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mercoledì 20 febbraio 2008

arriva il future sull'acciaio

Liberomercato 20 febbraio 2008 pagina 11

Negoziabile dal 28 aprile
Boom dell’acciaio,
in arrivo il future

Marco Liguori

Dal 25 febbraio il future “forward” sull’acciaio sarà operativo al London Metal Exchange. Costituirà un importante strumento per cercare di porre riparo alla crescente volatilità dei valori di questa lega fondamentale per il mondo industriale. Essa è causata dalla forte domanda in eccesso rispetto all’offerta, proveniente soprattutto dall’India e dalla Cina, che ne è anche uno dei produttori principali: sul totale complessivo della produzione mondiale, pari a 1343 milioni di tonnellate, il 36,4% appartiene al paese asiatico. Dopo la prima fase sul solo circuito telematico, inizieranno le contrattazioni alle grida. «Il via agli scambi sul “ring” – spiega Mario Galli, trader di Gm Consulenza – sarà dato ufficialmente il 28 aprile prossimo per la prima consegna del successivo 28 luglio». Il prezzo di questo materiale, di cui esistono numerose varietà a seconda delle percentuali di ferro, carbonio e altri metalli, dipende da una molteplicità di fattori. Alcuni di essi sono di natura macroeconomica, politica, energetica e legati ai costi di trasporto.
Il future sul Lme non è il primo in assoluto: dal 29 ottobre dell’anno scorso si effettuano scambi presso la borsa delle materie prime di Dubai. Secondo un recente report di Gm Consulenza basato sul derivato della città araba, dopo il violento rialzo da 600 dollari per tonnellata a 850, in concomitanza con le tempeste di neve in Cina, dovrebbe proseguire l’attuale fase di consolidamento, fino al raggiungimento del livello di 775 dollari. Quindi, in vista anche del completamento delle grandi opere pubbliche cinesi per le Olimpiadi di Pechino della prossima estate, i prezzi dell’acciaio dovrebbero continuare a marciare a ritmi sostenuti.
Riguardo alla contrattazione a Dubai e a Londra esistono però alcune differenze molto importanti. «Innanzitutto Londra è una piazza storica per le materie prime – prosegue Sylvain Piacenza, analista di Gm Consulenza – e riveste un ruolo fondamentale anche per i volumi trattati: il numero degli operatori è superiore a quello del paese del Golfo Persico. Inoltre possiede un circuito molto sviluppato, con una rete di magazzini estesa a livello internazionale che provvede la consegna alla scadenza dei metalli». Si può dunque paragonare Londra e Dubai all’antico sistema borsistico regionale italiano, dove il mercato più importante era Milano, coronato dagli altri come Torino, Roma e Napoli. Oltre a questa, c’è anche una diversità di tipo tecnico riguardo all’acciaio trattato. «A Dubai sono trattate le barre di rinforzo – sottolinea l’analista – mentre sul Lme gli operatori effettuano le contrattazioni delle cosidette “billette”, ossia il semilavorato necessario alla produzione delle stesse barre. La scelta è caduta sulle prime, poiché si possono più facilmente contenere nei depositi».
L’investimento sul nuovo future potrà essere effettuato anche da chi non è operatore professionale. «E’ possibile acquistare il derivato sull’acciaio – conclude Piacenza – tramite un dealer autorizzato presso il mercato di Londra».
(Per ulteriori informazioni http://www.forexgm.com/index.html)

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