Ricerca personalizzata

lunedì 22 settembre 2008

Ferimento tifoso Reggina: confermato arresto per ultrà Roma

Arresto convalidato con detenzione in carcere per il tifoso ultrà romanista Fabio Testadiferro che la sera di sabato scorso ha ferito con una coltellata un tifoso della Reggina poco prima dell'incontro di calcio in programma allo stadio Olimpico. Lo ha deciso il giudice monocratico del Tribunale di Roma che contesta all'imputato, processato per direttissima, l'accusa di lesioni gravi, la detenzione abusiva e l'uso di coltello di genere proibito. Nel corso dell'udienza di convalida svoltasi oggi davanti alla Sesta sezione penale del Tribunale è emerso che Testadiferro è alcolista, ha vari precedenti per detenzione di armi bianche. Secondo il giudice se fosse tornato libero ci sarebbe stato il pericolo di reiterazione del reato considerati appunto i precedenti dell'imputato. Dopo la convalida il processo è stato rinviato al 1 ottobre prossimo e nel corso dell'udienza saranno sentiti gli agenti che avevano arrestato l'uomo e anche testimoni, uno dei quali al momento del fatto era vicino alla persona ferita. Dopo l'arresto in un motorino di proprieta' di Testadiferro fu trovato anche un coltello.
(Adnkronos)

Arresto tifoso Roma: il Viminale prenda provvedimenti

Riceviamo e commentiamo un comunicato di Napolisoccer.net. Dopo l'aggressione di sabato scorso di un tifoso della Reggina da parte di un ultrà giallorosso, si attendono provvedimenti immediati dal ministro Maroni, dall'Osservatorio e dal Casms nei confronti della tifoseria capitolina: come hanno già stabilito per la tifoseria napoletana

La vicenda dell'accoltellamento del tifoso della Reggina ad opera di un ultrà giallorosso merita un commento. E questo anche alla luce del comunicato della redazione del sito Napolisoccer.net che pubblichiamo di seguito.
Da quanto letto ieri sulle agenzie, l'aggressore del tifoso calabrese, che non è risultato essere un pericoloso ultrà armato, era un personaggio ben noto alla polizia della capitale. Citiamo per tutte l'Agi: «L'aggressore era già stato tratto in arresto per lancio di oggetti e fumogeni contro le forze dell'ordine in occasione del derby Lazio-Roma del 21 marzo del 2004, nonché per il porto di un coltello a serramanico e per questo sottoposto alla misura del divieto di accesso per tre anni ai luoghi ove si svolgono competizioni sportive». Ma c'è di più. «La perquisizione del motorino con il quale T.F. era andato allo stadio ieri sera, ha permesso di trovare nascosti nel portaoggetti sotto la sella quattro coltelli. Altri quattro coltelli e un pugnale sono stati trovati nella sua abitazione». Sono in corso ulteriori indagini da parte della Digos e del Commissariato della zona Prati per verificare la sua responsabilità in altre aggressioni.
Sicuramente il "tifoso" giallorosso riceverà la sanzione del Daspo per cinque anni: ma non è sufficiente, considerato che è plurirecidivo e ben noto alle forze dell'ordine. Dopo i fatti del 31 agosto scorso, i tifosi del Napoli sono stati sanzionati con il divieto di trasferta per tutto il campionato dal Viminale. Questa punizione è stata impartita il 2 settembre dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, in persona, nonostante ci siano una considerevole serie di dubbi sollevati, attraverso una serie di documentate inchieste giornalistiche, da "il pallone in confusione", da Antonio Corbo de La Repubblica, Canale 9, Calcionapoli1926, Radio Marte, Napolisoccer.net, Tuttonapoli.net, Pianetanapoli.it e Napolimagazine.com. Un provvedimento che, almeno finora, sembra più l'effetto di una decisione presa su un'onda emozionale, piuttosto che una sanzione stabilita razionalmente e, soprattutto, con equità.
A questo punto si spera che, dopo l'aggressione di sabato scorso, il Viminale prenda provvedimenti drastici, visto che Maroni ha annunciato più volte sin da prima dell'inizio del campionato la «tolleranza zero» verso i violenti degli stadi. Un "manifesto" ribadito anche dall'Osservatorio per manifestazioni sportive e dal Casms. Ci si attende dunque un atto di coerenza da tutti i rappresentati della tutela dell'ordine pubblico. Si spera quindi che non si applichino due pesi e due misure: ciò che è stato fatto per i tifosi napoletani, va fatto anche per tutti gli altri.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

Inviato da Napolisoccer.net
Equità di giudizio?
Da involontari protagonisti ad attenti spettatori, ora aspettiamo le decisioni del CASMS.
Napoli, il Napoli ed i tifosi azzurri, vittime involontarie del comportamento di pochi esagitati, ora attendono gli sviluppi di quello che è l'ennesimo episodio di accoltellamento in occasione di partite casalinghe della Roma. E' giunto il momento di capire se Napoli, il Napoli ed i tifosi azzurri sono vittime predestinate oppure se la legge è veramente uguale per tutti.
La cronaca racconta di un accoltellamento nelle immediate vicinanze dell'Olimpico di un tifoso della Reggina. Addirittura è stato arrestato l'aggressore, riconosciuto con certezza in Curva Sud e già noto alle forze di polizia come appartenente ad un gruppo ultras. I fatti sono chiari ed assodati, l'aggressore è stato individuato in curva e monitorato per tutto l'incontro con le telecamere. Al termine della partita, durante il deflusso degli spettatori, è stato bloccato ed arrestato. L'uomo era già noto per fatti analoghi, in quanto era stato arrestato per lancio di oggetti e fumogeni contro le forze dell'ordine in occasione del derby Lazio-Roma del 21 marzo del 2004, nonchè per il porto di un coltello a serramanico e per questo sottoposto alla misura del divieto di accesso per tre anni ai luoghi ove si svolgono competizioni sportive.
Ed ora si attendono le decisioni del CASMS e del ministro Maroni che sicuramente saranno proporzionate alla gravità del fatto ed equamente applicate così come in occasione dei fatti di Roma-Napoli.
Napoli, il Napoli ed i tifosi azzurri seguiranno la vicenda!
Redazione Napolisoccer.NET
http://www.napolisoccer.net/3791/ed-ora-attendiamo-equita-di-giudizio-e-proporzionalita-nella-sanzione/

domenica 21 settembre 2008

Il Milan straccia la Lazio anche con le statistiche

Molto elevata la pericolosità dei rossoneri, pari a 87,9% contro appena il 42,1% dei biancocelesti. Diavolo ad alto rendimento nelle conclusioni: quattro reti su 15 tiri totali di cui nove in porta

Oltre al 4-1 finale, anche le statistiche Panini Digital-Lega Calcio affermano che stasera il Milan è passato come un rullo compressore sulla malcapitata Lazio. Innanzitutto l'alto rendimento nei tiri in porta: su 15 complessivi (di cui cinque di Kakà, tre di Borriello e tre di Pato), nove sono giunti nello specchio della porta e quattro sono passati alle spalle del portiere biancoceleste Carrizo. La Lazio ha effettuato solo cinque conclusioni in porta su 13 complessive, con un gol. Impressionante il numero di palle giocate dalla formazione di Ancelotti: 630 contro 529.
Devastante l'indice di pericolosità dei rossoneri, ossia la capacità di produzione offensiva (composta da verticalizzazioni, creare occasioni da rete e capacità di giungere a tiro) pari all'87,9% contro appena il 42,1% della squadra di Delio Rossi. La quale si è rivelata poco efficace anche in difesa: la percentuale di protezione della propria area non è andata oltre il 57%, contro il 65,3% dei Milan. Il "diavolo" ha ottenuto anche una discreta supremazia teritoriale in area avversaria con poco più di 12 minuti contro i 10 della Lazio.

Marco Liguori

(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)


Le statistiche di Milan-Lazio
(Fonte Panini Digital-Lega Calcio)











Sintesi di Milan-Lazio

Inter ad alto rendimento contro il Toro: 3 tiri a segno su 5 in porta

Decisamente inferiori i granata: su 14 conclusioni totali, cinque sono state indirizzate verso la rete avversaria e un solo gol

Inter ad alto rendimento contro il Torino. Lo testimoniano le statistiche Panini Digital-Lega Calcio che evidenziano il dato chiave della partita: su otto tiri complessivi, la formazione nerazzurra ne ha collocati cinque nello specchio della porta e tre in fondo alla porta avversaria. Il Toro è stato decisamente inferiore: su un totale di 14 tiri, sei conclusioni verso la porta difesa da Julio Cesar e soltanto uno l'ha superato. A ciò bisogna aggiungere che la formazione allenata da Mourinho è stata decisamente più pericolosa: l'indice riporta a suo favore il 56%, contro il 43,7% della squadra di De Biasi. In questo contesto la supremazia territoriale della squadra granata (12 minuti e 28 secondi contro i 9 minuti e 58 secondi degli avversari) si è rivelata sterile. L'Inter, oltre che nella capacità di attaccare (56,4%), è stata superiore ai granata anche in difesa: la percentuale della protezione della propria area di rigore ha raggiunto il 46,3%. Da segnalare il consistente ruolo di Di Loreto nel recuperare palloni: cinque in più di Cambiasso.
Davanti a questi numeri, si evidenzia il fatto che i nerazzurri erano troppo forti, come da pronostico: molto probabilmente per il Torino è solo un incidente di percorso.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)


Le statistiche di Torino-Inter

(Fonte Panini Digital-Lega Calcio)






Sintesi Torino-Inter

L'Udinese schiaccia il Napoli nei dati statistici

Nonostante lo 0-0 la squadra friulana è stata nettamente più pericolosa di quella campana, con un indice di 43,6%. I bianconeri hanno ottenuto una netta supremazia territoriale

Il Napoli pareggia sul campo, ma viene schiacciato dall'Udinese dalle statistiche. Secondo i dati forniti dalla Panini Digital-Lega Calcio, la squadra friulana è stata nettamente più pericolosa degli azzurri, poiché la sua produzione offensiva ha toccato il 43,6%. La squadra di Reja ha ottenuto soltanto un modesto 28,2%. In sintesi, l'indice dice che i bianconeri hanno prodotto una maggiore verticalizzazione, una migliore capacità di giungere al tiro e una superiore capacità di attaccare la porta avversaria. Ulteriori dati statistici riferiscono della netta superiorità dell'Udinese: maggiore possesso palla (52%), più palle giocate (518 contro 463), supremazia territoriale (maggior possesso palla nell'area avversaria) più marcata (circa 11 minuti contro i poco oltre 7 del Napoli). Riguardo ai tiri nello specchio della porta, la formazione friulana ha provato decisamente di più: 27 volte contro le 11 del Napoli. Hanno cercato la porta Inler (6 tiri), Di Natale (5) e Pepe (3): per i partenopei solo Zalayeta in rilievo (4)
Il Napoli si consola con la sua migliore capacità di difendere la propria area di rigore, nonostante l'espulsione di Santacroce, ottenendo una "protezione area" del 57% contro il 47% dei padroni di casa. Bene Blasi che ha ottenuto il primo posto nella graduatoria dei passaggi riusciti e Rinaudo per il primato in quella delle palle recuperate.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

Le statistiche di Udinese-Napoli
(Fonte Panini Digital-Lega Calcio)






Sintesi Udinese-Napoli











sabato 20 settembre 2008

CALCIO: AVV.TURRA', INAMMISSIBILITA' TIFOSI NAPOLI E' UN ERRORE

ASCA (SPR) - 18/09/2008 - 20.16.00CALCIO: AVV.TURRA', INAMMISSIBILITA' TIFOSI NAPOLI E' UN ERRORE
ZCZC ASC0282 1 SPR 0 R03 / +TLK XX ! 1 X CALCIO: AVV.TURRA', INAMMISSIBILITA' TIFOSI NAPOLI E' UN ERRORE = (ASCA) - Roma, 18 set - ''L'inammissibilita' dei tifosi del Napoli e' un errore della Camera di conciliazione''. Lo fa rilevare in esclusiva a ''il pallone in confusione'' l'avvocato Fabio Turra', rappresentante di sette abbonati delle curve A e B, che stamattina si e' visto rifiutare l'accesso al procedimento davanti alla Camera di conciliazione del Coni a Roma. ''Il vice presidente vicario non ci ha ammesso - spiega Turra' - adducendo il fatto che al procedimento possono partecipare solo i soggetti appartenenti all'ordinamento sportivo. Ma tutto cio' non e' previsto all'articolo 5 comma 10 del regolamento della Camera di conciliazione. In esso si parla genericamente soltanto di 'un terzo'. Esso non prevede quindi nel modo piu' assoluto il requisito soggettivo dell'appartenere all'ordinamento sportivo''. Il legale prosegue specificando che ''sto studiando il modo di far partecipare gli abbonati all'arbitrato, che il Napoli ha gia' dichiarato di intentare nei confronti della Figc, mettendo in risalto l'errore che ho appena evidenziato. Leggendo la normativa in questione, si comprende l'errore commesso dai conciliatori del Coni. Infatti, l'articolo 5 comma 10 dispone testualmente che 'un terzo' puo' partecipare al procedimento di conciliazione tra altri iniziato ai sensi del presente Regolamento qualora abbia nella controversia tra altri insorta un interesse individuale e diretto, specificando le ragioni di tale istanza, il fondamento della propria legittimazione e l'interesse che la giustifica e formulando le conclusioni che intende proporre nella conciliazione''. red-rf/rf/rob 182018 SET 08 NNNN

Da Quaresima a Quaresma

Riceviamo e pubblichiamo

Furino 1945 su http://www.ju29ro.com/

martedì 16 settembre 2008 18:39
Tanti giornali dell'1 settembre, forse tutti, hanno riportato la notizia che l'Inter aveva finalmente comprato Quaresma (con la trivela inclusa nel prezzo) mentre pochi, probabilmente solo uno, hanno "strisciato" un'altra notizia, che riprendiamo dal Messaggero del 31 agosto, e cioè che Moratti è stato costretto a far deliberare con urgenza un versamento di 30 milioni, per mettere una pezza al bilancio dell'Inter, non in linea con i parametri Covisoc e regolarizzare così l'iscrizione al campionato 2008-09. Proviamo allora a sostituirci alla Gazzetta dello Sport nel tentativo di far capire ai lettori il perchè di tale versamento, proviamo cioè a rispondere agli interrogativi che per le gazzette (e i gazzettari) sembrano tabù:l'iscrizione dell'Inter non era regolare? Ma allora Moratti se aveva i parametri (Covisoc) sballati come ha fatto a comprare Quaresma?Diciamo subito che tra luglio e agosto, mentre i giornali sportivi "distraggono" i lettori e li fanno sognare annunciando acquisti a sensazione di là da venire, la FIGC ha l'obbligo di effettuare severi controlli per garantire che i bilanci delle società siano in buona salute, ispirati a principi di sana e corretta gestione e rispettino determinati parametri quanto a debiti finanziari e patrimonio; tutto questo in nome della sacralità dello sport che ha impegnato fior di giuristi per fissarne il contesto normativo, da ultimo con la legge 586/96, con l'obiettivo di tenere insieme socialià e business, la Borsa e la vita sportiva.
L'organismo federale a cui è demandato questa specie di esame di ammissione è la Covisoc e le materie d'esame sono fissate dalle Norme Organizzative Interne Federali agli artt. 77-90 ter. In teoria si trattta di un esame assai diffcile perchè, a detta degli esperti, i bilanci delle società di calcio sono malandati, anzi malsani, ed anche pericoloso perchè il Codice di Giustizia Sportiva (art. 8, comma 4) prevede sanzioni pesantissime per chi cerca di fare il furbo per aggirare gli ostacoli fissati dalle NOIF. Solo in teoria, però, perchè poi in pratica succede che tutte le società, sorprendentemente, superano l'esame magari, aggiungiamo noi, con qualche raccomandazione. Succede anche di peggio perchè fino a qualche anno fa (diciamo prima di calciopoli, quando la Juve in Lega era rappresentata dal dr. Giraudo) a questi esami il pubblico era ammesso, nel senso che c'erano dei comunicati mandati ai giornali, che informavano i lettori (magari dalle pagine interne, quelle dove al bar difficilmente si arriva bevendo di fretta un caffe') mentre dopo calciopoli sembra quasi che la questione dei controlli Covisoc, peraltro fondamentale per la regolarità del campionato e per la spesso, ma non sempre, invocata sacralità dello sport, sia stata ridimensionata ad "affare di famiglia" (la "famiglia" dei presidenti tanto cara a Matarrese), come se l'operatività della Covisoc si svolgesse a porte chiuse, come gli allenamenti di Mourinho, e le sue decisioni dovessero restare misteriose, come le plusvalenze degli ultimi bilanci dell'Inter.
Già, i bilanci dell'Inter; anche loro sono pieni di finte (plusvalenze) e di giochi di prestigio come gli scatti di Quaresma; ne ha scritto il Sole 24 Ore, le abbiamo illustrate sul nostro sito, per esempio con l'articolo "Quanto vale Moratti in mutande", fiduciosi che la Covisoc e la Procura Federale verificassero se non ci fossero gli estremi dell'illecito quale richiamato nell'art. 8, comma 4, del Codice di Giustizia Sportiva. Sarà per queste irregolarità che la Covisoc ha richiesto all'Inter di versare con urgenza 30 milioni come ha scritto il Messaggero? No, quella è roba da deferimento, sarebbe roba da retrocessione e perdita dello scudetto; è invece molto probabile che quel versamento servisse a mettere una pezza per il famoso rispetto dei parametri. Il fatto è che entro luglio le società devono inviare alla Covisoc i primi dati di bilancio relativi alla stagione da poco conclusa e il budget di quella appena iniziata; evidentemente da quei dati, questa è la nostra ipotesi, la Covisoc non avrà potuto fare a meno di rilevare che l'Inter era sotto di 30 milioni quanto a parametro di patrimonializzazione e di qui la richiesta di versamento (ricordiamo che era stato il Sole 24 Ore a segnalare che le riserve patrimoniali inventate da Moratti nel 2007 potevano coprire future perdite ma solo sulla carta, proprio perchè finte). Questi versamenti, a dire il vero, per l'Inter ricorrono frequentemente (una-due volte all'anno), come se Moratti fosse alla continua rincorsa del rispetto dei parametri, come se l'Inter dovesse sempre regolarizzare la sua "abusiva" partecipazione al campionato e non ci riuscisse mai; una specie di rincorsa senza meta, anzi, forse senza traguardo a meno di provvedimenti o leggi "salvacalcio" (anche perchè questa rincorsa non riguarda solo l'Inter ma un po' quasi tutte le società; diciamo che la situazione di Moratti al riguardo è un po' "speciale", come il suo nuovo allenatore).
Di fronte all'ansimante arrancare del baraccone del calcio, Inter in testa, alla vana ricerca della regolarizzazione dei bilanci abbiamo altre volte sottolineato il rischio che il baraccone stesso possa saltare per aria per effetto dei gran debiti frattanto accumulati e, proprio per scongiurare questo rischio, il nostro sito ha pubblicato una "Lettera aperta al Presidente della Covisoc", illustrando dati e sottoponendo interrogativi. A quanto pare gli ispettori della Covisoc non hanno fatto una piega (o forse una piccola piccola, visti i 30 milioni richiesti all'Inter) ma sugli interrogativi di quella lettera un po' di chiarezza l'ha fatta, involontariamente, il prof. Tito Boeri quando, su Repubblica del 3 settembre, trattando l'arrivo nel calcio di sceicchi e petrodollari ha scritto che nei bilanci del settore ci sono "illeciti tollerati" e che i manager più importanti sanno il limite oltre il quale scattano le sanzioni. Forse nelle intenzioni dell'autore questo doveva essere un complimento ai "maghi della finanza" che agiscono nelle società di calcio, di sicuro è una grave accusa agli organi preposti ai controlli e alle sanzioni nella Figc; nello specifico del ragionamento che stiamo portando avanti è come se il prof. Boeri riconoscesse dei meriti, per dire, a Paolillo e Ghelfi che firmano i bilanci dell'Inter e della holding di controllo (e quindi hanno il copyright delle finte plusvalenze degli ultimi anni) ma, contemporaneamente, muovesse una grave accusa alla Covisoc e al dr. Palazzi perchè la giustizia sportiva, per prassi consolidata prepotentemente ribadita nell'estate 2006, non può essere "tollerante", neppure nei casi in cui quella ordinaria lo è, anzi, deve essere anche molto spedita, pure a costo di non poter garantire i diritti del "giusto processo" previsti dalla Costituzione (così hanno scritto in qualche recente sentenza gli organi di giustizia sportiva; e questo è stato l'assunto sul quale nell'estate 2006 è stato costruito il mostro giuridico di calciopoli).
C'è un recente esempio di illecito "tollerato" che sicuramente non è sfuggito al prof. Boeri (anzi, secondo noi potrebbe averlo ispirato) ed è relativo proprio all'Inter, indagata dal pm Nocerino a Milano per aver falsificato i bilanci 2003-04 e 2004-05 con finte plusvalenze al fine di aggirare la normativa Covisoc. E' importante ricordare che la richiesta di rinvio a giudizio del pm non è stata accolta dal Gup di Milano ma, su quella stessa ipotesi d'accusa, l'Inter tre mesi fa ha "patteggiato" davanti al procuratore federale Palazzi, ammettendone in qualche modo la fondatezza per i profili normativi della giustizia sportiva. Con una conseguenza davvero paradossale: difendendo Moratti davanti al Gup di Milano gli avvocati dell'Inter hanno sostanzialmente sostenuto che il presidente "mecenate" avrebbe messo sicuramente altri soldi nella società, bastava che la Covisoc glieli avesse chiesti; ma intanto, aggiungiamo noi, la Covisoc continuava a non "poterli chiedere" (oppure a chiederne pochi, come è successo adesso) perchè "ingannata" dai bilanci falsificati dalle finte plusvalenze. Per il prof. Boeri si tratterebbe di un illecito tollerato dalla giustizia ordinaria ma a noi sembra, semmai, uno spunto tratto dal copione di Zelig e, comunque, per la giustizia sportiva poteva e doveva essere un illecito (e basta) che, a questo punto, chiama in causa non solo la correttezza dei controllati ma anche le responsabilità dei controllori (e su questi aspetti qualche Procura della Repubblica prima o poi dovrebbe essere chiamata a pronunciarsi, definendo colpe, doli e ammiccamenti).Stando così le cose e visto che la fantasia dei maghi della finanza sembra non avere limiti vuol dire che il baraccone del calcio continuerà impunemente nella sua finta rincorsa ai bilanci in ordine con i più furbi destinati a stare sempre e comunque nelle prime posizioni? Probabilmente no; di sicuro un personaggio autorevole come il presidente dell'Uefa, Platini, contro i pericoli che derivano da quella fantasia ha preso posizione, facendo capire che gli illeciti di cui stiamo parlando potrebbero in un prossimo futuro non essere più tollerati. Platini ha fatto riferimento, specificatamente, ai debiti di alcune grandi società; al contrario di Matarrese, che straparla di nuovo calcio pulito, il presidente dell'Uefa ha detto che quei debiti non sono più tollerabili, andando subito al cuore di un problema che in Italia è sotto gli occhi di tutti, anche se tanti fanno finta di non vederlo: se i bilanci si reggono su ricavi fittizi derivati solo sulla carta da finte plusvalenze mentre le spese sono vere e sempre crescenti è evidente che la "quadra" sta nell'aumento dei debiti, a meno di non credere alla favola che i ricchi proprietari delle grandi società i soldi li ragalano e ce li mettono nelle squadre di calcio a mo' di benficienza.Platini alle favole ha fatto capire di non credere ed ha dapprima definito quei debiti una "vergogna" (quasi avesse visto il nostro "Moratti in mutande") con l'impegno di eliminarla, tornando successivamente sull'argomento per specificare che è sua intenzione affidare i controlli sui bilanci per le competizioni Uefa ad una apposita commissione di esperti internazionali senza più passare, come adesso, dagli organismi nazionali tipo Covisoc. Avvalorando così la tesi che i controlli attualmente eseguiti in FIGC siano finti e inattendibili, se non peggio, e minano alla radice la regolarità del campionato ("Vince chi bara", ha detto Platini con riferimento al calcio internazionale ma la situazione italiana è ancora peggio). Quasi a significare che quella di Platini non era una voce "dal sen fuggita" ma la posizione ufficiale dell'Uefa, sull'argomento è intervenuto qualche giorno fa il segretario David Taylor, ribadendo che "Controlleremo i bilanci dei club: sarà implementato il meccanismo delle licenze. Ci sarà una indagine"; l'ha fatto in occasione della riunione con gli allenatori a Nyon (se è vero che Mourinho non è un pirla dovrebbe aver drizzato le orecchie...), ne ha dato conto Tuttosport.Se da un lato, quindi , il nostro messaggio al presidente della Covisoc è rimasto lettera morta, dall'altro è come se ci avesse risposto un altro Presidente, sicuramente più autorevole; questo ci fa dire che gli acquisti come quelli di Quaresma (concluso il 31 agosto dopo che il giorno prima si è deliberato un intervento straordinario per 30 milioni, richiesti non si sa bene perchè) potrebbero avere i "campionati contati"; non sarà nel prossimo, sarà magari tra due anni ma i ricchi proprietari delle grandi società potrebbero essere obbligati a mettere mano al portafoglio e non potranno più contare su banche amiche, dove magari siedono nel Comitato Esecutivo.
Sarà impossibile, per Moratti e i suoi consiglieri economici, ripetere quanto è successo con la finta compravendita del marchio: l'Inter ha fatto una plusvalenza immaginaria di 150 milioni e se l'è spesa per davvero per tappare il deficit di bilancio ma i soldi erano quelli di un mutuo di Interbanca; in più chi si è troppo esposto con le banche per rincorrere un pallone, con la smania di arrivare primo, dovrà rientrare dai debiti, cioè potrebbe essere Moratti, stavolta, che deve dare 300 milioni ad Interbanca (e non viceversa).A quel punto potrebbe finire il tempo delle favole e dei comunicati stampa sui presidenti mecenati e sarà dura far sognare i lettori raccontando "tutto il rosa della vita" e nascondendo il resto; a quel punto per parecchie società sarà tempo di Quaresima.

Tratto da
http://www.ju29ro.com/altri-scandali/34-altri-scandali/612-da-quaresima-a-quaresma.html
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

Si prega di non intasare le caselle di posta elettronica con spam pubblicitario e di altro tipo (come appelli politici). Questo sito tratta solo di calcio, finanza del calcio e di argomenti affini. Ogni abuso sarà punito.

Le foto presenti su "il pallone in confusione" sono state in gran parte prese da siti Internet: dovrebbero essere di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, possono segnalarlo a uno dei due indirizzi email sopra indicati