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venerdì 5 settembre 2008

Incidenti Roma-Napoli: gli ultras azzurri si difendono in tv

Dopo i disordini di domenica scorsa per Roma-Napoli, gli ultras napoletani rifiutano l'etichetta di violenti e si difendono con una serie di controdeduzioni. In questo video disponibile su http://www.youtube.com/watch?v=CuNV3Mg9MuQ tratto da un programma trasmesso dall'emittente napoletana Canale 9, si può ascoltare la voce dei tifosi riuniti nella centralissima piazza Bellini di Napoli.






Roma-Napoli: notificato il Daspo a sei tifosi azzurri e giallorossi

La Divisione Anticrimine della Questura di Roma, lunedì scorso (dopo la partita Roma-Napoli) ha emesso il divieto di accedere alle manifestazioni sportive (Daspo) nei confronti dei sei facinorosi. Quattro di essi sono stati arrestati e due denunciati in stato di libertà: l'individuazione è stata effettuata nel corso dei servizi d'ordine predisposti per l'incontro sportivo. 
Per tutti i sei giovani il Questore di Roma, Giuseppe Caruso, ha disposto il divieto di accedere (Daspo) all'interno degli stadi e di tutti gli impianti sportivi del territorio nazionale ove si disputino competizioni calcistiche a qualsiasi livello agonistico estendendo il divieto anche agli spazi limitrofi agli impianti sportivi per un periodo di anni variabile dai tre, per le persone denunciate, ai cinque per quelle arrestate. I provvedimenti sono gia' stati notificati agli interessati. Durante i controlli prepartita gli agenti della Stato della Digos avevano arrestato C.G. di 21 anni, tifoso della Roma, colto nell'atto di disfarsi di un martello, e S.L.A. di 23 anni, tifoso della Roma, per possesso di materiale esplodente, mentre altri due giovani (uno tifoso della Roma e l'altro della Lazio) F.L. di 20 anni e C.G. di 28 anni erano stati denunciati a piede libero per possesso di petardi. Nello stesso contesto, inoltre, gli agenti di polizia avevano arrestato un tifoso della Roma, C.G. di 23 anni, colto nell'atto di rapinare un altro tifoso nei pressi dello stadio Olimpico. A partita iniziata, i poliziotti del Commissariato Prati avevano arrestato per possesso di fuochi proibiti e per resistenza a pubblico ufficiale un tifoso del Napoli, D.D. di 20 anni. A fine partita, infine, alcuni componenti del Reparto mobile della polizia, aveva tratto in arresto un tifoso del Napoli, B.M. di 22 anni, per possesso di un coltello, considerato arma bianca.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

Torino-Lecce: denunciati tre tifosi granata e cinque leccesi

Per tutti scatterà il Daspo esteso dagli stadi alle loro zone limitrofe

Altri 8 tifosi sono stati identificati e denunciati dalla Digos di Torino per varie ipotesi di reato contestate riguardo alla partita Torino-Lecce di domenica scorsa, svoltasi nel capoluogo piemontese.  Tra essi vi sono tre sostenitori granata denunciati per aver tentato di invadere il campo di gioco: vi è anche un ragazzo di 17 anni.
Inoltre, la Digos ha individuato e denunciato altri cinque tifosi del Lecce: la loro età è inclusa tra i 21 e i 31 anni. Le forze dell'ordine sono risalite ad essi esaminando accuratamente i filmati girati dalle telecamere: tre erano in possesso di materiale atto ad offendere, mentre gli altri due perchè avevano il volto coperto da sciarpe. Un ultrà in passato era stato sottoposto a ben 4 Daspo. 
Il questore di Torino, Aldo Faraoni, firmerà a breve il Daspo (Divieto di accedere alle manifestazioni sportive) per tutti i tifosi denunciati. Il divieto sarà esteso anche per le vie limitrofe agli stadi. Proprio riguardo alla partita Torino-Lecce, erano stati denunciati e sottoposti al Daspo nove tifosi pugliesi: per sei di essi il divieto è per un anno, per gli altri di due anni. Gli ultrà giallorossi guidavano un pulmino che trasportava petardi, chiavi inglesi, bottiglie di vetro vuote e un gancio traino. Tutto il materiale era stato rinvenuto nel corso di una perquisizione dalla polizia, che ha anche sequestrato ai nove alcune dosi di hashish e cocaina.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

giovedì 4 settembre 2008

Permettete una parola? – Scuole e teatri non sono adatti a raccogliere le firme del Daspo

Permettete una parola? Oggi pomeriggio il ministro della Difesa e reggente di An, Ignazio La Russa, ha annunciato alcuni provvedimenti contro la violenza negli stadi nel disegno di legge sulla sicurezza attualmente all'esame del Senato. Lo ha fatto in una conferenza stampa convocata per ribadire «la stima del suo partito verso le forze dell'ordine». Premettiamo che abbiamo il massimo rispetto per gli agenti di Pubblica sicurezza, i Carabinieri e tutti i corpi di polizia giudiziaria: molti di essi rischiano l’incolumità fisica, se non spesso anche la vita, nello svolgimento del proprio dovere per poche migliaia di euro al mese.
I primi sono certamente condivisibili e più che appropriati dopo gli incidenti di domenica scorsa a Roma e a Napoli. Si introduce la tolleranza zero nei confronti dei violenti durante le manifestazioni sportive tramite l’inserimento di nuove norme, tra cui la firma obbligatoria per i tifosi colpiti da Daspo (divieto di assistere a manifestazioni sportive, ossia divieto di acceso allo stadio).
E’ molto importante l’annuncio del ministro della volontà del suo schieramento politico di «reintrodurre il reato di oltraggio a pubblico ufficiale», con l’inasprimento delle pene per il reato di danneggiamento su cui «attualmente c’è l’arresto solo se avviene durante la partita e dentro lo stadio» ha spiegato La Russa. L’intenzione dell’esecutivo è di «estenderlo anche alle vicinanze dello stadio e a tutta la durata del trasporto verso la manifestazione sportiva». Perfetto.
Inoltre An vuole introdurre la firma obbligatoria per i tifosi colpiti da Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive. Anche questo è un concreto passo in avanti. Adesso però viene il bello. Secondo La Russa si potrebbe anche concedere ai prefetti la possibilità di ricorrere a luoghi alternativi alle caserme per la firma dei tifosi colpiti dal provvedimento, come «ad esempio anche scuole e teatri». Ciò vuol dire che alla domenica si dovranno tenere aperte anche i plessi scolastici, già oberati di problemi propri, per ospitare poliziotti e carabinieri che devono registrare che gli ultras non siano allo stadio. Non ha pensato il ministro che, nel caso in cui una scuola fosse adibita a questo compito e non essendo una caserma con sistemi di sorveglianza, potrebbe essere oggetto di un attacco da parte dei tifosi organizzati e armati, come le cronache degli ultimi giorni ci hanno mostrato? Se questi "paramilitari" armati di mazze, bastoni, catene, coltelli, tirapugni e petardi riescono ad assaltare uno stadio o una stazione ferroviaria, figuriamoci se hanno scrupolo nell’assaltare una povera scuola indifesa. Come potrebbero colpire anche i teatri, edifici ancor meno adatti a questo compito. Nei templi della commedia e della tragedia ci saranno forse persone in divisa. E dove saranno alloggiati questi ultime? Forse sui palcoscenici? Meglio lasciare tutto così com’è, con le forme da raccogliere nelle caserme.
Altra considerazione. Per costringere un tifoso con il Daspo, bisogna sottoporlo al fermo di polizia o arrestarlo. Se non è colto in fragranza di reato, è ben difficile acciuffarlo: il famoso biglietto nominativo ha fatto acqua da tutte le parti. I bagarini continuano a vendere i tagliandi fuori gli stadi: chi acquista i biglietti da loro entra comunque. Le cronache sono piene di gente entrata allo stadio con nomi fasulli e illustri come Giovanna D’Arco, Napoleone Bonaparte, Giulio Cesare. Questa importante riforma, introdotta con il Decreto Pisanu, avrebbe potuto funzionare in un solo modo: con l’introduzione obbligatoria della carta d’identità elettronica, da passare ai tornelli dei varchi degli impianti assieme al biglietto nominativo elettronico. In questo modo si è certi (o almeno quasi) dell’identità di chi entra: ovviamente, i dati sensibili introdotti nel sistema elettronico dovrebbero essere obbligatoriamente eliminati dopo qualche settimana dall’evento sportivo, in modo da non creare problemi di privacy.
Inoltre il ministro suggerisce anche di impiegare gli ultras in lavori socialmente utili nelle ore prima della partita, dandogli eventualmente la possibilità di guardare la squadra del cuore in televisione. Insomma, per dirla con il sommo poeta Dante, con un provvedimento "a miracol mostrare" i terribili tifosi organizzati come branchi di lupi si trasformerebbero in docili singoli agnellini. E se guardando la partita, si esagitassero comunque e sfasciassero, ad esempio, un centro sociale per anziani, chi pagherebbe dopo? Occorre prima che queste persone siano sottoposte a misura cautelare, per ribadire il concetto che chi sbaglia paga: principio base della "tolleranza zero" sbandierata dall'attuale governo in nome della plurinominata "sicurezza". Soltanto dopo si può ideare un percorso riabilitativo con il lavoro.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

Berlusconi: il Napoli non ha colpe per gli incidenti di domenica scorsa

No alla responsabilità oggettiva della società.  Ribadito il divieto per le trasferte organizzate per i tifosi azzurri. Conclusa la visita degli ispettori del ministero dell'Interno nel capoluogo campano: nessun problema per Prefettura e Questura 

I tifosi del Napoli possono stare tranquilli: almeno per ora. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha affermato, nel corso della conferenza stampa a Napoli dopo l'incontro con i sindaci della Campani, non ritiene che la Società sportiva calcio Napoli debba essere punita per la responsabilità oggettiva dopo gli incidenti provocati dai suoi tifosi domenica a Roma e alle intemperanze di domenica alla stazione Centrale del capoluogo campano. «Non credo si debba applicare la responsabilità oggettiva - ha affermato il presidente del Consiglio - nei confronti della società del Napoli perché non ha colpe in quanto accaduto»
Berlusconi ha proseguito sottolineando che "spiace aver dovuto prendere atto che l'immagine di Napoli è stata di nuovo deturpata da una irresponsabile minoranza violenta». Berlusconi ha spiegato che il metodo «sarà lo stesso usato per i rifiuti: riporteremo lo Stato a fare Stato nei confronti di chi confonde il tifo con il teppismo». E ha annunciato «nessuna tolleranza verso chi commette atti delittuosi, che sono più gravi se fatti in branco». Il presidente del Consiglio ha aggiunto di essere «stato sempre in contatto con il ministro Maroni» che sta seguendo «la giusta direzione» e ha confermato il "niet" per le trasferte organizzate: «Intendo confermare il divieto di trasferte organizzate fuori casa dai tifosi del Napoli, ciò non vuol dire che vengono vietate quelle singole». 
Intanto è terminato nel primo pomeriggio la "visita" degli ispettori inviati dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, per verificare se la Prefettura e la Questura avessero attuato tutte le misure per la partenza senza incidenti dei tifosi napoletani domenica scorsa alla volta di Roma. I risultati sarebbero positivi: gli organismi dell'ordine pubblico hanno attuato tutto quello che era in loro poter. Il questore Antonino Puglisi aveva avvisato più volte il Viminale riguardo al fatto che la tifoseria partenopea era decisa a partire in massa alla volta di Roma. Dopo aver verificato che oltre 3 mila biglietti nominali erano stati venduti, Puglisi ha chiesto a Trenitalia se non treni speciali almeno un numero superiore di vagoni. Alla stazione di Napoli la mattina di domenica c'è stata ressa per il controllo biglietti e documenti e il filtraggio dei tifosi. Era inoltre il 31 agosto, giornata di controesodo con la stazione presa d'assalto anche dai vacanzieri di ritorno a casa. La lunga attesa ha irritato i tifosi che in circa 600 hanno rotto il cordone di filtraggio e sono saliti senza controllo sul treno. Trenitalia avrebbe a quel punto voluto vietare la partenza del treno ma, per timore che la situazione diventasse esplosiva, il questore Puglisi ha chiesto alla prefettura di dare l'ok.
Il dubbio comunque resta, poiché secondo la testimonianza di un tifoso raccolta sul forum di www.napolimagazine.org (leggibile su http://marcoliguori.blogspot.com/2008/09/roma-napoli-un-tifoso-racconta-la.html) «un ragazzo viene colpito con una manganellata al capo. Svenuto, o quasi, viene portato via dagli amici e soccorso al centro della stazione».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

Domenica al via la serie D a forte rischio violenza

Appello del presidente della Lega dilettanti Tavecchio: «Il nostro mondo deve dimostrare di avere una fiducia ben riposta soprattutto per quanto riguarda la diminuzione della violenza»

Domenica parte il campionato di serie D tra luci e ombre. Cominciamo con i primi. Il presidente della Lega Dilettanti, Carlo Tavecchio, ha sottolineato che sono stati raggiunti «importanti riconoscimenti» anche dal mondo politico. L'ultimo in ordine di tempo è quello del 5 per mille, «è un segno tangibile». Tavecchio ha proseguito sul tema del teppismo, lanciando un appello: «Pertanto il nostro mondo deve dimostrare di avere una fiducia ben riposta soprattutto per quanto riguarda la diminuzione della violenza, la cultura nuova di scendere in campo che debba mettere in conto anche la sconfitta e la voglia di giocare che tutti abbiamo nel cuore». 
La serie D torna in campo con un campionato elevato da 162 squadre a 166, dopo l'aggiunta di quattro società: Spezia 2008 nel girone A, Massese 1919 e Sporting Lucchese nel girone E, Messina Peloro nel girone I. Nonostante il maggior numero di squadre c'è la possibilità di un eventuale ridimensionamento: «Il commissariamento è stato un provvedimento intervenuto per fatti non sportivi» spiega Tavecchio. A condizionare il torneo dilettanti l'inibizione del presidente del Comitato Interregionale Williams Punghellini, coinvolto nel secondo filone delle intercettazioni dell'inchiesta napoletana su Calciopoli. «La mia posizione non è stata mai critica nei confronti dell'attivita' organizzativa e agonistica della serie D - puntualizza Tavecchio - Sono intervento per riportare nella norma situazioni che avevano procurato al Comitato Interregionale problemi di varia natura» quali l'attivita' commerciale, i rapporti interni nella comunicazione e l'immagine esterna. «Il campionato parte quindi all'insegna della normalità e della ristrutturazione di tutti i soggetti gestionali che lo organizzano. Essere normali non vuol dire fare le cose meno bene anzi essere normali significa oggi essere importanti». 
L'esclusione di importanti societa' dai campionati della Lega Pro hanno creato difficoltà alla serie D che ha subito ritardi con i calendari. «Nelle prospettive che già mettevamo in conto avevamo valutato che la crisi che ha investito parecchie societa' della Lega Pro avrebbe avuto delle ricadute nei nostri campionati - prosegue il presidente -. Quindi in sintonia con il presidente federale abbiamo ritenuto di collocare queste societa' provenienti dal mondo professionistico in soprannumero, quindi senza ledere diritti di terzi nei gironi toscano, piemontese e siciliano. Messina, La Spezia, Massese e Lucchese quindi parteciperanno al campionato dilettantistico portando secondo me un tasso di pubblico e di consensi certamente elevato a livello delle competizioni. D'altro canto abbiamo disposto un equo indennizzo per le trasferte disagiate avallato anche dal presidente Abete». 
La denominazione della prima serie dilettantistica potrebbe cambiare in futuro. «Non abbiamo ancora trovato un sinonimo che renda appieno la filosofia e i contenuti agonistici e volontaristici della nostra lega - conclude Tavecchio -. Accettiamo contributi da tutti per trovare eventuali migliori soluzioni».
Marco Liguori
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Palermo: via Colantuono, tifosi in confusione

«Siamo stanchi dei continua colpi di testa di Zamparini» spiegano i sostenitori rosanero. «Siamo orgogliosi di avere un patron come Zamparini, ma a volte non capiamo le sue decisioni»

Zamparini esonera il tecnico Stefano Colantuono e i tifosi vanno in confusione: un po' come tutto il calcio italiano in questo periodo. I sostenitori del Palermo stanno aspettando allo stadio Renzo Barbera l'arrivo del presidente per avere spiegazioni sull'ennesimo cambio sulla panchina. Per la precisione è il ventisettesimo allenatore a cui Zamparini ha dato il benservito tra il Palermo e il suo club precedente, il Venezia: un vero record. Il presidente ha voluto però precisare che gli allenatori da lui esonerati «non sono ventisette come ho letto da più parti, almeno se consideriamo il fatto che alcuni sono stati poi richiamati. In venticinque anni, credo che in tutto saranno diciotto o venti». E' ugualmente un primato.
Sulla panchina più che rovente dello stadio siciliano è giunto Davide Ballardini ex tecnico del Cagliari, che ha ottenuto una strepitosa salvezza l'anno scorso, ma i supporter sono molto delusi e scontenti dalla decisone di Zamparini. «Siamo confusi - afferma Vincenzo, tifoso del rosanero da 20 anni - questa decisione conferma che non esiste un progetto a lungo termine, non c'e' programmazione. Non abbiamo neanche avuto il tempo di capire se Colantuono è un bravo allenatore o meno».  Ma qual è stata la ragione che ha portato Zamparini a esonerare il suo tecnico? «Ho deciso di esonerare Colantuono perchè sono un mangia-allenatori - ha precisato il vulcanico numero uno rosanero ai microfoni dell'emittente napoletana Radio Kiss Kiss - con lui non c'era più feeling e forse il feeling era venuto meno anche tra il mister e la squadra». Il patron rosanero ha spiegato che erano in corsa due tecnici per la sostituzione di Colantuono: Ballardini e Novellino. «Alla fine ho optato per il primo per questioni d'età, non me ne voglia Novellino che tra l'altro è piu' giovane di me. Il campo, poi, dimostrerà se sarà stata la giusta scelta».
Il rapporto tra la tifoseria del Palermo e Zamparini è buono. Ma con la girandola di allenatori i rapporti potrebbero rovinarsi prima o poi. «Siamo stanchi dei continua colpi di testa del presidente - ammette Luca -. Siamo orgogliosi di avere un patron come Zamparini, ma a volte non capiamo le sue decisioni. Forse sarebbe meglio dare tempo agli allenatori di costruire un ciclo». Sono pochi i sostenitori rosanero che hanno accolto positivamente la decisione di Zamparini. «Mi fido completamente di lui - spiega Davide - che mette i soldi e decide cos'è meglio per il Palermo. Con Colantuono il Palermo non ha mai giocato bene. E' giusto tentare nuove strade».
Marco Liguori
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il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
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