Ricerca personalizzata

martedì 24 giugno 2008

Acquafresca resta al Cagliari

L'attaccante Robert Acquafresca resta ancora per un anno a Cagliari. La notizia è riportata sul sito della società rossoblù. L'accordo è stato raggiunto stasera a Milano tra il presidente dell'Inter Massimo Moratti e il numero uno del Cagliari Massimo Cellino. I dirigenti delle due società hanno stabilito di evitare di andare alle buste, trovando un'intesa per la proroga di un anno del regime di comproprietà. La società sarda ha anche reso noto di aver raggiunto in giornata un accordo con Davide Marchini che torna alla Triestina.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata)

Nessuna penale per Donadoni

La Figc risparmierà 550mila euro. Tuttavia dovrà pagare lo stipendio maturato al ct attuale e al suo staff: oltre a 1,5-2 milioni per il nuovo allenatore, Marcello Lippi

La Figc tira un sospiro di sollievo. L'eventuale mancata conferma del prolungamento dei contratto con Roberto Donadoni, dopo l'eliminazione da Euro 2008, non comporterà il risarcimento di sei mensilità. L'indiscrezione è circolata in queste ore: sin da lunedì scorso si era parlato di una penale che la Federcalcio avrebbe dovuto pagare, pari a 550mila euro. Dunque il presidente Giancarlo Abete dovrà pagare soltanto 1,5-2 milioni per l'ingaggio di Marcello Lippi, oltre allo stipendio dovuto a Donadoni e al suo staff, che sarà sostutuito da quello del nuovo commissario tecnico.
Nella proposta di rinnovo preparata dalla Federazione, era stata prevista anche la penale, in caso di esonero, oltre ai dieci giorni di tempo per rescindere il contratto successivi al termine degli Europei. Lo scorso 20 maggio Donadoni aveva detto: «Ringrazio il presidente Abete ma non ce n'è bisogno». Infatti, nel testo definitivo dell'intesa questa clausola è stata cancellata.
Analogamente non è stata prevista alcuna penale per il ct, il cui incontro con Abete non è stato ancora fissato. Tuttavia, secondo voci di corridoio dovrebbe avvenire entro la fine di questa settimana.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata)

Calciomercato: lunedì arriva Denis a Napoli

Emilio Mattera segretario generale dell'Independiente ha spiegato dai microfoni di Radio Marte che l'attaccante «ha già apposto la firma sul contratto via fax, ed è quindi già un giocatore del Napoli».

Il segretario generale dell'Independiente, Emilio Cristian Mattera, ai microfoni di Radio Marte, ha confermato stasera che l'attaccante argentino giochera' con la maglia del Napoli la prossima stagione. «Saremo a Napoli lunedi' prossimo per la firma del giocatore - ha detto Mattera - e la presentazione ufficiale alla stampa anche se German Denis ha già apposto la firma sul contratto via fax, ed è quindi già un giocatore del Napoli».
Il dirigente argentino ha proseguito spiegando che «la settimana scorsa il giocatore si è sottoposto alle visite mediche. Ad effettuarle sono stati i medici argentini insieme ad alcuni medici arrivati da Napoli. Il ragazzo sta bene, è in perfetta forma». Mattera ha spiegato che la cessione del calciatore è stata causata dalla necessità della società di reperire i fondi necessari a completare la costruzione di un nuovo stadio.
Sono stati diversi i club a interessarsi di Denis. «Abbiamo ricevuto offerte da molte società europee, lo hanno richiesto con insistenza i turchi del Fenerbache e i russi dello Zenit San Pietroburgo - ha sottolineato Mattera -, tuttavia l'offerta del Napoli è stata la piu' convincente; oltretutto giocare dove ha giocato Maradona è il sogno di tutti gli argentini''. Denis e Lavezzi faranno sognare i tifosi napoletani? «Formano una coppia perfetta. German è il giocatore giusto per il club azzurro» ha concluso.
Marco Liguori
(riproduzione riservata)
Vedi anche sulla homepage http://marcoliguori.blogspot.com/ le notizie su Rullo e Domizzi appena giunte da Teleluna)

Tutelare i club più deboli

In un’audizione al Senato, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport, Rocco Crimi, ha finalmente riconosciuto l’importanza di un’equa ripartizione dei diritti tv. Intanto la Serie B aspetta di sapere quale cifra sarà stanziata dalla A per la mutualità

Finalmente anche il governo Berlusconi si è accorto del pericolo di un eventuale squilibrio nella ripartizione dei diritti tv nel calcio. Ad accorgersi del problema chiave per la sopravvivenza del nostro campionato è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport, Rocco Crimi, durante l'audizione alla settima commissione del Senato sugli “indirizzi del Governo in materia di attività sportive”. L’esponente di Palazzo Chigi ha spiegato che «nella passata legislatura - ha continuato Crimi parlando della legge Gentiloni-Melandri che prevede la ripartizione dei proventi su base mutualistica - è stata approvata una legge per la quale dal 30 giugno 2010 i diritti saranno divisi per il 40 per cento in parti uguali, per il 30 per cento in base alla storia dei club e per il 30 in base ai risultati ottenuti».
Crimi ha ricordato che «i grandi club hanno però fatto ricorso alla Corte europea e quindi bisognerebbe aprire un esame dei diritti soggettivi del calcio e degli altri sport professionistici, valutando l'apertura al libero mercato, sotto la stretta vigilanza delle Authority e fatta salva la tutela dei club più deboli». Da queste dichiarazioni si evince che il governo ha compreso la difficile (per non dire esplosiva) situazione in cui si trova il mondo del pallone nostrano. Le parole di Crimi sembrano essere un passo in avanti rispetto a quelle dichiarate durante lo scorso marzo sull’emittente milanese Antenna 3 dal futuro presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il numero uno del Pdl affermò che «è chiaro che incombe in Italia la possibilità di vedere ridotte le disponibilità delle grandi squadre e quindi ridotte le loro possibilità di competere con i grandi club europei». Berlusconi concluse così: «Immagino che bisognerà intervenire in una direzione diversa da quella che è stata ipotizzata dal governo della sinistra». Da ciò sembrava trasparire un ritorno all’antico regime della contrattazione collettiva, che favoriva le grandi società (Juve, Inter e Milan in testa) e apriva il via a una stagione di stenti per le piccole.
Il nuovo intendimento del governo in materia di suddivisione dei diritti tv potrebbe costituire anche una notizia positiva per le squadre di serie B, impegnate in una dura lotta per la sopravvivenza. A poche ore dal termine (fissato per domani) per la risoluzione delle comproprietà dei calciatori, i club cadetti non conoscono ancora quanto ammonta la mutualità che la serie A destinerà loro. Senza di essa non si possono stanziare i budget a disposizione per poter acquistare nuovi giocatori e rafforzare le rose. L’allarme è stato lanciato al termine dell’assemblea di categoria conclusasi oggi, dopo la sospensione di giovedì scorso quando si era tenuta l’assemblea generale straordinaria con le società di serie A sui diritti tv. «L'anno scorso la mutualità ha coperto il 50% dei nostri bilanci», ha sottolineato il direttore generale del Grosseto, Renato Cipollini. Il dirigente toscano ha lanciato il segnale di sos, spiegando che «è difficile muoversi senza conoscere i ricavi futuri». Per questo motivo essenziale il vicepresidente di Lega per la B Gianfranco Andreoletti, presidente dell’Albinoleffe, attende la decisiva assemblea di serie A del 1° luglio, che dovrà finalmente definire la cifra da destinare alla categoria cadetta. Dopo soli due giorni, una riunione ristretta di B dovrà valutare se la somma è sufficiente a evitare il crack della categoria.
Intanto, incombe la data fatidica del 30 giugno, in cui scadono i termini per le iscrizioni al campionato. Alcuni presidenti non escludono che alcuni club presentino previsioni di budget che si riveleranno superiori all'effettivo. L’assemblea della seconda serie ha raggiunto un risultato molto importante: sono state infatti approvate all'unanimità le linee guida per la vendita centralizzata dei diritti tv del prossimo campionato. «Abbiamo attribuito alla Lega il diritto a negoziare - ha spiegato Andreoletti - e poi vedremo se ci sono offerte per le partite del sabato o se è meglio tornare a giocare la domenica».
Marco Liguori
(riproduzione riservata)

CAZZOLA "VOGLIAMO MANTENERE CLUB IN SERIE A"

(Agi) "Abbiamo sottoscritto un accordo vendita che sarà perfezionato nei primi giorni di luglio. Stiamo lavorando nella predisposizione della prossima stagione, in serie A e come abbiamo avuto occasione di dire e' pensiero nostro dare tecnica, centimetri e chili alla squadra. Ci confronteremo con una formazione che sia numericamente e tecnicamente all'altezza della situazione. Il Bologna ha faticato per tornare in serie A ma il risultato conseguito lo vogliamo mantenere nel tempo". Lo ha detto Alfredo Cazzola, presidente del Bologna, ospite nella videochat de "La Gazzetta dello Sport". "C'e' tutta la mia disponibilità al passaggio delicato, un momento storico della societa', importante. La mia disponibilità è totale. Sto per passar la proprietà ad altri, la mia presenza e' garantita per la prossima stagione. Sono confermati anche i più stretti collaboratori, compreso l'allenatore. Scetticismo sugli americani? E' sempre presente ogni volta che avviene un passaggio di società, in un club sportivo è anche così. Per la prima volta un gruppo americano si impegna in questa impresa e sicuramente un'impresa che comporta problematiche che conosciamo. Giusto sottolineare chi si e' impegnato contrattualmente per mettere a disposizione finanze. Dovremo solo attendere nel tempo i risultati ma vale per qualunque societa' sportiva". "Prima del mio arrivo e nei 25 anni precedenti dal Bologna non sono arrivate sempre e solo buone notizie - precisa Cazzola - due volte libri in tribunale e la terza l'abbiamo salvata noi. Un impegno quindi rischioso, se arrivano capitali importanti mi sembra una buona notizia. Se son rose fioriranno. Le aspettative sono quella di disputare un buon campionato, un esempio eccellente, come Genoa e Napoli, neopromosse, oltre alla Juve fuori categoria, che appena arrivate hanno subito presentato ottimo assetto di squadra, con risultati importanti, collocandosi nella parte sinistra della classifica, quella più qualificata. Vogliamo confrontarci con tutto questo. La campagna abbonamenti partira' da lunedi' prossimo mentre per lo stadio c'e' un progetto presentato due anni fa, articolato e puntuale per le nostre opinioni. Trasformare l'impianto in un enterteinment company, che possa abbracciare più attività connesse al calcio. Necessita' quindi uno stadio nuovo e adeguato. Da li' si diramano le possibilità per ulteriori redditi che possano garantire ampliamenti delle forze economiche. Io candidato sindaco? Per la verità ho fatto sempre l'imprenditore, ho dichiarato recentemente che non penso di potermi occuparmi di altro. I miei impegni stanno allentandosi, quindi mai dire mai...".
Cazzola e il calcio italiano. "Per i club credo che ci siano purtroppo ancora oggi vincoli molto difficili da superare. Ad esempio nei fatti credo che sia giusto sottolineare che le amministrazioni comunali di tutte le citta' ritengono lo stadio un bene proprio, un bene della comunita' che debba essere gestito o governato dall'amministrazione pubblica. Ha senso se si avessero possibilita' economiche per farlo. Ci sono realta' importanti o comunque in divenire di club che hanno gia' la possibilita' di sviluppare questo progetto. Da una parte andare in una certa direzione, dall'altra non posso cogliere la disponibilita'. Bisogna trovare una quadra". "Tra un anno non avremo piu' quote, venderemo il 20% come da accordi scritti - precisa Cazzola sul futuro della suo incarico al Bologna - cessero' anche di essere azionista e presidente. Budget? Le stime che immaginiamo sono legate da ricavi che possiamo raccogliere da diritti tv, abbonamenti, biglietterie, sponsor e attraverso investimenti necessari. Penso che il Bologna potra' contare su un budget oscillante tra i 40 ed i 50 milioni di euro. La Champions? Da tanti anni non figura in Europa, dal '64. Bisogna prendere ad esempio quello che sta facendo la Fiorentina. Il Bologna potra' nei tempi e nelle modalita' intraprendere lo stesso percorso. Sul mercato aspettiamo le comproprieta' e con la stagione del mercato inizieremo. Vogliamo rafforzarci in ogni ruolo. Il dirigente Salvatori sta lavorano, ci sono molte trattative. Ora e' azzardato fare cognomi. Siamo interessati al mercato ispanico, anche sudamerica. La Russia? Non lo escludiamo, per quello che abbiamo visto ad Euro 2008, ci sono giocatori straordinari, un mercato che valuteremo. Vogliamo dare stabilita' al club, quando arrivai avevo un parco giocatori limitato, il pensiero che un club di quasi 100 anni non sia stato in grado di avere un patrimonio apprezzabile mi ha colpito, benche' struttura, disponibilita', stadio e centro sportivo sono da squadra di medio-alta classifica. Abbiamo investito e speso 25 milioni in tre anni, non sono cifre da poco. La strada piu' giusta era di imbarcare nuovi soci, finanziariamente piu' solidi, sta avvenendo e credo che sia la seconda parte della missione che mi sono dato". "Motor Show, Virtus e Bologna, la mia prossima sfida? Avendo venduto l'azienda principale forse sono arrivato a regalarmi un anno sabbatico su cui mi concentrero' per capire cosa voglio fare. Sono all'alba dei 60 anni - chiude Cazzola - nella vita ci sono anche momenti in cui pensare uno spazio di vita normale. Ho due figli e credo che mi divertiro' ad affiancarli se vorranno proseguire la mia professione".

BBC: "Donadoni non è più il ct dell'Italia"

Ma la Figc smentisce categoricamente

(Apcom) - Secondo la Bbc Roberto Donadoni non è più il commissario tecnico della nazionale italiana. Il network pubblico britannico ha riferito l'indiscrezione raccolta, parlando di "separazione", attraverso il proprio sito internet. Dalla Figc fanno sapere che «non è assolutamente stata ufficializzata una simile notizia».
La Bbc riferisce di avere appreso la notizia «dalla federcalcio italiana». Donadoni, che ieri aveva respinto categoricamente l'ipotesi di sue dimissioni dall'incarico di Ct, in caso di conferma lascerebbe la panchina azzurra dopo due anni. L'ex allenatore del Livorno ha firmato un rinnovo biennale prima dell'avventura ad Euro 2008, terminata domenica con la sconfitta nel quarto di finale con la Spagna (4-2 a Vienna dopo i calci di rigore, 0-0 dopo i tempi supplementari). Donadoni ha ereditato la panchina azzurra da Marcello Lippi, vincitore nel 2006 del quarto titolo iridato nella storia del calcio azzurro (vittoria in finale sulla Francia ai calci di rigore). La Figc, secondo le indiscrezioni circolate dal termine della partita con la Spagna, in caso sarebbe intenzionata a riportare Lippi sulla panchina della nazionale.

Nessuna querela, ampio proscioglimento

Non luogo a procedere per la figlia del boss di camorra latitante Antonio Caiazzo e per il coinputato Domenico Cuomo per una vicenda di falsificazione di biglietti a San Siro nel 2001. La sentenza del Tribunale di Milano è stata motivata dalla mancata costituzione di Inter, Figc, Lega Calcio e Tim

Nessuna querela, ampio proscioglimento per non luogo a procedere: gli imputati ringraziano l’Inter, la Lega Calcio, la Figc e la Tim. L’incredibile vicenda è accaduta stamattina all’ottava sezione del Tribunale di Milano. Protagonista Maria Giovanna Caiazzo, figlia del boss di camorra latitante Antonio Caiazzo, che era stata trovata in possesso nell'aprile del 2001, poco prima dell'inizio della partita Inter-Roma, di 70 biglietti contraffatti per la tribuna numerata dello stadio di San Siro. I tagliandi erano molto simili a quelli originali: recavano stampati i sigilli dell’Internazionale Football club, Figc, Lega Calcio e Tim. Nel procedimento risultava coinvolto anche Domenico Cuomo.
Il Pubblico ministero, Maria Stella Cogliandolo, aveva sostenuto in aula una serie di ipotesi di reato: truffa, ricettazione e contraffazione di sigilli. Invece stamani la Caiazzo è stata prosciolta dal tribunale che ha accolto la tesi difensiva dei suoi avvocati Vittorio Trupino e Angelo Natali. I legali hanno sostenuto che i quattro enti indicati come parti offese (ossia Inter, Lega Calcio, Federazione e Tim) non sono soggetti di diritto pubblico ma di diritto privato. Di conseguenza, per poter processare la loro assistita, per le tre ipotesi di reato, era necessaria una querela di parte. Le parti offese avrebbero dovuto costituirsi contro la Caiazzo e il coimputato Cuomo, ma non hanno mai esperito l’azione legale. Per ciascuno di essi il Pm aveva chiesto la condanna a sei mesi di reclusione. Di conseguenza i giudici hanno prosciolto la figlia del boss, che ha un precedente per un’inchiesta su carte clonate.
Al termine dell’udienza, oltre che per l'esito del processo, l'avvocato Trupino si è detto soddisfatto anche perché con la sentenza di non luogo a procedere il giudice ha affermato «un principio giuridico importante». Resta invece inspiegabile la rinuncia a procedere di Inter, Figc, Lega Calcio e Tim che avrebbero potuto creare un importante precedente nella difficile lotta alla falsificazione dei biglietti delle partite e alla loro vendita.
Marco Liguori
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

Si prega di non intasare le caselle di posta elettronica con spam pubblicitario e di altro tipo (come appelli politici). Questo sito tratta solo di calcio, finanza del calcio e di argomenti affini. Ogni abuso sarà punito.

Le foto presenti su "il pallone in confusione" sono state in gran parte prese da siti Internet: dovrebbero essere di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, possono segnalarlo a uno dei due indirizzi email sopra indicati