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venerdì 24 aprile 2009

Il nostro calcio non è il "nonno" d’Europa

Il titolo spetta alla Superliga portoghese con un’età media di 29,825. La serie A è però inserita nel "club dei 27 anni" assieme a Spagna e Inghilterra da cui è separata da alcuni decimi di punto. All’Olanda la palma dei più giovani. Il Milan è la squadra più anziana tra i campionati d’elite del Vecchio continente, assieme alla Vecchia Signora bianconera, ben distante dai giovanotti del Tsg 1899 Hoffenheim

Sorpresa! Contrariamente a quanto si crede non è il calcio italiano ad avere l’età media più elevata tra i campionati più importanti d’Europa. Secondo le statistiche calcolate da Transfermarket.de, la Superliga portoghese si fregia il titolo di "nonno" del Vecchio continente con una media di 29,825 per i suoi 425 giocatori suddivisi in 16 squadre. La nostra serie A è soltanto quarta con una media di 27,185 per i suoi 544 giocatori che militano nelle 20 società. Però c’è da sottolineare che il nostro massimo campionato è inserito nel gruppo del "club dei 27" che è preceduto soltanto dalla massima competizione lusitana: ossia il suo dato è inferiore a quello di Spagna e Inghilterra per qualche decimo di punto. La Premier League è infatti la seconda nella graduatoria con un dato di 27,675 per 546 atleti in 20 squadre: segue di un’incollatura la Spagna con 27,315 per i suoi 510 calciatori per un analogo numero di club.
Decisamente più bassa l’età negli ultimi tre campionati dell’elite continentale. La Bundesliga ha una media di 26,083 per i suoi 494 giocatori militanti nelle 18 squadre che la compongono. E’ ancor più bassa per i 555 atleti che giocano nella francese Ligue 1, pari a 25,595: composta da 20 società. Infine, la più giovane di tutte è l’Olanda: i 500 giocatori delle 18 società del massimo campionato presentano un dato pari a 25,027. L’età è uno dei fattori, oltre ovviamente al livello tecnico, che determinano la crescita e l’importanza futura di un movimento calcistico: gli arancioni, assieme a tedeschi e francesi, sembrano quindi abbastanza favoriti rispetto ai loro colleghi italiani, spagnoli, inglesi e, soprattutto, portoghesi, per una maggiore possibilità di ricambio generazionale.
All’interno dell’ambito europeo considerato, la squadra "nonna" è il Milan: i suoi 29 calciatori hanno una consistente media di 29,3 anni. Da segnalare che nel nostro campionato la Juventus, con i suoi 29,1 anni per la sua rosa di 26 elementi, è poco distante dai rossoneri: a buon diritto si fregia il titolo di Vecchia Signora. Ritornando tra i club più vecchi d’Europa, l’inglese Fulham presenta una media di 28,4 anni per i suoi 24 calciatori. Poco distante la spagnola Malaga (28,3): segue il club portoghese Pacos de Ferreira (28,1). La francese Valenciennes è a 27,7, mentre i tedeschi dell’Energie Cottbus sono a 27,7. Chiude questa graduatoria del "gerontocomio" del Vecchio continente il Nac Breda con 26,8.
Al contrario, la rosa più giovane d’Europa si trova in Germania: è quella del Tsg 1899 Hoffenheim con una media di 23,5 anni. Il club della Bundesliga ha superato al fotofinish l’Ajax Amsterdam che presenta un dato pari a 23,6. A braccetto al terzo posto ci sono l’inglese Middlesbrough e la portoghese Nacional Funchal con 23,7. Segue la formazione francese del Monaco (24). La nostra Udinese è la penultima società più giovane dell’elite del calcio continentale con la sua media di 25 anni: chiude la spagnola Almeira con 26,4.
Infine, un’occhiata alla nostra serie A. Dopo l’Udinese, è il Cagliari la squadra più giovane con una media di 25,1 anni: segue la Reggina con 25,5. Il derby della Lanterna è vinto dalla Sampdoria (quarta squadra più giovane) che possiede un’età media di 25,6 contro i 26,3 del Genoa (sesta squadra più giovane). La stracittadina della capitale è vinta dalla Lazio (quinto club più giovane): 25,7 contro 28,4 della Roma (sesta squadra più vecchia). Il derby della Mole è vinto dal Toro (quinta squadra più vecchia): 28,5 contro il 29,1 dei bianconeri. Questi i dati e le posizioni delle altre big del massimo campionato: l’Inter è la quarta squadra più vecchia con 28,8. Il Napoli e la Fiorentina sono nel centro classifica, rispettivamente con medie di 27,6 e 27,4.
Marco Liguori
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lunedì 20 aprile 2009

Gup plusvalenze Juve: Zavaglia ascoltato come testimone

Gli avvocati di Giraudo, Bettega e Moggi dovrebbero chiedere il rito abbreviato

Con l'audizione del procuratore sportivo Franco Zavaglia è ripresa oggi a Torino l'udienza preliminare per l'inchiesta sui conti della vecchia gestione della Juventus. I tre indagati sono Antonio Giraudo, Roberto Bettega e Luciano Moggi, i cui legali, a quanto si apprende, sono orientati a chiedere il rito abbreviato. L'indagine riguardava il fenomeno delle cosiddette''plusvalenze'' realizzate sulla compravendita di calciatori. La deposizione di Zavaglia (che ha parlato di aspetti legati alletrattative per l'acquisto, la cessione o la valutazione di trebianconeri, Zidane, Maresca e Miccoli), è stata giudicata ''soddisfacente'' dagli avvocati degli ex dirigenti.
Fonte: Ansa

sabato 18 aprile 2009

I problemi di Mondo Juve per la Vecchia Signora

Secondo l’ultima semestrale della Juventus, la Campi di Vinovo ceduta alla Costruzioni Generali Gilardi rischia di ritornare alla società bianconera. Se quest’ultima dovesse esercitare il pegno sulle azioni, si dovrebbe accollare i costi della realizzazione del centro commerciale probabilmente raddoppiati rispetto ai preventivati 100 milioni del 2001

Il presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, e l’amministratore delegato Jean Claude Blanc hanno un problema che forse rischia di esplodere tra un po’ di tempo. L’esonero o la conferma di Ranieri sulla panchina? No. Forse una corposa campagna acquisti reclamata a gran voce dai tifosi? Nemmeno. Dopo aver propagandato il progetto dello Stadio Delle Alpi, i validi ed esperti manager della squadra bianconera quotata a Piazza Affari sono attanagliati dal pensiero dominante della Campi di Vinovo spa. Quest’ultima è la società, controllata un tempo dalla Juve che aveva ceduto il 31 marzo 2006 alla Costruzioni Generali Gilardi le opzioni per l’acquisto in due tranche del 69,8% della stessa Campi di Vinovo, detentrice dei terreni a sud di Torino su cui dovrebbe sorgere il centro commerciale Mondo Juve con un’estensione di 500mila metri quadri. La realizzazione materiale di quest’ultimo fu abbandonata a causa dell’elevato costo di realizzazione (stimato in oltre 100 milioni nel 2002): ma, stando a quanto riportato nella semestrale al 31 dicembre 2008, potrebbe ritornare al mittente con pesanti conseguenze sui conti societari.
Per capire meglio questa "telenovela" bisogna però ritornare a circa 8 anni fa. Il progetto immobiliare Mondo Juve, assieme a quello dello stadio "Delle Alpi", era stato inserito nel prospetto di quotazione, avvenuta nel dicembre 2001, della società della Famiglia Agnelli al paragrafo "strategie e ricavi futuri". Sarebbe stato il trionfo della filosofia dell’allora amministratore delegato Antonio Giraudo, strenuo fautore della trasformazione immobiliare juventina: egli ipotizzava che la costruzione sarebbe terminata tra la primavera e l’autunno del 2004. Siamo arrivati all’aprile 2009 e dei cantieri a Vinovo non c’è neanche l’ombra: bisogna aggiungere che la "telenovela" è stata caratterizzata da un lunghissimo iter dei permessi autorizzativi. Il progetto fu poi abbandonato probabilmente a causa dell’alto costo di realizzazione e di quello della manutenzione. Fu decisa dunque, già negli ultimi mesi della gestione Giraudo, la cessione delle opzioni alla Costruzioni Generali Gilardi. Con questa operazione molto abile, la Juve avrebbe ricevuto i ricavi dalla vendita del proprio merchandising nel nuovo centro commerciale ottenendo anche una potenziale plusvalenza dalla cessione della Campi di Vinovo, senza addossarsi gli oneri della realizzazione centro commerciale. Ma nella "Relazione intermedia sulla gestione" e nel paragrafo "Rischio di credito" della semestrale sono riportati gli ultimi intoppi. «Il 27 dicembre 2008 Costruzioni Generali Gilardi ha comunicato a Juventus – si legge nel documento di bilancio – che la società terza con cui aveva sottoscritto un accordo per lo sviluppo del centro commerciale "Mondo Juve" ha manifestato la volontà di non dare esecuzione al contratto». Stando sempre a quanto spiega la società bianconera nella semestrale, questa infausta circostanza «non ha pertanto consentito a Costruzioni Generali Gilardi di provvedere al pagamento entro il 31 dicembre 2008 delle somme previste dagli accordi stipulati con Juventus il 26 luglio 2007 (euro 12,5 milioni)». A seguito dell’espressa richiesta della società di costruzioni «Juventus e Cgg hanno quindi sottoscritto – si legge ancora nella semestrale – il 5 febbraio 2009 una scrittura privata novativa e integrativa dei precedenti accordi al fine di modificare i termini di pagamento della rata scaduta il 31 dicembre 2008». La nuova intesa prevede il pagamento di 4 milioni entro il 20 febbraio 2009, che sono stati regolarmente versati dalla Gilardi alla società di corso Galileo Ferraris, e i rimanenti 8,5 milioni entro il 20 dicembre prossimo. Quest’ultimo termine potrà essere prorogato dalle parti con riconoscimento degli interessi alla Juve. Il contratto prevede due ulteriori scadenze di 12,5 milioni e di 17,4 milioni che la Cgg dovrà onorare rispettivamente dopo un anno e due anni dall’apertura di Mondo Juve.
Ma non è ancora finita qui. La società bianconera ricorda nel documento di bilancio che i «crediti originatisi dall’operazione di cessione della Campi di Vinovo spa a Costruzioni Generali Gilardi spa» sono «assistiti da garanzia reale» ossia da un pegno a favore della Juve sulle azioni della società detentrice dei terreni vinovesi. Cosa potrebbe accadere se la Gilardi non riuscisse a onorare le restanti rate? Lo spiega sempre la Vecchia Signora nella semestrale. «In considerazione della negativa congiuntura economica che ha impattato su tale operazione non si può allo stato attuale escludere che in futuro per l’incasso di tali crediti la società (NDR: la Juve) si venga a trovare nella condizione di dover accordare ulteriori dilazioni di pagamento alla controparte, in linea con i tempi di sviluppo del progetto, o, attraverso l’esercizio del pegno possa trovarsi nella condizione di dover sviluppare in proprio l’iniziativa». Tradotto in parole semplici: se non dovesse bastare un’ulteriore rateizzazione alla Gilardi, la Juventus esercita il pegno e si riprende la Campi di Vinovo. In quest’ultimo caso però dovrà realizzare Mondo Juve da sola, accollandosi gli oneri della sua realizzazione, che dopo 9 anni dalla quotazione in Borsa sono probabilmente quantomeno raddoppiati: l’impatto sui conti sarebbe devastante.
Marco Liguori
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domenica 1 marzo 2009

I rebus di Reja? Un attacco pieno di problemi

Permettete una parola? Ieri sera il Napoli a Torino ha compiuto grandi passi avanti sul piano dell'impegno, ma non su quello del gioco. Contro una Juventus mediocre (come lo era stata mercoledì scorso contro il Chelsea in Champions League), la formazione di Reja ha giocato secondo i dettami del "facite ammuina": ossia, possesso palla, tentativi di attaccare la porta avversaria, senza però riuscire a tirare. Lo testimoniano le statistiche Panini Digital: gli azzurri hanno ottenuto un maggior possesso palla degli avversari (51%) e un superiore numero di palle giocate (529 contro 516). Il problema grave, che si manifesta da circa un mese, è rappresentato dai tentativi di tiro: appena cinque in tutto, di cui due verso Buffon, contro gli 11 dei bianconeri che ne hanno scagliato quattro verso Navarro. Uno di essi, tirato malamente da Marchisio è stato deviato da Blasi in porta: senza questo sfortunato tocco dell'azzurro, autore peraltro di un'ottima prestazione, il tiro sarebbe probabilmente finito fuori. Ma Marchisio ha almeno provato a tirare ed è stato premiato. E la Juve ha trovato tre punti semplicemente per questo episodio: e Ranieri ringrazia. Il Napoli può recriminare per il fuorigioco molto dubbio fischiato a Cannavaro nell'occasione del punto del pareggio realizzato da Lavezzi: ma la polemica è subito rientrata dopo le parole pronunciate dal direttore generale Pierpaolo Marino a fine partita. Ciò rappresenta comunque una macchia sulla buona direzione di gara dell’arbitro Ayroldi.
Dopo la sconfitta di ieri sera, emergono alcuni problemi in fase offensiva di non facile risoluzione, che Reja dovrà risolvere se vorrà riagguantare la sempre più lontana zona Uefa, sono due. Problemi che sono emersi soprattutto nel secondo tempo, quando il Napoli ha stretto la Juve nella sua metà campo, mutando l’atteggiamento iniziale difensivo, senza però alcun costrutto.
Innanzitutto si sente la mancanza di uomini d’area di rigore che possano intimorire le difese avversarie: questo ruolo sarebbe dovuto essere ricoperto da Denis, che sta dimostrando invece di non essere nè carne, nè pesce. L’argentino perde puntualmente i contrasti con gli avversari e non riesce a tirare: unica eccezione, il suo delizioso colpo di tacco per Hamsik su cui è uscito Buffon alla disperata. Mancano anche le discese in area di Lavezzi, che nelle ultime gare viene chiuso con puntualità dai difensori. Si sente inoltre la mancanza di giocatori di fascia che possano crossare per la testa di Denis o, quando si sgancia in avanti, di Cannavaro. Infine, nessuno degli azzurri ha provato a tirare anche da lontano: occorre un maggiore coraggio se si vogliono realizzare i gol che riporterebbero il Napoli al posto che gli compete, la qualificazione in Coppa Uefa.
Marco Liguori
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martedì 3 febbraio 2009

Amarcord Coppa Italia 2006/07: sintesi tv Napoli-Juventus 8-7 (da You tube)

Napoli, Stadio San Paolo, 27 agosto 2006 ore 21
Coppa Italia - Terzo turno

Napoli-Juventus 8-7 dopo i rigori
(2-2 dopo 90 minuti, 3-3 dopo tempi supplementari)
NAPOLI 4-3-1-2: 1 Iezzo,2 Grava,28 Cannavaro,26 Domizzi,19 Savini,4 Montervino, 18 Bogliacino(5'ts Amòdio),24 Dalla Bona,20 De Zerbi(35'st Pià),29 Bucchi,11 Calaiò(23'st Trotta). In panchina: 22 Gianello,23 Giubilato, 6 Maldonado,21 Amòdio,Trotta,9 Sosa,8 Pià. All. Reja
JUVENTUS 4-2-3-1: 1 Buffon,14 Balzaretti,2 Birindelli,4 Kovac,3 Chiellini,8 Giannichedda (15'st Guzman), 6 Zanetti,32 Marchionni,11 Nedved(38'st Camoranesi),19 Paro,9 Bojinov (15'st Del Piero). In panchina: 12Mirante,15 Marchisio,23 Guzman,33 Urbano, 36 Chiumiento,16 Camoranesi,10 Del Piero. All. Deschamps
ARBITRO: Matteo Trefoloni di Siena
ESPULSI: Al 2' sts Camoranesi (J) per una manata a Montervino con palla lontana; 9' sts Grava (N) per somma di ammonizioni.
AMMONITI: 25' pt Grava (N), 29' pt C. Zanetti (J), 30' pt Montervino (N), 44' st Camoranesi (J) per gioco fal loso, 2' sts Amodio (N); 13' pts P. Cannavaro per comportamento scorretto.
NOTE: spettatori 56.295 per un incasso di 733.488,00 euro. Angoli 6-3 per la Juventus. Recuperi: 1' nel pt; 6' nel st
Sequenza rigori (Napoli 5, Juventus 4): Trotta ( rete);Buffon (fuori);Bucchi (gol);Guzman (gol);Domizzi (gol);Birindelli (gol);Dalla Bona (parato);Cannavaro (traversa);Del Piero (gol);Montervino (gol);Chiellini (gol);Amòdio(gol);Balzaretti(fuori).

Sintesi tv Napoli-Juventus 8-7 (immagini di Canale 21 tratte da You tube)

domenica 1 febbraio 2009

Sintesi tv di Juventus-Cagliari 2-3 e dichiarazioni Ranieri (da You Tube)

Torino, stadio Olimpico, 31 gennaio 2009 ore 20.45
22a giornata campionato serie A 2008/09

JUVENTUS-CAGLIARI 2-3
Juventus (4-4-2): Buffon, Mellberg, Legrottaglie, Chiellini (21' st Grygera), Molinaro, Marchionni, (20' st Iaquinta), Sissoko, Zanetti (21' Marchisio), Nedved, Amauri, Del Piero. (12 Chimenti, 29 De Ceglie, 18 Poulsen, 17 Trezeguet). All. Ranieri
Cagliari (4-3-1-2): Marchetti, Pisano, Bianco, Canini, Agostini, Fini (40' st Parola), Conti, Biondini, Cossu (20' st Lazzari), Acquafresca (15' st Matri), Jeda. (24 Lupatelli, 25 Matheu, 13 Astori, 19 Larrivey). All. Allegri.
Arbitro: Banti
Reti: 16' Biondini, 30' Sissoko, 38' Nedved, 8' st Jeda, 32' st Matri
Angoli: 6-2 per la Juventus Recupero: 1 e 4
Ammoniti: Chiellini, Agostini, Conti, Pisano per gioco falloso Del Piero per fallo di mani. Spettatori 20373

Sintesi di Juventus-Cagliari 2-3 (immagini da You Tube)


Prima parte conferenza stampa di Ranieri (immagini da You Tube)


Seconda parte conferenza stampa di Ranieri (immagini da You Tube)

giovedì 29 gennaio 2009

La Vecchia Signora vale 256,3 milioni

A tanto ammonta la quotazione di mercato del parco calciatori bianconero, rilevato da “il pallone in confusione”. “Pezzi da novanta” Buffon e Trezeguet, seguiti da Chiellini, dal capocannoniere Amauri e dal capitano Del Piero, primo per numero di assist vincenti

“Il pallone in confusione” alza il velo sul valore del parco giocatori della Juventus. Stando a quanto riportato dal sito Transfermarkt.de l’attuale valore di mercato complessivo della “damigella d’onore” della serie A, per ora dietro la “regina” Inter, si aggira sui 256,3 milioni di euro a fronte di un’età media di 29 anni, la più alta del massimo campionato assieme al Milan. La rosa della Vecchia Signora presenta una cifra terza per valore rispetto a quella dei rossoneri, pari a 330,3 milioni.
Il “pezzo da novanta” dei bianconeri è Buffon con un prezzo iniziale di 32 milioni. Le quotazioni del portierone della Nazionale restano al rialzo, nonostante l’infortunio che lo ha costretto a giocare soltanto sei volte in serie A (una volta rispettivamente in Champions League e in Coppa Italia) per complessivi 513 minuti. Decisamente più economico il suo collega Manninger: il titolare della nazionale austriaca è valutato 3 milioni, dopo aver collezionato 1395 minuti in 16 presenze e una media di 0,73 reti subite a gara. Secondo per valore dietro Buffon c’è un altro illustre infortunato, Trezeguet, che ieri sera è rientrato a Udine nel finale: la sua base d’asta è fissata attorno ai 25 milioni. Probabilmente ha influito l’interesse manifestato qualche settimana fa dal Manchester City dello sceicco Mansour.
La terza posizione del podio dei valori di mercato della Vecchia Signora spetta a Chiellini, quotato 18,5 milioni: per lui 15 presenze in campionato con 1350 minuti giocati e due reti segnate. Distanziato di un’incollatura è il capocannoniere Amauri con i suoi 18 milioni: 21 partite giocate per 1757 minuti, 11 gol segnati con una media di una marcatura ogni 159 minuti. Restando sempre nel reparto avanzato, chi vorrà accaparrarsi Del Piero (nella foto) dovrà mettere sul tavolo un assegno da 15 milioni, solo per iniziare i colloqui per la cessione: se si concretizzasse sarebbe una plusvalenza piena, poiché il valore di libro del capitano è zero. L’Alex nazionale sta vivendo una nuova giovinezza con i suoi sette gol in 17 incontri disputati per 1382 minuti totali, con una media di una rete ogni 197 minuti. Completa il suo ritratto di uomo squadra il suo record personale di assist vincenti: ben otto. Il capitano ha lo stesso valore di Camoranesi: per il centrocampista otto partite (386 minuti) e un gol.
E restiamo ancora nel reparto centrale. La classifica dei valori base vede in testa Sissoko (12,5 milioni), seguito da Poulsen (12 milioni), Giovinco e Nedved (9 milioni), Zanetti (8,5 milioni), Tiago (8 milioni), Grygera (7 milioni), Salihamidzic (6 milioni) e Marchionni (5 milioni). L’autore della rete contro la Fiorentina, Marchisio, presenta un valore iniziale di 2,5 milioni.
Ad esclusione di Chiellini, al primo posto della graduatoria dei prezzi dei difensori c’è lo svedese Mellberg (9 milioni). Chi desidera il difensore della Nazionale Legrottaglie dovrà pensare a una cifra iniziale per le trattative non lontana da 6,5 milioni. Invece queste sono i valori iniziali degli altri difensori: Molinaro (4,2 milioni), Knezevic (3,8 milioni) e De Ceglie (3,2 milioni). L’infortunato Zebina, che non ha disputato finora partite, vale 3,5 milioni: a causa dei suoi problemi fisici, il sito Transfermarkt.de segnala le sue quotazioni al ribasso.
Marco Liguori
Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte

mercoledì 28 gennaio 2009

Processo plusvalenze Juve: chiesta audizione Zavaglia

L'audizione di Franco Zavaglia, ex amministratore delegato della Gea, è stata chiesta oggi dalla difesa all'udienza preliminare per i conti della vecchia gestione della Juventus. Zavaglia era stato assolto lo scorso 8 gennaio al processo sulla società di procuratori sportivi celebrato dal tribunale di Roma. L'udienza torinese è stata aggiornata al 3 marzo per dare tempo alle parti di esaminare le consulenze depositate dalle difese. Ad essere chiamati in causa sono Antonio Giraudo, Luciano Moggi, Roberto Bettega e, nella veste di persona giuridica, la stessa Juventus, che ha chiesto di patteggiare una pena pecuniaria.
L'accusa, basandosi sulla consulenza di Mario Adinolfi, agente della Figc, contesta irregolarità di bilancio legate alla compravendita di calciatori. Si parla di intermediazioni fittizie sulle trattative per quattro atleti (Zidane, Maresca, Mutu, Miccoli) e di violazioni sulle cosiddette plusvalenze per altri. L'esperto interpellato della procura, per esempio, contesta la valutazione di Bachini nel momento in cui, nel 2001, passò al Parma: pagato 28 miliardi di lire, per Adinolfi ne valeva fra i 6 e gli 8. Lo stesso discorso vale per Brighi, ceduto al Parma nel 2002 per 10 milioni di euro a fronte di un valore stimato fra i 4 e i 5. Le difese, forti tra l'altro di un rapporto di Luca Ferrari, avvocato esperto in transazioni calcistiche, ribattono che è impossibile calcolare la quotazione di un giocatore in modo matematico, visto che i fattori da esaminare (età, stato di forma, rendimento, la simpatia di un allenatore, sintonia con i compagni) sono troppi e cambiano continuamente. I fatti presi in esame coprono un arco di tempo cominciano nel 2001 (ma per quell'anno sono prescritti) e il 2005, perché per il 2006 sembra che il falso in bilancio non abbia superato la soglia di punibilità.
Fonte: Ansa

mercoledì 14 gennaio 2009

Il Bettega che vale mille euro

Il figlio di “Bobby gol”, Alessandro, è stato ceduto dalla Juventus al Siena per questa somma minima. Ma non ha mai indossato la maglia della società toscana: è stato girato in prestito al Monza e al Ravenna

Mille euro. A tanto ammonta la somma pagata dal Siena alla Juventus per acquistare a titolo definitivo Alessandro Bettega, centrocampista classe 1987 di belle speranze e rampollo dell’indimenticato attaccante Roberto. La notizia è contenuta nella relazione sulla gestione del bilancio chiuso al 30 giugno 2008 della società toscana. Qualche tifoso resterà perplesso: ma com’è possibile? Il figlio del grande “Bobby gol”, vicepresidente con poteri esecutivi assieme a Luciano Moggi e ad Antonio Giraudo nell’era d’oro della società bianconera, è stato ceduto a un prezzo minimo dalla squadra a cui il padre ha dato tanto. Forse la gratitudine nel mondo del calcio non esiste, almeno in questo caso: ad Alessandro essere “figlio d’arte” è servito a poco. Eppure il sito http://www.calciatori.com/ lo descrive come un giocatore duttile: un centrocampista adattabile sia a destra che a sinistra, alto 184 centimetri.
Ricostruiamo la carriera di Bettega jr. Stando ancora a Calciatori.com, prima di finire al Siena ha militato nel 2006/07 nella primavera della Juve, quando la prima squadra era in serie B. Secondo http://www.tuttomercatoweb.com/ la cessione dalla società di Casa Agnelli al Siena è avvenuta il 24 luglio 2007, a poche settimane dall’addio del padre alla società di corso Galileo Ferraris. Ma nella stagione 2007/08 non indosserà neppure la maglia della società toscana, che lo girerà in prestito al Monza in serie C1: qui disputerà 15 gare, segnando tre gol. In un’intervista a Tuttomercatoweb, Alessandro affermava: «Non escludo un ritorno al Siena». E invece il 17 luglio scorso la società toscana lo ha spedito a Ravenna, in Prima divisione (l’ex C1), con la formula del prestito con diritto di riscatto a favore del club romagnolo e di controriscatto per quello toscano. Chissà mai se riuscirà a giocare nel massimo campionato.
Marco Liguori
Riproduzione riservata, riproducibile soltanto dietro citazione della fonte

martedì 6 gennaio 2009

Milito, ecco i perché del "niet" di Preziosi all’Inter

Il "gran rifuto" del presidente alla cessione dell’argentino all’Inter è stato probabilmente causato dagli ottimi rapporti tra il Genoa e la Juventus. La società rossoblù non avrebbe di conseguenza potuto rafforzare il principale concorrente dei bianconeri. L’attaccante potrebbe andare a Torino se Trezeguet fosse ceduto nel prossimo giugno

Uno spettro si aggira per il campionato: la cessione di Diego Milito all’Inter. L’operazione è destinata a restare tale, visto che anche oggi il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, ha ribadito che l’attaccante argentino non è in vendita: "Diego è insostituibile e non si tocca, è la mia ultima parola" ha dichiarato il numero uno rossoblù ai microfoni di Radio Kiss Kiss. Dunque Massimo Moratti dovrà mettersi il cuore in pace e cercare di convincere Mourinho a recuperare Adriano.
Dietro il perentorio "niet" di Preziosi ci potrebbe essere un’altra motivazione: non concedere a un concorrente della Juventus, qual è appunto la società nerazzurra, la propria "argenteria di famiglia" che potrebbe rafforzarlo. Ciò può trovare il suo fondamento negli ottimi rapporti tra il Genoa e la società bianconera: lo testimoniano gli arrivi nel 2008 sotto la Lanterna di Criscito, Palladino e Olivera. Non si può dunque pensare che il presidentissimo rossoblù voglia mandare all’aria questa intesa perfetta e proficua per agevolare l’Inter.
L’insieme di questi presupposti sembrerebbe far pensare a un’altra ipotesi: Milito potrebbe prendere la via di Torino. Questo potrebbe accadere però in un solo caso: la cessione di Trezeguet, richiesto (come sembra) a gran voce dal Manchester City, che costringerebbe la dirigenza bianconera a cercare un sostituto alla sua altezza, considerati gli ambiziosi obiettivi nazionali ed internazionali della Juve. La vendita dell’attaccante francese, in fase di recupero dopo un lungo infortunio, sembrerebbe decisa per la fine della stagione: dunque a giugno potrebbero mutare gli scenari di mercato. Milito e Amauri potrebbe quindi essere la nuova coppia d’attacco della Vecchia Signora. Si potrebbe dimostrare perplessità davanti a questa ipotesi, essendo entrambi due uomini d’area: ma anche Ibrahimovic-Milito nell’Inter potrebbe far storcere il naso ai puristi per lo stesso motivo. Il tecnico bianconero Ranieri potrebbe però modificare (non trasformare, si badi bene) il gioco e la posizione del brasiliano o dell’argentino e trovare la quadratura del cerchio. E’ presto detta la contropartita tecnica per il Genoa: vi sono innanzitutto giocatori che stanno trovando meno spazio nello scacchiere di Ranieri come Marchisio e Giovinco. A ciò bisogna aggiungere i giovani bianconeri di buon livello tecnico, che stanno facendo esperienza in altre squadre, come Paolucci e Lanzafame. Inoltre, occorrerà aggiungere la cifra in denaro proposta dalla Juventus: bisognerà notare quanto vorrà versare la società di corso Galileo Ferraris, visto che la dirigenza non è disposta a spendere le cifre "morattiane" poste attorno ai 20 milioni di euro. Se a giugno questo scenario si avverasse, bisognerà vedere se "Ulisse" Preziosi riuscirà a resistere alle offerte delle "sirene" bianconere.
Un potenziale indizio dell’eventuale ingaggio di Milito in maglia bianconera potrebbe essere costituito dall’eventuale arrivo a Genova da Torino di un giocatore in prestito nell’attuale sessione del calciomercato. Nel Genoa è finora rimasto in ombra il ruolo dell'attaccante esterno opposto a Sculli. Infatti, Gasbarroni ha fatto fuoco e fiamme quando ha giocato ma ha una condizione fisica precaria; Olivera è stato utilizzato poco da Gasperini poiché è un interrogativo tattico (è un laterale oppure una prima punta?) e quando è stato chiamato in causa, ad eccezione del gol della vittoria a Verona contro il Chievo, non ha mai brillato. Palladino oltre ad essere attualmente infortunato ha dimostrato in Liguria numerose qualità ma poca incisività. Potrebbero quindi eventualmente arrivare dalla Juve Giovinco oppure De Ceglie per risolvere il problema. Oltre a ciò il Genoa avrebbe bisogno anche di un forte centrocampista centrale per completare il proprio assetto tattico: in questo modo la formazione di "Gasperson" potrebbe aspirare a un posto sicuro in Uefa. E forse anche al quarto posto che significa Champions League.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

lunedì 15 dicembre 2008

Processo plusvalenze: la Juve chiede di patteggiare

La Juventus, indagata come persona giuridica dalla procura di Torino nell'ambito dell'inchiesta sulle cosiddette plusvalenze che vede imputati anche i vertici della precedente gestione societaria, ha chiesto di patteggiare una pena pecuniaria. La richiesta è stata avanzata dal legale di fiducia del club, l'avvocato Cesare Zaccone, nel corso dell'udienza preliminare di oggi. L'accusa, sostenuta dai pm Vincenzo Pacileo, Alberto Benso e Marco Gianoglio, non si è opposta alla richiesta. Se il gup Dante Cibinel la accoglierà, il club di corso Galileo Ferraris pagherà una pena pecuniaria che, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti giudiziari, si aggirerebbe sui 70 mila euro. L'avvocato Zaccone si sarebbe spinto fino a questa cifra per evitare una sanzione ben più grande - 500 mila euro - e uscire in modo definitivo dal processo, che riprenderà il 28 gennaio. Hanno invece presentato nuove consulenze sulle valutazioni dei giocatori i difensori degli altri imputati: Luciano Moggi, Antonio Giraudo e Roberto Bettega, che all'epoca dei fatti contestati erano rispettivamente dg, Ad e vicepresidente esecutivo del club. I loro avvocati hanno inoltre annunciato una nuova consulenza, per presentare la quale avranno tempo fino al 15 gennaio.
L'inchiesta della Procura della repubblica di Torino prende le mosse da un esposto dell'ex presidente del Bologna, Giuseppe Gazzoni, sul cosiddetto doping amministrativo. Secondo l'accusa la vecchia dirigenza della Juventus, quella spazzata via nel 2006 dalla bufera di Calciopoli, aveva falsato i bilanci del club attraverso un complicato meccanismo di supervalutazione di alcuni giocatori. Erano seguite le perquisizioni negli uffici della società bianconera e in quelli di Inter e Milan. I giudici avevano anche usufruito di consulenze per determinare l'effettivo valore dei giocatori sotto esame. Era emersa una netta differenza rispetto alla cifre ufficiali, o ritenute tali. Pesanti le accuse nei confronti di Moggi, Giraudo e Bettega, che devono rispondere di falso in bilancio, infedeltà patrimoniale, appropriazione indebita e persino aggiotaggio informativo. Imputazioni sempre respinte dai diretti interessati.
Fonte: Ansa

Sintesi tv di Juventus-Milan 4-2 (da You Tube)

Torino, stadio Olimpico, domenica 14 gennaio 2008 ore 20.30
JUVENTUS-MILAN 4-2
Juventus (4-4-2): Manninger; Grygera, Mellberg, Chiellini, Molinaro; Marchionni, Sissoko (44' st Zanetti), Marchisio, Nedved (30' st De Ceglie); Del Piero, Amauri (44' st Iaquinta). In panchina: Chimenti, Salihamidzic, Giovinco, Ariaudo. Allenatore: Ranieri
Milan (4-3-2-1): Abbiati; Zambrotta, Maldini, Kaladze, Jankulovski; Ambrosini (29' st Antonini), Pirlo, Emerson (1' st Shevchenko); Seedorf, Ronaldinho; Pato (31' st Inzaghi). In panchina: Dida, Favalli, Senderos, Cardacio. Allenatore: Ancelotti
Arbitro: Rizzoli di Bologna
Reti: 16' pt Del Piero (rig), 31' pt Pato, 34' pt Chiellini, 41' pt Amauri, 11' st Ambrosini, 24' st Amauri
Note: Serata piovosa, terreno pesante. Spettatori: 23.000 circa. Al 20' st espulso Zambrotta per doppia ammonizione. Ammoniti: Emerson, Zambrotta, Mellberg, Ambrosini, Sissoko. Angoli: 10-2 per la Juventus. Recuperi: 2' pt e 3' st.

Sintesi di Juventus-Milan 4-2
(immagini Rai tratte da You tube)

giovedì 4 dicembre 2008

Pioggia di soldi dall'Uefa ai club: 43,5 milioni per Euro 2008

Ecco le italiane premiate che hanno fornito giocatori alla Nazionale per la fase finale dello scorso giugno: Juventus, Milan, Inter, Napoli, Lazio, Roma, Fiorentina, Palermo, Sampdoria, Genoa, Udinese, Siena e le retrocesse Livorno e Parma.

La Uefa distribuirà 43,5 milioni di euro tra 180 club che hanno fornito giocatori alle Nazionali per la fase finale di Euro 2008. Secondo i parametri stabiliti dall'accordo tra la Uefa e la European Club Association (ECA). Le società italiane riceveranno complessivamente 4.250.290 euro. Nel dettaglio, la Juventus incasserà 644.195 euro. Seguono Milan (624.590), Roma (537.763), Fiorentina (481.746), Inter (431.331), Udinese (344.505), Livorno (239.473), Siena (201.661), Lazio (201.661), Palermo (121.837), Sampdoria (121.837), Parma (117.636), Napoli (100.831) e Genoa (81.225). In testa alla speciale graduatoria per nazioni c'è la Germania con 6.805.065 euro, seguita da Spagna (5.106.650) e Inghilterra (4.843.370).
I 180 club che riceveranno denaro fanno parte di 24 delle 53 federazioni affiliate alla Uefa. I benefici, oltre a riguardare società di paesi esclusi dalla fase finale del torneo, gioveranno anche alle casse di numerose squadre che militano in divisioni inferiori dei vari campionati nazionali. In Italia è il caso di Livorno e Parma, retrocesse alla fine della scorsa stagione. I club che otterranno più soldi di tutti sono il Werder Brema (1.093.732 euro), l'Olympique Lione (1.039.115) e il Bayern Monaco (1.018109). La quota da attribuire ad ogni società è stata calcolata moltiplicando la "diaria" individuale di ogni calciatore per il numero di giorni in cui ciascun tesserato è stato impegnato a Euro 2008. L'accordo tra la Uefa e la ECA, l'organismo nato sulle ceneri del defunto G-14, ha preso in considerazione un periodo cominciato 14 giorni prima del match d'esordio di una selezione e terminato con la gara che ha sancito l'eliminazione. «E' la dimostrazione di una nuova armonia nel calcio europeo e della volonta di cooperazione tra federazioni e club per il bene dello sport», ha commentato il presidente della Uefa, Michel Platini. I contrasti tra la federazione continentale e le più importanti società sembrano ormai un lontano ricordo. La nuova partnership, ha detto ancora Platini, ha consentito di riconoscere ai club «benefici tangibili in virtù del loro contributo a Euro 2008». L'annuncio di oggi costituisce un «momento storico» secondo Karl-Heinz Rummenigge, presidente del Bayern Monaco e della ECA. Con il denaro assegnato alle squadre, «viene riconosciuto e ricompensato l'importante contributo del calcio di club al successo di una competizione per Nazionali».
Fonte: Adnkronos

martedì 2 dicembre 2008

Tifoso Juve aggredito a Bologna: scoperto presunto colpevole

Gli inquirenti sono convinti di aver individuato chi colpì con una pietra il tifoso bianconero di 44 anni durante l'aggressione al termine della partita Bologna-Juventus del 29 ottobre scorso. Il responsabile sarebbe uno dei due ultras, appartenenti all'ex gruppo Mod's che si ispirava all'estrema destra, ufficialmente iscritti sul registro degli indagati la settimana scorsa dopo il riconoscimento all'americana avvenuto negli uffici della Questura di Bologna. Per quell'episodio la pm Lucia Musti ha aperto un fascicolo per tentato omicidio con l'aggravante dei motivi abbietti e futili. Il secondo ultras rossoblù indagato non avrebbe nulla a che vedere con l'aggressione al supporter della Juventus. Lui sarebbe accusato di aver strappato la sciarpa a una tifosa bianconera che era nei pressi dello stadio insieme al fratello. 
Verso le 22,30 poco prima della fine del match Massimo D.V., il figlio e un loro amico erano usciti dallo stadio per tornare a casa evitando così il caos post-gara. All'angolo tra via della Certosa e via Andrea Costa erano stati raggiunti da un supporter con in mano una bandiera del Bologna che ha intimato al sedicenne di togliersi dal collo la sciarpa della Juve. Il giovane non si era fatto intimidire nonostante la minaccia dello sconosciuto che gli avrebbe detto «ora ci penso io» prima di allontanarsi. All'improvviso un secondo individuo li aveva raggiunti alle spalle e aveva tolto la sciarpa al ragazzo. L'uomo l'aveva inseguito e ne era nata una colluttazione che aveva costretto lo sconosciuto alla fuga. Poco dopo mentre proseguivano lungo via della Certosa un terzo lo aveva colpito in faccia con un oggetto contundente, forse una pietra. L'uomo è poi stato ricoverato in Rianimazione all'ospedale Maggiore di Bologna e ora è in convalescenza a casa a Modena alle prese con gravi conseguenze fisiche dovute all'aggressione.
Fonte: Adnkronos

domenica 23 novembre 2008

Calcio in cifre: l’Inter strapazza la Juve con la sua pericolosità

Il 56,3% riportato delle statistiche Panini Digital-Lega Calcio evidenzia la netta superiorità e concretezza dei nerazzurri. Bianconeri più guardinghi e difensivisti, con maggior possesso palla e superiorità territoriale

Supremazia territoriale della guardinga Juventus: al contrario, l’Inter si è dimostrata più pericolosa e concreta. E’ questa la sintesi del big match di ieri sera allo stadio Meazza secondo le statistiche Panini Digital-Lega Calcio, che spiegano la superiorità della formazione di Mourinho e la sua vittoria più che meritata. Per contro, dalle cifre è emersa in modo particolare l’incapacità degli uomini di Ranieri di finalizzare una serie di parametri a loro favorevoli: possesso palla totale (51% contro 49% dei nerazzurri), numero di palle giocate (553 contro 526), maggiore tempo totale di possesso palla nella metà campo avversaria. (9 minuti e 59 secondi contro 9 minuti e 20 secondi). Tutto ciò sembra dimostrare il gioco difensivo dei bianconeri, che non hanno utilizzato queste caratteristiche per ottenere una maggiore pericolosità. Ed è proprio questo il dato in cui si evidenzia la netta superiorità dell’Inter: 56,3% contro appena il 25,9 della Vecchia Signora. Rapportato alla capacità di attaccare la porta avversaria, che non è molto distante tra le due formazioni (39,8% Inter contro 36,5% Juventus), se ne deduce che i nerazzurri hanno costruito molte più occasioni da rete, tramite anche la verticalizzazione del gioco e hanno avuto una migliore capacità di giungere al tiro. Riguardo a quest’ultimo parametro, non c’è stata storia: Inter 10 tiri nello specchio della porta di Manninger contro 19 totali, Juventus 3 palle scagliate verso Julio Cesar su otto complessive. Non a caso, i primi quattro "frombolieri" sono tutti interisti: Adriano (sei tentativi), Ibrahimovic (cinque), Muntari (quattro, di cui uno alle spalle del portiere bianconero), Stankovic (tre).
Riguardo alla capacità difensiva non c’è una netta differenza tra le due squadre, considerato lo scarto del 3,3%. Materazzi è stato un implacabile lottatore nella sua area, con 37 palle recuperate davanti alle 28 del suo collega bianconero Chiellini.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Le statistiche Panini Digital - Lega Calcio su Inter-Juventus 1-0
(cliccare sull'immagine per ingrandirla)

Sintesi tv di Inter-Juventus 1-0 (da You Tube)

L'Inter batte al Meazza per 1-0 una Juve sottotono. Il derby d'Italia è deciso da Muntari a poco più di un quarto d'ora dalla fine: l'unica grande occasione per i bianconeri è per Del Piero che di testa costringe il portiere nerazzurro Julio Cesar a un intervento spettacolare.
Le immagini Rai sono tratte da You Tube.


Milano 22 novembre 2008
Inter - Juventus 1-0
Inter: Julio Cesar; Maicon, Samuel, Materazzi, Maxwell; Zanetti, Cambiasso, Muntari (45' st Vieira); Stankovic (41' st Burdisso); Ibrahimovic, Adriano (38' st Cruz). In panchina: Toldo, Figo, Crespo, Quaresma. Allenatore: Mourinho
Juventus: Manninger; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Marchionni (25' st Camoranesi), Sissoko, Tiago (4' pt Marchisio), Nedved; Amauri (32' st Iaquinta), Del Piero. In panchina: Chimenti, Mellberg, De Ceglie, Giovinco. Allenatore: Ranieri
ARBITRO: Rizzoli di Bologna
RETE: 27' st Muntari

sabato 22 novembre 2008

Doppio amarcord Inter-Juve 2007/08 e 1983/84 (da You tube)

Doppio amarcord di Inter-Juventus della scorsa stagione e del 1983/84. In entrambi vittoria della Juventus con lo stesso risultato: 1-2. Come finirà stasera?
Le immagini sono di Sky e Rai, tratte da You Tube.

22 marzo 2008
INTER - JUVENTUS 1 - 2
INTER: Julio Cesar, Maicon, Burdisso, Materazzi, Maxwell, Zanetti, Stankovic, Chivu (37' st Balotelli), Jimenez (8' st Suazo), Ibrahimovic, Cruz (19' st Maniche). In panchina: Toldo, Crespo, Solari, Rivas.
Allenatore: Mancini.
JUVENTUS: Buffon, Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro, Salihamidzic, Camoranesi, Sissoko, Nedved (41' st Nocerino), Trezeguet (37' st Iaquinta), Del Piero. In panchina: Belardi, Birindelli, Palladino, Stendardo, Tiago. Allenatore: Ranieri.
ARBITRO: Farina di Novi Ligure.
RETI: 4' st Camoranesi, 18' st Trezeguet, 38' st Maniche.
NOTE: ammoniti: Molinaro, Cruz, Chivu, Legrottaglie, Burdisso. Angoli: 6-5 per l'Inter. Recuperi: 1' pt e 3' st.





29 aprile 1984
INTER - JUVENTUS 1-2
INTER: Zenga, Ferri (56' Marini), Collovati, Bini, Bagni, Baresi, Muller, Pasinato, Altobelli, Sabato, Serena. All. Radice
JUVENTUS: Tacconi, Gentile, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Vignola, Prandelli, Rossi (69' Caricola), Platini, Boniek. All. Trapattoni
Marcatori: 24' Cabrini, 37' Platini, 45' Altobelli (rigore)


giovedì 20 novembre 2008

La nuova frontiera immobiliare della Juventus

In occasione della presentazione odierna del progetto di ristrutturazione dello stadio Delle Alpi riproponiamo questo articolo pubblicato sul quotidiano "il manifesto" il 22 maggio 2003. Nonostante siano trascorsi cinque anni, il testo è ancora di stringente attualità. Lo stesso argomento è stato posto dagli autori nel libro "Il pallone nel burrone" edito da Editori Riuniti nel febbraio 2004.


La nuova frontiera immobiliare della Juventus
Lo stadio Delle Alpi di Torino diventerà presto un centro commerciale. Ecco come e perché

MARCO LIGUORI
SALVATORE NAPOLITANO

Cose strane accadono all'ombra della Mole Antonelliana. Sono cose che riguardano l'uso dello spazio pubblico concesso dal Comune. Hai un bar o un ristorante e vuoi espanderti mettendo dei tavolini sul marciapiede, vuoi installare un banco per il commercio di libri usati oppure di fiori? Il costo annuo al metro quadro sarà mediamente di 76,65 euro: un po' di più in centro, un po' meno in periferia. Se il ristorante volesse aggiungere una veranda, il costo medio salirebbe a 115,28 euro. Sei un'azienda che voglia occupare il suolo pubblico per attività economiche o promozionali? La tariffa sarà ben più elevata e si attesterà mediamente a 613,2 euro. Ma se sei una società di calcio e ti chiami Juventus il trattamento a te riservato sarà del tutto diverso. Ti potrà essere dato il diritto di edificare sul suolo comunale e di divenire proprietario della costruzione per 99 anni: tale diritto è detto «di superficie» dal Codice Civile. In più, ti è riservata la possibilità di acquisire anche la proprietà del suolo, qualora il Comune decidesse di venderlo. Tutto questo per la modica cifra annua di 4,68 euro al metro quadro: in altre parole, 9.050 delle vecchie lire. E' il senso della Convenzione, relativa allo Stadio Delle Alpi ed alle zone ad esso adiacenti, che il Comune di Torino sta per firmare con la Juventus e che è sorta dopo la modifica al Piano regolatore. Non occorrono sofisticati calcoli per capire il senso di una delibera che assomiglia tanto ad un grazioso regalo: per la costituzione del diritto di superficie la Juventus pagherà in totale 25 milioni, ossia 252.525 euro all'anno. L'area interessata è di 54mila metri quadrati, parte all'interno del Delle Alpi, parte all'esterno. In cambio, la società bianconera potrà costruirvi un centro commerciale, una multisala cinematografica, la nuova sede e dei parcheggi. Deciso il regalo, il Comune avrebbe potuto almeno farsi pagare subito: neanche per sogno. Si accontenterà di ricevere 18 dei 25 milioni complessivi in 9 rate annuali. Tutto ciò è accaduto con l'accordo sostanziale delle forze politiche di maggioranza e di opposizione, ad eccezione di Rifondazione comunista che ha votato contro. Mentre potrebbe essere al tramonto l'epoca delle plusvalenze incrociate è forse questa la nuova frontiera «immobiliare» di cui parla l'amministratore delegato della Juventus, Antonio Giraudo, ipotizzando un roseo futuro: che si appresti a farsi concedere altri diritti di superficie alle medesime condizioni per costruirvi qualunque tipo di edificio e poi rivenderlo a prezzi più alti? Da sempre il bilancio dei bianconeri risponde alla filosofia del «beati monoculi in terra caecorum», nel senso che è soltanto meno peggiore dei conti dissestati di tante squadre di calcio. Dunque, anch'esso avrebbe urgente bisogno di qualche idea geniale: nonostante sia possibile raggiungere al 30 giugno, giorno di chiusura dell'esercizio, il record assoluto di fatturato per le società calcistiche italiane con 200 milioni, i conti 2002-2003 sono destinati a chiudere in rosso. Al 31 marzo, le perdite complessive dei primi nove mesi erano pari a 11,37 milioni, nonostante plusvalenze già incamerate per 13,48 milioni. La Juventus è infatti solita imputare all'esercizio successivo (in questo caso al 2002-2003) i movimenti della campagna trasferimenti, cioè quelli dell'estate 2002. Così l'imminente calciomercato produrrà effetti solo sul bilancio dell'esercizio 2003-2004. E non sarebbe sufficiente a invertire il segno del conto economico annuale nemmeno l'eventuale adesione al decreto cosiddetto «salvacalcio», che, in base ad un gioco di prestigio ideato dalla maggioranza parlamentare, consente di suddividere nell'arco di dieci anni le perdite derivanti dalla diminuzione del valore di mercato dei calciatori. Nella sede di Corso Galileo Ferraris questi numeri sono perfettamente conosciuti: tanto che appare subdolo il consiglio, dato ieri dalla Gazzetta dello Sport al direttore generale Luciano Moggi, di fare un tuffo nella piscina piena di euro di cui la Juventus disporrebbe. Se Moggi si tuffasse davvero in quella piscina, ne uscirebbe con un vistoso bernoccolo. Più saggiamente, il direttore generale avrà preferito esercitare, e con lui anche il vice presidente Roberto Bettega, il diritto di acquistare 347.525 azioni della società bianconera al prezzo di 21 centesimi. Con il titolo che viaggia in Borsa intorno ai 2,35 euro al momento fa una plusvalenza, vera per entrambi, di circa 750.000 euro.

martedì 28 ottobre 2008

Comunicato ufficiale Juventus su approvazione bilancio

L'assemblea ordinaria degli azionisti della Juventus Football Club s.p.a., riunitasi a Torino in data odierna, ha approvato il bilancio di esercizio al 30 giugno 2008 che, come già pubblicato in precedenza, si è chiuso con un risultato netto negativo di 20,8 milioni, interamente coperto mediante l'utilizzo di riserve disponibili.
Conseguentemente non sono stati deliberati dividendi.
L'assemblea ha inoltre provveduto a integrare la composizione del collegio sindacale nominando sindaci effettivi i signori Roberto Petrignani e Paolo Piccatti e sindaci supplenti i signori Gianluca Cristofori e Ruggero Tabone. La carica di presidente del collegio sindacale è stata attribuita al sindaco effettivo Roberto Longo. Il mandato dell'intero collegio sindacale scadrà con l'assemblea di approvazione del bilancio al 30 giugno 2009.

L'assemblea approva il bilancio 2007/08 della Juventus

Via libera al documento contabile chiuso in rosso per 20,8 milioni. Bocciata la proposta di un'azione di responsabilità contro l'ad Blanc per la demolizione dello stadio "Delle Alpi"

Approvato poco fa il bilancio 2007/08 della Juventus con un risultato in rosso per 20,8 milioni. Il Team di http://www.ju29ro/ si è astenuto, come anche sulla nomina di due sindaci effettivi e due supplenti. Al riguardo è stata approvata la proposta fatta da Ifil.
L'azionista Marco Bava ha proposto l'azione di responsabilità contro l'aministratore delegato Jean Claude Blanc perchè demolisce lo stadio "Delle Alpi". La proposta è stata bocciata: anche il Team di Ju29ro ha votato contro l'azione di responsabilità.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
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