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giovedì 4 settembre 2008

Berlusconi: il Napoli non ha colpe per gli incidenti di domenica scorsa

No alla responsabilità oggettiva della società.  Ribadito il divieto per le trasferte organizzate per i tifosi azzurri. Conclusa la visita degli ispettori del ministero dell'Interno nel capoluogo campano: nessun problema per Prefettura e Questura 

I tifosi del Napoli possono stare tranquilli: almeno per ora. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha affermato, nel corso della conferenza stampa a Napoli dopo l'incontro con i sindaci della Campani, non ritiene che la Società sportiva calcio Napoli debba essere punita per la responsabilità oggettiva dopo gli incidenti provocati dai suoi tifosi domenica a Roma e alle intemperanze di domenica alla stazione Centrale del capoluogo campano. «Non credo si debba applicare la responsabilità oggettiva - ha affermato il presidente del Consiglio - nei confronti della società del Napoli perché non ha colpe in quanto accaduto»
Berlusconi ha proseguito sottolineando che "spiace aver dovuto prendere atto che l'immagine di Napoli è stata di nuovo deturpata da una irresponsabile minoranza violenta». Berlusconi ha spiegato che il metodo «sarà lo stesso usato per i rifiuti: riporteremo lo Stato a fare Stato nei confronti di chi confonde il tifo con il teppismo». E ha annunciato «nessuna tolleranza verso chi commette atti delittuosi, che sono più gravi se fatti in branco». Il presidente del Consiglio ha aggiunto di essere «stato sempre in contatto con il ministro Maroni» che sta seguendo «la giusta direzione» e ha confermato il "niet" per le trasferte organizzate: «Intendo confermare il divieto di trasferte organizzate fuori casa dai tifosi del Napoli, ciò non vuol dire che vengono vietate quelle singole». 
Intanto è terminato nel primo pomeriggio la "visita" degli ispettori inviati dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, per verificare se la Prefettura e la Questura avessero attuato tutte le misure per la partenza senza incidenti dei tifosi napoletani domenica scorsa alla volta di Roma. I risultati sarebbero positivi: gli organismi dell'ordine pubblico hanno attuato tutto quello che era in loro poter. Il questore Antonino Puglisi aveva avvisato più volte il Viminale riguardo al fatto che la tifoseria partenopea era decisa a partire in massa alla volta di Roma. Dopo aver verificato che oltre 3 mila biglietti nominali erano stati venduti, Puglisi ha chiesto a Trenitalia se non treni speciali almeno un numero superiore di vagoni. Alla stazione di Napoli la mattina di domenica c'è stata ressa per il controllo biglietti e documenti e il filtraggio dei tifosi. Era inoltre il 31 agosto, giornata di controesodo con la stazione presa d'assalto anche dai vacanzieri di ritorno a casa. La lunga attesa ha irritato i tifosi che in circa 600 hanno rotto il cordone di filtraggio e sono saliti senza controllo sul treno. Trenitalia avrebbe a quel punto voluto vietare la partenza del treno ma, per timore che la situazione diventasse esplosiva, il questore Puglisi ha chiesto alla prefettura di dare l'ok.
Il dubbio comunque resta, poiché secondo la testimonianza di un tifoso raccolta sul forum di www.napolimagazine.org (leggibile su http://marcoliguori.blogspot.com/2008/09/roma-napoli-un-tifoso-racconta-la.html) «un ragazzo viene colpito con una manganellata al capo. Svenuto, o quasi, viene portato via dagli amici e soccorso al centro della stazione».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

Domenica al via la serie D a forte rischio violenza

Appello del presidente della Lega dilettanti Tavecchio: «Il nostro mondo deve dimostrare di avere una fiducia ben riposta soprattutto per quanto riguarda la diminuzione della violenza»

Domenica parte il campionato di serie D tra luci e ombre. Cominciamo con i primi. Il presidente della Lega Dilettanti, Carlo Tavecchio, ha sottolineato che sono stati raggiunti «importanti riconoscimenti» anche dal mondo politico. L'ultimo in ordine di tempo è quello del 5 per mille, «è un segno tangibile». Tavecchio ha proseguito sul tema del teppismo, lanciando un appello: «Pertanto il nostro mondo deve dimostrare di avere una fiducia ben riposta soprattutto per quanto riguarda la diminuzione della violenza, la cultura nuova di scendere in campo che debba mettere in conto anche la sconfitta e la voglia di giocare che tutti abbiamo nel cuore». 
La serie D torna in campo con un campionato elevato da 162 squadre a 166, dopo l'aggiunta di quattro società: Spezia 2008 nel girone A, Massese 1919 e Sporting Lucchese nel girone E, Messina Peloro nel girone I. Nonostante il maggior numero di squadre c'è la possibilità di un eventuale ridimensionamento: «Il commissariamento è stato un provvedimento intervenuto per fatti non sportivi» spiega Tavecchio. A condizionare il torneo dilettanti l'inibizione del presidente del Comitato Interregionale Williams Punghellini, coinvolto nel secondo filone delle intercettazioni dell'inchiesta napoletana su Calciopoli. «La mia posizione non è stata mai critica nei confronti dell'attivita' organizzativa e agonistica della serie D - puntualizza Tavecchio - Sono intervento per riportare nella norma situazioni che avevano procurato al Comitato Interregionale problemi di varia natura» quali l'attivita' commerciale, i rapporti interni nella comunicazione e l'immagine esterna. «Il campionato parte quindi all'insegna della normalità e della ristrutturazione di tutti i soggetti gestionali che lo organizzano. Essere normali non vuol dire fare le cose meno bene anzi essere normali significa oggi essere importanti». 
L'esclusione di importanti societa' dai campionati della Lega Pro hanno creato difficoltà alla serie D che ha subito ritardi con i calendari. «Nelle prospettive che già mettevamo in conto avevamo valutato che la crisi che ha investito parecchie societa' della Lega Pro avrebbe avuto delle ricadute nei nostri campionati - prosegue il presidente -. Quindi in sintonia con il presidente federale abbiamo ritenuto di collocare queste societa' provenienti dal mondo professionistico in soprannumero, quindi senza ledere diritti di terzi nei gironi toscano, piemontese e siciliano. Messina, La Spezia, Massese e Lucchese quindi parteciperanno al campionato dilettantistico portando secondo me un tasso di pubblico e di consensi certamente elevato a livello delle competizioni. D'altro canto abbiamo disposto un equo indennizzo per le trasferte disagiate avallato anche dal presidente Abete». 
La denominazione della prima serie dilettantistica potrebbe cambiare in futuro. «Non abbiamo ancora trovato un sinonimo che renda appieno la filosofia e i contenuti agonistici e volontaristici della nostra lega - conclude Tavecchio -. Accettiamo contributi da tutti per trovare eventuali migliori soluzioni».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita solo dietro citazione della fonte)

Palermo: via Colantuono, tifosi in confusione

«Siamo stanchi dei continua colpi di testa di Zamparini» spiegano i sostenitori rosanero. «Siamo orgogliosi di avere un patron come Zamparini, ma a volte non capiamo le sue decisioni»

Zamparini esonera il tecnico Stefano Colantuono e i tifosi vanno in confusione: un po' come tutto il calcio italiano in questo periodo. I sostenitori del Palermo stanno aspettando allo stadio Renzo Barbera l'arrivo del presidente per avere spiegazioni sull'ennesimo cambio sulla panchina. Per la precisione è il ventisettesimo allenatore a cui Zamparini ha dato il benservito tra il Palermo e il suo club precedente, il Venezia: un vero record. Il presidente ha voluto però precisare che gli allenatori da lui esonerati «non sono ventisette come ho letto da più parti, almeno se consideriamo il fatto che alcuni sono stati poi richiamati. In venticinque anni, credo che in tutto saranno diciotto o venti». E' ugualmente un primato.
Sulla panchina più che rovente dello stadio siciliano è giunto Davide Ballardini ex tecnico del Cagliari, che ha ottenuto una strepitosa salvezza l'anno scorso, ma i supporter sono molto delusi e scontenti dalla decisone di Zamparini. «Siamo confusi - afferma Vincenzo, tifoso del rosanero da 20 anni - questa decisione conferma che non esiste un progetto a lungo termine, non c'e' programmazione. Non abbiamo neanche avuto il tempo di capire se Colantuono è un bravo allenatore o meno».  Ma qual è stata la ragione che ha portato Zamparini a esonerare il suo tecnico? «Ho deciso di esonerare Colantuono perchè sono un mangia-allenatori - ha precisato il vulcanico numero uno rosanero ai microfoni dell'emittente napoletana Radio Kiss Kiss - con lui non c'era più feeling e forse il feeling era venuto meno anche tra il mister e la squadra». Il patron rosanero ha spiegato che erano in corsa due tecnici per la sostituzione di Colantuono: Ballardini e Novellino. «Alla fine ho optato per il primo per questioni d'età, non me ne voglia Novellino che tra l'altro è piu' giovane di me. Il campo, poi, dimostrerà se sarà stata la giusta scelta».
Il rapporto tra la tifoseria del Palermo e Zamparini è buono. Ma con la girandola di allenatori i rapporti potrebbero rovinarsi prima o poi. «Siamo stanchi dei continua colpi di testa del presidente - ammette Luca -. Siamo orgogliosi di avere un patron come Zamparini, ma a volte non capiamo le sue decisioni. Forse sarebbe meglio dare tempo agli allenatori di costruire un ciclo». Sono pochi i sostenitori rosanero che hanno accolto positivamente la decisione di Zamparini. «Mi fido completamente di lui - spiega Davide - che mette i soldi e decide cos'è meglio per il Palermo. Con Colantuono il Palermo non ha mai giocato bene. E' giusto tentare nuove strade».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita solo dietro citazione della fonte)

il pallone in confusione richiede la registrazione come quotidiano telematico

Oggi "il pallone in confusione" ha chiesto la registrazione come quotidiano telematico al Tribunale di Milano. Un passo importante per dare dignità di prodotto editoriale a questo blog: ciò è stato possibile anche ai numerosi contatti (nella giornata di ieri oltre 2500), ai commenti e alle critiche rilasciati da tanti lettori. 
Ringrazio tutti per la stima e la fiducia: e siamo solo ai primi sette mesi di vita a questo quotidiano...non più semplice blog. 
Un ringraziamento particolare va alle seguenti testate e ai colleghi: Cesare Lanza (www.lamescolanza.com), Roberto d'Agostino (www.dagospia.com), Fabrizio Viscardi e Federico Floris (www.toronews.net), Dario Sarnataro, Giuseppe Varriale e Gianluca Gifuni (Radio Marte, www.radiomarte.it), Fabio Ravezzani (Telelombardia-Antenna 3 www.telelombardia.it e www.antenna3.it), Vincenzo Farano (http://www.fcitalia.com), Germano D'Ambrosio e Michele Criscitiello (http://www.tuttomercatoweb.com), Francesco Molaro (www.tuttonapoli.net), la redazione di www.napolisoccer.net, Marina Beccuti (www.violaplanet.com), Marco Frattini (www.calciomercato.com), Catone e gli amici tutti di www.interistiorg.org, Andrea Locatelli (www.ju29ro.com), Roberto Beccantini (La Stampa, www.lastampa.it), Mario Galli, Maurizio e Gabriele Martegani (GM Consulenza, www.forexgm.com), Giorgio Viglino (www.agenziami.it), Angelo Perrino (www.Affaritaliani.it), Marcel Vulpis (www.sporteconomy.it), Riccardo Grassilli (www.federossoblu.com), Stefano Olivari (www.settimanasportiva.com), gli amici di www.tarantosupporters.com, Germana webmaster di www.lazio.net, Paolo Ziliani (www.paoloziliani.it), Stefano Mensurati e Paolo Pacitti (Rai), Luca Fallica (Radio Retesport Roma), e tutti gli amici e colleghi, in particolare Bruno Cernuschi autore del logo di questo sito, della Sala Stampa Nazionale di Milano (www.salastampanazionale.it)
Marco Liguori

mercoledì 3 settembre 2008

Due petizioni per protestare contro assalto mediatico a Napoli e chiusura del San Paolo

Entrambe sono state aperte stasera e già contano rispettivamente 206 e 803 firme

Stasera sono state aperte due petizioni per protestare civilmente contro l'assalto dei media e la chiusura paventata dello stadio San Paolo. La prima (Tifosi Napoli Calcio), promossa dal tifoso del Napoli Gaetano Fermo, è reperibile al link http://www.firmiamo.it/tifosinapolicalcio, mentre l'altra (No alla chiusura del San Paolo) è stata lanciata da Redazione Calcionapoli1926 (http://www.calcionapoli1926.it/) ed è sul link http://www.firmiamo.it/noallachiusuradelsanpaolo. L'appello per evitare la chiusura dell'inpianto di Fuorigrotta è stato stilato e girato dalla redazione del sito 9online.it e dalla redazione de "Tutti in Campo" dell'emittente napoletana Canale 9 (http://www.9online.it) Con la Prima, Fermo intende di mettere «fine a tutti quelli che stanno trattando Napoli, i napoletani e il calcio Napoli come la fogna d'Italia. Non è concepibile che per colpa di teppisti che continuano ad andare lo stadio solo per fare caos e danni i veri tifosi e la gente che vuol seguire la squadra del cuore non possa andare allo stadio. Bisogna avere si il pugno di ferro ma con questi teppisti (a che serve metterli in carcere e poi farli uscire il giorno dopo?). Diciamo basta a tutto questo accanimento mediatico e politico contro Napoli!». Finora ha raccolto 206 firme.
Invece la redazione di Calcionapoli1926 evidenzia il pericolo che «alla luce dei fatti del 31 agosto, si profila concretamente l'ipotesi della chiusura dello Stadio San Paolo, quantomeno per il prossimo impegno casalingo del Napoli (il 14 settembre gli azzurri ospiteranno la Fiorentina)». I redattori del sito ritengono che «questa misura, pur senza non considerare l'oggettiva gravità di quanto accaduto, penalizzi oltremodo gli appassionati "veri" di calcio, quelli che da questo mondo, fra doping, stipendi astronomici, pay tv, pay per view, calciopoli e scandali vari, stanno già decidendo mano a mano di allontanarsi. Un provvedimento del genere rappresenterebbe un colpo ferale per chi ha la sola "colpa" di seguire i propri beniamini allo stadio la domenica». L'appello è forte e chiaro: «No alla chiusura del San Paolo». Sottoscritte finora 803 firme.
Marco Liguori
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De Laurentiis: «non mi farò intimidire da un gruppo di facinorosi»

«Io ho comprato il Napoli per amore e non mi farò intimidire da un gruppo di facinorosi». Parole dense di affetto e rabbia del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, riportate sul sito ufficiale della società (www.sscnapoli.it). Il numero uno azzurro ha proseguito affermando che «la mia società ha applicato alla lettera le norme sul biglietto nominativo e si è avvalsa dell'operato delle Forze dell'Ordine rispettando tutte le procedure previste dalla legge». Ha poi aggiunto:«Napoli è una città piena di galantuomini che non ha alcuna attinenza con un numero limitato di facinorosi. Non può essere penalizzata un'intera città e tutta la tifoseria sana». «E spiega il perché della sua scelta di aver rilevato la società azzurra dopo il fallimento. «Ho voluto il Napoli per amore. Quando decisi di comprarlo rinunciai a produrre un film ad Hollywood da cento milioni di dollari. Scelsi di essere il presidente azzurro durante una mia vacanza di 10 giorni a Capri». De Laurentiis ha concluso spiegando che «il mio progetto è quello di avviare una attivita' sportiva sana ed entusiasmante che possa conciliare lo sport con lo spettacolo e la passione ed il calore di questa splendida città. E non sarà certo un gruppo di facinorosi a poter allentare l'amore che mi ha completamente pervaso per il Napoli».
Marco Liguori
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Sull'intercity per Roma c'erano 200 pregiudicati

Intanto De Laurentiis sconfortato dagli incidenti si sfoga: «Se lo Stato non dovesse mettere in campo leggi adeguate potrei anche salutare»

Si apprende dall'agenzia Adnkronos che «circa 200 pregiudicati su un migliaio di tifosi erano presenti sul treno degli ultras, l'Intercity 524 plus partito domenica scorsa alle ore 12,29 dalla stazione di Napoli centrale (con tre ore e cinque minuti di ritardo rispetto all'orario previsto)». Secondo l'organo di informazione, «questo inquietante dato è filtrato dagli atti investigativi prodotti fino a questo momento dalla Questura napoletana. Quindi, circa il 20% degli ultras, diretti a Roma per il derby del Sud aveva precedenti penali per droga, per rapina e per reati contro il patrimonio». Una notizia ancor più inquietante, che getta un'ombra ancora più cupa sui sistemi di controllo del tifo calcistico.
Intanto da Castelvolturno giunge un'altra notizia bomba. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha affermato nel corso di una call conference presso il centro sportivo di Castelvolturno che potrebbe lasciare la società. «Non mi faccio intimorire da pochi facinorosi - ha affermato il numero uno azzurro - che nulla hanno a che vedere con il calcio ma se lo Stato non dovesse mettere in campo leggi adeguate potrei anche salutare». De Laurentiis ha proseguito spiegando che «chiudere lo stadio equivale a far morire lo sport e a far vincere la sudditanza alla violenza. Attuando questo programma lo Stato si cala le braghe». Il presidente ha concluso così: «Vorrebbe dire che non ha la capacità di essere produttore di legalità, ma, io sono fermamente convinto che lo Stato sia in grado di produrre legalità. Di fronte ad un inizio di campionato cosi' macchiato basta dire adesso è il momento di agire. Basta essere pragmatici e fare un dispositivo legge che permetta alle persone per bene di andare allo stadio con i propri bambini».
Marco Liguori
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il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
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Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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