Tre derivati con Unicredit
per il Brescia Calcio
Bilancio sotto di 8 milioni
Marco Liguori
Dopo il Verona (Liberomercato del 7 novembre scorso) anche il Brescia Calcio ha utilizzato i derivati. Nel bilancio al 30 giugno 2007 depositato in Camera di Commercio della società guidata dall’amministratore unico Luigi Corioni, militante nel campionato di serie B, vi sono tre contratti. Nel documento non si accenna alla banca con cui sono state svolte le operazioni, inserite alla voce “conti d’ordine”. Liberomercato ha contattato Attilia Ferrari, procuratore speciale delle “rondinelle”: il dirigente ha spiegato che l’istituto in questione «è Unicredit Banca». Nella tabella collocata nella nota integrativa è sottolineato che è stato sottoscritto un “sunrise swap” il 20 giugno 2003, con scadenza al prossimo 24 giugno, per un importo di 11,5 milioni di euro. Il secondo derivato è un “knock in forward” stipulato il 26 luglio 2005 per un valore di un milione di dollari Usa, con scadenza al 16 giugno prossimo. In questo giorno terminerà il “currency option”, anch’esso per un milione di dollari, firmato dal Brescia sempre il 26 luglio di tre anni fa. Al contrario delle operazioni poste in essere dal Verona, la valutazione mark to market, ossia il costo nominale di mercato al 30 giugno, risulta essere positiva per il “sunrise swap” per oltre 456mila euro e per il “knock in forward” per una cifra di poco superiore alle 382mila euro. Soltanto il “currency option” è in perdita per poco più di 19mila euro. Secondo la nota integrativa «il valore nozionale dei derivati in essere consiste in euro 11.500.000 ed in dollari 2.000.000, il cui fair value in estinzione al 30 giugno 2007 era pari a euro 1.480.933». Sempre nel testo si spiega che i derivati sono stati «utilizzati con finalità di copertura rischio cambio». Nella gestione finanziaria del conto economico, negativa per 1,57 milioni (-1,97 milioni del 2005/06), si nota un rosso per 1,16 milioni per interessi e altri oneri finanziari e 478mila euro per perdite su cambi. La società specifica che queste ultime «sono state tutte realizzate e sono pertanto di competenza diretta dell’esercizio».
Il bilancio 2006/07 si è concluso con una perdita di 8,26 milioni: in precedenza era di 751mila euro. La motivazione dell’incremento è riportata nella relazione sulla gestione: «non aver ceduto nel corso dell’annata 2006/07 i calciatori più importanti e richiesti dal mercato per poter mantenere una squadra competitiva» per poter puntare nel 2007/08 alla «promozione in serie A». I ricavi, pari a 15 milioni (+31,30%), sono stati inferiori ai costi, ammontati a 21,76 milioni (-6,1%), per 6,7 milioni: dato in discesa dagli 11,7 milioni del 2005/06. Al conto economico mancano i 13,4 milioni di plusvalenze calciatori realizzate al 30 giugno 2006: nello scorso esercizio hanno raggiunto appena i 510mila euro, con le cessioni di Santoni allo Spezia (500mila euro), Settembrino al Carpenedolo (10mila) e Pezzana al Siena (290 euro). I proventi tv (5,2 milioni) sono aumentati oltre un milione. Tra i costi si segnala il drastico calo di 1,06 milioni dei salari e stipendi (8,2 milioni).
Riguardo allo stato patrimoniale i crediti, pari a 18 milioni, hanno superato i debiti, pari a 17,6 milioni. Tra questi si nota il forte incremento di quelli con le banche, passati da 1,97 a 4,58 milioni. Il Brescia ha illustrato i rapporti con la controllante al 95% Brescia Service (il rimanente è di Corioni), e con la capogruppo Sportinvest (controllata da Nazionale Fiduciaria e Solofid Fiduciaria). Con la prima possiede debiti per finanziamenti postergati per 3,8 milioni e crediti commerciali per 11,7 milioni derivanti dalla cessione del marchio avvenuta nel 2005. Invece con Sportinvest ha un debito finanziario di 1,12 milioni.
1 commento:
tradotto in parole povere ,la situazione del brescia e':
1 sull'orlo della bancarotta
2 tranquillissima
3 se vende sempre i migliori giocatori ,tranquilla
mi puoi delucidare?
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