Liberomercato 13 febbraio 2008 pagina 10
Il club chiude la prima stagione in A con 2,99 milioni di profitti
I debiti del Catania sfiorano quota 20 milioni
Marco Liguori
Il Catania ha festeggiato il suo primo anno in serie A nel 2006/07 con un utile di 2,99 milioni. Ciò ha rafforzato il patrimonio netto, passato a 3,21 milioni dai precedenti 234mila euro. Il risultato è stato ottenuto soprattutto con il boom dei proventi televisivi, pari a 23,74 milioni (+22,41 milioni sul 2006/07), e ai proventi pubblicitari (1,67 milioni) cresciuti di 748mila euro. Si segnala anche l’incremento dei ricavi da gare (5,43 milioni) di oltre 2 milioni: l’esplosione degli abbonamenti (+3,25 milioni rispetto alla stagione precedente) ha consentito alla squadra siciliana di assorbire il netto calo (-1,09 milioni) degli incassi da gare in casa, originato dalla squalifica inflitta dopo gli incidenti del 2 febbraio 2007 in occasione del derby con il Palermo, in cui perse la vita l’ispettore di polizia Filippo Raciti. Assieme a 2,63 milioni da plusvalenze calciatori (-323mila euro sul 2006/2007) il valore della produzione ha toccato i 38 milioni e ha superato di 6,3 milioni i costi, ammontati a 31,77 milioni (16,1 milioni nella stagione precedente). Il salto di categoria li ha fatti lievitare, in particolare le spese del personale da 6,99 a 13,61 milioni: gli stipendi dei tesserati hanno subito una variazione di 6,52 milioni, raggiungendo i 13,33 milioni. Il passaggio dalla B alla A ha inciso anche sugli ammortamenti dei diritti pluriennali dei calciatori, costati 1,3 milioni in più. Il compenso totale per gli amministratori è stato di 617mila euro: in precedenza non era stato erogato. La società segnala che per l’adeguamento dello stadio Massimino alla legge Melandri-Amato sulla sicurezza sono state spese 700mila euro.
Se il risultato dell’esercizio è stato soddisfacente, invece nello stato patrimoniale si nota un deciso aumento dei debiti. Questi ultimi sono infatti passati da 12,73 milioni a 19,89 milioni, superando di circa nove milioni i crediti (10,9 milioni). Tra le passività si segnalano 6,7 milioni verso i fornitori: in essi sono incluse le cifre dovute per oltre tre milioni nei confronti di sei club calcistici (Sampdoria, Verona, Atalanta, Cagliari, Cesena e Nippon Television). Seguono i 6,5 milioni dovuti al fisco, di cui 4,4 milioni entro i dodici mesi di esercizio. Circa 977mila euro riguardano le ritenute Irpef per i dipendenti e 874mila per Iva. Nella nota integrativa si legge che in essi è stato incluso anche l’importo di 1,33 milioni relativo a una «cartella esattoriale notificata nel mese di luglio 2006 relativa a debiti tributari scaduti alla data del 31/12/2005»: altri 2,1 milioni sono dovuti oltre la scadenza dell’esercizio al 30 giugno scorso. Secondo la relazione sulla gestione del 2005/06 il totale della cartella è di 4,07 milioni. Il Catania ha ottenuto la rateizzazione in 36 rate mensili: la società sottolinea che "le rate scadute risultano regolarmente pagate". Nei 4,08 milioni di altri debiti, 2,77 milioni sono dovuti entro l’esercizio. In questi spiccano 1,42 milioni di somme dovute per retribuzioni ai tesserati: nella stagione precedente ammontavano a poco più di 758mila euro.
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mercoledì 13 febbraio 2008
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