Ricerca personalizzata
Visualizzazione post con etichetta barcellona. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta barcellona. Mostra tutti i post

lunedì 15 novembre 2010

Barcellona: Rosell rifà i conti a Laporta

Nella prima versione del bilancio del club blaugrana chiuso al 30 giugno scorso si era evidenziato un utile ante imposte di 8,99 milioni. Nella seconda versione invece si è rilevata una notevole perdita pari a 79,6 milioni


Le elezioni che si sono tenute il 13 giugno 2010, hanno determinato la formazione di un nuovo Consiglio di Amministrazione, che gestisce il “Fútbol Club Barcelona”, dal 1 luglio 2010. Il nuovo presidente Sandro Rosell i Feliu è subentrato al precedente Joan Laporta i Estruch. Il bilancio d’esercizio al 30 giugno 2010 del Barcellona è stato oggetto di contestazioni e polemiche, tra il consiglio di amministrazione uscente, con a capo Laporta e quello subentrante, presieduto da Rosell. Il 22 settembre 2010, il nuovo Consiglio di Amministrazione ha “ripresentato” il bilancio, tenendo conto dei rilievi e delle osservazioni fatte dai revisori di Deloitte al bilancio stesso, il quale è stato presentato il 1° luglio dagli amministratori uscenti. Nella prima versione, redatta dalla “Junta Directiva” Laporta, si esponeva un utile ante imposte di 8,99 milioni di euro; mentre nella versione “riveduta e corretta” dalla “Junta” Rosell il bilancio presenta una notevole perdita pari a 79,6 milioni di euro ed un patrimonio netto negativo per 59,1 milioni.

L’esposizione delle variazioni operate tra le due versioni di bilancio, ci può aiutare a capire come il bilancio di una società, semplicemente cambiando solo alcuni criteri di valutazione di un numero limitato di poste, possa rappresentare sia situazioni “tranquille”, che situazioni “preoccupanti” se non “allarmanti”.

I rilievi eccepiti da Deloitte alla prima versione, hanno comportato un impatto negativo per 91,6 milioni di euro. Quello più importante riguarda alcuni accantonamenti per rischi non effettuati, secondo i criteri della prudenza necessaria, come l’accantonamento per il contenzioso con Sogecable. L’accantonamento fatto dalla giunta Rosell, per questo contenzioso, è stato di 35,1 milioni di euro oltre a 2,6 milioni per interessi. Questa “necessaria prudenza” ha trovato il suo riscontro il 6 settembre 2010, quando il Tribunale Provinciale di Barcellona ha emesso la sentenza di appello, in relazione al ricorso proposto dal “Fútbol Club Barcelona” contro la precedente sentenza del Tribunale di primo grado, datata 12 gennaio 2009. La sentenza del 6 Settembre 2010, ha condannato il club a pagare, alla società Sogecable SA, un importo pari ai proventi percepiti fino al 4 maggio 2007, sia dall’ UEFA, che da organismi similari per gli altri sport come il basket, la pallamano e hockey, nonché l'IVA e gli interessi maturati dal 1 dicembre 2005. Anche se è stato presentato un ulteriore ricorso, per ammissione degli stessi amministratori, esistono poche possibilità favorevoli per il Barcellona di spuntarla. Quindi, la rilevazione di questa circostanza “sfavorevole” ha portato ad un peggioramento dei conti di 37,7 milioni di euro rispetto alla versione del bilancio di Laporta, che non aveva quantificato numericamente tra le poste di bilancio questo evento negativo.

Un altro contenzioso, quello concernente il giocatore José Raúl Baena Urdiales, per violazione del contratto, ha visto il giocatore soccombere ed essere condannato ad un risarcimento di 3,5 milioni di euro al Club, oltre agli interessi, come da sentenza del Tribunale Provinciale di Barcellona, datata 6 aprile 2010. Tuttavia questo importo, iscritto tra i proventi nella prima stesura del bilancio, secondo i revisori presentava dubbi circa la riscossione, anche in considerazione del fatto che il giocatore ha presentato ricorso contro la sentenza. L’impatto negativo della mancata esposizione di questo “probabile” provento, nella seconda stesura, è stato di 3,9 milioni di euro.

Un’altra rettifica operata dalla “Junta” Rosell riguarda la vendita di un terreno a Sant Joan Despí (periferia di Barcellona), il cui “preliminare” era stato stipulato il 29 dicembre 2009, ma al 30 giugno 2010 non risultava ancora stipulato il contratto definitivo. Secondo i principi contabili la registrazione dell’operazione in contabilità può essere effettuata al momento in cui la stessa risulta perfezionata. Nonostante questo principio, la “Junta” Laporta aveva provveduto ad esporre “crediti verso terzi per alienazione di attività non correnti” per 17,4 milioni di euro con una plusvalenza di 14,9 milioni di euro. Rosell, attenendosi ai rilievi di Deloitte, ha annullato la registrazione contabile eseguita.

Altra sorpresa è stata la cessione gratuita di Thierry Henry, che nella prima stesura del bilancio risultava “neutra”, mentre nella seconda stesura vedeva la registrazione di 6,9 milioni di euro per minusvalenze e 1,3 milioni per oneri contrattuali. Nella seconda versione del bilancio, la corretta imputazione della cessione di Henry ha inciso negativamente per 8,2 milioni di euro complessivi.

Secondo i revisori della Deloitte, nella prima stesura del bilancio il valore dei terreni di Viladecans (Barcellona), allocato nella voce "Investimenti immobiliari", non risultava stimato in modo conforme ai principi contabili. La valutazione conforme ai principi contabili di tali terreni ha comportato una variazione negativa di 11,5 milioni di euro. Nella stagione 2007/08, il Club catalano acquistò un terreno nel comune di Viladecans con una superficie di 278.544 metri quadrati al prezzo di 18,5 milioni di euro. La valutazione del terreno che figura nel bilancio “riformulato” è stata commissionata ad un esperto, che ha stimato il valore di tale terreno in € 5.500.000. Nel bilancio al 30 giugno 2009, il valore di questi terreni figurava con la cifra di 18,7 milioni di euro. Come conseguenza, nel conto economico è stata registrata una svalutazione 13,2 milioni di euro.
Nella seconda stesura del bilancio sono stati ricalcolati i risconti passivi inerenti alcuni “bonus” per i diritti radiotelevisivi. In particolare, il Barcellona in base al contratto stipulato il 5 maggio 2006 con
Mediaproducción SL, valido per le stagioni sportive a partire dal 2008/09 fino al 2012/13 riscontava un “bonus” di 20 milioni di euro. Il 9 giugno 2010 il club catalano ha firmato un nuovo contratto con la medesima società, che ampliava e migliorava il precedente. Infatti oltre a rivedere il contenuto economico per annualità, è stato prolungato fino alla stagione 2013/14, con un ulteriore “bonus” di 13 milioni di euro. Il nuovo contratto è valido a partire dalla stagione 2010/11 fino al 2013/14. Nella prima stesura il bonus di 13 milioni era stato allocato per intero nel fatturato al 30 giugno 2010. Il rifacimento del bilancio ad opera della “Junta” Rosell ha comportato il ricalcolo dei risconti passivi, ripartendo per competenza ed in base alla nuova durata del contratto sia il primo bonus dei 20 milioni, che il secondo bonus di 13 milioni. L’impatto negativo di questa corretta imputazione, rispetto alla precedente è stato di 12 milioni di euro.

La “sfortuna” ha anche voluto che in data 16 Giugno 2010, Mediaproducción SL, ha chiesto al Tribunale Fallimentare di Barcellona di essere sottoposta a procedura concorsuale volontaria e la richiesta è stata accolta il 22 giugno 2010. Il credito per il “bonus” del nuovo contratto è stato allocato nell’attivo corrente sotto la voce “debitori diversi”. La riformulazione del bilancio ha costretto gli amministratori a registrare un accantonamento di 3.250 migliaia di euro, dovuto alla stima della potenziale perdita derivante dalla procedura concorsuale. Ma la cosa più importante è che il 9 giugno 2010, come descritto sopra, era stato stipulato il nuovo contratto per le stagioni dal 2010/11 al 2013/14, che rappresenta il 40% circa dei ricavi annuali del club. A fronte di questo “dettaglio” non trascurabile, il Consiglio di Amministrazione ha scritto che, secondo le informazioni disponibili alla data di riformulazione di bilancio, si possa ritenere che la procedura concorsuale di tale operatore non avrà effetto sulle future entrate derivanti dal contratto. Su quest’ultima affermazione, invece, i revisori di Deloitte, nella relazione al secondo bilancio, hanno scritto che non si può dire in maniera oggettiva se l’accantonamento fatto sia sufficiente o meno, né si può affermare con certezza che la procedura concorsuale non avrà effetto sulle future entrate del club.

Luca Marotta

jstargio@gmail.com

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: IL PALLONE IN CONFUSIONE http://marcoliguori.blogspot.com/

martedì 20 aprile 2010

ESCLUSIVO/La semifinale dei bilanci: Barcellona batte Inter 11-0

"il pallone in confusione" pubblica lo studio del professor Josè Maria Gay sulla gara economico-finanziaria tra le due sfidanti di Champions League: ne risulta una schiacciante vittoria del club azulgrana

In occasione della semifinale di Champions League, che vede contrapposte il Barcellona e l’Inter, il professor José Maria Gay de Liébana y Saludas dell’Univeristà di Barcellona ha provato a giocare, in esclusiva per "il pallone in confusione", una partita virtuale basata sui dati economici, patrimoniali e finanziari dei due club. Ne è uscito decisamente vincente il club azulgrana. Nello studio intitolato "FC INTERNAZIONALE MILANO S.P.A vs FC BARCELONA - UEFA Champions League - El perfil económico de la semifinal de la Liga de Campeones 2009-2010" è stata analizzata la situazione economico-finanziaria delle due società calcistiche in base ai dati al 30 giugno 2009.
Sono stati considerati: l’evoluzione storica del fatturato; il confronto delle strutture degli stati patrimoniali, con le varie poste e i relativi indici; il confronto delle strutture del conto economico, con i relativi indici. Per l’evoluzione storica del fatturato ha considerato i dati dello studio che la Deloitte pubblica annualmente: "Football Money League", che riclassifica i fatturati dei club di calcio escludendo alcune voci di ricavo, come il "football trading" (plusvalenze da cessioni giocatori), mentre per gli altri confronti ha riclassificato i bilanci delle squadre per renderli comparabili.
PRIMA SFIDA: L’EVOLUZIONE DEL FATTURATO
Il confronto dei fatturati, dalla stagione 2002/2003 alla stagione 2008/2009, vede vincente il Barcellona per 6 a 1. Infatti, in base ai dati "Football Money League" di Deloitte, solo nella stagione 2002-2003 l’Inter batte il Barcellona con un fatturato di 162 milioni di euro contro 123 milioni del Barcellona. Dalla stagione successiva è un crescendo continuo del fatturato del club catalano, che raggiunge i 366 milioni di euro il 30 giugno 2009, sovrastando nettamente i 197 milioni dell’Inter. Un salto significativo nel fatturato di FC Barcelona è avvenuto nella stagione 2005/2006, anche a causa del successo in Champions League.
Il professore riporta anche la classifica per fatturati dei club europei, stipulata annualmente da Deloitte: "Football Money League", in tale classifica il Barcellona precede l’Inter, infatti il club catalano è al secondo posto dietro il Real Madrid, mentre l’Inter è nona, preceduta dalla Juventus. Inoltre ritiene che l’ingaggio di Mourinho segni un cambio nella strategia dello sviluppo del fatturato dell’Inter, confermato dal raggiungimento delle semifinali di Champions.
Dalla stagione 2002/2003 alla stagione 2008/2009 il fatturato del Barcellona è aumentato di 243 milioni di euro con un tasso di crescita del 197% in 6 anni. Nel medesimo periodo, per l’Inter l’evoluzione del fatturato non è stata caratterizzata da un continuo crescendo, ma da un alternarsi di incrementi e decrementi. Solo nella stagione 2005/2006, l’Inter ha superato la barriera dei 200 milioni di fatturato, raggiungendo la cifra di 206,6 milioni.
La tendenza regressiva del fatturato dell’Inter si constata con cali del 5,6% nella stagione 2006/2007 e dell’11,3% nella stagione 2007/2008. L’inversione è avvenuta nel 2008/09, ossia la stagione dello scudetto di Mourinho, con un incremento del 13,6%. Il professore considera che l’ingaggio di Eto’o potrà costituire una leva fondamentale per le aspirazioni del club, completando il modello firmato Mourinho. Gay individua subito un "vulnus" nella composizione percentuale del fatturato nerazzurro: la dipendenza da diritti TV. In effetti il fatturato derivante dai diritti Tv costituisce, con un incidenza storica del 60% circa sul totale, la voce più importante del fatturato dell’Inter, mentre quello derivante da attività commerciali e biglietteria costituiscono il punto debole.
Nel confronto tra le composizioni percentuali dell’ultimo fatturato dei due club, il Barcellona ne esce con una migliore distribuzione percentuale. Infatti il club catalano può vantare la seguente composizione percentuale del fatturato: 31% ricavi commerciali; 26% ricavi da biglietteria; 43% ricavi da diritti TV. L’Inter, invece, mostra la seguente composizione: 59% diritti TV; 14% ricavi da biglietteria e 27% ricavi commerciali.
SECONDA SFIDA: LA STRUTTURA DELLO STATO PATRIMONIALE
Il primo elemento che balza in evidenza è il patrimonio netto: quello dell’Inter risulta negativo per circa 50 milioni al 30 giugno 2009. Su questo patrimonio netto negativo incide la perdita di 154 milioni di euro, che è in linea con quella dell’esercizio precedente di 148 milioni.
Secondo il professor Gay in condizioni normali, "è difficile per una squadra di calcio di primo livello mantenere una struttura patrimoniale così fortemente deficitaria", tuttavia ciò è stato reso possibile per il continuo impegno a supportare finanziariamente l’Inter, da parte del suo socio di riferimento.
Per quanto riguarda il Barça, il patrimonio netto è positivo per 21 milioni, pari al 4,1% delle fonti di finanziamento. Anche se trattasi di cifre di debole consistenza, in ogni caso sono molto più solide di quelle del club di Milano.
La struttura dell’attivo dell’Inter è tipica di una squadra di calcio, in quanto le attività non correnti rappresentano il 78,9% del capitale investito, mentre le attività correnti incidono per il 21,1% del totale dell’attivo. In ogni caso il totale delle attività dell’Inter pari 412,8 milioni è inferiore a quelle del Barcellona pari a 510,1 milioni. Anche l’attivo non corrente del Barcellona supera quello dell’Inter: 350,1 milioni contro 326 milioni. In termini percentuali l’attivo non corrente del Barcellona incide meno sul capitale investito 68,6% contro il 78,9% dell’Inter. Anche per le attività correnti FC Barcelona supera l’Inter: 160,1 milioni contro 87 milioni. Per il club catalano le attività correnti rappresentano il 31,4% delle attività totali.
Le immobilizzazioni immateriali nette sportive dell’Inter sono superiori a quelle del Barcellona: 158,4 milioni contro 122,9 milioni. In termini lordi, per l’Inter, l'investimento totale in giocatori al 30 giugno 2009 è stato 276,5 milioni, con un ammortamento cumulativo di 118 milioni. Le immobilizzazioni immateriali lorde sportive del Barça risultano pari a 226,6 milioni, con ammortamento di quasi 104 milioni. In base a tale dato, il professor Gay deduce che il club milanese, è più aggressivo e potente rispetto al club catalano sul mercato dei giocatori. A questa "defaillance" il Barcellona sopperisce con l’ottimo lavoro del settore giovanile. Il Barça dispone però di immobilizzazioni materiali più consistenti rispetto all’Inter, a causa dello stadio di proprietà.
L’ammontare complessivo delle passività dell’Inter, correnti e non correnti, pari a 462,5 milioni, supera il totale delle attività (413 milioni). Il giudizio su questa struttura di passivo patrimoniale, da parte del professore, è allarmante e preoccupante in modo grave. La struttura del passivo del Barça vede un’incidenza del 25,4% per le passività non correnti pari a 129 milioni, mentre le passività correnti ammontanti a 360 milioni di euro rappresentano il 70,5% del capitale investito. Nell’eccessiva mole delle passività correnti, Gay individua il problema del Barcellona.
Ritornando all’Inter, le passività non correnti pari a 126,8 milioni, rappresentano il 30,7% delle attività totali, mentre le passività correnti ammontanti a 335,7 milioni di euro rappresentano l’80,3% delle attività totali, come si nota si supera il 100% a causa del deficit che determina un patrimonio netto negativo.
L’INDICE DI INDEBITAMENTO
Il rapporto tra passivo non esigibile (patrimonio netto) e debiti totali determina l’indice di indebitamento. Il valore ideale secondo il professore deve muoversi all’intorno di 1. Per il Barcellona tale indice è pari a 23,5, mentre per l’Inter è addirittura negativo per 9,3. Sebbene non ottimale è migliore la situazione del Barcellona.
Secondo il professor il club catalano deve affrontare la sfida dell’aumento della capitalizzazione con mezzi propri con una certa urgenza per raggiungere un miglior equilibrio finanziario.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ TOTALE
Il rapporto tra attività totali e debiti totali determina l’indice di solvibilità totale. Un club è solvibile quando il totale dell’attivo è superiore al totale dei suoi debiti. Quanto maggiore risulta tale indice, tanto più il club è solvibile.
Anche per tale indice vince il Barcellona segnando un indice pari a 1,04 contro un valore inferiore all’unità dell’Inter pari a 0,89.
L’INDICE DI SOLVIBILITA’ CORRENTE
Il rapporto tra attività correnti e passività correnti determina l’indice di solvibilità corrente. Tale indice serve a verificare se l’attivo circolante è in grado di pagare i debiti a breve. Per entrambi i club è l’attivo circolante non basta per pagare i debiti a breve. Tuttavia anche per tale indice vince il Barcellona segnando un indice pari a 0,44 contro 0,26 segnato dall’Inter. Per il professore, entrambe le squadre, ma maggiormente la società italiana, devono cercare di migliorare gli indici di solvibilità nel futuro, onde evitare seri rischi.
TERZA SFIDA: LA STRUTTURA DEL CONTO ECONOMICO
Il conto economico dell’Inter è stato riclassificato per renderlo comparibile a quello del Barcellona. Per quanto riguarda i ricavi operativi il Barcellona vince con 366 milioni, superando l’Inter che può vantare solo 222 milioni. L’Inter supera il Barcellona per quanto riguarda i costi operativi, esponendo costi per un valore di 376 milioni contro 361 milioni di euro del club catalano. Come conseguenza l’Inter registra una perdita operativa di 154 milioni, mentre il Barcellona espone un risultato operativo positivo per 5 milioni di euro.
Tuttavia, il professor Gay giudica anche molto elevata la tendenza alla spesa del Barcellona, rispetto al volume dei ricavi operativi. Entrambi i club, sono quindi puniti pesantemente con risultati della gestione finanziaria negativi, per 14 milioni di euro per il Barcellona e 4 milioni per l'Inter. Il risultato ordinario risulta comunque positivo per il Barcellona per 9 milioni di euro e negativo per 158 milioni di euro per l’Inter.
Per quanto riguarda la gestione straordinaria (vedasi plusvalenze) il risultato è positivo per entrambi i club, precisamente: 18 milioni per il Barça e 5 milioni di euro per l’Inter. Dopo le imposte il Barcellona espone un risultato positivo per 7 milioni di euro, mentre l’Inter espone una perdita netta di 154 milioni di euro.
IL COSTO DEL LAVORO EFFETTIVO
Il professor Gay determina la misura del costo del lavoro effettivo considerando la somma dei costi del personale più gli ammortamenti dei giocatori.
Il costo del lavoro effettivo dell’Inter ammonta a 251,1 milioni di euro, mentre per il Barcellona risulta pari a 270,8 milioni di euro (considerando anche i diritti di immagine pari a 15,6 milioni di euro).
L’incidenza di tale costo sui ricavi operativi vede vincente il Barcellona. Per il Barcellona l’incidenza del costo del lavoro effettivo sui ricavi operativi è del 74% per l’Inter è del 113%.
LA SFIDA DEL CASH FLOW
La sfida del cash è vinta dal Barcellona. Infatti, per quanto riguarda il cash flow (utile netto più ammortamenti), il Barça genera un importo positivo di 69 milioni di euro; mentre per l’Inter, a causa dell’elevatissima perdita d’esercizio, il cash flow resta negativo per 103 milioni di euro, determinando una cattiva situazione finanziaria.
Il professor José Mª Gay rapporta i cash flow ai debiti totali. Da questo rapporto emerge che il Barcellona è in grado, a parità di cash flow, di pagare i suoi debiti in 7 anni, infatti il tasso di copertura rilevato è del 14,1%, mentre per l’Inter è indefinito il tempo di copertura.
RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E DEBITI TOTALI
Per il Barcellona il rapporto tra ricavi operativi e debiti totali è del 75%, mentre per l’Inter è del 48%. Questo indicatore serve per verificare la correlazione tra debiti e ricavi e il professore giudica che per il Barcellona vi sia un adeguato rapporto tra reddito e debito totale.
RAPPORTO TRA RICAVI OPERATIVI E ATTIVITA’ TOTALI
Anche per il rapporto tra ricavi operativi e attività totali vince il Barcellona. Questo indice risponde ad una semplice ma fondamentale domanda: quanto è investito e quanto si fattura? Nel club azulgrana, ogni 100 euro investiti si incassano 72 euro, segnando una rotazione molto buona degli investimenti effettuati. Per l’Inter, i ricavi operativi rappresentano solo il 54% del totale delle attività.
RAPPORTO TRA REDDITO OPERATIVO E ATTIVITA’ TOTALI
Secondo il professore questo indicatore è la chiave per calibrare il buon funzionamento di un club calcio. Se si ottiene un ritorno economico adeguato, vuol dire che le attività sono gestite in modo efficiente, i ricavi operativi e le spese operative risultano ben dimensionati. Per il Barcellona risulta che per ogni 100 euro investiti si guadagnano 0,92 euro. Per l’Inter ogni 100 euro investiti si perdono 37,4 euro.
ROE - RETURN ON EQUITY (TASSO DI RENDIMENTO DEI MEZZI PROPRI)
Il rapporto tra risultato netto d’esercizio e mezzi propri risulta ovviamente a favore del Barcellona che ha un utile di esercizio ed un patrimonio netto positivo, al contrario dell’Inter. Anche se il professor Gay auspica un incremento dei mezzi propri del Barcellona.
Il professore conclude affermando che siamo di fronte ad una sfida tra due modelli organizzativi diversi della stessa attività, che non hanno risparmiato sforzi e risorse nel perseguimento dell’obiettivo della vittoria in Champions League.
Luca Marotta
jstargio@gmail.com
RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: IL PALLONE IN CONFUSIONE
Foto tratta da
http://www.occidens.it/

giovedì 25 marzo 2010

Il Barcellona perde la partita contro il fisco spagnolo

A seguito di una sentenza della Corte Suprema, è stata notificata una cartella esattoriale per ritenute su lavoro dipendente non versate per 25 milioni di euro. Secondo i giudici il club catalano non sottoponeva a ritenuta la parte del compenso dei giocatori corrispondente ai diritti di immagine. L’utile netto al 30 giugno 2009 è in calo a 6,7 milioni dai precedenti 10,1

Secondo gli amministratori del Fútbol Club Barcelona il modello economico del Club ha dimostrato di essere "solido e sostenibile", sia in circostanze sportive favorevoli che sfavorevoli, ma anche in situazioni di diffusa crisi economica, come si è verificato durante la stagione 2008/2009. In effetti, nonostante la crisi economica, è stato esposto in bilancio un fatturato record di 365,9 milioni di euro,con un utile netto di 6,7 milioni di euro. L’Ebitda (utile calcolato prima di interessi, tasse e ammortamenti) è stato di 84,9 milioni di euro.
Per quanto riguarda il settore calcio, la "temporada" 2008/2009 è stata la stagione della "triplet històric", ossia il conseguimento dell’obiettivo massimo in tre competizioni: "Copa del Rei", "Liga" e "Uefa Champions League". Curiosamente, però, leggendo attentamente le note del bilancio, si può dare anche una definizione diversa della stagione 2008/2009, ossia: una stagione all’insegna del contenzioso legale sia civile, che tributario.
Durante la stagione 2008/09, il Fútbol Club Barcelona è stato al centro di complesse controversie in materia di diritti televisivi. Queste controversie, che riguardano la rivalsa sui diritti UEFA spettanti al gruppo Sogecable, e il pagamento di diritti televisivi nazionali da parte dello stesso gruppo, hanno esitato due sentenze contrapposte, la prima delle quali ha determinato l’accensione di un nuovo prestito bancario, ottenuto da "La Caixa". Il club catalano, dopo aver azzerato un vecchio prestito bancario, rimborsando i 13,5 milioni rimanenti, ha acceso un nuovo prestito bancario "ponte" per poter pagare Audiovisual Sport, S.L. (gruppo Sogecable), a causa di una sentenza sfavorevole. Ciò ha determinato l’esposizione della voce "debiti bancari", al 30 giugno 2009, per la cifra di 29,1 milioni. Quanto sopra è stato causato dalla sentenza del 12 gennaio 2009, che ha condannato Fútbol Club Barcelona a pagare Sogecable la somma di 57, 3 milioni, oltre alle spese legali. Il 2 marzo 2009 il club catalano ha onorato il pagamento previsto dalla sentenza. Invece, il 26 giugno 2009, per un’altra controversia, in materia di diritti televisivi nazionali, Audiovisual Sport, S.L. e la Televisione della Catalogna, come garante solidale, sono state condannate a pagare Fútbol Club Barcelona la cifra di 29,1 milioni di euro. La complessità del contenzioso in materia diritti televisivi è tale che è stata anche oggetto di un rilievo dei revisori della Deloitte.
In materia tributaria, l’11 dicembre 2008, a seguito di una sentenza della Corte Suprema, è stata notificata una cartella esattoriale per ritenute su lavoro dipendente non versate per 25 milioni di euro, compresi gli interessi. Nella sostanza il club catalano non sottoponeva a ritenuta la parte del compenso dei giocatori corrispondente ai diritti di immagine.
Al 30 giugno 2009, Fútbol Club Barcelona contava 163.763 soci. Questo dato è in continua crescita, si pensi che il numero dei soci per la stagione 2002/2003 era 106.135 unità.
Altro dato interessante è la distribuzione geografica dei soci: il 38,3% è di Barcellona città; il 49,3% è della Regione della Catalogna e il 12,4% fuori Catalogna.
Un altro dato che testimonia l’affetto dei tifosi del Barca, verso la propria squadra, è il numero dei visitatori del Museo del club, che dall’anno dell’apertura, avvenuta nel 1984, ha toccato la cifra di 18 milioni di visitatori.
Il contributo che Fútbol Club Barcelona ha dato alla sua fondazione per progetti di collaborazione con l’UNICEF e altre istituzioni delle Nazioni Unite, oltre che per propri progetti, è stato di 2,9 milioni (0,7% dei ricavi operativi). Per l’esercizio 2008/2009 sono stati adottati i nuovi principi contabili, come da Regio Decreto 1514/2007, e non sono stati riportati dati comparativi relativi all’esercizio precedente.
STATO PATRIMONIALE
Il totale delle attività ammonta complessivamente a 510 milioni, di cui 350 milioni per attivo non corrente e 160 milioni per attivo corrente. L’attivo non corrente è composto da immobilizzazioni immateriali per 125 milioni; immobilizzazioni materiali per 113,6 milioni; investimenti immobiliari in terreni per 20.401 migliaia di euro; immobilizzazioni finanziarie per 65,980 milioni, crediti per imposte differite per 24,7 milioni.
Le immobilizzazioni immateriali sportive al lordo degli ammortamenti ammontano complessivamente a 226,7 milioni (203,8 milioni nel 2008), di cui 219,4 milioni sono relative al settore calcio, 4,6 milioni al settore basket, 1,7 al settore pallamano e 956mila euro al settore hockey.
Gli incrementi più importanti sono relativi all’acquisto di Daniel Alves per 32,5 milioni, Alexander Hleb per 16,2 milioni, Seidou Keita per 14 milioni di euro e Henrique Adriano per 8,8 milioni.
Le cessioni dei giocatori più importanti sono state quelle di Ronaldinho (Milan) e di Oleguer (Ajax), che hanno generato plusvalenze per 15,4 milioni, le restanti plusvalenze segnano la cifra di 2,9 milioni. Inoltre si sono registrate minusvalenze per 629mila euro.
Le immobilizzazioni materiali lorde sono passate da 181,2 milioni del 30 giugno 2008 a 181.872 migliaia di euro. Si sono verificati incrementi per 5,6 milioni per lavori di ristrutturazione del Camp Nou e della Città Sportiva de Sant Joan Despí, mentre i decrementi si riferiscono al valore di una particella di terreno a Sant Joan Despí, che si intende vendere nell’esercizio successivo e che in base ai nuovi principi contabili è stata allocato nelle attività correnti alla voce "attività non correnti possedute per la vendita". La voce "investimenti immobiliari" riguarda terreni detenuti per fini speculativi, precisamente nelle Municipalità di Hospitalet de Llobregat e nella Municipalità di Viladecans.
I crediti per contenzioso sono stati oggetto di un rilievo da parte di Deloitte, per la loro natura incerta sia in termini di esito finale, sia in termini di "quantum" che in termini di probabilità di riscossione degli stessi. Il 25 marzo 2009, il club catalano ha presentato appello alla sentenza del 12 gennaio e la cifra esposta rappresenta, secondo il club catalano, l’importo non dovuto e pagato in più al gruppo Sogecable, in conseguenza dell’errata interpretazione contrattuale contenuta nella sentenza.
L’attivo corrente comprende: attività non correnti detenute per la vendita per 4.531 migliaia di euro; crediti commerciali per 134.012 migliaia di euro; crediti finanziari a breve per 7.531 migliaia di euro; ratei e risconti attivi a breve per 3.708 migliaia di euro; disponibilità liquide per 10.269 migliaia di euro. Da segnalare che in base all’applicazione dei nuovi principi il valore delle rimanenze, riguardante per lo più materiale di consumo sportivo, è stato giudicato nullo.
Tra i crediti verso enti sportivi entro l’esercizio successivo si trovano le due milanesi precisamente AC Milan spa per 666mila euro, riguardanti la cessione di Zambrotta e F.C: Internazionale Milano spa, che deve al club catalano 31mila euro per Ricardo Quaresma.
I crediti per contratti relativi alla cessione dei diritti televisivi comprendono l’importo di 29.126 migliaia di euro relativo ai pagamenti, per il 2007/08, inclusi nel contratto stipulato con Audiovisual Sport S.L. Il 25 settembre 2008, il Club ha citato in giudizio Audiovisual Sport SL e Televisione della Catalogna (come garante solidale del contratto), richiedendo il pagamento degli importi indicati. Con sentenza datata 26 giugno 2009, notificata 17 luglio, riguardante il procedimento di cui sopra, Audiovisual Sport, S.L. e Televisió de Catalunya sono state condannate a soddisfare congiuntamente il Club per un importo pari a 29.126 migliaia di euro, oltre gli interessi.
Il patrimonio netto del club è salito a 20,8milioni. Con i vecchi principi contabili, al 30 giugno 2008, risultava un patrimonio netto di 12,8 milioni, mentre con l’adeguamento ai nuovi principi contabili il dato di partenza diveniva 14,6 milioni, a causa di rettifiche contabili operate nelle riserve.
Le passività non correnti ammontano a 129,4 milioni. Esse sono composte da accantonamenti a fondi rischi a lungo termine per 61.131 migliaia di euro; debiti verso enti sportivi per 39,9 milioni; altre passività finanziarie per 4,1 milioni; debiti per imposte differite per 1,8 milioni e ratei e risconti passivi pluriennali per 22,4 migliaia di euro.
Tra i fondi rischi c’è un accantonamento per imposte dovute per il periodo 1996-1999, per un importo totale di 36,2 milioni inclusi interessi. L’anno precedente il fondo imposte era pari a 59,5 milioni. Il decremento è stato causato dall’utilizzo di parte di tale fondo per il pagamento degli importi dovuti per il 1990, 1991, 1992 e primo semestre 1993. Per tale periodo il club ha subito un accertamento che si è risolto favorevolmente in materia di imposte sul reddito, ma che ha prodotto un contenzioso sul trattamento dei diritti di immagine relativi alle prestazioni dei giocatori. Dopo una serie di vari gradi di giudizio, con sentenza del 1 luglio 2008 la Corte Suprema ha respinto il ricorso del club catalano e l’11 dicembre 2008 è stata notifica una cartella per ritenute Irpf (l’Irpef italiana) su redditi di lavoro dipendente non versate che ammonta complessivamente, compresi gli interessi, a 25,3 milioni. Al 30 giugno 2009, l’accantonamento previsto copre un atto di liquidazione, comprensivo di interessi, pari a 32,7 milioni, di cui 22,1 milioni per ritenute IRPF su redditi di lavoro dipendente, 10,1 milioni per IVA e 508mila euro per imposte sul reddito. Anche in questo caso l’atto di liquidazione delle imposte nasce dalla diversa interpretazione che l’agenzia tributaria spagnola ha dato al trattamento da riservare ai diritti di immagine dei giocatori.
Gli accantonamenti per altri rischi, ammontanti a 25 milioni, concernono il pagamento degli oneri di urbanizzazione per i terreni di Can Rigalt per 5.806 migliaia di euro (competenza 2004/05) e il contenzioso con Sogecable S.A., che ha costretto ad accantonare altre 6,5 milioni come rischio per la stagione 2007/08, non ancora giudicata dal tribunale.
Le passività correnti risultano pari a 359,9 milioni di euro. Il grosso di tali passività riguarda la voce debiti commerciali per 246,6 milioni. Le passività finanziarie a breve ammontano a 29,8 milioni. I ratei e risconti passivi a breve termine ammontano a 83,6 milioni.
I debiti commerciali sono composti da debiti verso fornitori per 70,5 milioni, crediti diversi per 4,9 milioni, debiti verso enti sportivi per 49.9 milioni, debiti verso il personale per 60.9 milioni, debiti tributari e previdenziali per 60,9 milioni.
Nella nota 15.3 del bilancio per quanto riguarda i debiti verso il personale viene specificato che il 3 luglio 2009 è stato deliberato il pagamento di 30,9 milioni di euro entro la fine del mese di luglio. Da questa informazione si può intuire che il club catalano paga gli stipendi con alcuni mesi di ritardo.
Le passività finanziarie a breve comprendono i debiti bancari ammontanti a 29,8 milioni. Il 18 febbraio 2009, il club ha formalizzato un accordo di prestito con "La Caixa ", pari a 29,1 milioni con scadenza 18 febbraio 2010, ad un tasso di interesse indicizzato all'Euribor maggiorato di uno spread e di una commissione dell'1% di apertura. Questo prestito è stato destinato a coprire il disavanzo di cassa causato dalla sentenza sulla controversia con Audiovisual Sport SL. Tale prestito è garantito da costituzione del diritto reale di pegno di diritti derivanti da contratto di sponsorizzazione firmato a partire dal 25 ottobre 2006 tra il Club e Nike Europe Operations Netherlands BV.
Il notevole importo dei risconti passivi, circa il 21% del capitale investito, ci induce ad affermare che il club catalano lavora molto con i ricavi anticipati, ma questa è anche una conseguenza del prestigio del club che induce gli sponsor a legarsi con contratti pluriennali, anticipandone anche il pagamento.
CONTO ECONOMICO
La composizione del fatturato, relativo alla stagione 2008/2009, ammontante complessivamente a 365,9 milioni, è stata la seguente:
- proventi per quote soci 17,7 milioni (17,1 milioni nel 2008), con un’incidenza del 4,84% sul totale del fatturato;
- ricavi da stadio per 77,8 milioni, con un’incidenza del 21,26% sul totale del fatturato;
- ricavi da diritti televisivi 135,6 milioni (116,2 milioni nel 2008), con un’incidenza del 37,05% sul totale del fatturato;
- ricavi da attività commerciale e pubblicità 111,9 milioni (85,9 milioni nel 2008), con un’incidenza del 30,60% sul totale del fatturato;
- altri ricavi operativi 22,9 milioni, con un’incidenza del 6,25% sul totale del fatturato;.
I ricavi da stadio sono composti, a loro volta, dalle seguenti voci:
- ricavi da gare per competizioni nazionali calcistiche 28,4 milioni;
- ricavi da gare per competizioni internazionali calcistiche 7,7 milioni;
- ricavi da amichevoli settore calcio 2,1 milioni;
- atri ricavi settore calcio 658mila euro;
- ricavi settore basket 1,4 milioni euro;
- ricavi settore pallamano 101mila euro;
- ricavi settore hockey 10mila euro;
- ricavi altri settori 9mila euro;
- altri ricavi 5,3 milioni;
- ricavi da abbonati 32,3 milioni.
Rispetto all’esercizio precedente il fatturato segna un incremento di 57,1 milioni di euro. Il contributo maggiore a tale incremento è stato dato dai nuovi contratti con Mediaproducción, S.L. (diritti TV) e Nike.
Il risultato della gestione compravendita giocatori ha generato un eccesso di plusvalenze sulle minusvalenze per 17.7 milioni. Il totale delle plusvalenze sulla vendita di giocatori è stato di 18,3 milioni, il 23% in meno rispetto alle 23,9 milioni dell'esercizio precedente.
I costi operativi hanno presentato una variazione di 45,2 milioni, infatti, sono passati da 317,2 milioni di euro registrati nella stagione 2007/08 a 362,4 milioni di euro contabilizzati nella stagione 2008/09. Tale aumento del 14,25% viene giustificato con l’aumento dei ricavi, infatti, se consideriamo unitamente i proventi ordinari e straordinari essi risultano aumentati del 15%, passando da 333,8 milioni a 384,8 milioni.
Il costo del personale ha segnato la cifra di 201,3 milioni, che rappresenta il 55,01% del fatturato. Nell’esercizio precedente il costo del personale è risultato inferiore di 32,9 milioni. La causa di questo aumento è da ricercare nella parte variabile di tale voce di costo legata ai risultati sportivi, che è passata da 25,9 milionidel 2007/08 a 58,3 milioni, infatti, nella stagione precedente, la prima squadra non ha vinto alcun titolo.
Da sottolineare che nella relazione sulla gestione, gli amministratori vantano il fatto che i costi salariali del personale sportivo incidono sul fatturato per il 54,18%, che è un risultato inferiore al 55% fissato come indicatore ottimale da Sports Business Group di Deloitte & Touche. Il numero medio di personale occupato durante l’anno è stato di 1.060 unità. Come riferisce la nota 19.4, bisogna anche considerare che nella voce "servizi esterni" sono allocati i costi per diritto di immagine pari a 15,6 milioni di euro, pari al 4,27% del fatturato. L’ammontare complessivo dei costi per servizi esterni è di 65,2 milioni di euro.
Gli ammortamenti risultano complessivamente pari a 62,5 milioni.
L'utile operativo è stato pari a 22,4 milioni di euro, in aumento del 35% rispetto alla stagione 2007/2008.
I proventi finanziari sono stati pari a 1,5 milioni, mentre gli oneri finanziari registrano la cifra negativa di 15,2 milioni (8,6 milioni nel 2007/08). La causa dell’aumento degli oneri finanziari è da imputare alla sentenza sfavorevole contro Sogecable e dall’accensione del prestito ponte di 29,1 milioni con "La Caixa". L’utile netto è stato pari a 6,7 milioni (10,1 milioni nel 2007/08).
Luca Marotta
jstargio@gmail.com
RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ARTICOLO CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE: IL PALLONE IN CONFUSIONE

Nella foto, tratta da fc.barcelona.com, lo stadio del Camp Nou del Barcellona

domenica 2 agosto 2009

Barcellona sulla via del risanamento dei debiti

Il club blaugrana  ha già rimborsato l'85% del debito contratto con gli istituti finanziari

Il Fútbol Club Barcelona è un’associazione privata di persone fisiche, senza scopo di lucro, con personalità giuridica propria e capacità di agire, costituita il 29 novembre del 1899. Il fondatore fu lo svizzero Joan Gamper. Tra gli scopi di questa associazione c’è soprattutto la promozione dell’attività calcistica e dello sport in generale, la partecipazione a competizioni e la promozione di manifestazioni fisico-sportive per i suoi soci e, se del caso, per il pubblico in generale.

Durante la stagione 2007/2008 il Fútbol Club Barcelona ha raggiunto la cifra record di 163.000 soci. La “Junta” ossia il consiglio di amministrazione è presieduto da Joan Laporta i Estruch.

Il 12 giugno 2008 era stata presentata una mozione di sfiducia contro il consiglio di amministrazione, che si è discussa il 6 luglio 2008, senza raggiungere il quorum del 66,6%, necessario per indire nuove elezioni.

Il Barcellona pensa alla ristrutturazione dello Stadio “Camp Nou”. Il prestigioso studio di architetti Norman Foster & Partners sarà il responsabile del progetto di ristrutturazione del Camp Nou.

Anche se il nuovo stadio rispetterà la struttura di base risalente al 1957, l'aspetto esterno sarà diverso. In termini di capacità, è previsto un aumento 10.000 posti. Si stima che il costo del progetto sarà pari a circa 250 milioni di euro, anche se i costi effettivi non si potranno conoscere fino a quando non sarà approvato il progetto definitivo.

Dalla lettura del bilancio al 30 giugno 2008 si ha la sensazione che tra i punti di forza del Barcellona ci sia l’alto tasso di fidelizzazione dei suoi sostenitori, i quali finanziano il club sia nelle veste di soci che nella veste di semplici tifosi abbonati. L’indebitamento a breve è elevato e determina un circolante netto negativo. Il Barcellona ha anche un’elevata incidenza dei ricavi anticipati pluriennali sul capitale investito pari al 20% circa. Comunque l'indebitamento netto è sceso da 218 milioni di euro del 30 giugno 2007 a 190 milioni di euro del 30 giugno 2008.

Dobbiamo evidenziare che il patrimonio immobiliare del club si è rafforzato, investendo 26,2 milioni di euro e che sono di proprietà lo stadio “Camp Nou”,  il palazzetto dello Sport “Palau Blaugrana”, altri edifici e terreni.

Il Patrimonio Netto è positivo per 12,8 milioni di euro, si pensi che nel 2003 era negativo per 75,3 milioni di euro.

LO STATO PATRIMONIALE

Il totale delle attività al 30 giugno 2008 ammonta a 455,7 milioni di euro  segna un incremento del 14,70% rispetto ai 397,3 milioni di euro del 30 giugno 2007.

Le immobilizzazioni nette sono presenti per 284,6 milioni di euro (277,7 al 30/06/2007) e incidono sul totale dell’attivo per il 62,45% (69,9% nel 2007).

Il valore netto contabile delle immobilizzazioni immateriali per diritto alle prestazioni sportive dei giocatori di tutti i settori ammonta complessivamente a 100,8 milioni di euro (122,9 milioni al 30/06/2007). Per quanto riguarda il settore calcio si registra un valore lordo di 181,8 milioni di euro con un fondo ammortamento pari a 84,3 milioni di euro; per il basket il valore lordo della rosa dei giocatori è di 6,7 milioni di euro con un fondo ammortamento di 4,5 milioni di euro; per la pallamano si ha un valore lordo di 1,4 milioni di euro e un fondo di 0,9 milioni di euro; per i giocatori di hockey del Barcellona il valore lordo è di 936 mila euro con un fondo di 322 mila euro. Per l’esercizio 2007/2008 l’investimento nell’acquisto di giocatori è stato di 44.173 migliaia di euro, di cui 43.060 migliaia di euro per calciatori.

Le altre immobilizzazioni immateriali sono presenti per 2,8 milioni di euro (1,9 nel 2007).

Le immobilizzazioni materiali espongono un valore netto contabile di 139,9 milioni di euro (121,1 nel 2007). Il valore lordo degli stadi è di 134,7 milioni di euro con un fondo di ammortamento di 41,7 milioni di euro. E’ presente la voce “altri terrenio ed edifici” per un valore lordo di 45,7 milioni di euro e un fondo ammortamento di 7,2 milioni di euro.

Le immobilizzazioni finanziarie ammontano a 41,1 milioni di euro (31,8 milioni nel 2007). Tra le immobilizzazioni finanziarie sono allocati i crediti fiscali da compensare per l’importo di 22,2 milioni di euro. Inoltre, tra queste immobilizzazioni sono ricompresi i "Crediti verso gli organismi sportivi” per 9,4 milioni di euro, che si riferiscono principalmente a crediti a lungo termine derivanti dalle vendite dei diritti allE prestazioni dei giocatori Giovani Dos Santos ceduto al Tottenham Hotspur, plc. e Gianluca Zambrotta ceduto al Milan. Tali crediti ammontano rispettivamente all’importo di 4.905 e 4.500 migliaia di euro. 
Il totale dell’attivo circolante segna 153,2 milioni di euro con un aumento del 53,05% rispetto ai 100,1 milioni del 30/062007. L’attivo circolante è composto da rimanenze per 164 mila euro, crediti per 143 milioni (96,8 nel 2007), attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni per 5,2 milioni, disponibilità liquide per 4,6 milioni (2,7 nel 2007), ratei e risconti attivi a bre per 147 mila euro. Tra i crediti a breve si segnalano 10 milioni nei confronti del Chelsea per Deco, 4,5 milioni nei confronti del Milan per Zambrotta, 1,5 milioni nei confronti del Tottenham per Giovani Dos Santos. Inoltre, tra i crediti spicca la voce riguardante i crediti per la trasmissione di programmi sportivi e televisivi per 83,4 milioni di euro (60 milioni nel 2007).

I risconti attivi pluriennali ammontano a 17,9 milioni di euro (19,5 nel 2007).

Dal lato del passivo è evidenziato un patrimonio netto positivo per 12,8 milioni di euro (2,7 milioni al 30/06/2007), che rappresenta il 2,81% del capitale investito.

I debiti con scadenza oltre l’esercizio successivo ammontano a  43,8 milioni di euro (70,3 milioni nel 2007), di cui 39,8 milioni di euro per debiti verso organismi sportivi classificati con scadenza oltre l’esercizio successivo. I debiti verso istituti finanziari a lungo termine presenti nella situazione al 30 giugno 2007 e ammontanti a 13,8 milioni di euro sono diventati debiti a breve nella situazione al 30/06/2008.

I debiti a breve sono esposti per 217,9 milioni di euro con un incremento del 15,97% rispetto ai 187,9 milioni di euro del 30/06/2007. L’incidenza dell’indebitamento a breve sul capitale investito è del 47,82%. Tra questi debiti annoveriamo i debiti verso le banche per 14,1 milioni di euro (26,1 nel 2007); altri debiti per 65,1 milioni di euro (48,2 nel 2007); altri debiti non commerciali per 138,1 milioni di euro (112,3 nel 2007); 524 mila euro per ratei e risconti passivi a breve. I debiti bancari a breve presenti nella situazione al 30 giugno 2007 per l’importo di 26,1 milioni di euro sono stati rimborsati durante l’esercizio 2007/2008. Pertanto l’indebitamento verso istituti creditizi al 30 giugno 2007 ammontava a 39,9 milioni di euro, mentre al 30 giugno 2008 si è ridotto a 14,1 milioni di euro. Il Barcellona ha già rimborsato l'85% del debito contratto con gli istituti finanziari: il piano di ammortamento del prestito era con scadenza ottobre 2008. Gli indici di indebitamento del club sono migliorati: il rapporto debiti finanziari/EBITDA è passato da 0,6 a 0,2, il rapporto debiti finanziari/attivo si è ridotto dal 10% al 3%. La voce altri debiti non commerciali a breve comprende i debiti con organismi sportivi per 45,7 milioni di euro (40,3 nel 2007). Al 30 giugno 2008 l’Arsenal vantava un credito di 12 milioni di euro per la cessione di Henry, il Mallorca 9 milioni per Eto’o, il Real Zaragoza 6 milioni per Gabriel Milito; il Villareal 5,9 milioni di euro per Caceres , il Lione 5 milioni per Abidal e risultavano non pagati ancora i cartellini di Touré (Monaco 2,3 milioni) , Gudjohnsen (Chelsea 3 milioni), Piqué (Manchester United 2,5 milioni). Invece al 30/06/2007 la Juve vantava ancora un credito di 9,5 milioni di euro per la cessione di Zambrotta, pagato nell’esercizio 2007/2008. La voce debiti verso organismi sportivi è presente, come detto sopra, anche tra i debiti con scadenza oltre l’esercizio successivo. Al 30/06/2008 l’Arsenal vantava un credito di 12 milioni di euro per la cessione di Henry, il Lione 5 milioni per Abidal, il Real Zaragoza 5 milioni per Gabriel Milito; il Villareal 10,6 milioni di euro per Caceres; il Monaco 4,5 milioni di euro per Touré, il Manchester United 2,5 milioni per Piqué. I debiti a breve per ritenute fiscali e previdenziali ammontano a 29,7 milioni di euro (23 nel 2007). I debiti verso il personale (“Remuneraciones pendientes de pago”) ammontano a 53,1 milioni di euro (46,9 nel 2007), di cui 48,8 milioni verso il personale sportivo.

Gli accantonamenti ai fondi rischi sono notevoli e registrano la cifra di 89,9 milioni di euro (74,3 milioni nel 2007) con un incremento del 21%, riguardano accantonamenti per contenzioso fiscale per circa 60 milioni, per oneri di urbanizzazione di terreni e per un contenzioso in materia di diritti Tv.

I risconti passivi pluriennali ammontanti a 91,3 milioni di euro, con un incremento del 32% rispetto ai 62,1 milioni del 2007,  riguardano varie tipologie di ricavi anticipati di competenza di esercizi successivi.

IL CONTO ECONOMICO

Il fatturato per l’esercizio 2007/2008 raggiunge la cifra di 308,8 milioni di euro con un incremento di 18,7 milioni di euro rispetto ai 290,1 milioni di euro dell’esercizio 2006/2007, ossia registra un aumento del 6,45%.

Le fonti che hanno generato il fatturato di 308,8 milioni di euro sono le seguenti:

Proventi da Soci per 17,1 milioni di euro con un aumento di 1 milione rispetto al 2006/2007;

Ricavi da stadio per 87,6 milioni di euro con un incremento di 7,3 milioni di euro;

Media per 116,2 milioni di euro con un incremento di 9,5 milioni di euro;

Marketing per 85,9 milioni di euro con un incremento di 0,1 milioni di euro;

Altri ricavi per 1,9 milioni di euro con un incremento di 0,7 milioni di euro.

Se consideriamo unitamente i proventi derivanti dalle quote sociali e i proventi derivanti dagli abbonamenti pari a 32,2 milioni di euro, la loro incidenza sul totale del fatturato è pari al 16% circa, che testimonia l’elevato tasso di fidelizzazione dei sostenitori del club.

Nei ricavi da stadio sono ricompresi i proventi derivanti dalla gestione del museo e dei palchi.

I costi operativi ammontano a 292,6 milioni di euro (270,6 nel 2007). La variazione subita è stata di 22 milioni di euro pari all’8,13%. Tra i costi operativi spicca il costo del personale che segna la cifra di 168,3 milioni di euro (154,4 milioni nel 2007), con un incremento del 9%. L’incidenza del costo del personale sul fatturato è del 54,50% (53,22% nel 2007). Nella relazione di gestione si evidenzia invece che il tasso di incidenza dei soli “costi salariali sportivi” sul fatturato, escludo il personale non sportivo, è del 52,65% e si è mantenuto sotto il 55% considerato come l’indicatore di riferimento da Deloitte & Touche.

Gli ammortamenti per i diritti alle prestazioni sportive dei giocatori ammontano a 45,4 milioni di euro (40,3 milioni nel 2007) e segnano un incremento del 12,66%.

Tra i costi operativi ammontanti a 60,9 milioni di euro vengono ricompresi gli importi sostenuti dal Club in materia di diritti immagine di giocatori e allenatori, per un importo di 10.563 migliaia di euro, che non vengono allocati tra i costi del personale.

Il risultato operativo è positivo per 16,2 milioni di euro (19,5 milioni di euro nel 2006/2007).

I proventi finanziari ammontano a 573 mila euro, mentre nell’esercizio 2006/2007 ammontavano a 608 mila euro.

Gli oneri finanziari ammontano a 8,6 milioni di euro, mentre nell’esercizio 2006/2007 ammontavano a 6,8 milioni di euro.

Il reddito ordinario, ossia il risultato prima della gestione straordinaria e delle imposte, è positivo per 8,2 milioni di euro (13,3 milioni di euro nel 2007).

I proventi straordinari della stagione 2007/2008 ammontano a 25 milioni di euro (8,4 milioni nel 2007), dovute soprattutto per le plusvalenze legate al trasferimento di giocatori.

Gli oneri straordinari  sono stati elevati a causa principalmente di accantonamenti per rischi potenziali relativi al contenzioso nel settore audiovisivo ed ammontano a 24,6 milioni di euro (12,9 nel 2007).

Il risultato prima delle imposte è positivo per 8,6 milioni di euro, in linea con quello dell’esercizio precedente pari a 8,8 milioni di euro.

Nell’esercizio 2007/2008 le imposte sul reddito evidenziano in bilancio un segno negativo a causa della presenza di rettifiche positive per deduzioni fiscali portate a nuovo e allocate tra le immobilizzazioni finanziarie.

L’utile netto è di 10,1 milioni di euro e segna un incremento di 3,3 milioni di euro rispetto ai 6,8 milioni evidenziati nell’esercizio 2006/2007.

OBIETTIVI 2008/09 
Nel bilancio di previsione 2008/2009 l’obiettivo di fatturato è fissato alla cifra di 380 milioni di euro. Per quanto riguarda i costi, il budget previsto è di 355 milioni di euro. Pertanto l’utile operativo previsto è di 25 milioni di euro con un risultato prima delle imposte di 15 milioni di euro.

Luca Marotta

jstargio@gmail.com

Riproduzione riservata, consentita, anche in modo parziale, soltanto dietro citazione della fonte "il pallone in confusione"

venerdì 13 febbraio 2009

Spagna: Barcellona supera il Real Madrid anche per valore calciatori

La valutazione della rosa del club azulgrana, primo in classifica nella Primera division, supera i 408 milioni di euro contro i 398 delle merengues che superano i cugini dell'Atletico. Ecco i valori di mercato degli assi iberici: Messi 55 milioni, Eto’o 42, Casillas 32, Aguero 30, Van Nistelrooy 28

Barcellona batte Real Madrid 408,5 milioni di euro a 398,5 milioni. E’ questo il risultato riguardante il valore di mercato delle rose calciatori delle prime due società della Primera division della Liga spagnola, evidenziato dalle stime di Transfermarkt.de. Sempre secondo i dati del sito tedesco, la massima divisione iberica è la seconda per valore in Europa con i suoi 2,5 miliardi, superata soltanto dalla Premier League (oltre 3 miliardi). Occupa invece la quarta posizione per numero di calciatori (513), superata da Premier League (560), dalla nostra Serie A (551) e dalla Ligue 1 francese (545). Tornando alla classifica delle quotazioni degli atleti del campionato spagnolo, al terzo posto si trova l’Atletico Madrid con 224,5 milioni, seguito dal Valencia (205,7 milioni) dal Siviglia (198,7 milioni) e dal Villareal (160,9 milioni). Nettamente distanziate il Real Betis Siviglia (116,5 milioni), l’Espanol Barcellona (95,8 milioni, è ultima nella Primera division assieme al Maiorca con 18 punti), l’Almeria (75 milioni), il Rancing Santander (74,9 milioni) e l’Atletico Bilbao (74,1 milioni). Ultima in graduatoria è lo Sporting Gijon con 33,3 milioni: il valore della sua rosa non rispecchia quello in classifica del campionato, dove occupa il 12° posto a 27 punti.
Chi desidera gli assi del secondo mercato giocatori più ricco d’Europa deve iniziare ad aprire subito il portafogli. Siccome molto probabilmente i quattrini a disposizione non basteranno, dovrà probabilmente contrarre un cospicuo prestito bancario e pagare una consistente cifra in interessi. Iniziamo dai primi tre calciatori per valore di mercato dell’intera Primera division: tutti indossano la maglia del Barcellona, che domina la classifica in beata solitudine. Ecco il pluricelebrato, nominato e desiderato attaccante argentino Lionel Messi (nella foto), cui la stampa specializzata internazionale dedica un articolo un giorno sì e l’altro pure. Qualcuno è pronto a mettere sul tavolo azulgrana 55 milioni solo per iniziare a trattare la sua cessione? Bene, altrimenti non ci provi neppure. Queste le prestazioni di Messi: in 19 partite di campionato, 1552 minuti giocati, 16 reti segnate (un gol ogni 97 minuti) e nove assist vincenti.
E quanto bisogna iniziare a stanziare per l’altro attaccante del Barca, il camerunense Samuel Eto’o? Possono bastare 42 milioni: solo così si può sperare di portare a casa l’attaccante centrale che ha segnato un gol per ciascuna delle 21 partite disputate in Primera division (uno ogni 82 minuti) ed effettuato due passaggi vincenti per i compagni. Se una squadra desidera un centrocampista di ottimo livello come il blaugrana Xavi, dovrà staccare un assegno da 40 milioni per la sua quotazione iniziale di mercato. E’ l’uomo assist della squadra catalana: ha imbeccato 12 volte i compagni verso la via del gol e ha segnato quattro reti.
C’è qualcuno disposto a fare follie per David Villa? Il 27enne attaccante del Valencia, sulle cui tracce si sono mossi in passato l’Inter il Real Madrid e il Barcellona, stando a Transfermarket ha una quotazione di mercato pari a 38 milioni. Ecco le sue performance: 17 marcature in 21 partite, 1858 minuti disputati (un gol ogni 109 minuti) e 4 passaggi vincenti. Alzi la mano chi è in cerca di un centrocampista offensivo centrale ed è disposto a spendere una cifra consistente: si parla di Andrés Iniesta del Barcellona, due gol e cinque assist in 15 gare.
C’è qualche club che non desidera il solito Buffon o Julio Cesar? Metta mano al libretto degli assegni e ne collochi uno da 32 milioni sul tavolo delle trattative con i dirigenti del Real Madrid per il suo portiere Iker Casillas. L’estremo difensore, pluripresente anche in nazionale, ha la media di 1,23 gol incassati su 22 gare disputate in campionato. Sicuramente c’è anche chi è alla ricerca di un difensore elegante ed efficace, possibilmente posizionato a destra e che abbia indossato numerose volte la maglia della nazionale spagnola: è l’identikit di Sergio Ramos, compagno di squadra di Casillas, che ha una valutazione iniziale di 32 milioni. Quando si parla di un centrocampista di fascia veloce e ficcante, si pensa subito a un altro giocatore che indossa la "camiseta blanca" del Real: è l’olandese Arjen Robben con cinque gol e cinque assist in 16 partite in Liga. Costo iniziale: "appena" 30 milioni. Ne occorrono altrettanti per Moratti se vorrà intavolare una trattativa con i dirigenti dell’Atletico Madrid per il suo goleador Kun Aguero: la punta argentina 20enne, da tempo oggetto del desiderio del presidente nerazzurro, ha segnato 10 gol in 21 partite (uno ogni 170 minuti). Sempre 30 milioni occorrono per iniziare a discutere per la cessione di Wesley Sneijder, forte centrocampista del Real Madrid: invece ne occorrono due in meno per Carles Puyol, 30enne esperto difensore del Barca. Infine, due pezzi pregiati da 28 milioni ciascuno: Ruud Van Nistelrooy, l’olandese volante nell’attacco delle merengues, e Dani Alves, difensore brasiliano di fascia destra del Barca.
Marco Liguori
Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

Si prega di non intasare le caselle di posta elettronica con spam pubblicitario e di altro tipo (come appelli politici). Questo sito tratta solo di calcio, finanza del calcio e di argomenti affini. Ogni abuso sarà punito.

Le foto presenti su "il pallone in confusione" sono state in gran parte prese da siti Internet: dovrebbero essere di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, possono segnalarlo a uno dei due indirizzi email sopra indicati