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venerdì 7 marzo 2008

una visita della Gdf molto lunga

Liberomercato 7 marzo 2008

Calcio & finanza

Inchiesta sulle plusvalenze di Genoa e Udinese

La procura ligure indaga sullo scambio di alcuni giocatori. Fiamme Gialle nella sede del club friulano

Marco Liguori
L’Udinese ha ricevuto un anno fa la visita della Fiamme gialle. La notizia è contenuta nella nota integrativa al bilancio 2006/07 depositato in Camera di Commercio. L’operazione ha comportato la "perquisizione e sequestro di documenti vari della Guardia di Finanza, Nucleo di Polizia Tributaria di Udine nell’ambito del procedimento penale n.9674/04, sequestro a oggi ancora in corso". Liberomercato ha contattato il responsabile amministrativo della società friulana, Alberto Rigotto, che ha spiegato che "non è ancora terminata". Essa è stata svolta dai Finanzieri, prosegue Rigotto, "nell’ambito del procedimento della Procura della Repubblica di Genova riguardante il Genoa e altre società calcistiche a livello nazionale sulle plusvalenze di alcuni calciatori. A tutt’oggi non si conoscono ancora gli esiti". Stando al bilancio dell’Udinese, il sequestro dei finanzieri è iniziato il 15 febbraio 2007: il loro ingresso negli uffici della sede sociale ha interrotto un accertamento fiscale svolto dall’Agenzia delle Entrate. "Si rimane ancora in attesa degli esiti derivanti – si legge nella nota integrativa – dalla verifica fiscale (programma annuale 2007) iniziata l’8 gennaio 2007 dall’Agenzia delle Entrate, Direzione regionale del Friuli Venezia Giulia, settore Accertamento ufficio controlli fiscali relativo al periodo d’imposta 1/7/2003-30/6/2004 ai fini delle imposte dirette e anno 2004 ai fini degli obblighi del sostituto d’imposta e delle imposte indirette". La verifica è stata segnalata anche nella relazione della società di revisione Fausto Vittucci & C: vi è spiegato che "non sono attualmente quantificabili i possibili rischi connessi a tale verifica" poiché non si è ancora conclusa.
Oltre a ciò, nel bilancio si fa riferimento a un fondo per 1,6 milioni di euro per "rischi su alcune cause che vedono coinvolta la società e che prefigurano dei rischi potenziali". Rigotto ha sottolineato che " nessuna di esse riveste particolare importanza: è stata accantonata la somma per prudenza. Sono una quindicina di vertenze legali di vecchia data: ognuna riguarda importi compresi tra i 200mila e i 300mila euro. Ad esempio c’è una richiesta di risarcimento danni della Diadora per un vecchio contenzioso".
L’Udinese ha chiuso l’esercizio al 30 giugno scorso con una perdita di 6,32 milioni. Lo stato patrimoniale presenta debiti per 85,88 milioni (+21%) che hanno sovrastato di 45 milioni i crediti (40,85 milioni, -25,10%). Tra i primi spiccano 15,9 milioni con le banche, in netto aumento dai 3,2 milioni del 2005/06: gli interessi passivi bancari sono saliti da 191mila a 546mila euro. I "debiti verso enti-settore specifico" ammontano a 42,17 milioni (in precedenza 37,32 milioni) quasi tutti verso società calcistiche italiane. Tra i 15,5 milioni di altri debiti (17,4 nel 2005/06) spiccano 6,33 milioni con Unicredit Factoring e 1,3 milioni con Factorit (Banca Italease). "Sono anticipi – afferma Rigotto – sulla campagna trasferimenti calciatori". In calo da 5,52 a 1,88 milioni le somme dovute al fisco: l’Udinese ha terminato il pagamento del "condono tombale" per le imposte dirette e l’"integrativa semplice" per imposte sostitutive e Iva.
Il conto economico presenta uno squilibrio costi/ricavi per 19,8 milioni e, nelle componenti straordinarie, plusvalenze calciatori per 14 milioni. Per la relazione sulla gestione, il risultato è stato influenzato anche dalla mancanza dei ricavi da Champions League della stagione precedente. Nei ricavi si segnala il crollo verticale da 890mila a 453mila degli incassi da partite interne di campionato.

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il pallone in confusione

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