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giovedì 11 settembre 2008

Corte federale su schede telefoniche: rinvio per Moggi e gli arbitri

L'organismo di giustizia sportiva ha dichiarato inammissibile il ricorso dell'ex presidente dell'Interregionale Punghellini

Oltre all'esame del ricorso del Napoli per la chiusura delle curve, la Corte di giustizia Federale si è occupata della questione delle schede telefoniche. L'organismo di appello ha rinviato la decisione sul ricorso presentato da alcuni arbitri e tesserati, tra cui Luciano Moggi.
Oltre all'ex direttore generale della Juventus (condannato all'inibizione di un anno e due mesi), si dovranno decidere le posizioni di Antonio Dattilo, Stefano Cassarà, Marcello Ambrosino, Paolo Bertini, Marco Gabriele, Massimo De Santis, Salvatore Racalbuto, Mariano Fabiani e Tiziano Pieri.
La Corte di Giustizia Federale ha inoltre dichiarato inammissibile il ricorso dell'ex Presidente dell'Interregionale William Punghellini contro i sei mesi di inibizione inflitti per le vicende di Calciopoli2. Il suo capo d'imputazione era «violazione dei principi di lealtà, probità e correttezza».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

Anche il Bologna protesta contro il "no" del Casms per la trasferta a Firenze

Anche il Bologna protesta contro la decisione del Casms di vietare la trasferta dei propri sostenitori a Firenze prevista per il 21 settembre prossimo. In una nota ufficiale, la società rossoblù ha espresso «profondo disappunto per il trattamento riservato alla propria tifoseria, che negli ultimi anni ha sempre dato prova di civilta' e correttezza sia nelle partite casalinghe sia in occasione di trasferte che hanno coinvolto un grande numero di sostenitori». Il provvedimento consentirà solo agli abbonati viola di assistere alla partita del 21 settembre. «La società - conclude la nota del Bologna - continuerà a fornire la massima collaborazione alle autorità' preposte, ma si adopererà nelle sedi istituzionali competenti, unitamente alla Fiorentina, al fine di tutelare il diritto dei tifosi a sostenere sportivamente la propria squadra».
Marco Liguori
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Accolto parzialmente ricorso del Napoli: curve chiuse fino al 20 ottobre

I tifosi potranno soltanto vedere Napoli-Reggina. Prosegue il ricorso presentato dall'avvocato Cincotti
Il ricorso del Napoli è stato parzialmente accolto dalla Corte Federale: le curve dello stadio San Paolo saranno chiuse fino al 20 ottobre anzichè fino al 31 come era stato stabilito dal giudice sportivo. Gli spettatori e gli abbonati delle curve potranno quindi vedere soltanto Napoli-Reggina. Dovranno invece saltare la gara più importante della stagione, quella del 19 ottobre contro la Juventus. Il Napoli adesso presenterà sicuramente ricorso alla Camera di conciliazione del Coni.
Resta quindi in piedi il ricorso presentato oggi al Tar dall'avvocato Carlo Cincotti contro la decisione del Giudice sportivo.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

Mencucci su decisione Casms: "Si offende la dignità di Firenze"

E adesso l'ira del Viminale si abbatte anche sulla Fiorentina. Il Casms ha limitato l'accesso allo stadio Artemio Franchi esclusivamente agli abbonati viola per la gara Fiorentina-Bologna del 21 settembre. Ma la società viola protesta con forza, anche per la correttezza della sua tifoseria dimostrata in più occasioni. «Troviamo questo provvedimento non condivisibile - ha affermato in una nota l'amministratore delegato Sandro Mencucci - e contraddittorio. Da una parte si vieta ai tifosi ospiti di venire a Firenze e dall'altra si vieta ai nostri tifosi non abbonati di avere l'ingresso. Si teme forse che ci possano essere scontri tra i nostri stessi tifosi? Inoltre la Fiorentina, celebrata la scorsa settimana come società sostenuta da "una tifoseria virtuosa", oggi, senza alcun motivo, viene fortemente penalizzata per fatti avvenuti altrove. Con questo si offende la dignità di tutta una città che invece è stata elogiata in più sedi, anche dalle massime autorità sportive internazionali, come una delle più civili e corrette».
Marco Liguori
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Punite Taranto e Foggia: domenica stadi a porte chiuse

La mannaia della Lega Pro si abbatte sui tifosi del Taranto (militante in Prima divisione girone B). Poco fa è stato reso noto che lo stadio "Erasmo Jacovone" resterà chiuso per la partita di domenica prossima con il Benevento. Gli organismi competenti della Lega Pro hanno stabilito le porte chiuse dopo aver accertato che l'impianto della cittadina pugliese non è stato adeguato alla normativa sulla sicurezza. 
Sempre domenica prossima, il prefetto di Foggia, Antonio Nunziante, ha stabilito che la gara Foggia-Cavese (militanti nello stesso girone del Taranto) sarà disputata, per motivi di ordine pubblico, senza tifosi ospiti sugli spalti dello stadio "Zaccheria".
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

Avvocato Cincotti: «Ricorso al Tar Lazio prosegue se c'è anche una sola curva chiusa del San Paolo»

Il legale, abbonato al Napoli nei settori popolari, ha depositato stamattina l’atto giudiziario in cui chiede la sospensione del provvedimento del Giudice sportivo. Solo nel caso in cui la Corte Federale lo eliminasse, lo ritirerà

«Se la Corte di giustizia federale stasera dovesse chiudere una sola curva, io proseguirò nella mia azione davanti al Tribunale amministrativo». A parlare così a “il pallone in confusione” è l’avvocato Carlo Cincotti, che ha presentato stamattina un ricorso al Tar del Lazio contro la decisione del giudice sportivo. Il legale, abbonato da anni al Napoli, lo ha presentato anche per conto di alcuni abbonati della curva B. La decisione del magistrato sportivo Giampaolo Tosel dispone la chiusura fino al 31 ottobre prossimo delle curve del San Paolo: l’avvocato napoletano ha chiesto al Tribunale amministrativo la sospensione d’urgenza di questo provvedimento, in attesa del successivo processo e del suo annullamento.
La tesi di Cincotti è la «sproporzione tra causa ed effetto» della sanzione. «Non capisco che tipo misura di salvaguardia e prevenzione - spiega Cincotti a “il pallone in confusione” – è la chiusura delle curve. Io abbonato mi ritroverò nell’altra curva con un numero doppio di persone addosso: mi sembra anche pericoloso. Che contiguità hanno i tifosi perbene della curva con coloro che devastano i treni? In questo modo si penalizzano tutti indistintamente: ma non i veri responsabili delle violenze». L’avvocato conclude con un paragone: «è come se dopo un omicidio in un condominio si decidesse di sfrattare tutti i condomini».
Tra poco avrà inizio l’udienza dinanzi alla Corte.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

I debiti tributari, l’“assicurazione sulla vita” della Lazio

Grazie alla transazione consentita dalla legge con il fisco, che ha accettato la rateizzazione di 140 milioni in 23 anni, non conviene agli altri creditori presentare eventuali istanze di fallimento: riceverebbero solo le briciole

L’indebitamento della Lazio si è assestato a 126,04 milioni, con somme scadute per 8,69 milioni. Il dato, risalente al 31 luglio è registrato nell’ultima comunicazione Consob del 31 agosto scorso. I tifosi della Lazio però non dovranno preoccuparsi: non tanto perché la cifra è diminuita rispetto ai 129,29 milioni di fine giugno, ma per una semplice constatazione pratica. Il 20 maggio 2005 il presidente Claudio Lotito sottoscrisse l’atto di transazione in 23 anni dei debiti fiscali con l’Agenzia delle entrate «relativo alle imposte Irpef e Iva – si legge nel bilancio al 30 giugno 2007 – dovute a tutto il 31 dicembre 2004 e non versate dalle precedenti gestioni, pari a complessivi Euro 108,78 milioni, ai quali vanno aggiunti gli interessi legali (per un totale complessivo di oltre Euro 140 milioni)». Questo atto, siglato in base alla legge 178/2002 (in seguito abrogata), rappresenta la vera “assicurazione sulla vita” per la Lazio: quest’ultima, stando sempre alla comunicazione del 31 agosto scorso, deve ancora 88,72 milioni, ed ha versato regolarmente tutte le rate finora dovute al fisco secondo l’accordo.
Ma perché l’intesa raggiunta è un’“assicurazione sulla vita”? Considerato che il fisco è il maggior creditore della società biancoceleste ed è per legge il primo privilegiato in assoluto, non c’è alcuna convenienza per tutti gli altri a presentare eventuali istanze di fallimento. Infatti, sarebbe molto difficile per essi recuperare le cifre dovute dalla squadra romana, poiché l’amministrazione tributaria sarebbe la prima a incassare le somme provenienti dall’ipotetico dissesto. In più, l’Agenzia delle entrate ha garantito i suoi importi con la cessione pro-solvendo dei crediti rivenienti dagli incassi da biglietteria, mentre sul centro sportivo di Formello grava un’ipoteca iscritta dal 31 marzo 2004 dal Concessionario del servizio della riscossione della Provincia di Roma. «Tale garanzia – si legge ancora nel bilancio 2006/07 – rimarrà operativa sino alla definitiva esecuzione della transazione con l’Agenzia delle Entrate». Insomma, ai fornitori (che devono ricevere ancora 10,19 milioni), al personale (11,25 milioni) e alle società di calcio (9,38 milioni) non c’è alcun interesse a chiedere il fallimento: gli resterebbero soltanto le briciole.
Oltre a ciò, c’è un altro vantaggio per Lotito, che controlla la società biancoceleste tramite la sua Lazio Events con la quota del 61,312%. Proprio grazie alla transazione non ha dovuto effettuare un’immediata operazione di ricapitalizzazione per ripagare le somme dovute all’amministrazione tributaria. Se quest’ultima avesse subito avviato le procedure coattive di riscossione e intentato l’eventuale successiva azione fallimentare, sarebbe stato costretto a farlo: ma il numero uno laziale è stato abile a trovare la legge che ha consentito di evitare tutto questo. E tutti vissero felici e contenti.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)
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il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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