercizio successivo, con le plusvalenze derivanti dalla cessone al Barcellona di Ibrahimovic e Maxwell. La somma delle perdite della società di Moratti ammonta negli ultimi tre anni a 509 milioni

Perdite per complessivi 154,4 milioni di euro, superiori del 4,15% rispetto ai 148,3 milioni dell’esercizio precedente. Questa è la fotografia del bilancio 2008/09, depositato in Camera di Commercio, della Fc Internazionale Milano spa analizzata da "il pallone in confusione" che nelle ultime tre stagioni ha subito un "rosso" complessivo per 509,5 milioni. Secondo il verbale dell’assemblea dei soci del 26 ottobre scorso, il presidente Massimo Moratti ha confermato «che l’ingente perdita dell’esercizio chiuso al 30/6/2009 trova la propria giustificazione nell’aver voluto mantenere la 1° squadra a livelli di assoluto valore mondiale». Probabilmente il numero uno nerazzurro si riferiva a una futura prospettiva internazionale: per ora l’Inter, con la sua rosa composta da numerosi campioni, ma dai costi molto elevati, si è limitata a vincere il suo 17° scudetto. Infatti, analizzando il costo del lavoro ha raggiunto i 199,9 milioni (+ 13,84%) con un rapporto rispetto ai ricavi pari a 86,9%: livello decisamente più elevato rispetto al 70% consigliato dall’associazione europea dei club. Come sottolineato da Luca Marotta su "il pallone in confusione" il Real Madrid presenta a livello consolidato un dato pari al disotto del 50%, con 187,2 milioni per gli emolumenti e introiti per 407 milioni. Il monte stipendi dell’Inter è lievitato in modo cospicuo negli ultimi tre anni: 156,7 milioni nel 2006/07, 175,6 milioni nel 2007/08 fino a sfiorare i 200 milioni nell’ultima stagione. Riguardo a quest’ultima si può anche calcolare rapidamente il costo per Moratti di ciascuno dei 70 gol segnati dalla sua squadra: 2,9 milioni. Sul bilancio hanno anche pesato i 49,9 milioni degli ammortamenti e svalutazioni per i "cartellini" dei calciatori, in deciso aumento dai 34,8 milioni dell’anno prima. Sempre riguardo ai giocatori, nella nota integrativa si fa cenno alla risoluzione consensuale con Adriano raggiunta nell’aprile scorso: ciò è costato all’Inter una minusvalenza di poco più di 6 milioni.
Da sottolineare il singolare meccanismo per la copertura dell’ultimo risultato negativo approvato nell’ultima assemblea. I soci hanno approvato sia il risultato chiuso al 30 giugno, chiusosi appunto con il passivo di 154,4 milioni, sia la situazione patrimoniale al 31 luglio 2009 ossia il risultato di un mese rientrante nella competenza dell’esercizio successivo. In quest’ultimo periodo si è registrato un utile di 56,5 milioni «determinato in via prevalente dalle plusvalenze – si legge nel verbale dell’assise sociale – pari ad euro 62.725.000,00 generate dalla cessione dei diritti pluriennali relativi ai calciatori Zlatan Ibrahimovic e Maxwell Andrade». D’incanto, grazie all’utile mensile, la perdita si riduce a 97,95 milioni. Inoltre «il patrimonio della società – si legge sempre nel verbale di assemblea – che era negativo di euro 28.319.000,00 al 30/6/09 ritorna ad essere positivo per oltre euro 48.000.000,00 anche per effetto di ulteriori versamenti di euro 20.000.000 effettuati nel mese di luglio a copertura perdite». Dopo la copertura ulteriore delle riserve e l’abbattimento del capitale sociale a 48,1 milioni viene varato l’aumento da 70 milioni che lo eleva a 118,1 milioni. Insomma, si è usata una procedura anomala: per coprire gran parte della perdita dell’esercizio 2008/09 si è usato il risultato positivo di un mese relativo all’esercizio successivo, che non rientra quindi nella competenza del precedente, per risparmiare una somma cospicua. Il socio di riferimento Massimo Moratti (tramite Internazionale Holding) dovrà dunque ringraziare il Barcellona se ha potuto contabilizzare una doppia plusvalenza con Ibrahimovic (53,4 milioni) e Maxwell (3,8 milioni). C’è da chiedersi se l’Inter avesse operato nello stesso modo nel caso in cui avesse conseguito minusvalenze per analoghi importi. Comunque, si legge nella relazione sulla gestione, «il socio di riferimento ha espresso il consueto impegno a supportare anche per il futuro, in caso di necessità, economicamente e finanziariamente la società». Il presidente ha infatti versato anche altri 12 milioni, in due rate tra luglio e settembre scorsi, per l’aumento di capitale del luglio 2008. Ed è previsto anche il versamento di Moratti di ulteriori 9,4 milioni, derivanti sempre da questa operazione di incremento del capitale.
Tornando al bilancio 2008/09 dell’Inter, si rileva una situazione di squilibrio finanziario con 431 milioni di debiti che sovrastano 66,3 milioni di crediti. Lo stato debitorio presenta un notevole incremento delle somme dovute alle società di calcio per le campagne acquisti, passate da 61 a 98,7 milioni: 28,1 milioni sono dovuti al Genoa per l’acquisto di Milito effettuato nell’ultimo mese dell’esercizio. Le somme ancora da versare al fisco, pari a 21 milioni, sono in linea con l’anno precedente. E a proposito di tributi, la società milanese ha vinto tre ricorsi davanti alla Commissione tributaria di primo grado riguardanti l’Irap sulle plusvalenze calciatori incassate dal 2001 al 2004: sono state annullate le sanzioni e gli accertamenti. Nello scorso settembre, si legge nella nota integrativa, «l’Agenzia delle entrate ha notificato alla società un processo verbale di constatazione inerente l’Irap sulle plusvalenze derivanti dalla cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori per gli anni 2005-06 e 2006-07». L’Inter è in attesa del ricevimento e dell’accertamento per poi proporre un altro ricorso.
Parte della voce "altri debiti", passata dai precedenti 36,1 a 71,6 milioni, è composta dai 40 milioni di crediti riguardanti "la cessione dei diritti televisivi per la stagione 2009/10 ad un primario istituto di credito" come si legge nella nota integrativa. E, passando al conto economico, si nota come siano sempre più i diritti tv la voce principale dei ricavi: 99,2 milioni dalle partite in campionato, più 28,2 milioni dalla Champions League e 6 milioni dalla percentuale conseguita dalle squadre ospitanti. In aumento le sponsorizzazioni, passate da 31,7 a 38,5 milioni. Al confronto delle precedenti voci, i ricavi da botteghino sono ben poca cosa, pari a 15,5 milioni. Nonostante l’incremento delle entrate per circa 30 milioni, attestatesi su 232,6 milioni, sono state sovrastate da costi per 382,3 milioni: la gestione caratteristica si è chiusa con uno sbilancio di 149,7 milioni, superiore al precedente risultato negativo per 139 milioni. In perdita anche la gestione finanziaria per 3,6 milioni. I 14 membri del consiglio di amministrazione, tutti riconfermati dall’assemblea, hanno percepito un monte compensi complessivo per 800mila euro: l’anno scorso era di 700mila euro.
Marco Liguori
RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: IL PALLONE IN CONFUSIONE

giovedì 12 novembre 2009

Convegno a Roma il 20 novembre sulle società di calcio quotate in Borsa

I BILANCI delle SOCIETA’ di CALCIO QUOTATE:
Governance,Tutela dei Risparmiatori e degli Stakeholders
Roma, 20 novembre 2009
Via Ravenna, 14 – Sala Verde
Ore 9,30

PROGRAMMA
Ore 09.15 Registrazione partecipanti
Ore 09.30 Federprofessional Indirizzo di saluto
Ore 09.40 Presidente: Prof. Sergio Cherubini
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Facoltà di Economia
Direttore del Master in Sport Management
Apertura dei lavori:
Sport, Eventi, Impresa e Mercato
Ore 10.00 Moderatore: Dr. Marco Liguori
Giornalista - Direttore dei giornali telematici:
“Il Pallone in confusione” e “Pianetagenoa 1893.net”
Ore 10.10 Dr. Alfredo Parisi
Docente universitario - Amministratore Criteria ricerche srl
Sintesi comparativa dei bilanci al 30.06.2009 e raffronto con realtà non
quotate.Trasparenza ed informativa al mercato
Ore 10.30 Dr. Paolo Lenzi
Dottore commercialista - Presidente di Lazio Family srl
Analisi critica dei principali asset patrimoniali e riflessi economici.
La disamina di una realtà
Ore 10.50 Avv. Massimo Rossetti Il quadro normativo di settore. Rapporti tra ordinamento sportivo e diritto
comune. Sistema di governance e responsabilità
Ore 11.15 Coffee break
Ore 11.30 Avv.Massimo Rossetti Il rapporto di lavoro tra società e calciatori: qualificazione ed effetti contrattuali
Ore 11.45 Avv. Roberto Betti
Giudice tributario - Presidente Federprofessional
La fiscalità nel rapporto di lavoro dei calciatori: aspetti critici
Ore 12.10 Dr. Giacomo Mazzocchi
Esperto in Comunicazione - giornalista sportivo
Un’esperienza concreta:
il potere contrattuale dei calciatori e l’influenza dei Media
Ore 12.30 Avv. Massimo Rossetti
Dr. Alfredo Parisi
La tutela di risparmiatori e stakeholders e l’Autorità di Vigilanza
Ore 12.45 Quesiti e dibattito
Ore 13.15 Prof. Sergio Cherubini Conclusioni
LA PARTECIPAZIONE E’ GRATUITA
è gradita la prenotazione c/o la Segreteria Federprofessional
Riferimento: Sig. Antonio Cirelli Tel. 06/44070267 - Fax 06/44070274- e.mail federprofessional@federmanager.it
Nel corso del Convegno verrà consegnato un dossier contenente le relazioni programmate: anche gli eventuali interventi costituiranno la base
documentale per una successivapubblicazione a cura di CRITERIA ricerche srl

martedì 10 novembre 2009

Moggi: «Perché Carraro e Collina non sono imputati come me?»

Franco Carraro e Pierluigi Collina, perché non sono qui, sul banco degli imputati come me? E' stato questo il senso delle dichiarazioni spontanee rese oggi da Luciano Moggi all'inizio dell'udienza, davanti alla nona sezione penale, collegio A, del tribunale di Napoli dove è in corso il processo Calciopoli che vede l'ex dg della Juventus Moggi indagato insieme ad altre 24 persone. Moggi, nell'atto di accusa dei pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci è indicato come il promotore di un'associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Leggendo «le intercettazioni - ha detto Moggi in aula dove ha parlato per la prima volta da quando è cominciato il processo - si trova una telefonata di Collina il quale dice al dirigente del Milan Meani che avrebbe voluto parlare con il presidente della Lega Galliani allora anche vice presidente del Milan. Il tenore della telefonata era piu' o meno questo: "Vorrei parlare con Galliani però dovremmo arrivare al tuo ristorante in un giorno di chiusura a mezzanotte perché possa entrare dalla porta di dietro affinche' non mi veda nessuno". Questa intercettazione non è stata inserita nel processo e addirittura Collina oggi è il designatore capo degli arbitri. Mi domando e vi domando: se un arbitro in attività - ha continuato Moggi - può fare una cosa del genere e se effettivamente come ha detto "incontrare Galliani per un discorso esclusivamente per il futuro della sua carriera" non poteva farlo nelle sedi opportune della Lega dove Galliani era presidente evitando il giorno di chiusura del ristorante, la mezzanotte e la porta sul retro per non farsi vedere? Signor presidente a pensare male si fa presto ma spesso si indovina». Poi Moggi ha tirato in ballo Franco Carraro, all'epoca presidente della Figc. «Sono stato anche accusato - ha detto l'ex dg bianconero - di aver fatto retrocedere il Bologna, quando poi si va a leggere di un'intercettazione dell'allora presidente federale Franco Carraro nella quale dice al designatore Paolo Bergamo che bisogna aiutare Lazio e Fiorentina a evitare la retrocessione. Guarda caso retrocedono Bologna e Brescia e si salvano Lazio e Fiorentina. L'intercettazione del presidente della Figc passa inosservata». Per la cronaca, Carraro è stato prosciolto da ogni addebito con sentenza della Corte di Cassazione da Calciopoli. Collina non è stato mai iscritto nel registro degli indagati. Moggi si e' poi lamentato del trattamento che ha subito rispetto ad altri e in particolare del dirigente del Milan Leonardo Meani che, a detta del teste Manfredi Martino, ascoltato in aula il 6 novembre scorso, riceveva gli sms con i nomi degli arbitri assegnati ai rossoneri anche 20 minuti prima di Moggi. «Martino - ha detto Moggi nella sua dichiarazione spontanea - lo trovo qui come testimone e non come imputato». Durante la sua testimonianza Martino parlò di uno strano colpo di tosse da parte del designatore Pier Luigi Pairetto durante il sorteggio dell'arbitro per Milan-Juve, partita che decideva il campionato 2004-2005, mentre il giornalista indicato dall'Ussi pescava le palline nell'urna dove c'erano le palline con le schede delle partite: «Se quel colpo di tosse era diretto al giornalista - ha detto Moggi in aula - allora questi era parte della combine. Non lo so. Allora tutti i giornalisti e i notai che hanno partecipato ai sorteggi arbitrali dovrebbero essere interrogati, indagati». L'intervento fuori programma di Moggi ha distratto l'attenzione sul teste previsto in udienza, il maresciallo dei carabinieri Michele Di Laroni, uno dei tre militari del pool dell'Arma che ha lavorato alle intercettazioni telefoniche e in particolare sulle 31 utenze di telefonia mobile di una compagnia telefonica svizzera che sarebbero state utilizzate dagli indagati. «Erano come utenze citofoniche - ha detto in aula il teste -. Venivano usate per parlare tra loro». In aula è stato anche affermato che gli indagati avrebbero utilizzato inoltre anche 385 utenze di una compagna di telefonia mobile del Liechtenstein che però erano tutte prive di riferimenti anagrafici.
Fonte: Ansa

lunedì 9 novembre 2009

Il Real Madrid ringrazia le banche

Il forte impegno degli istituti di credito ha consentito ai "galacticos" di sostenere la faraonica campagna acquisti: però è fortemente aumentato l’indebitamento netto a 327 milioni. I ricavi da stadio, dopo due anni di forte crescita, sono stati mantenuti al livello dell'anno precedente, pari a circa 29% del totale. Positivo rapporto tra costo totale del personale ed il totale dei ricavi operativi, pari al 46%

Per commentare sinteticamente il bilancio consolidato del Real Madrid al 30 giugno 2009, possiamo affermare che "le banche aiutano lo spettacolo". In altre parole, le banche con i loro prestiti hanno permesso al Real Madrid di comprare i grandi campioni, che dovrebbero garantire lo spettacolo, ma questo sarà il campo a dirlo. I "galacticos" non spiegano nel documento contabile quali siano gli istituti che li abbiamo sostenuti: secondo il giornale El Larguero de la Cadenaser uno di essi banca sarebbe il Banco de Santander.
La faraonica campagna acquisti condotta dal Real Madrid segna un forte aumento dell’indebitamento finanziario netto del club spagnolo. Tuttavia dobbiamo registrare un ennesimo incremento di fatturato e un buon rapporto tra costo del personale e fatturato al di sotto del 50%. Inoltre, gli amministratori del gruppo evidenziano che l’EBITDA (ossia l’utile prima delle imposte, dei proventi / oneri finanziari, delle svalutazioni e dell'ammortamento e delle componenti straordinarie) è positivo per 93 milioni di euro e che dalla stagione 2002/2003 esso è in continuo miglioramento. Per gli amministratori del gruppo la sua considerazione è fondamentale nelle decisioni di investimento.
Dal 1 luglio 2008, il gruppo del Real Madrid ha adottato il nuovo piano di contabilità generale approvato con Real Decreto 1514/2007.
GLI INVESTIMENTI
Nell’esercizio 2008/09 il Real Madrid ha investito 314 milioni di euro. Tale investimento ha riguardato per la quasi totalità l'acquisizione di giocatori.
Questa cifra comprende un importo di 219 milioni di euro per le acquisizioni effettuate prima del 30 giugno 2009 riguardanti i nuovi giocatori per la stagione 2009/10 (Ronaldo, Kakà, Benzema, Albiol e altri).
Come politica d’investimento si è preferito concentrare su di un esercizio l'investimento in giocatori. Nella sostanza l’investimento effettuato corrisponde praticamente a 3 anni di investimenti (si consideri la media per il periodo 00/01-07/08, che è stata la seguente: 159 milioni nel 2000/01; 91 milioni nel 2001/02; 88 milioni nel 2002/03; 109 milioni nel 2003/04; 128 milioni nel 2004/05; 173 milioni nel 2005/06; 161 milioni nel 2006/07 142 milioni nel 2007/08). Occorre evidenziare anche che nel periodo 2000-2009 non tutti gli investimenti sono stati destinati all’acquisto di giocatori, ma 174 milioni sono stati investiti nello stadio e 131 milioni sono stati destinati alla costruzione della "Ciudad Real Madrid". L’obiettivo è quello di recuperare al più presto la leadership in campo internazionale.
Dal bilancio risulta che a fine giugno 2009 il Real Madrid ha pagato l'importo totale del cartellino di Cristiano Ronaldo al club di origine.
Per far fronte a tale pagamento e agli altri investimenti in acquisto di nuovi giocatori, il Real Madrid, nel mese di giugno 2009, ha ottenuto un finanziamento bancario a lungo termine, di cui diremo.In ogni caso, il gruppo del Real Madrid al 30 giugno 2009 aveva disponibilità liquide pari a 112 milioni di euro. Secondo gli amministratori del gruppo Real Madrid, questo saldo unito con il flusso di cassa che si genererà per l'anno finanziario 2009/10 permetterà di rispettare gli impegni.
L’INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO
L'indebitamento finanziario netto è aumentato in modo notevole nelle ultime settimane di giugno 2009 a causa dell’acquisto di giocatori per la stagione agonistica 2009/10, che ha comportato un investimento, come già detto, di 219 milioni di euro. In conseguenza di ciò, il saldo dell'indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2009 è di 327 milioni di euro.
Il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed EBITDA (comprensivo di proventi e oneri straordinari) è pari a 3,1. Secondo gli amministratori del Real Madrid, tale rapporto rientra negli standard accettati dagli enti creditizi.
Nel mese di giugno del 2009 il gruppo ha ottenuto due prestiti, sottoscritti con due istituti finanziari, per un totale del valore nominale di 151,5 milioni, con tasso di interesse variabile indicizzato all'Euribor maggiorato di uno spread. Tale prestito è rimborsabile in sei anni.
LO STATO PATRIMONIALE
Lo stato patrimoniale espone "attività non correnti", ossia immobilizzazioni nette, per l’importo di 686.233 migliaia di euro (530.533 migliaia di euro nel 2007/08) e "attività correnti", ossia l’attivo circolante, per 192.212 migliaia di euro (208.645 migliaia di euro nel 2007/08). A fronte di tali attività ammontanti complessivamente a 879.145 migliaia di euro (+19% rispetto a 739.177 migliaia di euro del 2007/08) dall’altro lato si contrappongono: un patrimonio netto di 195.861 migliaia di euro (176.397 migliaia di euro nel 2007/08); passività a lungo termine per 348.551 migliaia di euro (231.490 migliaia di euro nel 2007/08) e passività a breve termine per 334.733 migliaia di euro (331.290 migliaia di euro nel 2007/08). Come si può notare dalle cifre, esiste uno squilibrio tra passività a breve e attività a breve. La differenza tra attività correnti e passività correnti, mostra un valore negativo di 142 milioni di euro. Secondo gli amministratori del gruppo tale valore negativo anche se presente costantemente negli ultimi anni, in questo caso è stato determinato anche dall’impatto degli investimenti anticipati, oltre che dai meccanismi gestionali tipici delle società sportive.
Le immobilizzazioni immateriali "sportive" nette passano da 201.714 migliaia di euro del 30.06.2008 a 368.640 migliaia di euro del 30.06.2009. Il valore lordo delle immobilizzazioni immateriali sportive al 30/06/2009 è di 498.059 migliaia di euro.
Le disponibilità liquide passano da 803 mila euro del 30.06.2008 a 111.619 migliaia di euro del 30.06.2009.
Le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni risultano azzerate, mentre al 30.06.2008 risultavano pari a 83.910 migliaia di euro.
Per quanto riguarda le passività a lungo termine i ricavi anticipati si azzerano rispetto al valore di 30.997 migliaia di euro del 30/06/08. Gli accantonamenti a fondi rischi passano da 20.522 migliaia di euro del 30/06/08 a 19.434 migliaia di euro del 30/06/09. I debiti a lungo termine verso istituti di credito, inesistenti al 30/06/08, segnano la cifra di 125,3 milioni. I debiti a lungo termine per l’acquisto di calciatori passano da 60,5 a 108,5 milioni.
I debiti a lungo termine per i lavori dello stadio e della Ciudad Real Madrid diminuiscono da 74,3 milioni del 30.06.08 a 47,9 milioni del 30/06/09. I debiti per il riacquisto di diritti (Palcos e RTVE) diminuiscono da 9,1 milioni del 30/06/08 a 6,8 milioni del 30/06/09. I debiti per imposte differite a lungo termine passano da 36,2 milioni a 38 milioni.I ratei e risconti passivi pluriennali ammontano a 2,5 milioni.
Per quanto riguarda le passività a breve termine si segnala che i debiti a breve verso istituti di credito passano da zero a 24,4 milioni. I debiti a breve per l’acquisto di giocatori passano dai precedenti 69.6 milioni a 120,1 milioni del 30/06/09. I debiti a breve verso il personale ammontano a 50,5 milioni (58,9 nell’esercizio precedente).
IL CONTO ECONOMICO
I ricavi operativi dell’esercizio 2008/09 hanno raggiunto la cifra di 407 milioni di euro, con una crescita dell’11% rispetto all'anno precedente. L'obiettivo del bilancio preventivo fissato a 400 milioni di euro è stato conseguito.
Tali proventi non includono le plusvalenze derivanti dai trasferimenti dei giocatori (32 milioni di euro).
I ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizi ammontano a 400,3 milioni, di cui 350,8 provenienti dal mercato nazionale e 49,4 dal mercato estero. I settori di attività che nel 2008/09 hanno contribuito maggiormente alla crescita del fatturato sono stati: diritti televisivi e marketing, mentre i ricavi da stadio, dopo due anni di forte crescita, sono stati mantenuti al livello dell'anno precedente. Il contributo dei soci, sia come quote associative che come abbonamenti, rappresentano circa il 10% del fatturato complessivo.
Nel dettaglio risultano ricavi da stadio e soci per l’importo di 116,9 milioni (29,21% sul totale); ricavi da amichevoli e da competizioni internazionali pari 15,5 milioni (3,88% sul totale); ricavi da diritti TV per 144,5 milioni (36,09% sul totale), ricavi da attività di marketing per 123,4 milioni (30,83% sul totale).Gli altri ricavi operativi ammontano a 7 milioni.
Il costo del personale è stato pari 187,2 milioni. Il rapporto tra costo totale del personale ed il totale dei ricavi operativi risulta pari al 46% circa. Questo è l'indicatore utilizzato a livello internazionale per misurare l'efficienza di funzionamento delle società di calcio. Il Real Madrid è sotto la soglia del 50%, un livello che è considerato di eccellenza, ben al di sotto del 70%, che è il livello massimo consigliato dall'associazione europea dei club. Gli altri costi di gestione ammontano a 114,3 milioni. Gli ammortamenti segnano la cifra di 75,9 milioni. La differenza tra proventi ed oneri straordinari è positiva per 11,9 milioni (nel 2007/08 39 milioni).
La differenza tra proventi ed oneri finanziari è negativa per 4,2 milioni. L’utile consolidato prima delle imposte ammonta a 24,9 milioni (nel 2007/08 51,4 milioni). Le imposte sul reddito ammontano a 3,4 migliaia di euro. Il risultato netto consolidato dell’esercizio è positivo per 21,5 migliaia di euro (35,3 milioni nel 2007/08).
GLI OBIETTIVI PER IL 2009/2010
Per l’esercizio 2009/2010 gli amministratori prevedono tra l’altro nel bilancio di previsione consolidato: ricavi operativi per 421,7 milioni; un costo totale del personale per 190,3 milioni; ammortamenti per 101,7 milioni ed un risultato prima delle imposte positivo per 18,7 milioni.
Luca Marotta
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