«Porompompòn! Porom-poron-pompero-però! Porom-poron-pompero-però! Poron-poron-pompò!». Tranquilli, “nun è asciuto pazz’ ‘o padrone” come si dice nel dialetto del Golfo, ma è un ricordo di gioventù del cronista: il quale non sta cantando il ritornello di un celebre sketch di Cochi e Renato, ma pensa a ben altro. Il ricordo di un simpaticissimo coro partito dalla Curva B durante una trionfale partita del Napoli dell'era di grazia Maradona, che schiantò il Lecce con un perentorio 4 a 0 il 26 febbraio del 1989. La stagione 1988/89 fu coronata dal trionfo azzurro in Coppa Uefa nel doppio confronto con lo Stoccarda. In campionato gli eroi del sole e del mare arrivarono secondi, superati soltanto dalla pragmatica Inter trapattoniana che vinse in scioltezza con 11 lunghezze. Quanti ricordi in quel “porompompero”: il cronista era allora un giovane e semplice “staccabiglietti” del San Paolo a 19mila lire nette per partita con la possibilità di guardare un tempo a scelta. Si lavorava molto, ma con tanta passione, con qualsiasi tempo atmosferico. Adesso questa figura professionale si definisce più pomposamente con l’anglicismo “steward”, manco fossimo su un aereo. Domandina da un centesimo di euro per i calciofili napoletani e dell’intera penisola: vi piacerebbero di più le hostess? Magari in minigonna o in tutù?
Il Napoli di quasi 10 anni fa era spettacolare e pirotecnico come i fuochi della sua tifoseria. Purtroppo soffriva la “panchina corta”: però la rosa limitata non impediva a Ottavio Bianchi di raggiungere risultati formidabili: Ecco la sua formazione contro i giallorossi salentini: Giuliani, Ferrara, Carannante, Fusi, Corradini, Renica, Crippa, De Napoli, Careca, Maradona, Carnevale. Carletto Mazzone, che raggiunse la prima salvezza per il Lecce, rispose con: Terraneo, Miggiano, Baroni (che indosserà l’anno dopo i colori azzurri), Enzo, Righetti, Vanoli, Garzya, Barbas, Pasculli, Levanto, Paciocco. Troppo evidente il divario in campo: dopo soli 3 minuti Carnevale segna la prima rete per il Napoli. Poi arriva la seconda marcatura di De Napoli: doppietta di Carnevale in apertura della ripresa. Completa l’opera Alemao, entrato al posto di Crippa, da poco recuperato dopo una brutta epatite (così ricorda il cronista) che lo aveva tenuto lontano dai campi di gioco.
Dopo il gol del brasiliano “tedesco” con i baffi, si sentì nascere un brusio sempre crescente che partì dalla curva B. Subito dopo, diventò un vero e proprio coro, scandito con ritmo e allegria: come se le bocche si fossero trasformate in incessanti percussioni battenti a tempo. «Porompompòn! Porom-poron-pompero-però! Porom-poron-pompero-però! Poron-poron-pompò!». Quel coro gioioso, divertente e (soprattutto) coinvolgente si espanse in un batter di ciglia come una dolce “febbre azzurra” (chi si ricorda quella che prese Totò ne “L’imperatore di Capri) in tutto il San Paolo. Era una festa, anzi visto il mese (mi perdoni l’attaccante) un Carnevale di tutti i tifosi orgogliosi ed entusiasti del gioco e dei risultati di una squadra straordinaria. Sarebbe stupendo se domani sera, allagamenti dello stadio permettendo, i tifosi tornassero a cantare quel “porompompero”: adesso il “Ciuccio” è tornato a correre e ha ritrovato un posto nelle zone alte del campionato, bisogna festeggiare.
Marco Liguori
Ps. Il vecchio cronista non è riuscito a trovare su You Tube filmati del “porompompero” di Napoli-Lecce. Inserisce però quelli della partita del 2007 in serie B, che vide il Napoli vincere per 1-0 con gol di Calaiò e volare verso la serie A, con le coreografie delle curve.
Il Napoli di quasi 10 anni fa era spettacolare e pirotecnico come i fuochi della sua tifoseria. Purtroppo soffriva la “panchina corta”: però la rosa limitata non impediva a Ottavio Bianchi di raggiungere risultati formidabili: Ecco la sua formazione contro i giallorossi salentini: Giuliani, Ferrara, Carannante, Fusi, Corradini, Renica, Crippa, De Napoli, Careca, Maradona, Carnevale. Carletto Mazzone, che raggiunse la prima salvezza per il Lecce, rispose con: Terraneo, Miggiano, Baroni (che indosserà l’anno dopo i colori azzurri), Enzo, Righetti, Vanoli, Garzya, Barbas, Pasculli, Levanto, Paciocco. Troppo evidente il divario in campo: dopo soli 3 minuti Carnevale segna la prima rete per il Napoli. Poi arriva la seconda marcatura di De Napoli: doppietta di Carnevale in apertura della ripresa. Completa l’opera Alemao, entrato al posto di Crippa, da poco recuperato dopo una brutta epatite (così ricorda il cronista) che lo aveva tenuto lontano dai campi di gioco.
Dopo il gol del brasiliano “tedesco” con i baffi, si sentì nascere un brusio sempre crescente che partì dalla curva B. Subito dopo, diventò un vero e proprio coro, scandito con ritmo e allegria: come se le bocche si fossero trasformate in incessanti percussioni battenti a tempo. «Porompompòn! Porom-poron-pompero-però! Porom-poron-pompero-però! Poron-poron-pompò!». Quel coro gioioso, divertente e (soprattutto) coinvolgente si espanse in un batter di ciglia come una dolce “febbre azzurra” (chi si ricorda quella che prese Totò ne “L’imperatore di Capri) in tutto il San Paolo. Era una festa, anzi visto il mese (mi perdoni l’attaccante) un Carnevale di tutti i tifosi orgogliosi ed entusiasti del gioco e dei risultati di una squadra straordinaria. Sarebbe stupendo se domani sera, allagamenti dello stadio permettendo, i tifosi tornassero a cantare quel “porompompero”: adesso il “Ciuccio” è tornato a correre e ha ritrovato un posto nelle zone alte del campionato, bisogna festeggiare.
Marco Liguori
Ps. Il vecchio cronista non è riuscito a trovare su You Tube filmati del “porompompero” di Napoli-Lecce. Inserisce però quelli della partita del 2007 in serie B, che vide il Napoli vincere per 1-0 con gol di Calaiò e volare verso la serie A, con le coreografie delle curve.
Vedi anche Sintesi tv di Napoli-Lecce 3-0 (da You Tube), Torino: centrocampo a pezzi dopo la disfatta di Bologna e Al via le cause per il risarcimento degli abbonati del Napoli contro Figc e Coni
Napoli-Lecce 1-0 3 giugno 2007 Stadio San Paolo
Il "Ti amo" della curva B e il coro della curva A in Napoli-Lecce
Il "Ti amo" della curva B e il coro della curva A in Napoli-Lecce
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