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domenica 26 luglio 2009

Il pallone in confusione alza il velo sui conti 2008 del Real Madrid

Nell’esercizio chiuso al 30 giugno con un utile di 35,3 milioni si nota lo squilibrio a favore dell’indebitamento a breve rispetto al lungo termine; il calo di vendite nel settore merchandising di circa 10 milioni; lo scarso apporto di ricavi da Champions League per i cattivi risultati e la notevole presenza di proventi straordinari oggetto di contestazione nell’assemblea generale dei soci

La famosa squadra di calcio del Real Madrid fa parte di un gruppo composto da due società: Real Madrid Club de Fùtbol e Real Madrid Gestión de Derechos S.L..
Real Madrid Club de Fùtbol si costituì nel 1902 ed attualmente ha come oggetto principale la pratica e la promozione del calcio e del basket.
Real Madrid Gestión de Derechos S.L. si costituì nel 2004 e attualmente è controllata al 70% da Real Madrid Club de Fùtbol. Tale società ha come oggetto sociale l’amministrazione dei beni e dei diritti di cui sono titolari i suoi soci, la contrattazione per lo sfruttamento di una parte dei diritti di merchandising, dei diritti di immagine del club sportivo e dei giocatori, e di internet.
Real Madrid Club de Fùtbol è la controllante mentre Real Madrid Gestión de Derechos S.L. è la controllata.
L’esercizio chiuso al 30 giugno 2008, chiude con un risultato positivo ed un patrimonio netto positivo. Da segnalare: lo squilibrio a favore dell’indebitamento a breve rispetto a quello a lungo termine; il calo di vendite nel settore merchandising di circa 10 milioni; lo scarso apporto di ricavi da Champions League per i cattivi risultati e la notevole presenza di proventi straordinari oggetto di contestazione nell’assemblea generale dei soci, riunitasi per l’approvazione del bilancio nel mese di dicembre 2008.
Comunque, bisogna anche evidenziare la proprietà dello stadio e di altri edifici, la sottovalutazione del parco giocatori e il notevole fatturato.

LO STATO PATRIMONIALE
Il bilancio consolidato del Real Madrid al 30 giugno 2008 espone un totale dell’attivo pari a 739,1 milioni contro i 668,2 milioni del 30/062007.
Le immobilizzazioni sono presenti per 528,4 milioni , mentre al 30 giugno 2007 ammontavano a 476,7 milioni , segnando un incremento del 10,85% . L’attivo circolante, che risulta pari a 208,6 milioni a fronte di 190,9 milioni del 30 giugno 2007, evidenzia un aumento del 9,27%. I ratei e risconti attivi pluriennali ammontano a 2,1 milioni (0,6 milioni nel 2007). L’attivo immobilizzato è pari al 71,49% del capitale investito.
Tra le immobilizzazioni vi è la presenza di Immobilizzazioni Immateriali “Sportive” rappresentate dai diritti di acquisto dei calciatori per l’importo netto di circa 201,7 milioni (86,7 al 30/06/2007); Altre Immobilizzazioni Immateriali per 11,4 milioni (0,3 milioni nel 2007); Immobilizzazioni Materiali per l’importo netto di circa 302,9 milioni (314,2 nel 2007) e Immobilizzazioni Finanziarie per 12,4 milioni (75,5 milioni nel 2007).
L’incremento delle immobilizzazioni immateriali è dovuto in parte all’’investimento nell’acquisto di giocatori, che per la stagione 2007/2008 è stato di 137,5 milioni , ma anche a “movimenti contabili”. Infatti era abitubine contabile del Real Madrid quella di ammortizzare completamente i costi del trasferimento dei giocatori nel momento dell’acquisizione, ma ,dal 1 luglio 2007, si è deciso di ammortizzare tali costi in base alla durata del contratto, pertanto si sono corretti i conti contabilizzando un incremento di immobilizzazioni per diritto di acquisto giocatori pari a 68,3 milioni , generando un provento straordinario corrispondente. Lo stesso discorso si è applicato per le altre immobilizzazioni immateriali riguardanti diritti e concessioni, generando un incremento nelle immobilizzazioni di 13,3 milioni con relativo provento straordinario. Secondo i critici, tra cui Martinez Bravo portavoce di un gruppo oppositore al presidente Ramon Calderon (dimessosi in gennaio per presunte illegalità avvenute nella sua rielezione nel dicembre precedente), anche se ciò permesso dalla normativa spagnola, si è trattato ugualmente di un “trucco contabile” usato per mascherare una perdita di 50 milioni . Tale operazione ha generato anche implicazioni fiscali con il ricalcolo delle imposte relative agli esercizi precedenti.
Lo stadio è iscritto a bilancio per un valore lordo di 281,7 milioni e risulta ammortizzato per 35 milioni , in considerazione di una previsione di 50 anni di vita utile del bene. E’ presente in bilancio la voce “altri terreni e costruzioni” per un valore lordo di 39,8 milioni ammortizzata per 8 milioni , in considerazione di una previsione di 35 anni di vita utile del bene.
L’attivo circolante è composto da rimanenze per 1,5 milioni (1,4 nel 2007); crediti per 119,4 milioni (89,6 nel 2007); attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni per 83,9 milioni (84 nel 2007); Disponibilità liquide per 0,8 milioni (14,4 nel 2007); risconti attivi a breve per 3 milioni (1,5 nel 2007).
Dal lato del passivo è presente un patrimonio netto positivo per 176,3 milioni con un incremento del 25,04% rispetto ai circa 141 milioni del 30 giugno 2007; debiti a breve per circa 331,3 milioni con un incremento del 18,11% rispetto ai 280,5 milioni registrati al 30 giugno 2007; debiti a lungo termine per circa 180 milioni (206,8 milioni nel 2007) con un decremento del 12,96%; risconti passivi pluriennali per circa 31 milioni (16,2 milioni nel 2007) e fondi rischi per 20,5 milioni (23,7 al 30/06/2007).
I debiti a breve sono rappresentati da debiti commerciali per 62,9 milioni ; debiti non commerciali per 183,7 milioni e risconti passivi per ricavi anticipati di competenza dell’esercizio successivo per 84,6 milioni (41,9 milioni nel 2007).
Tra i debiti a breve definiti “non commerciali” sono esposti i debiti verso le società sportive per trasferimento giocatori per 69,4 milioni ; debiti verso la Pubblica Amministrazione per IVA, imposte e debiti previdenziali per 15,4 milioni ; debiti verso fornitori di immobilizzazioni per 26,4 milioni (37,6 nel 2007); debiti per imposte differite per 13,6 milioni, debiti verso il personale per 58,9 milioni (57,3 nel 2007).
L’indebitamento a breve è meritevole di attenzione perché è pari al 44,82% del capitale investito e se consideriamo l’incidenza dei ricavi anticipati sul capitale investito è pari all’11,44%, in altri termini l’11,44% del capitale investito è finanziato da ricavi di esercizi futuri incassati anticipatamente.

CONTO ECONOMICO
Il totale dei ricavi ammonta a 365,8 milioni mentre al 30 giugno 2007 ammontavano a 350,9 milioni , l’incremento è del 4,25%.
I Ricavi operativi sono composti da: ricavi da stadio e soci per 115,9 milioni (94,4 nel 2007), che segnano un incremento del 22,78%; ricavi da amichevoli e competizioni internazionali per 17,2 milioni (17,5 nel 2007), che segnano un decremento dell’1,71% e incidono sul totale dei ricavi per il 4,7%; diritti tv per 118,5 milioni (114,8 nel 2007) con un incremento del 3,22%; Ricavi da attività di marketing per 114,2 milioni (124,2 milioni nel 2007), con un decremento dell’8,05%.
I costi operativi ammontano a 351,6 milioni (322,8 nel 2007) e segnano un incremento dell’8,92%.
Tra i costi operativi si segnala il costo del personale ammontante a 167,1 milioni (167,4 milioni nel 2007) pari a circa il 45,68% dei ricavi operativi (47,71% nel 2007).
Il costo del personale del settore calcio ammonta a 140 milioni , quello del basket a 17,8 milioni, mentre il personale delle strutture costa 9,2 milioni .
Gli ammortamenti ordinari ammontano a 82,3 milioni contro i 38 milioni del 30 giugno 2007, registrano un aumento di 44,3 milioni .
Il risultato operativo espone un risultato positivo di 14,2 milioni , in diminuzione del 49,47% rispetto ai 28,1 milioni registrati nell’esercizio 2006/2007.
Il risultato della gestione finanziaria è negativo per 1,8 milioni (2,5 milioni nel 2007)
Pertanto il risultato ordinario, ossia prima della gestione straordinaria e delle tasse, rimane positivo per 12,4 milioni (25,6 milioni nel 2007), comunque in diminuzione del 51,56%.
I proventi straordinari ammontano a 107 milioni (38 milioni nel 2007), di cui 21,2 milioni per le plusvalenze derivanti da cessioni giocatori (35,6 nel 2007) e 85,8 milioni per altri proventi straordinari (2,3 milioni nel 2007) derivanti dal ripristino degli ammortamenti per immobilizzazioni immateriali.
Gli oneri straordinari ammontano a 68 milioni (19,9 nel 2007), di cui 9,5 per minusvalenze sulla cessione dei giocatori; 21,9 milioni per una sentenza sfavorevole in un contenzioso fiscale relativo al periodo 1996-1999; 2,3 milioni come accantonamento a fondo rischi sempre per sanzioni fiscali. Tra gli oneri straordinari figura anche l’importo di 21,3 milioni dovuto al ripristino per competenza della cessione dei diritti di opzione, riguardanti alcuni diritti in materia di audiovisivi e pubblicità, che furono messi a ricavo per intero. Questo importo è stato corrispondentemente allocato in una voce dei risconti passivi.
Come conseguenza il risultato della gestione straordinaria è positivo per 39 milioni (18 nel 2007) che determina un risultato lordo d’esercizio prima delle imposte pari a 51,4 milioni , mentre al 30 giugno 2007 era pari a 43,7 milioni.
Detratte le imposte pari a 16,1 milioni (8,5 milioni nel 2007) si ottiene un utile netto di esercizio di 35,3 milioni (35,2 milioni nel 2007).
Luca Marotta
jstargio@gmail.com
Riproduzione riservata, consentita (anche in modo parziale) soltanto dietro citazione della fonte

domenica 19 luglio 2009

Profondo rosso per la Red Football Shareholder Limited

La holding che controlla il Manchester United presenta al 30 giugno 2008 una perdita di 48 milioni di euro e un indebitamento netto per 780 milioni di euro

Red Football Shareholder Limited, è la società holding che controlla il Gruppo, nel cui perimetro di consolidamento rientra il club di calcio del Manchester United. Essa è una società operante e registrata nel Regno Unito ed è il vertice più alto della catena di controllo con sede nel Regno Unito, ma a sua volta è controllata da Red Football Limited Partnership, una partnership a responsabilità limitata registrata nel Nevada (USA).
Nella relazione del presidente Malcolm Glazer (nella foto), si legge che i quattro elementi chiave della strategia di crescita del Gruppo sono i seguenti:
1. Consolidare i successi nel campo sportivo;
2. Trattamento dei tifosi come clienti;
3. Sviluppo del brand (marchio) a livello mondiale;
4. Lo sviluppo dei diritti mediatici del club.
Red Football Shareholder Limited controlla direttamente Red Football Joint Venture Limited (Holding company) e indirettamente Red Football Limited (Holding company), ed altre società tra cui Manchester United Football Club Limited (squadra di calcio professionistica). Tra le controllate esistono società che operano nel settore dei media, nel settore immobiliare e nel settore alberghiero.
Ciò che caratterizza tale bilancio è l’enorme indebitamento, che determina un’incidenza di oneri finanziari determinante la situazione di perdita. E’ bene ricordare che tale situazione di indebitamento è dovuta quasi esclusivamente all’operazione di leverage buy out (ossia leva finanziaria) che permise ai Glazer di acquisire il club di calcio del Manchester United attraverso una società veicolo indebitata (Red Football Limited), che è stata consolidata nel Gruppo. Ovviamente un bilancio fortemente indebitato, come quello che esporremo in sintesi, deriva anche da una situazione di sottocapitalizzazione, ossia lo scarso apporto di mezzi propri. Questo è stato possibile finora anche perché i flussi di finanziamento derivanti dalla gestione operativa sono positivi per circa 88,2 milioni di sterline (98 milioni di euro) e il risultato d’esercizio prima degli oneri finanziari e tributari risulta anche esso positivo per 24.059 migliaia di sterline (26,7 milioni di euro circa). Da segnalare, inoltre, il forte incremento del fatturato del 21,97%.
Nell’esporre i dati utilizzeremo un cambio euro/sterlina pari a 0,90.
STATO PATRIMONIALE
Lo Stato patrimoniale consolidato al 30 giugno 2008, in sintesi mostra immobilizzazioni per774.976 migliaia di sterline (861 milioni di euro), un attivo circolante per 102.975 migliaia di sterline(114 milioni di euro), passività consolidate e passività a breve per complessive 841.862 migliaia di sterline (935 milioni di euro) e mezzi propri per 36.089 migliaia di sterline (40 milioni di euro). Di contro, lo Stato patrimoniale consolidato al 30 giugno 2007 in sintesi mostrava immobilizzazioni per 826.819 migliaia di sterline (918 milioni di euro), un attivo circolante per 87.975 migliaia di sterline (97 milioni di euro), passività consolidate e a breve per complessive 835.092 migliaia di sterline (927 milioni di euro) e mezzi propri per 79.702 migliaia di sterline (88 milioni di euro).
Nella sostanza i debiti sono aumentati dal 30/06/2007 al 30/06/2008 di circa 9 milioni di euro (+1% circa). E’ bene ribadire che i debiti per la maggior parte, 83% circa, riguardano passività consolidate, ossia a medio lungo termine.
Tra le immobilizzazioni immateriali emerge un notevole valore di avviamento pari a 421.453 migliaia di sterline (468 milioni di euro), nel 2007 ammontava a 451 milioni di sterline (501 milioni di euro). L’avviamento esposto è dovuto alla differenza tra valutazione al “Fair Value” e il valore di acquisto delle società controllate. Tale differenza viene ammortizzata in 15 anni.
Le immobilizzazioni immateriali nette relative alla rosa calciatori ammontano a circa 92.739 migliaia di sterline, nel 2007 risultavano pari a 123 milioni di sterline (circa 136,7 milioni di euro), registrando un decremento del 24,66%. Al 30/06/2008, il costo storico della rosa calciatori risulta essere 201,4 milioni di sterline (2007: 207,80) il valore del relativo fondo di ammortamento ammonta a 108,7 milioni di sterline (2007: 84,80).
Le immobilizzazioni materiali sono pari a 260.784 migliaia di sterline (289,7 milioni di euro), nel 2007 ammontavano a 251.958 migliaia di sterline.
I crediti entro l’esercizio sono esposti per 42.487 migliaia di sterline (47 milioni di euro), nel 2007 erano 23 milioni di sterline, quelli con durata superiore all’esercizio ammontano a circa 10.460 migliaia di sterline (circa 11 milioni di euro), nel 2007 erano 2 milioni di sterline. Le disponibilità liquide risultano pari a circa 49,7 milioni di sterline, nel 2007 erano 62,1 milioni di sterline, segnando un decremento di 12,4 milioni di sterline (13,7 milioni di euro) rispetto all’esercizio precedente.
CONTO ECONOMICO
Il conto economico al 30 giugno 2008 mostra un fatturato (esclusa la joint venture) pari a 256.239 migliaia di sterline (284,7 milioni di euro), mentre al 30 giugno 2007 risultava un fatturato (esclusa la joint venture) pari a 210.081 migliaia di sterline (circa 233,4 milioni di euro) con un aumento del 21,97% rispetto all’esercizio precedente .
I 256,2 milioni di sterline, tra cui è bene evidenziare che non sono ricomprese le plusvalenze da cessioni calciatori, provengono da tre fonti di entrate (dati in milioni di sterline):
- Gare 101,5 (92,5 nel 2007), con un’incidenza del 39,62% sul totale (44,05% nel 2007)
- Media per 90,7 (61,5 nel 2007) , con un’incidenza del 35,40 % sul totale (29,28% nel 2007)
- Attività commerciale per 64 (56 nel 2007) , con un’incidenza del 24,98% (26,67% nel 2007).
Il totale delle spese operative ammonta a 255.313 migliaia di sterline (283,6 milioni di euro), nel 2007 era pari a 202.962 migliaia di sterline (circa 225 milioni di euro). Tra di esse si segnala il costo del personale per 121.080 migliaia di sterline (nel 2007 il costo era di 92.310 migliaia di sterline) pari al 47,25% del fatturato, l’ammortamento della rosa calciatori per 35.481 migliaia di sterline, nel 2007 era 24.252 migliaia di sterline, l’ammortamento dell’avviamento per 35.258 migliaia di sterline, nel 2007 ammontava a 34.933 migliaia di sterline e l’ammortamento delle altre immobilizzazioni per 8.720 migliaia di sterline, nel 2007 ammontava a 9.086 migliaia di sterline. Al 30 giugno 2008 il personale del gruppo contava 544 unità di cui 68 calciatori, al 30 giugno 2007 invece erano 449 unità di cui 63 calciatori.
L’eccedenza di plusvalenze relative alla cessione dei contratti dei calciatori è pari a 21.831 migliaia di sterline (24,2 milioni di euro), nel 2007 era 11.760 migliaia di sterline (circa 13 milioni di euro).
Il risultato dell’esercizio prima degli oneri finanziari e delle imposte risulta positivo per 24.059 migliaia di sterline (26,7 milioni di euro), nel 2007 era positivo per 18.606 migliaia di sterline (circa 20,6 milioni di euro) con un incremento del 29,31%.
Gli oneri finanziari netti ammontano a 68.839 migliaia di sterline (circa 76,4 milioni di euro), nel 2007 ammontavano a 81.181 migliaia di sterline (circa 90,2 milioni di euro), con una riduzione del 15,20%.
La perdita del periodo risulta essere pari a 42.966 migliaia di sterline (circa 47,7 milioni di euro), nel 2007 ammontava a 58.156 migliaia di sterline (circa 64,6 milioni di euro), con una riduzione del 26,12%.
RENDICONTO FINANZIARIO
La variazione delle disponibilità liquide è stata negativa per 12.384 migliaia di sterline (13,7 milioni di euro), nel 2007 invece era positiva per 56.100 migliaia di sterline (circa 62,3 milioni di euro).
Questa variazione negativa si è registrata nonostante un flusso di cassa positivo generato dall’attività operativa per 88.195 migliaia di sterline (circa 98 milioni di euro) e dall’attività di finanziamento per un importo di 2.300 migliaia di sterline.
I deflussi sono stati determinati dall’attività di investimento che ha determinato un surplus di uscite per l’importo di 43.021 migliaia di sterline; dai costi inerenti il debito che hanno determinato un surplus di uscite per 58.732 migliaia di sterline, dalla tassazione che ha inciso con un flusso negativo di 205 migliaia di sterline e dall’attività di acquisto e cessioni di azioni per 921 migliaia di sterline.
IL DEBITO DEL GRUPPO
La posizione finanziaria al 30 giugno 2008 mostra un indebitamento netto pari a circa 699 milioni di sterline (circa 776,8 milioni di euro) in crescita rispetto ai 666 milioni di sterline dell’esercizio precedente (circa 740,8 milioni di euro) di circa il 4,87%.
Il 73% circa di questo indebitamento fa capo a Red Football Limited, ossia il veicolo utilizzato per l’acquisizione del club calcistico del Manchester United.
I prestiti bancari privilegiati ammontano complessivamente a 518.695.000 sterline (circa 576 milioni di euro) sono compresivi di oneri finanziari capitalizzati.
Tra i prestiti bancari privilegiati, 510.695.000 sterline (circa 567 milioni di euro) riguardano il debito contratto da Red Football Limited, per l’acquisizione del Manchester United. Tale debito comporta il sostenimento di oneri finanziari con un tasso interesse basato sul Libor maggiorato di un margine che varia tra 2,125% e il 5,00%. In base ad un accordo datato 16 agosto 2006, due società controllate Manchester United Limited e Manchester United Football Club Limited risultano ancora garanti, con il loro patrimonio (che include l’Old Trafford), del debito privilegiato contratto dalla controllante Red Football Limited per la cifra di 567 milioni di sterline (nel bilancio dell’esercizio precedente erano garanti per 425 milioni di sterline). Per quanto riguarda la durata sono previsti termini medio-lunghi tra i 7 ei 10 anni a decorrere dalla data del contratto, ossia il 16 agosto 2006, con una vita media di 8,1 anni.
Tra i presititi bancari privilegiati, inoltre, troviamo anche un prestito bancario di 8 milioni di sterline facente capo a Alderley Urban Investments Limited, una controllata di Manchester United Limited. Tale prestito fa riferimento ad un contratto che prevede l’applicazione del tasso di interesse Libor maggiorato dell’1%. Di questi 8 milioni di sterline 3.801.000 sono rimborsabili in rate trimestrali da ottobre 2008 a luglio 2018 ed il saldo di 4.199.000 sterline deve essere rimborsato il 9 luglio 2018.
Oltre ai prestiti bancari privilegiati esiste un prestito chirografario per l’ammontare di 5 milioni di sterline, contratto per la quota di minoranza di MUTV (una controllata del Manchester United Limited).
Infine, troviamo una specie di debito mezzanino contratto in data 16 agosto 2006, sotto forma di PIK, che al 30 giugno 2008 risulta pari all’importo di 175.479.000 sterline, a causa della capitalizzazione degli interessi che sono maturati a tasso fisso nella misura del 14,25% annuo. La durata prevista del prestito è di 11 anni a decorrere dal 16 agosto 2006. Quest’ultimo debito riguarda Red Football Joint Venture Limited.
Luca Marotta
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mercoledì 11 febbraio 2009

Liga spagnola: no tengo dinero, arriba el crac

“Il pallone in confusione” svela i risultati di uno studio del professor Gay dell’Università di Barcellona sui bilanci 2006/07 dei 20 club della Primera division. Preoccupante il sistema di finanziamento: per ogni 100 euro investite, 92 sono finanziate da debiti e soltanto otto da risorse proprie. La massa delle somme dovute ha raggiunto i 2,8 miliardi, mentre i costi superano i ricavi per 112 milioni

Per ogni 100 euro investite, 92 sono finanziate attraverso i debiti e soltanto otto con risorse proprie. E’ racchiuso in questo semplice calcolo lo stato di dissesto finanziario in cui versa il calcio spagnolo, oberato da 2,8 miliardi di euro di debiti: 1,5 miliardi nel lungo periodo e 1,3 miliardi entro un anno. E’ il risultato dello studio “Fùtbol & Finanzas: la economia de la Liga de las Estrellas” pubblicato di recente dal professor Josè Maria Gay dell’Universidad de Barcelona. Il docente ordinario di Economia Finanziaria (con un passato da consigliere di amministrazione dell’Espanol, squadra di cui è tifoso) ha spiegato a “il pallone in confusione” che «lo studio riguarda soltanto i 20 club della Primera division per la stagione 2006/07» ed è stato redatto attraverso i dati disponibili presso il Registro Mercantil. Nello studio è evidenziato che l’intera massa dell’attivo (composta dal patrimonio calciatori, da quello immobiliare, dagli stadi, dai crediti e dall’attivo corrente) pari a 3,03 miliardi, riesce a malapena a far fronte a quella debitoria. Invece, i ricavi totali per 1,3 milioni della Liga non potrebbero fronteggiarla. Nella ricerca è stato rilevato che c’è un altro segnale dell’”allarme rosso” finanziario del calcio spagnolo: l’attivo circolante (crediti più disponibilità di cassa) di tutte le società della massima serie, pari a 971,2 milioni, riesce soltanto a coprire il 76% dell’intera cifra dell’indebitamento a breve termine (1,3 miliardi).
Ma c’è di più. A questo poco confortante quadro iniziale fornito dallo studio del professor Gay bisogna aggiungere il fardello delle somme dovute al fisco. Secondo i dati resi noti dal governo Zapatero al Congresso, in risposta a un’interrogazione del Partito Popolare all’opposizione, al 31 ottobre scorso la somma complessiva dovuta all’erario ammontava a oltre 627 milioni di euro. Inoltre, l’ente di previdenza sociale reclama all’appello altri 4,9 milioni.
Tornando allo studio, la classifica dei debiti vede in testa il Real Madrid con 527,1 milioni seguita dai “cugini dell’Atletico con 430,4 milioni. Le “merengues” sono debitrici di 246,6 milioni sul lungo periodo e 280,5 milioni a breve. Situazione inversa per i biancorossi della capitale: 280,2 milioni entro un anno, 150,2 milioni oltre. Al terzo posto l’eterno rivale dei castigliani, il Barcellona con 388,8 milioni: 200,9 milioni a breve e 187,9 milioni a lungo. Segue il Valencia con 286,2 milioni di debiti complessivi, il Deportivo La Coruna con 226,2 milioni, il Villareal con 142 milioni, e il Racing Santander con 127,5 milioni. Il report sottolinea che il 47% (pario a 711 milioni) della massa degli 1,5 miliardi a lungo termine è costituita dalla voce “altri debiti”: seguono le somme dovute alle banche (23%, 340 milioni). Invece sul breve periodo, il 51% (662 milioni) è costituito da “altri debiti non commerciali”, il 27% (341 milioni) da “credito commerciali” mentre il 14% (175 milioni) da indebitamento bancario.
Se i debiti sono un pesante fardello al collo dei presidenti spagnoli, i costi non lo sono da meno. Nella stagione 2006/07 il volume delle spese, pari a 1,4 miliardi, ha subissato quello delle entrate, pari a 1,3 miliardi: il disavanzo è di circa 112 milioni. La distribuzione dei ricavi rende chiaro il quadro della sproporzione tra le 20 società della Primera Division. I due principali club, Real Madrid e Barcellona, possedevano due anni fa il 51% del totale dei ricavi complessivi: unito a quelli di Atletico Madrid, Villareal, Valencia e Siviglia il dato sale al 73%, contro il 27% delle altre 14 squadre. Ancor più evidente la forbice per le entrate da diritti televisivi, in un campionato dove queste ultime costituiscono in media il 35%, contro il 26% da sponsorizzazioni e merchandising e solo il 13% per quelle da botteghino. Le “merengues” e gli “azulgrana” posseggono rispettivamente il 26% e il 24% degli incassi delle trasmissioni delle partite in tv, pari a 114,8 milioni e 106,7 milioni: in pratica il 50% del mercato. Agli altri vanno soltanto le briciole: il Valencia incassa il 6% della torta, il Siviglia il 5% seguito con il 4% da Atletico Madrid, Espanol, Atletico Bilbao e Real Betis. Ma la situazione sembra destinata a peggiorare. «Questo è l’effetto – ha spiegato il professor Gay – della contrattazione soggettiva dei diritti televisivi: al contrario del sistema della Premier League inglese, ciascuna società contratta in proprio con le emittenti. L’imminente entrata in vigore dei nuovi contratti tv metterà alle strette molti club, che perderanno gran parte di questa importante componente delle loro entrate». Grazie alle laute entrate solo Real (350,9 milioni) e Barcellona (290,1) riescono a tenere il passo con le uscite: i castigliani hanno avuto costi per 322,8 milioni e una differenza attiva con i ricavi di 28,1 milioni, mentre i catalani 270,6 milioni con un attivo di 19,5 milioni. Gli stipendi dei calciatori sono al primo posto con il 57%, seguiti dagli altri costi (21%) e dagli ammortamenti dei diritti pluriennali (comunemente chiamati cartellini) alle prestazioni dei calciatori (16%). In particolare, il costo degli stipendi degli eroi del pallone sono il 21% del totale per il Real Madrid, seguito dal Barcellona (20%), dal Valencia (10%), dal Siviglia (6%) e dal Villareal (4%). «Tutto sommato, non credo che i grandi club risentiranno della crisi finanziaria – aggiunge Gay – poiché le grandi aziende li usano come veicolo per le loro campagne pubblicitarie».
Se questo è il desolante quadro d’insieme dei bilanci della Primera division, figuriamoci cosa potrebbe essere la Segunda division (l’equivalente della nostra serie B). E, soprattutto, si può pensare che nella stagione 2007/08 le cose possano essere peggiorate. Tirando le somme, la legge spagnola del 1990 che ha introdotto lo scopo di lucro nel calcio (sei anni prima di quella italiana), deve essere completamente rivista. «Credo che i club debbano trovare una nuova dimensione – conclude Gay – compresa a cavallo tra il calcio antico e romantico di un tempo e lo spettacolo di tipo nordamericano in cui tenta di trasformarsi. La trasformazione in società per azioni non ha portato benefici al sistema calcio spagnolo: anzi, quasi tutte si trovano in gravi difficoltà finanziarie. Forse sarebbe meglio se restasse intatto il modello spagnolo del “club deportivo”, in cui ogni socio ha un voto e può scegliere di formare la giunta direttiva per la gestione societaria». La situazione del calcio spagnolo è simile a quella del pallone nostrano e a quella dell’Inghilterra: è il fallimento dell’idea dello “show business” puro, che ha arricchito solo i grandi club e ridotto al lastrico gli altri. Occorre dunque cambiare il sistema e, soprattutto, tagliare i costi.
Marco Liguori
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Tabelle (cliccare per ingrandire)
Fonte: studio “Fùtbol & Finanzas: la economia de la Liga de las Estrellas”

Attivo totale, patrimonio netto, debiti complessivi e passivo totale

LEGENDA: activo total (attivo totale), patrimonio neto (patrimonio netto), deuda total (debito complessivi), pasivo total (totale stato passivo)

Ricavi complessivi

LEGENDA: competiciones (ricavi da stadio), socios/abonados (introiti da soci e abbonati), Retransm. tv (ricavi da diritti tv), Commercial y publicidad (ricavi marketing e pubblicità), otros ingresos (altri ricavi), ingresos explotacion (totale ricavi)


Tutti i costi

LEGENDA: consumos (spese da materiale di consumo), gastos personale (stipendi calciatori), am. jugadores (ammortamenti diritti alle prestazioni calciatori), otros gastos (altre spese), otras amortiz. (altri ammortamenti), provisiones (pagamenti vari), gastos explotacion (totale costi)

lunedì 9 febbraio 2009

Le perdite dell’Everton

La seconda squadra di Liverpool presenta nell’ultimo bilancio chiuso al 31 maggio 2008 un patrimonio netto negativo per 22 milioni di euro, a causa delle perdite a raffica degli anni precedenti portate a nuovo, e un modesto utile di 23400 euro. In programma la costruzione del nuovo stadio, che potrebbe aumentare l'indebitamento complessivo

«Nihil satis nisi optimun», ossia «niente è abbastanza se non il meglio», è il motto dell'Everton Football Club, squadra di calcio di Liverpool fondata, come evidenziato nel suo logo, nel 1878. Non possiamo dire che attualmente tale club rappresenti il meglior club della Premier League, ma ,senz'altro, è un club che lotta per le posizioni a ridosso delle quattro squadre più grandi. Il nome "Everton" fu scelto l'anno successivo alla fondazione, in un albergo vicino ad una pasticceria ed è per questo che i calciatori dell'Everton sono chiamati "Toffees", ossia dolcetti. La costituzione dell'Everton è, quindi, antecedendente a quella del Liverpool, che fu fondato successivamente nell'anno 1892. Il gruppo cui fa capo la squadra di calcio dell'Everton risulta composto da tre società: Everton Football Club Company Limited , capogruppo controllante ; Goodison Park Stadium Limited, controllata al 100%, che si occupa della gestione dello stadio; Everton Investments Limited, controllata al 100%, che si occupa dell'attività finanziaria. La controllante è una società del tipo Private Limited Company.
L'Everton gioca in uno stadio, il Goodison Park (nella foto), inaugurato nel 1892, ed ha in progetto di costruirne uno nuovo. La scelta del nuovo stadio è stata frutto di un lungo dibattito che ha coinvolto anche la tifoseria, ad un certo punto si era ventilata l'ipotesi, subito scartata, di condividere con il Liverpool la nuova struttura. Alla fine si è deciso di trasferirsi in un nuova struttura ("The Kirkby Project") con ubicazione Kirkby, fuori dalla città di Liverpool.
In tema di investimenti effettuati oltre al rafforzamento della squadra che ha permesso il raggiungimento del quinto posto in campionato e il relativo conseguimento del diritto di partecipare alla coppa Uefa, bisogna segnalare il “Finch Farm” nuovo centro di allenamento. Il bilancio consolidato dell'Everton espone un patrimonio netto negativo a causa di perdite relative ad esercizi precedenti riportate a nuovo. L’esercizio chiuso il 31 maggio 2008 segna il ritorno ad un modesto utile di 26mila sterlina (pari a 23400 euro, col cambio a 0,90 euro), dopo che sia nel 2006 che nel 2007 si erano registrate perdite rispettivamente per 10.794 migliaia di sterline (circa 12 milioni di euro) e 9427 migliaia di sterline (circa 10,5 milioni di euro). Il rendiconto della seconda squadra di Liverpool denota una società sottocapitalizzata e abbastanza indebitata, che ha il problema di costruire un nuovo stadio (con possibile ulteriore indebitamento), ma che ha anche un’interessante rosa calciatori: si pensi che nel bilancio non sono valorizzati, in quanto provenienti dal vivaio, giocatori come Tony Hibbert, Leon Osman, James Vaughan e Victor Anichebe.

Stato Patrimoniale
Il totale delle immobilizzazioni al 31 maggio 2008 ammontano a 49.321 migliaia di sterline (circa 54,8 milioni di euro), nel 2007 ammontavano a 36.753 migliaia di sterline (circa 40,8 milioni di euro). Le immobilizzazioni immateriali ammontano a 39.435 migliaia di sterline (circa 43,8 milioni di euro), nel 2007 erano pari a 26.486 migliaia di sterline. Per quanto riguarda le immobilizzazioni immateriali che comprendono la rosa calciatori, nel corso dell'esercizio sono stati effettuati acquisti per circa 28 milioni di sterline (circa 31 milioni di euro) e cessioni per circa 19 milioni di sterline (circa 21 milioni di euro). Il fiore all'occhiello degli acquisti effettuati è rappresentato dall'acquisto del ventenne belga Marouane Fellaini per 15 milioni di sterline. Le immobilizzazioni materiali risultano pari a 9.886 migliaia di sterline (circa 11 milioni di euro), nel 2007 erano pari a 10.267 migliaia di sterline. Il 31 maggio 1999 parte di tali immobilizzazioni sono state fatte oggetto di rivalutazione per circa 13 milioni di sterline (circa 14,4
milioni di euro). Le attività correnti evidenziano: crediti per 12.327 migliaia di sterline (circa 13,6 milioni di euro) e attività finanziarie pari 2.767 migliaia di sterline (circa 3 milioni di euro). Le attività finanziarie correnti consistono in titoli a breve termine per l'importo di 2.767.000 di sterline, nel 2007 l'importo era uguale.
I debiti con durata inferiore all'esercizio ammontano a 50.931 migliaia di sterline (circa 56,6 milioni di euro), nel 2007 erano pari a 32.483 migliaia di sterline (circa 36 milioni di euro), risultano in aumento del 56,79%. Bisogna precisare che in tale voce sono inclusi i ratei e risconti passivi per l'importo di 16.969 migliaia di sterline, nel 2007 erano 14.354 migliaia di sterline, trattasi per lo più di ricavi anticipati.
I debiti con durata superiore all'esercizio ammontano a 32.849 migliaia di sterline (circa 36,5 milioni di euro), nel 2007 erano pari a 22.758 migliaia di sterline. Anche in tale voce sono inclusi ratei e risconti passivi per l'importo di 2.210 migliaia di sterline (nel 2007 erano 1.833 migliaia di sterline). Gli accantonamenti a fondi rischi risultano pari a 396 mila sterline (circa 440 mila euro), nel 2007 erano pari a 484 mila sterline.
Il patrimonio netto è negativo per 19.761 migliaia di sterline (circa 22 milioni di euro), nel 2007 era negativo per 19.787 migliaia di sterline. Il patrimonio netto negativo è causato, come già scritto, dalla presenza di perdite portate a nuovo relative agli esercizi precedenti che ammontano a 47.947 migliaia di sterline (circa 53,2 milioni di euro).

Conto economico
Il fatturato per l'anno 2008 ammonta a 75,7 milioni di sterline (circa 84 milioni di euro, considerando un cambio a 0,90 euro), nel 2007 era di 51,4 milioni di sterline (circa 57 milioni di euro), pertanto si è verificato un incremento del 47,14%, dovuto essenzialmente all'aumento dei diritti radiotelivisi; infatti, la composizione del fatturato è determinata dalle seguenti voci:
- Ricavi da biglietteria per 20.460 migliaia di sterline (circa 22,7 milioni di euro), con un aumento del 19,72% rispetto al 2007;
- Ricavi da diritti radiotelevisivi per 46.637 migliaia di sterline (circa 51,8 milioni di euro), con un aumento del 69,82% rispetto al 2007;
- Sponsorizzazioni, pubblicità e merchandising per 5.465 migliaia di sterline (circa 6 milioni di euro), con un aumento del 18,80% rispetto al 2007;
- Catering per 880 migliaia di sterline (circa 1 milione di euro), con un decremento del 18,67% rispetto al 2007;
- Altre attività commerciali per 2.208 migliaia di sterline (circa 2,4 milioni di euro), con un aumento dell'87,44% rispetto al 2007.
La maggiore incidenza percentuale sul totale del fatturato è detenuta dai diritti radiotelevisivi per il 61,65%, nel 2007 tale incidenza percentuale era inferiore e precisamente pari al 53,42%. L'incremento dei diritti radiotelevisivi è dovuto al nuovo contratto triennale con inizio dalla stagione 2007/08, al quinto posto conseguito in classifica e all'aumento del numero di partite trasmesse. Le spese operative ammontano a 81.2 milioni di sterline (circa 90,2 milioni di euro) di cui 12,4 per ammortamenti dei cartellini deicalciatori. Nel 2007 le spese operative ammontavano a 62,4 milioni di sterline.
L'ammontare complessivo dei costi del personale è pari a 44,5 milioni di sterline, nel 2007 l'importo era pari a 38,4 milioni di sterline.L'incidenza dei costi del personale sul fatturato è pari al 59%, in netto calo rispetto all'esercizio precedente (75%), a causa dell'aumento di fatturato.
In attesa del completamento del progetto del nuovo stadio sono stati allocati tra i costi operativi i costi straordinari sostenuti per il progetto in questione, pari a circa 1,5 milioni di sterline (1,67 milioni di euro). Tra le note esplicative si legge che tale politica di imputazione a conto economico delle spese relative al nuovo stadio continuerà fino a quando il Gruppo otterrà le necessarie autorizzazioni con la relativa copertura finanziaria. Una volta ottenuto quanto sopra, i costi saranno capitalizzati imputandoli al nuovo stadio. L'eccedenza di plusvalenze per cessioni calciatori risulta positiva per 9,3 milioni di sterline (10,33 milioni di euro), nel 2007 l'importo è stato di 4 milioni di sterline. Le plusvalenze più importanti riguardano la cessione di James McFadden al Birmingham City, quella di James Beattie e Gary Naysmith allo Sheffield United.
L'eccedenza delle plusvalenze da cessioni di altri beni ammortizzabili ammonta a circa 11 mila sterline. Il risultato prima degli oneri finanziari e delle imposte ammonta a 3.720 migliaia di sterline (4,13 milioni di euro), nel 2007 era pari a 6.632 migliaia di sterline (7,4 milioni di euro). I proventi finanziari risultano pari a 183 mila sterline, mentre gli oneri finanziari risultano pari a 3.877 migliaia di sterline(4,3 milioni di euro), nel 2007 erano pari a 2.939 migliaia di sterline (3,26 milioni di euro).
Il risultato prima delle imposte risulta positivo per 26 mila sterline (circa 29 mila euro), nel 2007 era negativo per 9.426 migliaia di sterline. Il risultato di esercizio espone un utile di 26 mila sterline a fronte di una perdita di 9.427 migliaia di sterline del 2007.
Luca Marotta

jstargio@gmail.com
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venerdì 6 febbraio 2009

L’oro del Napoli





















La società di De Laurentiis nel 2007/08 ha incassato 88,4 milioni che hanno ampiamente coperto i costi di gestione, chiudendo con un utile di 11,9 milioni. “Il pallone in confusione” analizza tutte le cifre dello strepitoso bilancio azzurro

Valore della produzione a 88,4 milioni di euro con un incremento del 114% rispetto al 2006/07, utile di esercizio a 11,9 milioni che sovrasta il precedente di 1,4 milioni. Sono le cifre dell’oro del Napoli contenute nel bilancio 2007/08, depositato in Camera di Commercio ed esaminato da “il pallone in confusione”, che ha visto la società azzurra ritornare in serie A dopo sei anni e, alla sua conclusione, ritornare nelle coppe europee con la qualificazione all’Intertoto. Esse costituiscono l’indice di una gestione corretta da parte del presidente e proprietario Aurelio De Laurentiis, che assieme agli altri due componenti del consiglio di amministrazione (sua moglie Jacqueline Marie Baudit e sua figlia Valentina) non ha percepito alcun compenso per la propria attività. I soldi incassati nella precedente stagione fanno capire che il Napoli ha mezzi per poter competere efficacemente con i grandi club. E che soprattutto non c’è la necessità di vendere i gioielli di famiglia come Hamsik (costato 5,5 milioni) e Lavezzi (5,83) su cui sono state ipotizzate offerte da parte di altre squadre comprese tra i 20 e i 25 milioni.
Gli 88,4 milioni hanno coperto ampiamente i 71,2 milioni di costi (+87% sul 2006/07), con una differenza attiva per 17,2 milioni. La salute dei conti è testimoniata anche dal fatto che i ricavi coprono anche i 71,5 milioni di euro di debiti: grazie agli incassi è scomparso quello bancario contratto con Unicredit nel 2004/05. Restando nello stato debitorio, esso è costituito in gran parte (39,9 milioni) da cifre ancora dovute alle società di calcio per il pagamento rateale dei calciatori acquistati e scelti con competenza dal direttore generale Pierpaolo Marino. Al riguardo c’è da sottolineare una parte importante della nota integrativa: «relativamente agli impegni derivanti dall’acquisto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori si evidenzia che essi sono garantiti dalla società capogruppo». Ciò vuol dire che la Filmauro si è impegnata con le proprie tasche per il calciomercato del Napoli.
Ma qual è il segreto di questi più che soddisfacenti risultati? Lo spiega il consiglio di amministrazione nella relazione sulla gestione. Essa è stata incentrata «su una attenta pianificazione degli investimenti realizzati sul mercato dei diritti pluriennali e su una assennata gestione del monte ingaggi nonché su un adeguato sviluppo del settore giovanile». Riguardo ai compensi dei calciatori, essi sono aumentati del 58% rispetto alla stagione trascorsa in serie B, per un totale di 20,6 milioni: una cifra modesta (fatte ovviamente le dovute proporzioni tecnico-calcistiche e finanziarie) se paragonata ad esempio a quella della strapotente Inter pari a 130 milioni. La relazione del cda sottolinea che il costo del personale, unito alla mutualità verso le squadre ospiti (9,2 milioni, +205%) e agli ammortamenti sui diritti (comunemente ancora chiamati cartellini) alle prestazioni dei giocatori (25,6 milioni, +252%) «rappresentano da sole oltre l’86% del totale dei costi della produzione». Ciò è l’effetto del salto di categoria, che molto spesso supera ampiamente l’incremento delle entrate: il Napoli lo ha evitato con grande scioltezza. A proposito degli ammortamenti, nella nota integrativa si legge un altro elemento della saggia gestione degli amministratori: la società ha deciso di cambiare il sistema, formulando «piani di ammortamento a quote decrescenti». Ciò, si legge ancora nel documento di bilancio, «risponde all’esigenza di contenere la possibilità di rilevare in bilancio ingenti minusvalenze in conseguenza della risoluzione anticipata unilaterale dei contratti da parte dei calciatori successivamente al termine del “periodo protetto”».
L’analisi dei ricavi mostra il grande apporto dei tifosi. L’incremento delle vendite di biglietti e abbonamenti è del 68% per un incasso di 14,9 milioni: 7,2 milioni quello dello stadio San Paolo (4,9 milioni nel 2006/07), 6,3 milioni da abbonati (3,4) e 1,1 milioni in trasferta (precedente 513mila euro). Il tesoro azzurro mostra l’esplosione dei proventi da diritti tv (+362,5%), pari a 37 milioni: a ciò vanno aggiunti quelli da squadre ospitanti pari a 6,2 milioni, ben superiore ai 505mila euro dell’anno prima. Si registra anche il “botto” di quelli da sponsorizzazioni (+59%), ammontati a 18,6 milioni, frutto della politica di coinvolgimento di grandi aziende e delle imprese, in buona parte con sede nel territorio della Campania. Tra questi ultimi si segnalano 7,6 milioni dallo sponsor ufficiale Lete, 4, milioni dallo sponsor tecnico Diadora, 3,4 milioni dagli istituzionali e 2,2 dai partner commerciali. Il club azzurro ha incassato solo 440mila euro da plusvalenze calciatori, con le cessioni di Trotta ed Esposito. Ha incassto di più (705mila euro) dai prestiti di Amodio e Pià al Treviso, Bucchi al Siena e Lacrimini all’Ancona.
Infine, uno sguardo al futuro per la costruzione del Napoli di livello internazionale. I tre membri del cda sottolineano che la partecipazione all’Intertoto e al primo turno preliminare di Coppa Uefa, terminato con l’eliminazione ad opera del Benfica, «ha prodotto positivi effetti in termini economici». Per la stagione in corso «si prevede di consolidare il positivo risultato conseguito» attraverso lo «sviluppo delle attività esistenti ma anche ad investire ulteriormente su settori capaci di generare proventi ad oggi non ancora adeguatamente sviluppati o implementati, quali ad esempio il merchandising, l’home video e l’e-commerce». Il Napoli ha ottenuto soltanto 641mila euro per «proventi da licensing, contro poco più di un milione dell’anno precedente. Sarà un settore da sfruttare soprattutto attraverso l’attività di e-commerce che da pochi mesi è attiva sul sito http://www.sscnapoli.it/.
Marco Liguori
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Nella foto, tratta da Calcio on line, Pierpaolo Marino (a sinistra) e Aurelio De Laurentiis

martedì 13 gennaio 2009

Siena: nel 2007/08 debiti fiscali per 5,12 milioni

Il collegio sindacale della società toscana ha sollecitato per il secondo anno consecutivo gli «amministratori a regolarizzare con sollecitudine i debiti tributari che non sono stati regolati alle scadenze di legge». In particolare, i sindaci evidenziano «omessi versamenti Iva per un importo pari ad € 4.233.978»

«Alla luce di quanto sopra il Collegio, come già verbalizzato nel corso delle verifiche periodiche precedenti, rinnova l’invito agli amministratori a regolarizzare con sollecitudine i debiti tributari che non sono stati regolati alle scadenze di legge, evidenziando che il mancato rispetto delle scadenze comporta sanzioni ed interessi a carico della Società e pertanto crea effetti negativi sul Conto economico». L’esortazione è espressa dal collegio sindacale dell’Associazione calcio Siena nella sua relazione, redatta a Roma l'11 ottobre 2008, al bilancio chiuso al 30 giugno 2008 e depositato in Camera di Commercio, chiuso con un passivo di 4,55 milioni di euro in calo dal rosso di 6,32 milioni della stagione precedente. La stessa identica frase era stata inserita nella relazione che accompagna il bilancio 2006/2007. Ma quali sono le somme dovute al fisco? «Il Collegio segnala che in Bilancio, tra i Debiti Tributari – prosegue la relazione dei sindaci – sono iscritti anche Debiti per omessi versamenti Iva per un importo pari ad € 4.233.978 come descritto in Nota Integrativa, relativi ai periodi di riferimento esercizi 2007 e 2008, oltre a sanzioni ed interessi pari ad € 299.190». Nello stato patrimoniale della società posseduta e presieduta da Giovanni Lombardi Stronati si legge che i debiti tributari ammontano complessivamente a 5,12 milioni, tutti esigibili entro 12 mesi, in lieve calo rispetto ai 5,51 milioni dell’esercizio precedente. Stando alla nota integrativa, in essi sono anche compresi «debiti per imposta Irap, pari a euro 482.215» e «debiti per ritenute d’acconto operate per euro 108.204». Anche la società di revisione Bompani Audit sottolinea le problematiche fiscali nella sua relazione del 10 ottobre 2008 e aggiunge anche un appunto per il consiglio di amministrazione. «Malgrado i versamenti in conto capitale e copertura perdite effettuati dai soci – si legge nel documento dei revisori – dopo la chiusura dell’esercizio, la società deve ancora provvedere e regolarizzare i debiti tributari relativi al versamento Iva relativo all’esercizio 2008, per cui è necessario un consistente apporto di mezzi finanziari per far fronte agli impegni assunti».
Il richiamo della Bompani è rilanciato dal collegio sindacale. I tre membri, riferendosi ai debiti con il fisco e alla politica di investimento nei diritti alle prestazioni dei calciatori, il cui ammontare si è elevato dagli 8,2 milioni del 2006/07 ai 22,4 milioni del 2007/08, sottolineano «che, in funzione di quanto sopra, la Società ha necessità di una consistente ricapitalizzazione per far fronte agli impegni assunti. A tal proposito si segnala che in data 07.08.2008 il Socio ha effettuato un primo versamento nel c/c della Società di € 1.500.000 a titolo di finanziamento in c/futuro aumento di Capitale Sociale».
Passando allo stato debitorio complessivo, si nota che esso è raddoppiato dall’anno precedente (da 20,66 a 41,33 milioni) e ha sovrastato i 21,73 milioni di crediti. In esso si notano le somme dovute agli enti-settore specifico (essenzialmente società di calcio per trasferimenti biennali) pari a 17,9 milioni. Al 30 giugno scorso la voce debiti “verso altri”, passati da 3,33 a 4,76 milioni, è composta quasi integralmente dalle retribuzioni ai tesserati (4,63 milioni).
Nella relazione sulla gestione il Siena evidenzia che «la gestione complessiva della stagione sportiva 2007 –2008 ha evidenziato una perdita d’esercizio di 4.549.107, che avrebbe potuto essere di gran lunga superiore se non ci fosse stato l’impatto positivo dei proventi da compartecipazione (3,1 milioni di euro) e delle plusvalenze da cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori (6,71 milioni di euro)». I proventi delle plusvalenze sono stati inseriti nei ricavi del conto economico: la società toscana spiega ciò con il fatto che «le plusvalenze stesse, secondo i principi contabili Figc-Covisoc, siano iscritte nel valore della produzione, divenendo parte della gestione caratteristica». In questo modo, la differenza con i costi è risultata negativa per 7,22 milioni. Tuttavia, per il Codice civile la vendita dei diritti alle prestazioni dei calciatori (comunemente ancora chiamate “cartellini”) costituisce una componente straordinaria e non va quindi inserita tra i ricavi. “Il pallone in confusione” ha ricalcolato il valore della produzione e la differenza con i costi eliminando i 6,71 milioni in plusvalenze e 530mila euro di minusvalenze: i ricavi ammontano a circa 32,9 milioni, mentre il divario con i costi sale a 13,4 milioni.
Tra i ricavi, c’è stata una diminuzione dei ricavi da biglietteria (-4,64%) ammontati a 1,88 milioni, a causa della discesa degli abbonamenti (-14,64%) pari a 1,12 milioni. Il Siena ha subito l’azzeramento delle entrate derivante dalla “percentuale incassi gare da squadre ospitanti” poiché lo stadio “Artemio Franchi” non raggiunge la capienza minima di 20mila posti prevista dal regolamento della Lega Calcio. Analogamente, la società non storna a favore delle squadre ospiti una parte dei propri incassi interni. In salita i proventi da cessione diritti tv (+18%) pari a 11,87 milioni, così come anche quelli da sponsorizzazioni (+10,7%) che hanno superato gli 8 milioni. Oltre 7,1 milioni di questa cifra è stata versata dallo sponsor ufficiale Monte dei Paschi. La banca senese rappresenta un vero e proprio “nume tutelare” per la squadra cittadina: oltre alle cifre della sponsorizzazione, il Siena ha ricevuto 1,11 milioni per anticipi da Mps Leasing & Factoring «relativamente alla cessione di un credito vantato verso Sky» si legge nella nota integrativa. Inoltre nella voce “sistema improprio degli impegni” per 2,87 milioni sono incluse le fidejussioni rilasciate da Mps in favore della Lega Calcio per la regolazione della campagna trasferimenti.
Riguardo ai costi per il personale, pari a 25,32 milioni, nella relazione sulla gestione è indicato «che da soli rappresentano il 64% circa del valore della produzione netta. Se al costo del personale si sommano anche i costi relativi agli ammortamenti del settore tecnico (5,778 milioni di euro) il costo del settore tecnico assorbe il 79% circa del valore della produzione netta». Allenatori e calciatori hanno percepito in stipendi 22,94 milioni (+18,18% sul 2006/07). Infine, da notare che i membri del consiglio di amministrazione del Siena non hanno percepito compensi.
Marco Liguori
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martedì 16 dicembre 2008

Bilancio Udinese: dov’è la novità?

Nel documento contabile 2007/08 della società friulana emergono 33,7 milioni di plusvalenze calciatori che hanno consentito di ottenere un utile di 7,9 milioni: è una componente straordinaria comune a tutte le società italiane, che non dispongono degli altri tipi di entrate delle squadre inglesi. Essa ha compensato la gestione costi/ricavi in perdita per 17,7 milioni. La società friulana ha però «all’orizzonte un progetto “nuovo stadio”»

Se l’Udinese ha conseguito un utile di 7,9 milioni di euro nell’esercizio 2007/08 lo deve principalmente ai 33,7 milioni di plusvalenze calciatori: in quello precedente aveva chiuso in rosso per 6,3 milioni. Spulciando il bilancio depositato in Camera di Commercio della società friulana si nota infatti che la gestione ordinaria, ossia il conto costi/ricavi, si è conclusa con una perdita di 17,7 milioni. In essa si nota che nonostante l’aumento del valore della produzione (pari a 44,9 milioni) del 41%, i costi (ammontati a 62,6 milioni) sono lievitati del 22%. I proventi da cessione dei diritti (comunemente chiamati ancora “cartellini”) alle prestazioni dei giocatori, ossia la differenza positiva tra il valore netto di libro e il prezzo di vendita, hanno ovviato al rosso della gestione caratteristica. Essi sono stati correttamente inseriti nella voce “proventi e oneri straordinari”, secondo quanto stabilito dai criteri del Codice Civile: i diritti alle prestazioni dei calciatori sono beni della società e il ricavato per la loro alienazione rientra nelle voci straordinarie. Ma quel che è più importante è il calcolo totale di esse al netto dei 10,2 milioni di minusvalenze da alienazione: l’Udinese spiega nella relazione sulla gestione che esso «in questo esercizio»è «pari a euro 23,622 milioni contro i 10,632 milioni dello scorso esercizio». E chi sono i nomi dei calciatori e delle società a cui sono stati ceduti? Non è dato saperlo: nel documento contabile depositato in Camera di Commercio manca un prospetto di cessioni e acquisti. Vi è solo quello riepilogativo delle cifre delle immobilizzazioni immateriali con quelle dei «diritti pluriennali calciatori». L’agenzia Ansa, presente alla presentazione del bilancio del 27 novembre scorso, riporta che le plusvalenze riguardano soprattutto la «vendita di Iaquinta alla Juventus e di Muntari al Portsmouth».
Insomma, nulla di nuovo sotto il sole del mondo calcistico italiano che, al contrario di quello inglese e francese (come visto per Arsenal, Tottenham e Lione), ha ben poche fonti di ricavo per fronteggiare i costi elevati. Anche l’Udinese, come del resto tante altre società (si pensi al Bologna 2007/08, di recente esaminato, o alla Juventus degli anni della retrocessione in serie B), si è affida a una componente straordinaria del proprio bilancio per rafforzare i propri conti. C’è però una novità “all’inglese” per la società controllata dalla lussemburghese Gesapar: c’è «all’orizzonte un progetto “nuovo stadio” – si legge nella relazione sulla gestione - che crediamo possa essere sviluppato e concretizzato nel breve medio termine».
Oltre alle plusvalenze, c’è anche un’altra componente immancabile (questa volta però ordinaria) nei bilanci delle squadre, ossia i diritti tv: stando alla relazione sulla gestione, essi pesano per il 54% sui ricavi dell’Udinese e hanno raggiunto i 24,3 milioni (+41% sul 2006/07). A questa cifra va aggiunta la percentuale su diritti televisivi da squadre ospitanti pari a 6,3 milioni (+41%). L’Udinese sottolinea anche la «ripresa degli introiti da gare (+56% circa rispetto alla S.S. 06/07» che hanno superato (includendo campionato, Coppa Italia e altre gare) gli 1,6 milioni: nella relazione sulla gestione però si specifica che il forte incremento è dovuto al fatto che nella stagione precedente gli incassi «erano stati compressi e fortemente penalizzati dai drastici provvedimenti in materia di sicurezza previsti dal “decreto Pisanu” che avevano visto» l’Udinese «dover affrontare nella stagione 06/07 dieci partite a porte chiuse». Se sono in netto aumento del 27% le entrate da sponsorizzazioni, pari a 24,3 milioni, non sono evidenziate quelle da merchandising: probabilmente è un settore ancora da costruire. All'estero è invece una voce importante: ad esempio, il 24,7% dei ricavi operativi del Lione (38,5 milioni nel 2007/08) è costituito dallo sfruttamento commerciale del marchio tramite la vendita di magliette e gadgets vari, la produzione e la distribuzione di immagini, le licenze di esercizio, i viaggi, signing fees e altro.
Passando ai costi, il 67% di essi è composto da ammortamenti e svalutazioni, pari a 18,6 milioni (+7%), e da quelli per il personale, ammontati a 23,3 milioni (+15,43%). Il monte stipendi per i 46 tesserati (diminuiti di 4 unità rispetto all’anno precedente) ha raggiunto i 20,6 milioni con un aumento del 18%. Inoltre, la politica dell’individuazione di giovani talenti ha un prezzo elevato: nella nota integrativa si sottolinea l’incremento del 104% dei costi specifici tecnici (8,5 milioni) ossia quelli per le attività di scouting e osservazione dei calciatori. Riguardo agli stipendi dei cinque membri del consiglio di amministrazione, essi hanno ricevuto un ammontare complessivo di 147mila euro.
Riguardo allo stato patrimoniale, esso presenta uno squilibrio debiti-crediti per 23,4 milioni. Ciò è abbondantemente coperto dal patrimonio netto, ossia i mezzi propri, per 41,3 milioni. Lo stato debitorio complessivo è di 74,9 milioni, in calo del 12,75%. Al 30 giugno scorso i debiti col fisco, «tutti esigibili entro l’esercizio successivo» spiega l’Udinese nella nota integrativa, erano pari a 3,5 milioni in aumento dell’85%: gran parte di essi sono «ritenute Irpef su redditi lavoro dipendente» per 1,3 milioni e «debiti per Iva» pari a 1,6 milioni. Le somme dovute alle banche hanno invece toccato i 16 milioni (+1,2%). Infine, nel documento contabile le “zebrette” friulane fanno sapere che «si rimane ancora in attesa degli esiti derivanti dalla verifica fiscale (programma annuale 2007) iniziata l’8 gennaio 2007 dall’Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale del Friuli Venezia Giulia».L’accertamento era «relativo al periodo d’imposta 1/07/2003-30/06/2004 ai fini delle imposte dirette – si legge nella nota integrativa – e anno 2004 ai fini degli obblighi del sostituto d’imposta e delle imposte indirette». L’operazione di verifica è stata interrotta il 14 febbraio 2007 « a seguito di perquisizione e sequestro di documenti vari della Guardia di Finanza, Nucleo di Polizia Tributaria di Udine nell’ambito del procedimento penale n.9674/04, sequestro ed indagini ad oggi ancora in corso». Il collegio sindacale informa nella sua relazione che la visita delle Fiamme Gialle è stata svolta su delega della Procura della Repubblica di Udine «in merito ad alcune operazioni di compravendita di giocatori».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

lunedì 8 dicembre 2008

Un errore di traduzione poco Real

L’Ansa ha lanciato lo scorso 6 dicembre la clamorosa notizia che le "merengues" madrilene devono «chiudere il bilancio con cessioni per 400 milioni» pari alla cessione dell’intero parco calciatori. La notizia nasce dall'interpretazione sbagliata in italiano della parola spagnola "ingresos": si tratta invece di entrate previste per il 2008/09

Il 6 dicembre 2008 l'Ansa sul proprio sito ha dato una notizia riguardante i conti di una grande di Spagna: il Real Madrid. Ecco la notizia, così come riportata dal sito dell'Ansa:
«Real Madrid, debiti per 200 milioni. Domani difficile assemblea soci, club prevede cessioni per 400mln (ANSA) - MADRID, 6 DIC - Il Real prevede di chiudere il bilancio con cessioni per 400 milioni, un utile lordo di 53, un debito pari a 200.Ma i soci non ci stanno. Cosi', nell'assemblea in agenda domani con i soci del club il presidente Ramon Calderon potrebbe trovarsi nei guai a causa dei conti. Per la dirigenza si tratta di una situazione facilmente ripianabile, ma i soci ritengono le cifre truccate». La notizia e stata ripresa dal sito internet di Tuttosport e da quello del Corriere dello Sport
L'analisi di quanto sopra riportato, ci porta ad effettuare alcune considerazioni, anche per capire come sono effettivamente i conti di un grande club, che si autodefinisce «il più grande club del mondo». Se fosse vera, con il significato esatto dei termini riportati, la notizia sarebbe clamorosa: il Real dovrebbe effettuare cessioni per 400 milioni. Un valore pari a quello di tutta la rosa calciatori, se non forse per un valore ancora più elevato. Considerata l’importanza del lancio Ansa, occorre quindi trovare riscontro a tale notizia sui siti dei principali quotidiani spagnoli. Per quanto riguarda l'importo di 400 milioni di euro il sito web di El Pais riporta così la notizia:
«La votación de las cuentas, a mano alzada pese a las peticiones para hacerla en urna, se produjo después de que el vicepresidente José Ignacio Rivero defendiera unos ingresos de 366 millones de euros, un beneficio de 51 millones antes de impuestos, como cierre del ejercicio anterior y un presupuesto para 2008-2009 que prevé 400 millones de euros de ingresos y un beneficio de 54,8 millones». Anche il sito web de La Vanguardia riporta allo stesso modo la notizia dell'approvazione dei conti nello stesso modo.
L'analisi della notizia fornisce quattro principali informazioni. Innanzitutto i conti sono stati approvati per alzata di mano, ossia per voto palese, nonostante ci fosse una richiesta del voto segreto. Secondo: i ricavi per l'esercizio 2007/2008 sono ammontati a 366 milioni di euro. Inoltre, il risultato prima delle imposte è positivo per 51 milioni di euro. L’ultima informazione afferma che il bilancio preventivo per l'esercizio 2008/2009 prevede 400 milioni di entrate e un utile di 54,8 milioni di euro. I siti spagnoli nel riportare la notizia riguardante l'approvazione dei conti del Real Madrid relativi all'esercizio 2007/2008 e del bilancio preventivo per l'anno 2008/2009 ("presupuesto para 2008-2009") usano il termine "ingresos" in riferimento ai 400 milioni. Si tratta dunque di "entrate" previste per il 2008/2009 e non di "cessioni", per un valore di 400 milioni. Tradurre il termine "ingresos" con "cessioni" può da un lato generare dei voli di fantasia nei nostri tifosi e dall'altro rappresentare in modo errato una situazione liquidatoria, che è completamente destituita di fondamento.
Il sito ufficiale del Real Madrid nella versione inglese riporta la notizia dell'approvazione dei conti compiuta ieri dall’assemblea dei soci: il risultato lordo è di 50 milioni con un budget di 400 milioni per la stagione 2008-2009.Nella versione spagnola viene riportato che il presidente Calderon ha sottolineato la forza economica delle "merengues", rimarcando che non è facile trovare una simile situazione economica favorevole nel mondo degli affari, anche tra i club meno colpiti dalla crisi. Calderon afferma che nessuno può criticare la solvibilità finanziaria del Real Madrid e la cosa importante è la capacità di generare entrate. Il Vice Presidente José Ignacio Rivero ha annunciato un bilancio preventivo con più di 400 milioni di euro per la stagione 2008-09, che ha descritto come «ambizioso ma realistico e prudente», in cui si tiene conto della situazione di crisi economica generale.
Riguardo alle cronache dell'assemblea, così come riportate dal quotidiano El Mundo, parlano di un'assemblea molto tesa, in cui alcuni soci hanno chiesto le dimissioni di Calderon, e sono volate anche parole pesanti. Invece, sul sito del giornale As da un lato si pone in rilievo la dichiarazione di Calderon che il Real Madrid presenta una situazione contabile impeccabile: «El Madrid presenta una situación pulcra», dall'altro lato, in un articolo, si espone il pensiero di Martinez Bravo, il rappresentante del gruppo di opposizione, il quale ritiene che senza trucchi contabili ci sarebbe stata una perdita di 50 milioni di euro. Il virgolettato di Martinez Bravo è il seguente: «Las cuentas que ha presentado son verdad, pero no toda la verdad, ha sido un maquillaje contable en los ingresos extraordinarios». As sintetizza il pensiero di Martinez Bravo nel segunete modo: «El representante de este grupo opositor considera que sin ese maquillaje habría unas pérdidas de 50 millones de euros y tampoco se cree que el presupuesto presentado por el vicepresidente económico, Ignacio Rivero, se corresponda con los tiempos de crisis financiera actuales». La traduzione italiana è la seguente: il rappresentante del gruppo di opposizione ritiene che senza trucco contabile, riguardante i proventi straordinari ("ingresos extraordinarios"), si sarebbe prodotta una perdita di 50 milioni di euro. Inoltre As riporta che lo stesso Martinez Bravo non crede che il bilancio preventivo esposto da Ignacio Rivero, abbia tenuto in debito conto i tempi di crisi finanziaria attuale.
Luca Marotta
jstargio@gmail.com
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Nella foto, tratta da http://netlife.com.vn/ Ramon Calderon, presidente del Real Madrid

venerdì 5 dicembre 2008

Macalli: molte altre società di calcio falliranno

"Credo che alla fine dell'anno piangeremo molti club perché non riusciranno ad ottenere l'iscrizione per il prossimo campionato". Lo ha detto il presidente della Lega Pro Mario Macalli, intervistato da Sky Sport 24 in uno speciale dedicato alla crisi del nostro calcio. "Lo scorso anno avevo detto che sarebbero fallite 10 squadre e ho indovinato il numero. Quest'anno la vedo molto male. In una situazione di crisi generale in cui mancano i soldi per portare avanti le aziende, non credo che gli imprenditori investino ancora tanto nel calcio. Il nostro è un mondo che ha un indebitamento notevole, è in difficoltà, i costi superano i ricavi. L'unica cosa che mi dispiace è che questo è un mondo che non vuol prendere atto di questo e nessuno vuole sedersi su un tavolo per discuterne. Il calcio è una azienda che sta fallendo. Nessuno vuole fare l'amministratore unico dei club professionistici italiani - spiega Macalli -; il lavoro federale è quello di dare indirizzi. C'è un grande calcio che deve andare per conto suo, ma gli altri devono fare da sé. Non capisco perché un club di B deve avere risorse dalla serie A che le produce. Sotto la B c'è Lega Pro con 90 squadre, si dice che sono troppe, ma io dico che sotto di noi ci stanno 162 squadre di un mondo che viene chiamato dilettantistico ma che in realtà non lo è". Per Mario Macalli una delle ricette sarebbe la ristrutturazione dei campionati di calcio e di questo si parlerà anche nel prossimo consiglio federale il 18 dicembre. "Io penso che ci debba essere una Lega che governi il grande calcio, quello di serie A che fa spettacolo - spiega - poi sotto vedo due gironi a 18 squadre di serie B e ancora sotto 3 gironi da 18 in Lega Pro". Tante le squadre in difficoltà in questo inizio stagione che rischiano di non poter portare a termine i rispettivi campionati. "Il Messina? Mi chiedo come ha fatto a giocare campionati di A e B con debiti di 45 milioni di euro. Chi doveva controllare cosa ha fatto? Il Pescara ha 11 milioni di indebitamento, ma qualche mese fa a queste società è stato consentito iscriversi, li hanno fatti in pochi mesi questi debiti? Sono cose che mi impressionano. Le posizioni di club come Venezia e Legnano invece sono difficili ma possono trovare soluzioni". Uno dei motivi della crisi secondo Macalli deriva dai costi troppo elevati. "Noi paghiamo troppo. Abbiamo un costo di lavoro elevato e non abbiamo ricavi. Gli stipendi sono molto alti, anche se l'Aic sostiene il contrario. Le società spendono troppo e la cosa più grave, senza critiche agli imprenditori che con i loro soldi fanno cio' che vogliono, è che paghiamo troppo per dei giocatori che non producono nulla. Non abbiamo giovani ed è difficile anche mettere insieme 30 giocatori per le nostre selezioni".
Fonte: Agi
Leggi anche Galliani:«Nessun crac in serie A, rischi contrazione pesante"

giovedì 4 dicembre 2008

Liverpool, l’importante è esagerare

I media italiani hanno evidenziato in modo allarmistico i 425 milioni di debiti dei “reds” dimenticando che la somma non riguarda la squadra, ma soltanto la Holding Kop Football Limited cui appartiene, e che la cifra è servita in gran parte per la sua acquisizione. Quindi, il parco giocatori del club inglese non è in svendita

Il 12 novembre 2008 l'agenzia Ansa ha lanciato la seguente notizia riguardante i debiti del Liverpool: «La crisi finanziaria rischia di travolgere il Liverpool che potrebbe essere costretto a svendere i suoi campioni per appianare i debiti. Si tratta di oltre 425 milioni di euro. Secondo il banchiere Keith Harris, che ha orchestrato l'acquisto dei Reds da parte degli americani George Gillett e Tom Hicks, l'unica via di salvezza è quella di ottenere sei mesi di proroga dalle due banche creditrici, Royal Bank of Scotland e Wachovia, anch'esse però in gravi difficoltà per via del credit crunch».
Il lancio d’agenzia veniva ripreso dal Corriere dello Sport-Stadio sul suo sito web e sorprendentemente è stata messa in prima pagina nell'edizione del 13 novembre 2008, con la seguente titolazione: «Liverpool senza soldi – Via Gerrard e Torres – Il club ha debiti per 425 milioni: metterà sul mercato le stelle, anche Xabi e Mascherano».
La notizia, così com’ è stata rappresentata, era destinata ad accendere le fantasie dei tifosi, che sognano nella propria squadra i vari Mascherano, Fernando Torres, Steven Gerrard, Xabi Alonso ecc., in quanto avrebbe potuto dar luogo alla seguente interpretazione: il Liverpool è senza soldi, ha un indebitamento netto di 425 milioni di euro e le banche devono decidere sul rientro immediato. La conseguenza è che il Liverpool deve "svendere" i suoi campioni. Da notare bene che non si usa la parola "vendere" ma "svendere", quasi come se il Liverpool fosse in fase di liquidazione.
Per riportare in maniera meno allarmistica la notizia sull'indebitamento del Liverpool bastava riportare fedelmente quanto scritto dal Guardian in un articolo che riguardava essenzialmente le preoccupazioni di Keith Harris per la difficoltà a trovare un acquirente per l'Everton. Infatti la cifra di 425 milioni riguarda un prestito e non l'indebitamento netto. Nell'intervista Keith Harris si dimostra «preoccupato» per il Liverpool, che deve rimborsare 350 milioni di sterline nel mese di gennaio a due banche in difficoltà, come Royal Bank of Scotland e Wachovia. Secondo il banchiere il prestito di 350 milioni di sterline, include anche 185 milioni di sterline riguardanti il prestito fatto ai proprietari nordamericani, Tom Hicks e George Gillett, per acquistare il club. Lo stesso Keith Harris afferma che il Liverpool ha il diritto di opzione per l'estensione della durata del prestito per altri sei mesi, pertanto una volta esercitato il diritto di opzione, alla scadenza (luglio 2009) ci si porrà il problema di rifinanziare il prestito o trovare un modo per restituirlo.
La corretta interpretazione della vicenda è la seguente: il Liverpool si trova certamente in una situazione non certo rosea, ma fino a luglio 2009 potrà vendere e non svendere i suoi campioni.
Recentemente anche ShareLiverpoolFC, l'organizzazione di tifosi del Liverpool impegnata per l'acquisizione di una quota di partecipazione azionaria, ha redatto un commento sulla situazione finanziaria del club. Nel documento si afferma che i "reds" hanno realizzato un utile nella stagione 2007/08 e che la situazione finanziaria è andata inaspettatamente bene, anche se le previsioni per il futuro non sono buone, con un invito ai proprietari a ricapitalizzare uscendo il contante di tasca propria.
In tale documento si è cercato di dare una risposta alla domanda: "Perché il debito è così alto?" Per la risposta è importante sapere che Kop Football Limited è lo strumento che è servito ai soci americani per acquistare la proprietà della società Liverpool Football Club. Indebitando Kop Football Limited, grazie a un prestito, si è potuto acquisire il controllo del Liverpool. Di conseguenza il Gruppo Liverpool è composto dalla Holding Kop Football Limited e dalle sue controllate, tra cui Liverpool Football Club.
Su 350,5 milioni di sterline di debito, 245 riguardano la holding Kop Football, mentre 105 milioni Liverpool Football Club. La somma presa in prestito dalla Kop Football è così suddivisa: 180 (pari a 218 milioni di euro) sono stati versati ai precedenti azionisti e 64 milioni sono stati prestati al Liverpool Football Club.
Per quanto riguarda i 105,5 milioni di sterline (circa 128 milioni di euro), 45,5 sono serviti per l'acquisto di nuovi giocatori e per il finanziamento delle spese d'esercizio. I restanti 60 sono stati assegnati per il progetto del nuovo stadio Stanley Park.
Concludendo, si può affermare, che siamo in presenza di un debito che è essenzialmente di Gruppo e non riguardante direttamente la squadra di calcio: inoltre, esso riguarda per la maggior parte il denaro servito per l'acquisizione del club.
Luca Marotta
jstargio@gmail.com
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Nella foto: la prima pagina dell'edizione del 13 novembre scorso del Corriere dello Sport con la notizia sui debiti del Liverpool (cliccare per ingrandire)

mercoledì 3 dicembre 2008

Bologna: due buone notizie dai conti 2007/08

La società ha ridotto la perdita a 560mila euro dai precedenti 7,4 milioni grazie ai proventi della gestione calciatori, in particolare dalle plusvalenze. Il presidente Francesca Menarini ha investito in 60mila azioni: un piccolo segnale confortante per il futuro aziendale
Due buone notizie arrivano dal bilancio 2007/08 del Bologna. Nella stagione della promozione dalla serie B alla A, si è registrata la riduzione del passivo di fine esercizio, passato a 560mila euro dai precedenti 7,4 milioni. Ciò è stato causato dalla gestione del parco calciatori. Infatti, i 10,6 milioni di plusvalenze calciatori (contro i 2,1 milioni del 2006/07) hanno irrobustito il valore della produzione (26,3 milioni, +33,6%): da sottolineare che per il Codice civile sono componenti straordinarie, poiché riguardano la cessione di beni societari, come sono appunto i diritti alle prestazioni dei giocatori, mentre per gli schemi Figc rientrano nel valore dei ricavi. A ciò bisogna aggiungere i 237mila euro per il prestito di calciatori. In questo modo è stato ridotto lo squilibrio con i costi da 6,4 a 3,5 milioni. Inoltre, ha contribuito alla riduzione della perdita finale la gestione finanziaria in attivo per 1,4 milioni, dovuta per la quasi totalità ai proventi netti conseguiti con la chiusura di alcune comproprietà. L’altra buona notizia riguarda i 60mila euro (pari all’1%) investiti direttamente dal presidente Francesca Menarini nel capitale sociale, il cui 99% è in mano all’Aktiva rilevata interamente la scorsa estate dall’azienda della sua famiglia, la Cogei Costruzioni, da Alfredo Cazzola. Un piccolo segnale che testimonia che la numero uno rossoblù crede nella società. Sicuramente più confortante di quanto affermato dalla Juventus, quotata a Piazza Affari, nel bilancio al 30 giugno scorso, in cui si evidenzia che il presidente Giovanni Cobolli Gigli e tutti i consiglieri di amministrazione non posseggono una sola azione della società. Sempre riguardo al capitale sociale, il verbale dell’assemblea dei soci del 27 ottobre scorso riporta che «i soci hanno sottoscritto integralmente l’aumento di capitale da euro 3.000.000, deliberato dall’assemblea dei soci in data 16 luglio 2008, con versamento contestuale del 25% pari a euro 750.000». Questo concreto sostegno dei soci ha portato il patrimonio netto a oltre 3,8 milioni.
Ora bisognerà vedere se gli amministratori riusciranno a portare in attivo (o quantomeno a ridurre ulteriormente il disavanzo) il conto costi/ricavi entro gennaio, mese in cui si svolge la seconda fase del calciomercato, per poter acquistare rinforzi per la rosa. Con la promozione nella massima serie la società ritiene possibile un aumento del valore della produzione poiché, è evidenziato nella relazione sulla gestione, «si stima un consistente aumento dei proventi da cessione dei diritti radiotelevisivi»: l’anno scorso ammontarono ad appena 338mila euro, in discesa dai precedenti 3 milioni poiché «non sono stati negoziati collettivamente – prosegue la relazione sulla gestione – dalla Lega Nazionale Professionisti, come per la precedente stagione». Riguardo ai costi nella relazione si prevede «un incremento cospicuo dei costi del personale, da ricondurre ai compensi previsti per i nuovi giocatori ed al compenso per alcuni giocatori, già presenti nella rosa del Bologna nella passata stagione, il cui contratto prevedeva la corresponsione di un diverso importo nel caso di disputa del campionato di serie A». Il testo sottolinea che «tali variazioni complessivamente dovrebbero comunque consentire una sensibile riduzione della perdita operativa».
Ritornando alle plusvalenze, si segnalano quelle ricavate dalle cessioni dei centrocampisti Meghni (3,5 milioni) e Loviso (500mila euro), dei difensori Albertazzi (2 milioni), Tedeschi (1,4), e Costa (2,7), dell’attaccante Fava Passaro (500mila euro).
Riguardo ai costi, essi hanno raggiunto i 29,8 milioni (+14.18%): il 53,4% è costituito da quelli per il personale passati da 14,5 a 15,6 milioni. Stando sempre alla relazione sulla gestione, l’incremento è «dovuto principalmente all’aumento dei costi del personale sportivo per premi riconosciuti a seguito della promozione in serie A, agli ammortamenti e alla minusvalenza generata dalla cessione del giocatore Danilevicius pari a 1,5 milioni di euro».
Lo stato patrimoniale presenta uno squilibrio tra debiti (17,4 milioni, +26%) e crediti (6,6 milioni, +186%) pari a 10,8 milioni. Nello stato debitorio si segnalano 1,34 milioni dovuti alle banche con un incremento del 9,2% rispetto all’anno precedente.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Nella foto, tratta da http://www.sport.it, la curva Andrea Costa dello stadio Comunale di Bologna Clicca e leggi la seconda parte I contenziosi del Bologna tra fisco e previdenza

I contenziosi del Bologna con fisco e previdenza

La società ha ricevuto una cartella di pagamento di 533mila euro derivante dall’omessa presentazione della fidejussione da parte dell’ex controllante Victoria 2000 per l’Iva di gruppo. Inseriti 166mila euro a fondo rischi per il contenzioso dell’omesso versamento contributi Inail e Inps. In entrambi i casi i felsinei hanno proposto ricorso

Il fisco ha bussato alle porte del Bologna. Nella nota integrativa, alla voce altri rischi e oneri, la società rossoblù fa presente che «è stata destinataria di cartella di pagamento notificata in data 12/12/2007 dal Concessionario della riscossione tributi a seguito di iscrizione a ruolo di euro 533.320,32 (di cui 495.537,30 per Iva anno 2005 ed euro 37.783,02 per interessi), a cui ha opposto ricorso nei termini di legge». Questa pretesa «deriva dall’omessa presentazione della garanzia fidejussoria – prosegue la nota - che il “Fallimento Victoria 2000 srl in liquidazione” avrebbe dovuto produrre al Terzo ufficio di Bologna dell’Agenzia delle entrate in sede di presentazione dei modd. Iva 26P e Pr/2006» riguardanti la procedura di liquidazione dell’Iva di gruppo. Al momento è stato sospesa la riscossione e il contenzioso è ancora pendente «innanzi la Commissione tributaria provinciale di Bologna – spiega la società nella nota – in attesa della fissazione dell’udienza di discussione».
Il Bologna ha inoltre posto alla voce “altri fondi per rischi e oneri futuri» la somma di 166mila euro per una «potenziale passività relativa a un contenzioso per omesso versamento contributi Inail e Inps». La società specifica che «l’accantonamento effettuato è rappresentativo della passività potenziale stimata dal legale incaricato della difesa». Risulta pendente in particolare «un verbale di accertamento Inail, per complessivi euro 532.018 – prosegue la nota integrativa – emesso in data 26 giugno 2006 e relativo al disconoscimento della natura di “prestazione occasionale” del personale addetto al “servizio stadio” con configurazione di rapporti di mini-collaborazione ex D.Lgs 276/2003». Contro di esso è stato presentato ricorso il 3 agosto 2007. Dopo una prima udienza tenutasi lo scorso aprile, ne è stata stabilita un’altra il 28 aprile 2009, in cui saranno sentiti tre testimoni «per l’accertamento dell’esistenza o meno di un formale “coordinamento” – si legge nella nota integrativo - da parte della società, sia pure nella occasionalità di cui al decreto legislativo 276/2003». La società fa sapere che ha incaricato il proprio legale di addivenire a una transazione del contenzioso.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Clicca e leggi la prima parte Bologna: due buone notizie dai conti 2007/08

venerdì 28 novembre 2008

Arsenal: debiti per gli immobili

La società inglese risulta esposta soprattutto sul prestito di 250,2 milioni di sterline (circa 297 milioni di euro) contratto per la costruzione dell'Emirates Stadium. A differenza di alcune società italiane, nonostante l'indebitamento notevole di 318,1 milioni di sterline (377,79 milioni di euro) il gruppo può vantare un patrimonio netto positivo e un utile netto d'esercizio di 25,7 milioni di sterline (circa 30,5 milioni di euro)

La lettura dei dati che emergono dallo "Statement of Accounts and Annual Report" dell'Arsenal Holding PLC, riferito al 31 maggio 2008, offre il quadro di una società indebitata per far fronte a grossi investimenti immobiliari e precisamente: il nuovo stadio "Emirates Stadium" e il complesso residenziale "Highbury Square"(destinato alla rivendita). L'Arsenal Holding PLC controlla al 100% più di dieci società, tra cui Arsenal Football Club PLC, inoltre, ha una partecipazione in una Joint Venture per la gestione del portale internet. L'indebitamento finanziario netto dell'Arsenal al 31/05/2008 ammonta a 318,1 milioni di sterline (circa 377,79 milioni di euro, con un cambio a 0,842) segnando un aumento del 18,60% rispetto al 31/05/2007. Secondo il managing director Ken Friar questo livello di indebitamento netto dovrebbe rappresentare il punto massimo di esposizione debitoria per il gruppo, destinata a ridursi a partire dall'esercizio 2008/09 a seguito del completamento delle vendite del complesso residenziale "Highbury Square". Una quota consistente del debito del Gruppo pari a 250,2 milioni di sterline (circa 297 milioni di euro) è a lungo termine (oltre 20 anni), e riguarda il prestito contratto per la costruzione dell'Emirates Stadium. Un rimborso di 5,0 milioni di sterline è stato effettuato durante l'esercizio in conformità ai termini previsti. La causa principale dell'incremento dell'indebitamento risiede nella contrazione di un ulteriore prestito per la costruzione del complesso residenziale "Highbury Square". Al 31 maggio 2008, l'indebitamento destinato a tale progetto ammonta a 133,5 milioni di sterline (nel 2007 era 62,9 milioni di sterline), corrispondenti a circa 158,5 milioni di euro. Questo prestito, che prevede la durata di due anni, sarà rimborsato col ricavato delle vendite relative agli immobili del complesso residenziale. Per proteggersi dal rischio tasso si è fatto ricorso a strumenti finanziari derivati, non aventi carattere speculativo.
LO STATO PATRIMONIALE
Lo stato patrimoniale al 31 maggio 2008 del Gruppo Arsenal mostra attività non correnti per l'importo di 505.588 migliaia di sterline (circa 600 milioni di euro) , nell'esercizio precedente erano 520.047 migliaia di sterline. Si deve sottolineare che le immobilizzazioni materiali, incidono molto, infatti ammontano a 449.517 migliaia di sterline (circa 533,8 milioni di euro) e costituiscono l'88,91% del totale delle immobilizzazioni e il 53,88% di tutto l'attivo patrimoniale.Il valore netto contabile della rosa dei calciatori ammonta a 55.665 migliaia di sterline (in diminuzione del 13,93% rispetto al 2007). Si pensi che nella rosa dell'Arsenal figurano due calciatori della qualità e della forza di Cesc Fabregas e Adebayor, che da soli hanno un valore di mercato che supera la cifra iscritta in bilancio relativa all'intera rosa. Le attività correnti sono pari a 328.725 migliaia di sterline (circa 390 milioni di euro) registrano un aumento del 55,61% rispetto al 2007 e comprendono disponibilità liquide per l'importo di 93,2 milioni di sterline (+26,28% rispetto al 2007). Una voce cospicua e insolita per un bilancio di una società di calcio è "Stock – development properties" pari a 187.964 migliaia di sterline (circa 223 milioni di euro) con un aumento dell' 87,81% rispetto al 31/05/2007. Questa voce riguarda essenzialmente le rimanenze di proprietà immobiliari destinate alla rivendita riguardanti il complesso residenziale "Highbury Square", l'aumento di tale valore è la causa dell'aumento dell'indebitamento netto.I debiti verso i creditori a breve ammontano a 334.252 migliaia di sterline (150.017 migliaia di sterline al 31/05/2007). Pertanto il passivo "netto" corrente di esercizio ammonta a 5.527 migliaia di sterline a fronte di un attivo netto corrente di esercizio registrato l'anno precedente con 61.231 miglia di sterline.Il passivo non corrente riguardante Creditori con importi da pagare oltre un anno, ammonta a 310,203 migliaia di sterline con una diminuzione del 25,45% rispetto al 2007. Gli Accantonamenti per rischi e oneri raggiungono la cifra di 30.758 migliaia di sterline (-3,23% rispetto al 2007). Il Patrimonio netto ammonta a 159.100 migliaia di sterline (circa 189 milioni di euro) e rispetto a quello registrato il 31/05/2007 di 133.374 migliaia di sterline, segna un aumnento del 19,29%.
IL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO
Il fatturato del Gruppo escludendo i ricavi della joint-venture Arsenal Broadband Limited e i ricavi derivanti dalla gestione dei contratti dei calciatori, ammonta a 222.498 migliaia di sterline (+11,08% rispetto al 2007) e corrisponde a circa 264 milioni di euro. La composizione del fatturato è la seguente in migliaia di sterline:biglietti da gare 94.580 (90.613 nel 2007 +4,38%), con un'incidenza percentuale del 42,51% sul totale; diritti TV 68.360 (44.312 nel 2007 +54,27%), con un'incidenza percentuale del 30,72% sul totale; merchandisng 13.052 (12.064 nel 2007 +8,19%), con un'incidenza percentuale del 5,87% sul totale; sponsor 31.259 (29.518 nel 2007 +5,90%), con un'incidenza percentuale del 14,05% sul totale; ricavi da proprietà immobiliari 15.247 (23.792 nel 2007 -35,92%) , con un'incidenza percentuale del 6,85% sul totale. Per quanto riguarda i ricavi del settore immobiliare, bisogna dire che essi risentono del fatto che nell'esercizio precedente si era verificata un'importante vendita nel complesso residenziale di Drayton Park.
Le spese d'esercizio, esclusi gli ammortamenti dei contratti calciatori, toccano la cifra di 174.480 migliaia di sterline (+9,95% rispetto al 2007), mentre gli ammortamenti dei contratti dei calciatori sono 21.757 migliaia di sterline (+15,84% rispetto al 2007). La somma complessiva delle spese di esercizio ammonta a 196.237 migliaia di sterline con un aumento del 10,58% rispetto al 2007. Da segnalare che l'ammontare complessivo dei costi del personale pari 101.302 migliaia di sterline riguarda il costo sostenuto per 379 dipendenti (tra cui 197 amministrativi). Il risultato relativo alla gestione della compravendita dei contratti dei calciatori segna il prevalere delle plusvalenze per un importo di 26.458 migliaia di sterline con un aumento del 43,27% rispetto al 2007. L'utile da attività ordinarie al lordo degli oneri finanziari ammonta a 48.487 migliaia di sterline, se si esclude la gestione relativa alle operazioni di compravendita dei contratti dei calciatori, e sale a 53.660 migliaia di sterline (circa 63,7 milioni di euro) se la si include. Gli oneri finanziari prevalgono sui proventi finanziari per un importo pari a 16.992 migliaia di sterline (+11,03% rispetto al 2007). Il risultato prima delle imposte sul reddito ammonta a 36.668 migliaia di sterline a fronte di 5.573 migliaia di sterline del 31/05/2007. Le imposte sul reddito (comprensive di imposte differite) ammontano a 10.942 migliaia di sterline a fronte di 2.757 migliaia di sterline del 2007. L'utile netto risultante è 25.726 migliaia di sterline (circa 30,5 milioni di euro), mentre quello che risultava nel 2007 era di 2.816 migliaia di sterline.Nel rendiconto finanziario consolidato si evidenzia che la variazione delle disponibilità liquide è stata positiva per un importo pari a 19.407 migliaia di sterline. Tra l'altro emergono anche uscite finaziarie per pagamento imposte pari a 4.010 migliaia di sterline. In conclusione possiamo affermare che al forte indebitamento finanziario si contrappone un capitale investito in attività che generano valore. Si pensi che l'Emirates Stadium oltre ad essere utilizzato per le partite di calcio (con una maggior capienza) e utilizzato per concerti di livello mondiale (vedi Bruce Springsteen)ed è stato anche utilizzato per la conferenza stampa del vertice Sarkozy-Brown. Nelle rimanenze, gli immobili destinati alla rivendita, sono stati valutati al minor valore tra il loro costo ed il valore netto di realizzo, anche in questo caso possiamo presumere, che la loro rivendita genererà ulteriore ricchezza per le casse dell'Arsenal, senza considerare, infine, il valore di mercato della rosa calciatori. In ogni caso, a differenza di alcune società italiane, nonostante l'indebitamento notevole il gruppo può vantare un patrimonio netto positivo e l'esposizione di un buon utile netto d'esercizio.
Luca Marotta
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Nella foto: l'Emirates Stadium (tratta da http://www.e-architect.co.uk/)
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il pallone in confusione

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