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lunedì 15 settembre 2008

Statistiche Napoli-Fiorentina: azzurri più pericolosi

Gli azzurri sono stati più pericolosi (+3,5%) dei viola, che hanno avuto maggior possesso palla, tiri in porta e superiorità territoriale, ma un rendimento inferiore

Anche le statistiche evidenziano la superiorità del Napoli contro la Fiorentina. La squadra allenata da Eddy Reja è riuscita ad ottenere un maggiore grado di pericolosità, indicato da un 3,6% in più, rispetto ai viola di Prandelli. Questo indice, calcolato da Panini Digital per la Lega calcio, raggruppa una serie di variabili, come la capacità di tenere il possesso di palla, verticalizzare, giungere al tiro e creare occasioni da rete. Quest'ultima è riassunto nella voce "capacità di attacco alla porta", in cui il Napoli ha superato dell'8,4% la Fiorentina. Il dato coincide con la variazione percentuale della "protezione area": ciò può significare che la squadra azzurra ha costruito il suo successo partendo da una solida difesa. Non ha caso, ieri il reparto ha concesso poco all'avversario, tranne nell'occasione del gol di Mutu. Da segnala che in attacco Denis ha effettuato lo stesso numero di tiri di Pazzini e Mutu (4), ma ha avuto meno fortuna e rendimento.
La Fiorentina ha avuto un maggior possesso della palla, numero di palle giocate, numero di tiri in porta e supremazia territoriale (ossia maggior tempo totale di possesso palla di una squadra nella metà campo avversaria). Tutto ciò però significa che il rendimento dei toscani è stato più basso dei napoletani, che hanno meritatamente vinto la gara.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)


Le statistiche di Napoli-Fiorentina
(Fonte Panini Digital-Lega Calcio)





Milan, Ancelotti confermato sino al derby

Secondo voci di corridoio, il tecnico sarebbe sotto esame per la sfida Uefa con lo Zurigo e per le partite di campionato con Lazio, Reggina e Inter. Ecco la sintesi della disfatta col Genoa

Il Milan esce da Marassi con le ossa rotte. Colpa molto probabilmente della campagna acquisti estiva, che ha creato una squadra "a trazione anteriore" con Ronaldinho, Kakà e il ritorno del "figliuol prodigo" Shevchenko. Ma per sostenere un tipo di gioco simile occorreva avere un centrocampo di solidi interdittori e una difesa molto forte. E soprattutto una squadra giovane.
Ma la notizia vera è un'insistente voce di corridoio. Si ipotizza che Ancelotti resterà di sicuro sulla panchina rossonera fino alla sfida stracittadina con l'Inter: il tecnico sarà sotto esame nella sfida di Coppa Uefa con lo Zurigo e per le sfide di campionato con Lazio, Reggina (quasi due spareggi-salvezza se fossimo alla fine del torneo) e, appunto, nel derby di Milano. Ancelotti sa raccogliere le sfide e a vincerle: riuscirà anche stavolta?
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

Sintesi Rai


Primo gol Milito (da Sky)


Secondo gol Milito (da Sky)

Reggina-Torino: il commento e le sintesi tv

Toro bagnato, ma poco fortunato. Sotto il diluvio universale abbattutosi sullo stadio Granilllo, la squadra granata ha giocato un buon primo tempo contro la Reggina, andando a segno con l'ex Amoruso (con la complicità del reggino Cirillo). Peccato che non sia arrivato il colpo del ko: il 2-0 avrebbe steso i calabresi, molto frastornati dopo il gol del Torino. Invece il caso c'ha messo lo zampino: autogol di Di Loreto e si vanifica d'incanto il buon lavoro fatto sino a quel momento. La ripresa ha visto la squadra di casa molto più tonica e aggressiva, che ha messo in difficoltà più volte i granata: come nell'occasione dell'insidioso calcio d'angolo respinto sulla linea di porta da Sereni. Squadra giovane e agile la Reggina: manca solo di quel pizzico di esperienza per concretizzare e segnare il gol della vittoria.
Insomma, qualche rimpianto per il Torino, ma il risultato è fondamentalmente giusto. Vista le prestazione del primo tempo si potrebbe pensare che, zitto zitto, De Biasi sta preparando una squadra che potrebbe lottare per l'Uefa. D'accordo, è presto per dirlo e occorre più continuità nei risultati: ma sognare potrebbe essere lecito.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)


Sintesi Sky



Sintesi Rai

Napoli-Fiorentina: il commento e la sintesi tv

Dopo il successo sui viola e le curve chiuse, piomba un altro fulmine sulla società azzurra: secondo Gianluca Di Marzio, Zalayeta ha lasciato sabato il ritiro

Lasciata alle spalle le polemiche, il Napoli ha sfoderato una prestazione convincente contro la Fiorentina. "El hombre del partido" è stato Ezequeil Lavezzi, che con le sue giocate ha letteralmente scombussolato la difesa avversaria. Il Napoli ha mostrato una tenuta fisica in tutti i reparti (soprattutto a centrocampo con Hamsik e Gargano) e ha concesso poco ai viola, tranne nell'occasione del gol di Mutu, dove la difesa si è dimostrata poco attenta. Due le uniche perplessità tra gli azzurri. La prima riguarda l'incostanza di Paolo Cannavaro, che si è dimostrato incerto in alcuni momenti. L'altra riguarda Denis: su di lui ci sono gli occhi dei tifosi e della critica, che lo ritengono uomo da 10-15 gol a stagione. Eppure ieri ha provato a tirare in porta quattro volte, ossia lo stesso numero dei suoi avversari Mutu e Pazzini: è mancata però la stoccata vincente. Voi vedere che giovedì sera si sblocca con il Benfica?
C'è anche un'altra incognita, segnalata ieri sera da http://www.tuttonapoli.net/ ripresa a sua volta dall'emittente napoletana Canale 21 (vedi anche http://www.tuttonapoli.net/?action=read&idnotizia=28986) . Gianluca Di Marzio ha riferto che Zalayeta avrebbe lasciato sabato scorso il ritiro azzurro, dopo la decisione del tecnico Reya di non farlo partire titolare contro la Fiorentina. L'ennesimo fulmine a ciel sereno, dopo quello delle curve chiuse, che potrebbe lasciare il segno: si attende una replica della società.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

Ecco i momenti salienti di Napoli-Fiorentina tratti da Sky

sabato 13 settembre 2008

Il de profundis dell'Antitrust sulla legge Melandri-Gentiloni

L'Autorità della concorrenza ha affermato che «la disciplina sui diritti audiovisivi sportivi va rivista perché non garantisce pienamente la concorrenza tra operatori». Fallisce la ripartizione collettiva dei diritti tv e si torna a quella soggettiva: un risultato voluto dai grandi club, dopo il lungo tergiversare della Lega calcio

E siamo così arrivati al "de profundis" per la legge Melandri-Gentiloni sulla ripartizione collettiva dei diritti televisivi nel calcio. L'atto di morte della normativa, che avrebbe dovuto ridurre il divario economico tra le grandi e le piccole squadre, è posto in una frase di una segnalazione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato inviata al Governo e al Parlamento. L'organismo presieduto da Antonio Catricalà ha infatti affermato in un comunicato che «la disciplina sui diritti audiovisivi sportivi va rivista perché non garantisce pienamente la concorrenza tra operatori». Ma c'è di più. Nel testo si spiega che «La prima applicazione del decreto legislativo n.9/2008 ha dunque evidenziato elementi di criticità e di incertezza, in grado di compromettere il corretto esplicarsi della concorrenza nell’acquisizione dei diritti audiovisivi e di vanificare, quindi, gli obiettivi che la normativa voleva raggiungere. Apriti cielo! Il lungo tergiversare della Lega calcio, più volte evidenziato da "il pallone in confusione" come ad esempio in http://marcoliguori.blogspot.com/2008/07/diritti-tv-collettivi-e-mutualit-il.html, ha avuto il suo effetto sperato di non modificare il sistema di contrattazione soggettivo. Anche perché l'Antitrust ha ribadito nella nota che «la centralizzazione delle vendite dei diritti sportivi costituisce una deroga alla disciplina antitrust e può ritenersi consentita, in via eccezionale, solo se viene garantito un efficace sistema di controllo e verifica ad opera delle istituzioni competenti, compresa l’Antitrust».
Fallito ormai il sistema centralizzato, si torna quindi a quello soggettivo.
Ciò significa che ogni società contratterà da sola con Sky, Mediaset e altri operatori. Si può immaginare che i dirigenti della "triade" del Nord in primis, ossia Inter, Milan e Juventus, assieme anche a Roma e Lazio stiano stappando bottiglie di champagne per festeggiare l'evento. Tradotto in parole povere: le grandi che hanno un peso politico-finanziario continueranno ad avere, come lo è stato in passato, un agevole accesso alla principale fonte di ricavo. Le piccole dovranno arrangiarsi e sopravvivere alla meno peggio, com'è da alcuni anni.
Nulla di nuovo sotto il sole del calcio, quindi. C'è solo da sperare che forse dal Titanic di via Rosellini qualcuno stia vedendo i primi iceberg arrivare proprio di fronte...
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

ESCLUSIVO: ecco il video della carica della polizia a Roma Termini

Ecco il filmato amatoriale trovato su You tube da "il pallone in confusione" del pomeriggio del 31 agosto scorso dopo Roma-Napoli. Dopo lo scoppio di un petardo, si nota la successiva reazione degli agenti, che colpiscono ripetutamente con i manganelli gli ultras napoletani mentre fuggono


Dopo l'articolo di Antonio Corbo uscito stamattina sull'edizione napoletana de "La Repubblica", “il pallone in confusione” ripropone il video amatoriale recuperato e pubblicato il 3 settembre scorso su You tube. In esso è ripresa la carica della polizia contro gli ultras del Napoli alla stazione ferroviaria di Roma Termini, dopo la partita Roma – Napoli del 31 agosto scorso. Lo si può vedere all’indirizzo http://it.youtube.com/watch?v=-78X0dcBsdk e alla fine di questo articolo. L’operatore riprende la scena stando sul piano rialzato del salone della biglietteria. Nel filmato si nota l’ingresso dei poliziotti in assetto antisommossa che precedono i tifosi azzurri, che, almeno da quanto si può vedere nelle immagini, non brandeggiano tra le mani spranghe o strumenti atti ad offendere: circostanza evidenziata nell'articolo di Repubblica. C'è qualcuno che sventola bandiere. Si sente una voce fuori campo, con un chiaro accento romanesco che dice : «Eccoli qua, stanno 'a arrivà» riferito ai sostenitori napoletani.
Poco dopo alcuni di essi espongono due striscioni con la scritta “spie”: evidentemente pensavano di essere ripresi da altri membri delle forze dell’ordine. Dopo l’ingresso dei “reduci” dallo stadio Olimpico, l’operatore si sposta verso l’altro lato del piano rialzato che si affaccia verso l’accesso ai binari. La voce fuori campo in accento romanesco dice: «Questa è 'a prima tranche, mò aspettamo la seconda».
All’improvviso si sente il rumore di un petardo. Immediatamente scatta una carica della Polizia: si vede chiaramente la fuga dei tifosi che vengono comunque raggiunti dagli agenti. Essi usano ripetutamente i manganelli colpendo indiscriminatamente a destra e a manca. Si sente l'urlo di una persona non identificabile: «Oh! Oh! Scappate». Ma la furia cieca dei poliziotti continua a percuotere: resta per terra un tifoso, intontito per i colpi ricevuti.
Chi ha lanciato questo petardo? Perché c’è stata questa reazione così violenta degli agenti? Forse l’esplosione ha colpito e contuso uno di essi? E, se è vero che è stato uno dei tifosi, perché non è stato arrestato nessuno di essi che si sono resi eventualmente responsabili del reato di oltraggio a pubblico ufficiale? Gli agenti erano numerosi e l'avrebbero potuto bloccare. Forse le autorità competenti dovrebbero e potrebbero fornire risposte in merito.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)



Il giallo dell'Intercity sparito, indagini sui danni a Trenitalia

I buchi neri dell´inchiesta. La squalifica provocata da un chirurgo, 007 per hobby. Lepore smentisce un piano dei clan "Non c´è legame tra la vicenda e i camorristi tifosi"

di Antonio Corbo
Viaggia con 500 mila euro di danni a bordo. Ma dov´è? Introvabile il treno che gli ultras del Napoli avrebbero distrutto. Dal 31 agosto, giorno di Roma-Napoli, i vagoni dell´Intercity Plus "Modigliani" sono inafferrabili. Come la verità di quella domenica. È l´ultimo mistero di una già nebulosa ricostruzione: per ora, pagano il Napoli e i suoi tifosi, penalizzati dalla chiusura delle curve per tre gare interne. Ma la vicenda promette un finale diverso: indaga la Procura di Napoli. L´inchiesta può dimostrare che i disordini furono enfatizzati, magari per coprire errori e responsabilità. Sarà troppo tardi, Napoli-Fiorentina esclude domani i tifosi delle curve, 11 mila abbonati hanno pagato per non vederla.Il dirigente della Digos Antonio Sbordone ha consegnato una informativa al pm Antonello Ardituro. Una relazione accurata, con foto e riscontri. Il magistrato, specialista di camorra e ordine pubblico, ha subito derubricato l´ipotesi di reato: da "devastazioni" al più lieve "danneggiamenti". Rintracciato dalla polizia il ferroviere «aggredito e ferito». Neanche un graffio. La Scientifica, diretta da Fabiola Mangoni, doveva esaminare il treno danneggiato. Impossibile. Solo quattro vagoni sarebbero a Napoli, gli altri in viaggio. Sono più veloci gli inventari che i treni. Il 31 agosto, i tg del pomeriggio riferivano già la stima dei danni: 500 mila euro. Gli Ultras, in un reportage di "Repubblica" nel covo di via Venezia, promettono di risarcire con una colletta l'azienda. Neanche loro hanno più visto il treno. «Girano solo tre foto, sempre le stesse». Possibile che sia tornato a viaggiare un treno devastato per 500 mila euro? Se lo chiede anche la Procura. Il conto di solito va allo Stato. Pagano i contribuenti.«Si indaga ad ampio raggio», osserva il procuratore capo, Giovandomenico Lepore. Sembra sorpreso, però. «Il treno è partito a mezzogiorno, con ampio ritardo. I tifosi aspettavano dalle 7.
Qualcuno avrà perso la pazienza, comprensibile. E i benpensanti, vista la bolgia, sono scesi. Finora però non risulta un disegno criminoso della camorra. Molti camorristi sono tifosi. Difficile però cogliere nell´insofferenza di quella domenica un piano preordinato. Comunque, indaghiamo su tutto». Chiusura prudente, ma svanisce nelle equilibrate parole di Lepore l´ombra dei clan. Roberto Maroni ha invece rimarcato la presenza di 27 affiliati e 800 pregiudicati tra i tremila tifosi. Si sa c´erano tanti tifosi con precedenti penali. Ma nessuno sa che cosa abbiano davvero combinato. A Napoli niente, così sembra. Le spranghe viste in tv a Roma Termini erano asticelle delle bandiere. Di plastica. I primi resoconti dei tg hanno creato un clima di forte suggestione. Si riflette nei rapporti al giudice sportivo Tosel su quanto sarebbe accaduto allo stadio. Gli inviati federali all´Olimpico erano Carmine Rossi, funzionario civile dello Stato, e uno 007 per hobby. Un chirurgo. L´omonimia ha fatto pensare che fosse un ufficiale della Finanza, Francesco Mattana. È invece Claudio Mattana, 53 anni, nato a Vittorio Veneto, parente di Antonio Gava. Lavora al "Gemelli" di Roma, reparto Decimo L. con brillante curriculum: specializzato a Napoli alla scuola di Zannini, 2500 interventi a retto e colon negli ultimi 23 anni. Ma di camorra e ordine pubblico sente parlare solo in tv. Mattana e Rossi hanno ispirato prima Tosel, poi la Corte federale. Descrivono steward e carabinieri "leggermente feriti", petardi esplosi senza chiarire le traiettorie. È qui che il Napoli poteva attenuare la sentenza sportiva. Una "indagine difensiva" di bravi penalisti poteva dimostrare l´eventuale labilità dei rapporti. Ingigantire i dubbi. Il bolognese Mattia Grassani, avvocato dello sport, si è aggrappato ad un presunto «errore nella sentenza». Ma ha tentato di ridimensionare le accuse? Ha puntato sul diritto e non sul merito. Il Napoli paga un'atmosfera, non «gravi atti di violenza». Ma ora è troppo tardi, peccato.
Tratto da La Repubblica, edizione Napoli - 13 settembre 2008
http://napoli.repubblica.it/dettaglio/Il-giallo-dellIntercity-sparito-indagini-sui-danni-a-Trenitalia/1512384
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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