Ricerca personalizzata

venerdì 20 giugno 2008

Sensi: non c'è bisogno di vendere la Roma per ridurre i debiti Italpetroli

La società giallorossa risponde alle ipotesi di cessione riportate stamattina dal quotidiano "Il Messaggero"

Prosegue la telenovela della vendita della Roma. Non c'è alcun obbligo per la famiglia Sensi di vendere il pacchetto azionario di controllo della Roma per la riduzione dell' indebitamento della holding di famiglia, la Compagnia Italpetroli. Lo ha precisato in una nota la società giallorossa, sottolineando che i vertici della Compagnia decideranno liberamente in merito, in risposta alle indiscrezioni pubblicate stamattina sul quotidiano "Il Messaggero" sull'eventuale operazione di cessione della squadra di calcio. «Le intese in corso di definizione tra Unicredit Banca di Roma, la famiglia Sensi e le società del gruppo facente capo a Compagnia Italpetroli - si legge nel comunicato - prevedono un impegno da parte di queste ultime a ridurre l'indebitamento di gruppo mediante la cessione di beni a queste facenti capo esclusivamente nella misura necessaria a ridurre tale indebitamento a livelli convenuto». Il comunicato spiega anche che «il management delle società facenti capo al gruppo Compagnia Italpetroli potrà individuare in totale autonomia quali beni dismettere ai fini del raggiungimento degli obiettivi di cui sopra. Conseguentemente, sarà esclusiva facoltà di quest'ultimo stabilire se far rientrare o meno il pacchetto azionario di controllo in A.S. Roma S.p.A. tra i beni da utilizzare a tale scopo senza che vi sia alcuno specifico obbligo al riguardo».
Stamattina "Il Messaggero" aveva riportato che Unicredit rinuncerà al diritto di acquisto del 51 per cento di Italpetroli (di cui possiede il 49%), mentre i Sensi si impegneranno a chiudere il debito vendendo la Roma entro due anni e mezzo. Secondo il quotidiano «il piano sarebbe ormai condiviso tra le parti nei passaggi riguardanti le modalità attraverso le quali i Sensi rimborseranno a Unicredit poco più di 340 milioni di debiti su 380 milioni accumulati nei confronti delle banche». Il contratto di cessione avrebbe dovuto essere siglato oggi, ma secondo "Il Messaggero" avrebbe dovuto slittare alla prossima settimana per mettere a punto alcuni dettagli tecnici. L'intesa prevede la restituzione di «250 milioni di debiti alle banche entro la fine del 2010». Per raggiungere questa cifra «il gruppo che comprende attività petrolifere, immobiliari e tramite Roma 2000 possiede il controllo della As Roma, quotata in Borsa, dovrebbe procedere alla dimissione di alcuni beni». Nell'accordo ci sarebbe dovuta essere anche la società giallorossa, che avrebbe dovuto, secondo il quotidiano del gruppo Caltagirone, essere venduta nell'arco di due anni e mezzo, a dimostrazione che «da parte di Unicredit non c'è alcuna volontà vessatoria nei confronti della società».
Marco Liguori

Nessun commento:

http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

Si prega di non intasare le caselle di posta elettronica con spam pubblicitario e di altro tipo (come appelli politici). Questo sito tratta solo di calcio, finanza del calcio e di argomenti affini. Ogni abuso sarà punito.

Le foto presenti su "il pallone in confusione" sono state in gran parte prese da siti Internet: dovrebbero essere di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, possono segnalarlo a uno dei due indirizzi email sopra indicati