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venerdì 2 gennaio 2009

Un'odissea sull'Intercity Napoli-Savona costata 45 euro

Impianto di riscaldamento guasto, bagni sporchi senza sapone e carta igienica, carrozze vetuste: ecco la cronaca minuto per minuto per minuto di un viaggio allucinante

Oggi "il pallone in confusione" non racconta di calcio, ma di un fatto di cui potrebbero essere vittime i tifosi nelle loro trasferte. Parliamo dei disservizi di Trenitalia: non quelli relativi ai treni locali, che colpiscono ripetutamente i poveri pendolari di tante zone d'Italia. Ci riferiamo all'Intercity Plus 538, diretto da Napoli Centrale a Ventimiglia, su cui viaggiavamo domenica 28 dicembre 2008. Fortunatamente dovevamo scendere alcune fermate prima: per la precisione a Savona.
Il nostro arrivo alle ore 13 nella stazione del capoluogo partenopeo, in una giornata fredda e piovosa (più da clima milanese che da paese "d'o sole e d'o mare"), rivela l'inadeguatezza del convoglio su cui avremmo dovuto trascorrere ben otto ore. Le carrozze di prima classe presentavano nell'aspetto esterno i segni del loro onorato e glorioso servizio: guarnizioni delle finestre lacere, vetri sporchi e vernice intaccata dagli agenti atmosferici. Proseguendo verso la seconda classe, notavamo vagoni completamente sporchi all'esterno, con presenza di ruggine su alcune fiancate. Saliti sulla carrozza numero 10, constatavamo che i sedili del nostro scompartimento erano anneriti in più punti: segno che non vedevano da tanto tempo gli aspirapolveri e gli stracci degli addetti alle pulizie. In compenso, era almeno stato svuotato il contenitore dei rifiuti.
La nostra "odisse ed ea" (per dirla con Totò) si inizia con il ritardo nella partenza, che sarebbe dovuta avvenire alle 13,24: il convoglio invece parte alle 13,36. Dopo alcuni minuti, sia noi, sia i nostri compagni di viaggio ci accorgiamo che nel nostro scompartimento fa molto freddo, nello stesso modo di prima della partenza. Chiediamo spiegazioni al capotreno: ci dice che l'impianto di riscaldamento della carrozza 10 «fa i capricci» e che il problema sarebbe stato sottoposto a un elettricista alla fermata di Roma Termini, di durata pari a 15 minuti circa. Insomma, tutti battevano i denti come i dannati immersi nel ghiaccio della Giudecca di dantesca memoria.
Arrivati nella capitale sale a bordo un altro capotreno, al quale ripetiamo l'impellenza della risoluzione del nostro problema, considerata la gelida e piovosa giornata invernale. Egli ci rassicura sulla prontezza dell'intervento. Intanto il convoglio parte in orario (ore 15,50), ma il gelo nello scompartimento continua ad attanagliare tutti noi poveri passeggeri. Sopratutto quelli come noi che erano seduti di fianco al finestrino: eravamo i "peccatori" meritevoli dei più aspri e duri castighi, visto che ci affliggeva l'aria gelida che usciva dalle feritoie del condizionatore non funzionante, proveniente dall'esterno. Per ovviare a ciò, abbiamo coperto le bocche dell'impianto con fogli di giornale. A questo bisogna aggiungere che il treno era partito da Napoli senza sapone e carta igienica nei bagni, almeno nella nostra carrozza. Le condizioni delle toilette lasciavano alquanto a desiderare.
Visto che il problema non era stato risolto, siamo andati dal capotreno, facendogli notare che «non era possibile proseguire il viaggio in queste condizioni». Il responsabile di Trenitalia rispondeva che «non posso farci nulla, non posso neppure spostarvi in altre carrozze poiché il treno è pieno: posso soltanto segnalare il problema». Abbiamo proseguito nella nostra civile, ma ferma protesta: «qui nessuno è responsabile dei controlli sui vagoni, nè lei, nè i suoi superiori, nè il consiglio di amministrazione delle Ferrovie dello Stato. Però noi passeggeri abbiamo pagato, ma non per viaggiare in queste condizioni». Dopo queste nostre affermazioni, il capotreno ha segnato dietro tutti i biglietti degli occupanti della carrozza 10 la dicitura "riscaldamento non funzionante" seguita dal suo numero di matricola. In questo modo potremmo ottenere un bonus per questo spiacevole inconveniente. Ma non è finita qui: il treno è arrivato a Savona alle 22,15, con oltre 30 minuti di ritardo sull'0rario previsto (ore 21,42). Il tutto pagato alla "modica" somma di 45,20 euro: tradotto nel vecchio conio, poco più di 87.500 lire.
A questo punto, visto che nelle Ferrovie vige il principio "i' mi sobbarco" di petrarchesca memoria, in base al quale nessuno è responsabile rivolgiamo comunque le seguenti domande. Le rivolgiamo anche al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, in qualità di titolare del dicastero azionista unico del gruppo Fs.
1) Chi ha la responsabilità del controllo qualità sui convogli prima della partenza?
2) Viene davvero effettuata una verifica sugli impianti elettrici e di altro tipo?
3) A chi è affidato il servizio di pulizia, che dovrebbe essere svolto prima di ogni viaggio?
4) Può partire un treno in pieno inverno con un guasto all'impianto di riscaldamento e condizioni igieniche precarie? Un esercizio commerciale viene chiuso per molto meno.
5) Chi risponde delle eventuali malattie da raffreddamento contratte dai passeggeri lungo il percorso? Forse la risposta sta nel titolo di un film degli anni '80: «Mi faccia causa».
Marco Liguori
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venerdì 26 dicembre 2008

Calciomercato gennaio, il ballo degli attaccanti

Gennaio è alle porte, e ricomincia il mercato con la tradizionale "finestra" che accompagna il primo mese dell'anno. Protagonisti del valzer di quest'anno saranno gli attaccanti, perché da Adriano a Nilmar, da Corradi a Floccari e Pazzini, non si fa che parlare di bomber in odore di cambio di maglia.
Proprio di Floccari ha parlato oggi il d.s. dell'Atalanta Carlo Osti intervenendo su Radio Radio. Il giocatore non è sul mercato, almeno a gennaio, mentre a giugno sarà pronto per quel salto di qualità che merita. Ma Osti ha anche precisato di non aver mai parlato del suo giocatore con la Roma, ''che comunque ha tanti giocatori che ci interessano''. Uno potrebbe essere Okaka, oltre al riscatto definitivo per l'Atalanta di Cerci. In Brasile continuano a scrivere di Adriano e Nilmar. Per il primo, che Moratti non vorrebbe cedere e al quale anche Dunga consiglia di rimanere in nerazzurro, le ipotesi che si fanno sono Chelsea o Flamengo, ma il presidente del club carioca Marcio Braga continua a ripetere che non ci sono i soldi per pagare lo stipendio dell'Imperatore (il Flamengo si e' appena autoimposto un tetto salariale).
Su Nilmar c'è stato, prima di Natale, un colloquio fra il d.s. della Roma Daniele Pradè ed un agente Fifa italiano di casa in Brasile, e che in questo caso ha fatto da tramite con l'Internacional di Porto Alegre. Al dirigente di Trigoria è stato ribadito che Nilmar, anche se l'Internacional ha bisogno di vendere una delle sue "stelle" entro fino giugno, non si muove dalla sua attuale squadra per meno di 18 milioni di dollari. E' quindi da escludere uno scambio con Cicinho ed un conguaglio di 3-4 milioni di euro, come aveva ipotizzato Pradè. A rifarsi sotto per Nilmar potrebbe essere il Palermo, ma il presidente Zamparini dovrà alzare l'offerta di 15 milioni fatta l'estate scorsa. Un attaccante lo cerca anche il Bologna: Mihajlovic insiste per avere Corradi dalla Reggina, proponendo uno scambio con Bernacci. Da escludere invece che in Emilia possa arrivare Montella dalla Roma. La Reggina, a prescindere dall'esito della trattativa con i rossoblù, starebbe pensando di riportare in Italia Pellè, bomber che nell'Az Alkmaar non trova piu' spazio e vorrebbe lasciare l'Olanda.
La Sampdoria e' sicura di avere Pazzini dalla Fiorentina, ma tiene 'in caldo' anche l'alternativa-Balotelli (con Cassano costituirebbe una coppia da scintille, anche dal punto di vista caratteriale).
Ma anche il Napoli cerca un attaccante, e il nome piu' gettonato rimane quello di Eren Derdiyok del Basilea, in alternativa al quale il d.s. partenopeo Marino pensa al russo Pavel Probrebnyak, 25enne dello Zenit San Pietroburgo. Marino potrebbe anche cedere Dalla Bona (lo vuole il West Ham di Zola) e rimpiazzarlo con l'italo-argentino Biglia, 23enne dell'Anderlecht.
Chiusura con il botto: alcuni siti francesi fanno sapere di un'offerta del Lione, disposto a pagare 25 milioni di euro alla Fiorentina per avere subito Alberto Gilardino. Se anche fosse vero, non c'e' alcuna possibilità che i Della Valle accettino la proposta. Lo stesso vale per Preziosi ed il Genoa: alla domanda se sia ipotizzabile una cessione di Milito all'Inter, il presidente ha risposto dicendo che ''non lo darei neppure se in cambio arrivassero Cambiasso, Balotelli ed Obinna''.
Fonte: Ansa

martedì 23 dicembre 2008

De Laurentiis: «Non esiste un caso Lavezzi»

Il presidente ha definito l'obiettivo del Napoli: «Credo che, in maniera seria, noi potremo dedicarci alla conquista di un posto tranquillo e assicurato per la Uefa»
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis minimizza sulle voci che vorrebbero Ezequiel Lavezzi insoddisfatto del suo attuale ingaggio. «Non c`è un caso Lavezzi - ha spiegato a Sky - non capisco per quale motivo i media si ostinino a dire che c`è un caso Lavezzi. Lavezzi ha firmato un contratto fino al 2013. Quindi, questo contratto esiste, ma leggo sulla stampa delle cose false, che contesto. Quindi, mi limito a dire che con Lavezzi, ma anche con tutti gli altri giocatori, ci sono dei contratti quinquennali che saranno rispettati». De Laurentiis fissa gli obiettivi e le ambizioni del Napoli: «Credo che, in maniera seria, noi potremo dedicarci alla conquista di un posto tranquillo e assicurato per la Uefa. Per una Uefa che, questa volta, non ci veda soltanto ospiti momentanei ma protagonisti di un torneo internazionale, dove miglioreremo le nostre capacità di poter verificare quanto possiamo essere competitivi e forti durante il campionato nazionale e, in parallelo, durante delle competizioni europee. E se arriva la Champions League, è un passaggio obbligato al quale non si può rinunciare, anche perché da lì, vado direttamente in Coppa Uefa». 
A gennaio si riapre il mercato ma per il presidente degli azzurri si tratta di un mercato «che potrebbe realizzarsi in maniera prospettica, non per l'immediato, ma per il prossimo anno».
Fonte: Apcom
Nella foto, tratta da www.sscnapoli.it, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis

domenica 21 dicembre 2008

Sintesi tv Torino-Napoli 1-0 (da You Tube)

Immagini di Sky tratte da You tube.

Torino, Stadio Olimpico, domenica 21/12/2008
17a giornata Serie A 2008/2009


Calcio in cifre: Napoli evanescente in attacco, Toro cinico

Le statistiche Panini Digital evidenziano una preponderanza offensiva dei granata, contro la pochezza degli azzurri a cui è mancata l’imprevedibilità di Denis. Da segnalare ben sette “dimenticanze” dell’arbitro Rizzoli nei confronti degli uomini di Novellino

Oggi il Napoli ha replicato il gioco del Torino delle ultime giornate: gran possesso di palla (56% contro 44%), molti palloni giocati (645 contro 491) ma poco costrutto in attacco. E’ questa la sintesi del match del’Olimpico presentata dai dati Panini Digital-Lega Calcio, che hanno confermato le sensazioni di chi ha visto la partita in tribuna o in tv: Napoli piccolo, soprattutto nel secondo tempo, Torino che ha concretizzato la superiorità territoriale e si è dimostrato efficace soprattutto sulle fasce. La squadra di Eddy Reya è stata quasi nulla in fase d’attacco: ciò si nota dall’indice di pericolosità nettamente favorevole agli uomini di Novellino (46,4% contro 28,4%). Non a caso il Toro ha tirato sette tiri nello specchio della porta di Iezzo su 11 totali, mentre il Napoli soltanto quattro su nove. Nella classifica dei primi quattro tiratori ci sono soltanto calciatori granata: Bianchi, Dezmaili, Rosina e Stellone. Indice che il duo d’attacco Denis-Zalayeta ha avuto ben pochi palloni giocabili dai compagni. Probabilmente è mancata anche un’altra arma del Napoli: l’imprevedibilità in attacco, fornita soprattutto da Lavezzi oggi assente per squalifica.
Dalla valutazione complessiva della gara, non si può però prescindere da almeno sette decisioni dell'arbitro Rizzoli, che ha sanzionato con una raffica di ammonizioni contro il Napoli, alcune delle quali molto dubbie. Inoltre, il fischietto bolognese ha “dimenticato” una serie di falli gravi dei giocatori del Torino non sanzionati. Siamo alle solite: non appena il Napoli si affaccia negli stadi del Nord, viene sistematicamente bersagliato da errori dei direttori di gara. Vediamoli uno per uno.
35': entrata di Abate sulle gambe di Santacroce
39': Amoruso colpisce Contini alle spalle
45': Pisano scalcia Denis nei pressi della linea laterale in area del Toro
46': Bianchi colpisce alle spalle Mannini
47': entrata dura di Ogbonna su Maggio
54’: ammonizione a Rinaudo reo (forse) di aver schiaffeggiato sulla testa Bianchi in un contrasto aereo. Le immagini non hanno evidenziato una particolare cattiveria del difensore azzurro.
58’: ammonizione di Gargano per un alterco con Pisano. Il giocatore azzurro aveva da ridire dopo aver subito un calcio in azione d’attacco sulla zona sinistra della difesa del Toro. Dalle immagini non sembra che Gargano abbia avuto un atteggiamento particolarmente aggressivo nei confronti del giocatore granata.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
e qui per Chelsea: vogliamo Hamsik a gennaio

Il tabellino di Torino-Napoli 1-0 (cliccare per ingrandire)

Le statistiche Panini Digital su Torino-Napoli 1-0 (cliccare per ingrandire)

Chelsea: vogliamo Hamsik a gennaio


Secondo "News of the world" il tecnico Solari spera che le trattative per "Marechiaro" inizino già tra poche settimane: notizia curiosamente vicina alla rapina subita venerdì scorso dallo slovacco. Ma il procuratore del giocatore gela gli inglesi: «Sta bene a Napoli»

Voci da Londra danno per scontato un interessamento del Chelsea per Marek Hamsik. Secondo il quotidiano inglese "News of the world" il Chelsea dovrebbe però aspettare la prossima estate prima di poter intavolare una trattativa con il Napoli per il giocatore slovacco. Secondo quanto riportato sempre dal quotidiano, il tecnico Luiz Scolari non avrebbe perso le speranze di arrivare a "Marechiaro" già nel mercato di gennaio: l'agente del centrocampista ha però fatto sapere che il suo assistito non si muoverà da Napoli prima della fine del campionato.«Hamsik stara' con il Napoli fino al termine della stagione - ha affermato Juraj Venglos - la squadra sta facendo bene e lui è molto felice di stare li».  
E' curiosa la coincidenza con la rapina subita venerdì scorso da Hamsik: sembrerebbe proprio che il giornale inglese abbia tirato le somme e data per certa la trattativa con il Napoli. Ma se il procuratore di Hamsik non ha dato certezze al riguardo, anche la società azzurra tace al riguardo. Né Marino e De Laurentiis sembrerebbero disposti a privarsi di una pedina chiave del gioco della squadra, soprattutto se ambisce alla qualificazione in Champions League o in Coppa Uefa. Insomma, queste voci riportate dal "News of the world" sembrerebbero un "sogno di primo inverno" del Chelsea.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Nella foto, tratta da http://img.dailymail.co.uk/i/pix/2008/04_03/MarekHamsikAP_482x449.jpg, Marek Hamsik

sabato 20 dicembre 2008

Amarcord 1988/89: Torino-Napoli 0-1 (da You tube)

Il Napoli dell'era Maradona vince facilmente a Torino, grazie anche all'espulsione di Benedetti per doppia ammonizione. L'unica rete dell'incontro sarà realizzata da Careca nel primo tempo. Al termine della stagione 1988/89 il Torino arrivò al quart'ultimo posto e retrocesse in serie B, mentre il Napoli arriverà secondo alle spalle dell'Inter e vincerà la Coppa Uefa.

Torino, stadio Comunale, 8/1/1989 ore 14,30
12a giornata Serie A 1988/89

TORINO - NAPOLI 0-1 (0-1)

Torino: Marchegiani, Brambati (al 34' Rossi), Catena, Ferri, Benedetti, Cravero, Sabato (al 68' Fuser), Comi, Muller, Zago, Skoro. A disposizione: Di Sarno, Edu, Menghini. All.: Sala.
Napoli: Giuliani, Ferrara (al 32' Carannante), Francini, Fusi, Corradini, Renica, Crippa, De Napoli, Careca, Maradona, Carnevale. A disposizione: Di Fusco, Di Rocco, Filardi, Neri. All.: Bianchi.
Arbitro: Lanese di Messina.
Reti: Careca 30'
Spettatori: 32.303 di cui 20.730 paganti e 11.573 abbonati.
Note: Ammonito Benedetti, espulso Benedetti al 24' per doppia ammonizione.
(Tabellino da www.archiviotoro.it) 
Sintesi filmata di Torino-Napoli 0-1 (immagini Rai tratte da You Tube) con intervista a Careca

venerdì 19 dicembre 2008

Tutti gli ex di Torino-Napoli: quattro giocatori più Novellino


Oltre a Amoruso, Corini, Abate e Stellone, c'è anche il tecnico Novellino: fu l'indimenticato protagonista della promozione del Ciuccio in serie a nella stagione 2000/01


Corsi e ricorsi storici in Torino-Napoli. Il sito Toronews.net sottolinea un particolare curioso della sfida tra il Toro e il Ciuccio di dopodomani. «Se la legge dell'ex fosse una certezza - sottolinea il sito di informazione granata -il Torino affronterebbe molto più tranquillamente la gara di domenica contro i campani. Sono infatti tutti granata gli ex di Toro-Napoli, a cominciare da Roberto Stellone, che con i partenopei ha esordito in serie A nel 2000». Stellone ha infatti militato con gli azzurri dal 1999 al 2003, prima di essere dato in prestito alla Reggina e poi ceduto al Genoa. 
Prima di passare agli altri giocatori, bisogna ricordare un altro celebre ex: il tecnico Walter Alfredo Novellino, indimenticato protagonista della promozione in serie A del Napoli nella stagione 1999-2000. Proprio un anno fa, Novellino era alla guida dei granata e dette un mezzo dispiacere agli uomini di Reja, pareggiando 1-1 al San Paolo dopo essere stato in vantaggio grazie a un rigore (molto contestato) di Rosina.
Tornando ai calciatori, nella lista di quelli che hanno vestito la maglia azzurra c'è Ignazio Abate. Il Napoli è stato infatti il primo club professionistico del centrocampista granata, che ha militato nel capoluogo campano nel campionato del 2004 in serie C1, in prestito dal Milan. Nicola Amoruso era invece al Napoli nella stagione 2000/01, l'ultima in serie A del vecchio Napoli poi fallito. "Nick faccia d'angelo" (così era soprannominato dai tifosi) era in comproprietà con la Juventus e realizzò dieci reti prima di essere richiamato a Torino: non ha lasciato grandi rimpianti, soprattutto a causa delle tante occasioni da gol mancate. Il cronista ne ricorda una per tutte in Napoli-Udinese 0-1 il 21 gennaio 2001, giorno in cui fu ritirata la maglia numero 10 che fu del "divin" Diego ed esordì l'attaccante brasiliano Edmundo in maglia azzurra: cross al centro e l'attaccante, davanti al portiere avversario, manda la palla alle stelle. 
Invece Eugenio Corini restò nella squadra azzurra più di un anno: il centrocampista militava nella Sampdoria quando fu ceduto al Napoli nel 1993-94, dove collezionò diciassette presenze, per poi essere ceduto al Brescia.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Nella foto, tratta da Calcioblog, Walter Alfredo Novellino

venerdì 12 dicembre 2008

"Porompompero" e il Napoli trionfò sul Lecce 4 a 0

Correva l'anno di grazia 1989 dell'era Maradona: dopo l'ultimo gol segnato da Alemao partì un festoso e ritmato coro dalla curva B, che si propagò a tutto il San Paolo
«Porompompòn! Porom-poron-pompero-però! Porom-poron-pompero-però! Poron-poron-pompò!». Tranquilli, “nun è asciuto pazz’ ‘o padrone” come si dice nel dialetto del Golfo, ma è un ricordo di gioventù del cronista: il quale non sta cantando il ritornello di un celebre sketch di Cochi e Renato, ma pensa a ben altro. Il ricordo di un simpaticissimo coro partito dalla Curva B durante una trionfale partita del Napoli dell'era di grazia Maradona, che schiantò il Lecce con un perentorio 4 a 0 il 26 febbraio del 1989. La stagione 1988/89 fu coronata dal trionfo azzurro in Coppa Uefa nel doppio confronto con lo Stoccarda. In campionato gli eroi del sole e del mare arrivarono secondi, superati soltanto dalla pragmatica Inter trapattoniana che vinse in scioltezza con 11 lunghezze. Quanti ricordi in quel “porompompero”: il cronista era allora un giovane e semplice “staccabiglietti” del San Paolo a 19mila lire nette per partita con la possibilità di guardare un tempo a scelta. Si lavorava molto, ma con tanta passione, con qualsiasi tempo atmosferico. Adesso questa figura professionale si definisce più pomposamente con l’anglicismo “steward”, manco fossimo su un aereo. Domandina da un centesimo di euro per i calciofili napoletani e dell’intera penisola: vi piacerebbero di più le hostess? Magari in minigonna o in tutù?
Il Napoli di quasi 10 anni fa era spettacolare e pirotecnico come i fuochi della sua tifoseria. Purtroppo soffriva la “panchina corta”: però la rosa limitata non impediva a Ottavio Bianchi di raggiungere risultati formidabili: Ecco la sua formazione contro i giallorossi salentini: Giuliani, Ferrara, Carannante, Fusi, Corradini, Renica, Crippa, De Napoli, Careca, Maradona, Carnevale. Carletto Mazzone, che raggiunse la prima salvezza per il Lecce, rispose con: Terraneo, Miggiano, Baroni (che indosserà l’anno dopo i colori azzurri), Enzo, Righetti, Vanoli, Garzya, Barbas, Pasculli, Levanto, Paciocco. Troppo evidente il divario in campo: dopo soli 3 minuti Carnevale segna la prima rete per il Napoli. Poi arriva la seconda marcatura di De Napoli: doppietta di Carnevale in apertura della ripresa. Completa l’opera Alemao, entrato al posto di Crippa, da poco recuperato dopo una brutta epatite (così ricorda il cronista) che lo aveva tenuto lontano dai campi di gioco.
Dopo il gol del brasiliano “tedesco” con i baffi, si sentì nascere un brusio sempre crescente che partì dalla curva B. Subito dopo, diventò un vero e proprio coro, scandito con ritmo e allegria: come se le bocche si fossero trasformate in incessanti percussioni battenti a tempo. «Porompompòn! Porom-poron-pompero-però! Porom-poron-pompero-però! Poron-poron-pompò!». Quel coro gioioso, divertente e (soprattutto) coinvolgente si espanse in un batter di ciglia come una dolce “febbre azzurra” (chi si ricorda quella che prese Totò ne “L’imperatore di Capri) in tutto il San Paolo. Era una festa, anzi visto il mese (mi perdoni l’attaccante) un Carnevale di tutti i tifosi orgogliosi ed entusiasti del gioco e dei risultati di una squadra straordinaria. Sarebbe stupendo se domani sera, allagamenti dello stadio permettendo, i tifosi tornassero a cantare quel “porompompero”: adesso il “Ciuccio” è tornato a correre e ha ritrovato un posto nelle zone alte del campionato, bisogna festeggiare.
Marco Liguori
Ps. Il vecchio cronista non è riuscito a trovare su You Tube filmati del “porompompero” di Napoli-Lecce. Inserisce però quelli della partita del 2007 in serie B, che vide il Napoli vincere per 1-0 con gol di Calaiò e volare verso la serie A, con le coreografie delle curve.

Napoli-Lecce 1-0 3 giugno 2007 Stadio San Paolo








Il "Ti amo" della curva B e il coro della curva A in Napoli-Lecce





lunedì 8 dicembre 2008

Canale9: spazio ai tifosi con "Internescional Nepols"

L'iniziativa dell'emittente napoletana intende raccogliere le testimonianze in video e foto della passione dei sostenitori azzurri. Il sito della tv ha riportato la notizia della prima giornata di incontro dei Napoli Club dell'Alta Italia

"Il pallone nel burrone" rende nota un'interessante iniziativa per tutti i tifosi del Napoli lanciata dall'emittente Canale 9 (sito http://www.9online.it/): proprio quella di Tuttiincampo la trasmissione "cult" domenicale condotta dal giornalista Carlo Alvino. Si chiama "Internescional Nepols, cartoline da un mondo tinto d'azzurro!": sul sito della tv partenopea sarà dato ampio spazio a tutto il materiale audiovisivo proveniente dai tifosi del Napoli sparsi per l'Italia e tutto il mondo. Lo scopo è quello «di dimostrare che i napoletani prendono i treni anche per andare a lavorare e non solo per sfasciarli» sottolineano da Canale 9.
Tutti i sostenitori azzurri potranno inviare una mail a redazione9online@gmail.com, con foto e video caratterizzate dal colore della passione, l'azzurro-Napoli.
Sempre sul sito di Canale 9, si segnala un'iniziativa messa in atto da alcuni Club Napoli del Settentrione: ieri si è tenuta presso la sede del Napoli Club Cambiano Torino la prima edizione della giornata dei Napoli Club dell'Alta Italia. Si sono aggregati i Napoli Club La Spezia, Bolzano, Monguelfo Reno, Genova e Castiglione della Pescaia. Per maggiori dettagli cliccare qui: si può anche vedere la telecronaca di Napoli-Siena condotta da Carlo Alvino e Samuele Ciambriello.
Marco Liguori

domenica 7 dicembre 2008

Sintesi tv di Napoli-Siena 2-0 (da You Tube)

Un Napoli cinico, spietato e spregiudicato liquida il Siena nelle mura amiche del San Paolo e resta saldamente al quarto posto in classifica.
Le immagini, tratte da You Tube, sono di Sky.
Leggi anche Contro il Siena torna il Napoli cinico e spietato di inizio campionato

Napoli, Stadio San Paolo 7 dicembre 2008
Napoli 2 Siena 0
Tabellino (cliccare sull'immagine per ingrandirla)

Le immagini di Napoli-Siena 2-0

Leggi anche Contro il Siena torna il Napoli cinico e spietato di inizio campionato

Contro il Siena torna il Napoli cinico e spietato di inizio campionato

Gli azzurri attaccano meno dei bianconeri toscani, ma riescono a essere più pericolosi e a vincere meritatamente per 2-0

Una buona notizia arriva dalle statistiche Panini Digital-Lega Calcio: è tornato il Napoli cinico e spietato delle prime giornate di campionato. La formazione di Reja è riuscita infatti a essere più decisa e concreta rispetto al Siena, superandolo meritatamente per 2-0. Lo testimonia il dato della maggiore pericolosità: gli azzurri hanno ottenuto il 63,7% contro appena 25,4% degli avversari. Ciò significa che il Napoli ha tenuto maggior possesso palla, ottenendo una netta superiorità territoriale e riuscendo a sviluppare il gioco verticale sulle fasce: Maggio, autore anche della prima rete su tre tiri (complimenti per lo score!), e Mannini sono stati i padroni del loro settore. Ciò ha rappresentato la chiave della partita. Il carattere cinico della squadra di casa lo si può notare raffrontando la pericolosità ai dati sulla maggiore propensione offensiva e alla migliore difesa della propria area: in entrambe ha prevalso il Siena, ma entrambi sono stati elementi sterili, poiché la formazione di Giampaolo non ha impensierito, se non raramente, l'estremo difensore napoletano Navarro. Molto confortante l'impressionante serie di passaggi riusciti, segnale delle geometrie ritrovate nel gioco, di Blasi (45), Gargano (44) e Contini (41).
Il Siena si può consolare con l'ennesima prova positiva del suo difensore Zuniga, miglior difensore con 25 palle recuperate (Santacroce miglior napoletano con 23). Lo abbiamo visto giocare a San Siro contro il Milan una gara molto convincente: un vero pilastro del reparto arretrato.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Il tabellino di Napoli Siena 2-0
(Napoli, stadio San Paolo 7 dicembre 2008)
Cliccare sopra per ingrandire



Le statistiche di Napoli-Siena

sabato 6 dicembre 2008

Anteprima campionato e 90° Febbre Azzurra su TvLuna

Doppio appuntamento sportivo su TvLuna - come di consueto - nel fine settimana. Stasera, ore 19, "Anteprima Campionato" con Giovanni Cappiello e Bruno De Rosa: le ultimissime su Napoli e Siena, interviste e dichiarazioni di De Laurentiis, Blasi, Hamsik e Calaiò. Domani, dalle 19 alle 20.30, da non perdere "90° Febbre Azzurri": ospiti del salotto di Dario Sarnataro e Anna Di Chiara il tecnico Rosario Rivellino, il giornalista di Radio Marte Giuseppe Varriale e l'ex medico sociale del Napoli Maurizio Marassi. I veri protagonisti sono però i tifosiche possono intervenire in diretta per commentare la gara del Napoli allo 081-19571183-84 o tramite sms al 334 9103929, o via e-mail a febbreazzurra@libero.it
Si ricordi, infine, che ogni giorno va in onda una striscia quotidiana di 15' dedicata interamente al Napoli: "Febbre Azzurra", in onda a mezzanotte e alle 14.15 del giorno dopo.

venerdì 5 dicembre 2008

Banda Bagaj: perché il Viminale non ammette i suoi errori?

Riceviamo da Inter Club Banda Bagaj e pubblichiamo
Bisognerebbe avere il coraggio nella vita di dire: “ci siamo sbagliati”.
E invece…
E invece, nonostante quanto accaduto l’anno scorso in occasione di Inter Napoli





















non ci crederete ma la storia si è ripetuta.
anche quest’anno i propositi di osservatorio, prefetti, questori (almeno in questo caso, la società inter non dovrebbe centrare niente)…
i tifosi napoletani c’erano nonostante i divieti (ASSURDI), e come l’anno scorso, invece di essere nel loro settore, erano mischiati con i tifosi interisti.
Oltre ai tifosi napoletani sparsi per lo stadio, gli steward hanno cercato di fare un cordone improvvisato nel 2° anello blu a pochi metri dal nostro settore. Anche quest’anno obbligando gli abbonati di quei posti a sloggiare... cortesemente ma a sloggiare.























…mentre il settore ospiti era chiuso…
A questo punto sorgono spontanee le seguenti domande:

1) Perché proibire agli abbonati dell’Inter di poter cedere abbonamento a residenti fuori milano? Per evitare di cederlo a tifosi napoletani? DECISIONE SBAGLIATA. NOI ABBIAMO CEDUTO ALCUNI DEI NOSTRI A TIFOSI NAPOLETANI, RESIDENTI A MILANO MA NAPOLETANI.
2) Perché proibire la vendita dei biglietti on-line o in banca? Per evitare che li potessero comprare i tifosi napoletani? DECISIONE SBAGLIATA. MOLTI AMICI TIFOSI NAPOLETANI (RESIDENTI A MILANO) LO HANNO ACQUISTATO COMUNQUE.
3) Perché tenere comunque chiuso il settore ospiti quando ci si è resi conto che le misure di “sicurezza” (ma sicurezza de che!?!) adottate non avevano impedito l’arrivo dei tifosi partenopei (cosa ampiamente prevedibile)?
4) Maroni dice che questo sistema funziona e non si torna indietro solo per permettere a qualche spettatore in più di accedere allo stadio. Beh, qui ci sono poche domande da fare. A noi un ministro che parla così ricorda tanto un periodo storico dell’inizio secolo scorso. A voi?
Ci rivolgiamo a tutti i giornalisti (molti di voi si sono anche adoperati ultimamente per dare una mano a noi tifosi per bene e al calcio) e soprattutto a OSSERVATORIO, GOVERNO, OPPOSIZIONE, PREFETTI, QUESTORI:
La fede calcistica non e’ una data di nascita, una citta’ nativa, un indirizzo di residenza. La fede calcistica prescinde da tutto questo. E cosi’ si verifica che tifosi napoletani residenti a Milano entrino allo stadio e tifosi interisti residenti a Lodi, Novara, Como, Lecco, Monza (solo per citare i comuni più vicini) non possano entrare.
MA SI PUO’ CONTINUARE COSI’???
SI PUO’ CONTINUARE A FAR FINTA DI NIENTE???
E poi, se anche non vi importa nulla, ma almeno volete salvare la faccia? Pensate che nessuno si accorga di niente? Siete mai stati all’estero? Avete mai chiesto cosa pensano di VOI e delle vostre assurde decisioni e dei vostri controproducenti provvedimenti?
Ma davvero non vi interessa di essere ricordati per coloro che volendo combattere la violenza, facevano mischiare fazioni di tifoserie opposte negli stessi settori lasciando completamente vuoti alcuni settori? E che per farlo tenevano fuori dagli stadi i tifosi per bene?
Rifletteteci un attimo: il calcio sta morendo a causa vostra.
Bisognerebbe avere il coraggio nella vita di dire: “ci siamo sbagliati”.
Buon lavoro
Virgilio Motta
Inter club Banda Bagaj
info@bandabagaj.it
Virgilio.Motta@a2a.eu

giovedì 4 dicembre 2008

Pioggia di soldi dall'Uefa ai club: 43,5 milioni per Euro 2008

Ecco le italiane premiate che hanno fornito giocatori alla Nazionale per la fase finale dello scorso giugno: Juventus, Milan, Inter, Napoli, Lazio, Roma, Fiorentina, Palermo, Sampdoria, Genoa, Udinese, Siena e le retrocesse Livorno e Parma.

La Uefa distribuirà 43,5 milioni di euro tra 180 club che hanno fornito giocatori alle Nazionali per la fase finale di Euro 2008. Secondo i parametri stabiliti dall'accordo tra la Uefa e la European Club Association (ECA). Le società italiane riceveranno complessivamente 4.250.290 euro. Nel dettaglio, la Juventus incasserà 644.195 euro. Seguono Milan (624.590), Roma (537.763), Fiorentina (481.746), Inter (431.331), Udinese (344.505), Livorno (239.473), Siena (201.661), Lazio (201.661), Palermo (121.837), Sampdoria (121.837), Parma (117.636), Napoli (100.831) e Genoa (81.225). In testa alla speciale graduatoria per nazioni c'è la Germania con 6.805.065 euro, seguita da Spagna (5.106.650) e Inghilterra (4.843.370).
I 180 club che riceveranno denaro fanno parte di 24 delle 53 federazioni affiliate alla Uefa. I benefici, oltre a riguardare società di paesi esclusi dalla fase finale del torneo, gioveranno anche alle casse di numerose squadre che militano in divisioni inferiori dei vari campionati nazionali. In Italia è il caso di Livorno e Parma, retrocesse alla fine della scorsa stagione. I club che otterranno più soldi di tutti sono il Werder Brema (1.093.732 euro), l'Olympique Lione (1.039.115) e il Bayern Monaco (1.018109). La quota da attribuire ad ogni società è stata calcolata moltiplicando la "diaria" individuale di ogni calciatore per il numero di giorni in cui ciascun tesserato è stato impegnato a Euro 2008. L'accordo tra la Uefa e la ECA, l'organismo nato sulle ceneri del defunto G-14, ha preso in considerazione un periodo cominciato 14 giorni prima del match d'esordio di una selezione e terminato con la gara che ha sancito l'eliminazione. «E' la dimostrazione di una nuova armonia nel calcio europeo e della volonta di cooperazione tra federazioni e club per il bene dello sport», ha commentato il presidente della Uefa, Michel Platini. I contrasti tra la federazione continentale e le più importanti società sembrano ormai un lontano ricordo. La nuova partnership, ha detto ancora Platini, ha consentito di riconoscere ai club «benefici tangibili in virtù del loro contributo a Euro 2008». L'annuncio di oggi costituisce un «momento storico» secondo Karl-Heinz Rummenigge, presidente del Bayern Monaco e della ECA. Con il denaro assegnato alle squadre, «viene riconosciuto e ricompensato l'importante contributo del calcio di club al successo di una competizione per Nazionali».
Fonte: Adnkronos

martedì 2 dicembre 2008

Cronache del fallimento del Calcio Napoli

In occasione della notizia pubblicata ieri sera dall'Ansa sul rinvio a giudizio degli ex presidenti del Napoli, Ferlaino e Corbelli, e del patteggiamento dell'ex numero uno azzurro, Salvatore Naldi, riproponiamo l'articolo de "La Voce della Campania" sulla relazione del curatore fallimentare Nicola Rascio e i due link di due articoli de "il manifesto" sull'imminente dissesto.
Si ricorda che la riproduzione di tutti gli articoli è soggetta alla citazione obbligatoria della fonte: questo sito non è un archivio per i giornali cartacei, come qualcuno ha purtroppo pensato in passato, nè un'agenzia di stampa.
Marco Liguori

Gli ex presidenti del Napoli Corrado Ferlaino e Giorgio Corbelli e l'ex presidente del collegio sindacale Giuseppe Tampalini sono stati rinviati a giudizio con l'accusa di concorso in bancarotta fraudolenta in relazione al fallimento della società Calcio Napoli. Lo ha deciso il gup Umberto Lucarelli, che ha accolto le richieste del pm Fabio Del Mauro. Il processo comincerà il 18 marzo davanti alla nona sezione del tribunale. Ha patteggiato invece due anni di reclusione, con pena sospesa, l'ex presidente Salvatore Naldi, assistito dall'avvocato Lucio Maiorano. ''Con l'odierna sentenza - ha commentato Naldi - spero di avere pagato l'ultima onerosa cambiale firmata il giorno in cui mi sentii in dovere di operare un estremo tentativo per salvare la S.S. Calcio Napoli, di cui da anni si chiedeva il fallimento. I miei sacrifici furono vanificati dall'indifferenza e dal tradimento di tutte le istituzioni, cui mi ero ripetutamente rivolto, consapevole che solo l'unione di tutte le forze sane della citta' potesse riuscire nell'impresa, sollecitata da ogni parte''. ''Ora, saldato il conto finale, - ha concluso Naoldi - torno con serenità alla mia famiglia ed al mio lavoro, nella certezza di avere onorato come sempre, fino in fondo, i miei doveri''.
Fonte: Ansa

La Voce della Campania luglio 2006

Calcio Napoli - tutto il marcio minuto x minuto

di Marco Liguori
«Un errore colossale, un danno enorme». Così Nicola Rascio, curatore fallimentare della Società Sportiva Calcio Napoli (Sscn), ha definito nelle 39 pagine della sua prima relazione del maggio 2005 il fallimento della società sportiva napoletana, dichiarato dalla VII sezione del tribunale di Napoli il 30 luglio 2004, quando militava in serie B. Un durissimo “j’accuse” tuttora al vaglio della Procura della Repubblica di Napoli. I pubblici ministeri Vincenzo Piscitelli e Fabio Massimo De Mauro aprirono, nel periodo successivo al fallimento, un’inchiesta. La relazione del curatore è in parte coperta da “omissis”: non risultano leggibili le pagine da 3 a 17, parzialmente la 35, e quelle da 36 a 39. Molto probabilmente, sono sezioni criptate dall’indagine penale in corso.Secondo indiscrezioni, risultano indagati dalla Procura tre ex presidenti per l’ipotesi di bancarotta fraudolenta: Salvatore Naldi, Corrado Ferlaino e Giorgio Corbelli. Nello scorso febbraio la guardia di Finanza eseguì il sequestro di materiale nelle abitazioni e negli uffici dei tre indagati. Le voci da Palazzo di giustizia riportano che l’indagine dovrebbe concludersi in tempi abbastanza stretti, al massimo entro settembre-ottobre. Inoltre, contro il consiglio di amministrazione è stata anche promossa un’azione di responsabilità. Rascio racconta che secondo la situazione economico-patrimoniale al 31 luglio 2004, la società era sepolta sotto 64 milioni di euro di debiti, con la conseguente revoca dell’affiliazione al campionato di serie B. Inoltre, il curatore aggiunge che a partire da novembre 2003 cessò definitivamente la corresponsione alla maggior parte dei dipendenti tesserati: secondo i prospetti consegnati dall'amministratore unico Paolo Bellamio, alla data del fallimento i relativi crediti privilegiati verso il Napoli ammontavano a più di 13 milioni di euro lordi, cui vanno aggiunte le retribuzioni non percepite dai dipendenti non tesserati e dai co.co.co da aprile a maggio 2004.«La formazione del debito è illustrata nella relazione della coadiutrice - spiega il curatore - dottoressa Giovanna Carrieri, da cui emerge la cospicua entità dei debiti, specie tributari, risalenti alla gestione Corbelli-Ferlaino». La cancellazione del Napoli dal campionato, secondo il curatore, avrebbe potuto essere evitata con il fallimento dichiarato nel corso della stagione sportiva 2003-2004. Ma la situazione risultava critica già nel dicembre del 2002, dopo che era terminato il periodo di “reggenza” dell’amministratore giudiziario, Gustavo Minervini. Il curatore osserva che «era scaduta da più di quattro mesi la concessione» per il centro sportivo di Marianella «ed era pure pervenuto il preannunciato diniego di nuova proroga». Rascio evidenzia ancora che «sarebbe bastata la doverosa appostazione in conto economico di una svalutazione pari al 7% della relativa immobilizzazione al 30/6/2002 per portare la perdita di periodo a euro 8.984.124 e far emergere così, tenuto conto delle perdite per 222.070 euro già registrate tra il 31/5 e il 30/6 portate a nuovo, la perdita dell’intero capitale sociale». Ciò comportava, per il Codice Civile, la convocazione senza indugio dell’assemblea per la ricapitalizzazione oppure lo scioglimento del Napoli. il napoli si poteva salvare Sul danno arrecato dal crack al Napoli, Rascio è molto puntuale e preciso nella descrizione. Il curatore ha spiegato che le Norme organizzative della Federazione italiana giuoco calcio (Noif) prevedono «che in caso di fallimento alla società sportiva viene revocata l’affiliazione con la duplice immediata conseguenza dello svincolo di autorità dei calciatori tesserati e della perdita del titolo sportivo». La situazione descritta nelle Noif ricalca esattamente ciò che è accaduto al vecchio Napoli. Invece, ha sottolineato Rascio, se il fallimento fosse stato dichiarato «nel corso della stagione sportiva e il tribunale dispone la continuità temporanea dell’esercizio dell’impresa», la revoca del titolo sportivo, necessario per la partecipazione ai campionati, «produce effetto solo al termine della stagione sportiva». In pratica, se il fallimento interviene nel corso del campionato «è possibile cedere l’azienda arricchita (sia pure subordinatamente alla delibera del presidente Figc) dal titolo sportivo ed eventualmente dai contratti con i tesserati, come avvenuto ad esempio nel caso del fallimento del Calcio Monza».Quindi, il Napoli si sarebbe potuto salvare: ma ciò non avvenne, poiché il crack ci fu dopo la conclusione della stagione (30 giugno 2004). «Prima che il Napoli sia dichiarato fallito - sottolinea Rascio - la stagione sportiva 2003/04 avrà termine e, come previsto dal collegio sindacale fin dalla riunione del 31/10/2003, l’iscrizione al campionato successivo verrà negata dalla Figc per la carenza dei prescritti requisiti economici-finanziari». Il curatore ha sottolineato che il danno «va ben al di là del residuo, sempre opinabile, valore delle immobilizzazioni relative alle prestazioni sportive dei calciatori, coinvolgendo appunto lo stesso titolo sportivo di serie B». Secondo il bilancio esteso dal consiglio d’amministrazione della Ssc Napoli al 31/3/04, il valore delle immobilizzazioni, al netto della svalutazione della legge “salvacalcio”, era pari a 7,9 milioni. Ma nella relazione il curatore ha rilevato alcuni «indici significativi per la determinazione del pregiudizio arrecato alla società e ai creditori». Tra questi rientra il contratto di affitto d’azienda «stipulato dalla Sscn con Luciano Gaucci il 13/7/2004, sospensivamente condizionato all’iscrizione al campionato di serie B nella stagione 2004/05». Solo alla scadenza del quinto anno era prevista nel contratto l’opzione per l’acquisto del Napoli «al prezzo di 21 milioni, che si vanno ad aggiungere ai 25 milioni corrisposti a titolo di canone». Per Rascio è pregiudizievole anche il contratto «sottoscritto da Gaucci e Napoli Sportiva per l’acquisto dal fallimento della Sscn, non comprensiva nè degli immobili, nè dei contratti dei tesserati» al prezzo di 42,4 milioni in caso di iscrizione in serie B e di 9 milioni in C1.
COLPI DI SOCCER
Ma il curatore ha giudicato negativamente anche l’offerta del 31 agosto 2004 della Napoli Soccer, presieduta da Aurelio De Laurentiis, accompagnata da assegni circolari per 31,25 milioni. Vi rientra anche il contratto di cessione di ramo di azienda (stipulato il 10/9/04) «con la quale la Napoli Soccer acquista dal fallimento della Sscn il ramo di azienda avente ad oggetto l’esercizio dell’attività sportiva per il corrispettivo di 29,25 milioni, ovvero di 47,25 milioni in ragione dell’iscrizione, rispettivamente, al campionato di serie C1 o di serie B per la stagione sportiva 2004/05». Nella relazione sono riportate anche numerose operazioni censurate dal collegio sindacale della società azzurra. Tra esse si segnala un finanziamento di 820mila euro concesso dal Napoli alla Saf, con scadenza 14/11/02 e restituito il 19/12/02. L’operazione, non autorizzata dal cda, è stata svolta in conflitto d’interesse: «le due società sono rappresentate legalmente dal medesimo soggetto» ossia Salvatore Naldi, all’epoca presidente della Saf e del Napoli. Sempre riguardo alla Saf, i sindaci hanno rilevato un pagamento di 178mila euro più iva effettuato a suo favore il 19 novembre 2003 «per utilizzo di personale presso la Sscn in virtù di contratto non disponibile presso la società».Questo contratto aveva ad oggetto «il distacco per un anno del dott. Nicola De Leva presso Sscn con compiti di direttore generale secondo quanto disposto dal cda del 25/2/2003: il costo mensile per Sscn è di ben 22.250 euro (iva esclusa)». Riguardo a questa voce, le scritture contabili riportano tre pagamenti: 213.600 euro il 19 novembre 2003, 80.100 euro il 3 febbraio 2004 e 7.500 euro il primo aprile 2004, tutti effettuati su disposizione di Salvatore Naldi. Il curatore ritiene significativo che nello stesso periodo De Leva abbia con il Napoli un contratto di collaborazione coordinata e continuativa per un corrispettivo netto di 25mila euro, oltre a un premio di fine rapporto del 13,5%. Le scritture contabili rilevano pagamenti mensili in favore di Di Leva per complessivi 28.847,39 euro, con un costo lordo di 40.247,10 euro.
VISSI D'ARTIS
Un’altra anomalia riguarda un «pagamento di 350mila euro in data 8/9/03 a titolo di caparra penitenziale per un contratto di somministrazione di servizi alberghieri» effettuato a favore di Hotel Mediterraneo-Cerc, il cui capitale appartiene a Salvatore Naldi, che ne era anche presidente. Il curatore ha rinvenuto presso la sede del Napoli un contratto del 16 settembre 2003 stipulato da Salvatore Naldi per conto della società azzurra con la Artis Consulting, avente ad oggetto «l’incarico di svolgere in favore della società un’attività di consulenza finalizzata al risanamento del Napoli» al “modico” prezzo annuo di 130mila euro più iva. La Artis (acronimo di Alternative-Risk-Transfer-Integraded-Solutions) è una srl con 10mila euro di capitale sociale: ne è amministratore unico e direttore generale Giovanna Russo, che ne detiene il 52%, mentre Maria Soledad Agretto è al 48%. La Russo è definita dalle cronache dei quotidiani dell'epoca come «consulente di Salvatore Naldi». Rascio sottolinea ben tre singolarità dell'accordo Napoli-Artis. Per lo svolgimento dell’incarico è consentito ad Artis «di avvalersi di professionisti e/o società specialistiche da essa insindacabilmente designati e retribuiti previa messa a disposizione di corrispondente fondo spesa da parte di Sscn». Per tutta la durata triennale del contratto, nonostante all’articolo 5 venga indicato che sia «rescindibile da ambo le parti in ogni momento», il Napoli «si impegna a non recedere sino alla scadenza, obbligandosi in caso contrario a corrispondere una somma pari al residuo corrispettivo contrattuale maggiorato del 2%».Ma il curatore rileva due circostanze ancor più gravi. La prima riguarda il fatto che «Artis viene costituita il 15/9/2003, dunque appositamente per ricevere i “benefici” del contratto stipulato l’indomani con Sscn». Inoltre, «nello stesso periodo in cui Sscn - scrive Rascio - non riesce a soddisfare i crediti privilegiati dei dipendenti tesserati, Artis riceveva, anche su espressi ordini del presidente Naldi, tre pagamenti per 14.950 euro in data 3/11/2003, per 84mila euro in data 18/11/2003 e per 30mila euro in data 23/2/2004». A ciò bisogna aggiungere due pagamenti per complessivi 98.950 euro in favore della Artis, rilevati dal collegio sindacale del Napoli, a fronte di fatture in acconto per “consulenza risk management”, senza che «in sede siano disponibili nè il contratto nè l’eventuale risultato scritto della consulenza».
PARADISI FISCALI
I sindaci denunciano anche il persistente mancato versamento dei residui 7/10 dell’aumento di capitale sottoscritto il 17 luglio 2003 dal socio di maggioranza, la società lussemburghese Napoli Calcio Sa, e l’inerzia del consiglio di amministrazione, «che non ha dato seguito alla diffida ex articolo 2344 codice civile pubblicata in Gazzetta Ufficiale fin dal 13/11/2003». La norma prevede che, decorsi quindici giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta, se il socio non esegue il pagamento delle quote dovute gli amministratori possano vendere le azioni a suo rischio e per suo conto, a mezzo di un istituto di credito. Proprio riguardo alla rimanente somma dovuta, pari a 3,36 milioni, per l’aumento di capitale dalla Napoli Calcio Sa il curatore ha rilevato che nella riunione del cda del 3 febbraio 2004 fu deliberato «di dare mandato al legale di fiducia per ottenere il pagamento». Nonostante la conclamata situazione di dissesto del Napoli e il parere sfavorevole dei sindaci, il consiglio deliberò i compensi per i consiglieri e anche le retribuizioni per l’attività pregressa. Soltanto queste ultime saranno incassate dai membri della sfortunata società azzurra: 200mila euro al presidente Naldi per compenso dal 1/7/2002 al 3/2/2004, 35mila euro all’amministratore delegato Luigi Albisinni per incarico dal luglio 2002 al gennaio 2004 e 10.240 euro al vicepresidente Bruno Matera per compenso dal luglio 2002 al dicembre 2003. Su questi pagamenti grava la chiosa finale del curatore fallimentare: "la natura privilegiata del cui credito è quantomeno discutibile".
Affari di famiglia
Nella vicenda del "ciuccio-crack" grava anche un macroscopico intreccio familiare. Secondo la relazione del curatore fallimentare, nell’aprile 2004 il collegio sindacale ha rilevato "la stipula, in conflitto d’interessi, di due contratti con Napoli Service Promotion e uno con Napoli Team relativi allo sfruttamento del marchio Sscn e ritenuti pregiudizievoli per Sscn". Tutte le scritture sono state firmate da Salvatore Naldi, quale presidente del Napoli, e da suo figlio Cesare, legale rappresentante delle due controparti. Il contratto con la Napoli Team, costituita il 22 ottobre 2002 con Cesare Naldi socio al 25,5%, fu sottoscritto il 10 gennaio 2003 e aveva come oggetto "una licenza d’uso dell’immagine, del nome e del marchio per la realizzazione di una specifica iniziativa promozionale relativa alla creazione di un circuito di negozi convenzionati e di una fidelity card a punti, contro un corrispettivo ragguagliato sul 10% del fatturato generato". Peccato però che non fosse previsto un minimo garantito per il Napoli. Il contratto prevedeva una clausola molto onerosa per il club azzurro: il pagamento di una somma di 1,5 milioni di euro rivalutabile annualmente "a titolo di corrispettivo per il recesso o per la risoluzione per inadempimento della stessa Sscn". Per Rascio i due contratti con la Napoli Service Promotion sono stipulati in tempi "assai prossimi al fallimento e con ogni probabilità in grado di svuotare la Sscn dal suo maggior valore commerciale". La scrittura stipulata nel gennaio 2004 aveva ad oggetto la concessione del marchio Sscn per la produzione e commercializzazione di determinati articoli per un corrispettivo pari al 10% del fatturato, senza però minimo garantito. L’altro contratto, firmato nel marzo 2004, attribuiva addirittura la licenza esclusiva dei marchi del Napoli sino al 30/12/2014 per un corrispettivo pari al 10% del fatturato, sempre senza minimo garantito. Il curatore raffronta l’eccessiva onerosità di questo contratto per il Napoli con le condizioni decisamente più eque di quello stipulato dalla società partenopea con Publitalia ‘80 nell’agosto 2001, a cui era stato concesso un uso limitato di sfruttamento del marchio. Per tre stagioni sportive, la società del gruppo Fininvest ha dovuto elargire al Napoli un minimo garantito compreso tra i 7,5 e i 18 miliardi di vecchie lire. Riguardo all’azionariato della Nsp (in liquidazione dal novembre 2004) c’è un mistero targato Svizzera: il 99% del suo capitale è in mano alla società di gestione patrimoni Taurus Financial Services sa di Ginevra, con succursale a Lugano. Chi sia il reale possessore o possessori del pacchetto di maggioranza non è dato saperlo. Il restante 1% è in mano a Cesare Naldi. Il curatore ha ritenuto di segnalare che il 1° ottobre 2003, poco prima di assumere la carica di amministratore unico di Napoli Service Promotion, Cesare Naldi ha sottoscritto con il presidente della Ssc Napoli, ossia con suo padre Salvatore, un contratto di collaborazione coordinata e continuativa con un compenso di 10mila euro netti mensili per "la gestione e lo sviluppo dell’intero settore commerciale". In esecuzione del co.co.co. il 23 gennaio 2004 gli sarà corrisposta la somma di 30mila euro.
Marco Liguori

Il manifesto 15/04/2003
Conti e paradisi fiscali, la tragica farsa del ciuccio
Un'inchiesta in due puntate sui guai finanziari che rischiano di far sparire il club azzurro dal calcio che conta
di Marco Liguori e Salvatore Napolitano
http://marcoliguori.blogspot.com/2008/02/il-ciuccio-in-agonia.html

domenica 30 novembre 2008

Calcio in cifre: più giusto il pari tra Napoli e Inter

Stando alle statistiche Panini Digital, "il pallone in confusione" ha notato che gli azzurri di Reja hanno dimostrato superiorità in attacco e difesa rispetto a quelli di Mourinho: il 2-2 sarebbe stato meritato. I nerazzurri però si sono dimostrati più pericolosi e sono riusciti a concretizzare il proprio gioco

Non c'è stata una sola squadra in campo oggi a San Siro, come asserito dalle pay tv. Tralasciando l'aspetto arbitrale, ben affrontato da Tuttonapoli.net, e il risultato finale di 2-1 le statistiche Panini Digital-Lega Calcio riferiscono che c'è stato un sostanziale equilibrio tra Inter e Napoli. La formazione allenata da Mourinho ha ottenuto una lieve supremazia territoriale (ossia il tempo totale di possesso palla di una squadra nella metà campo avversaria) pari a poco oltre i 10 minuti, contro i 9 minuti e 26 secondi del Napoli, a fronte di un possesso palla del 51% e 475 palloni giocati contro il 49% e 467 palloni giocati dagli ospiti. Gli azzurri di Reja hanno difeso nettamente meglio la propria area, testimoniato dal relativo indice pari al 61,3% contro 51,8%, e hanno attaccato molto più dei padroni di casa, come comprovato dal dato sulla capacità offensiva pari al 48,2% contro il 38,7%. Non a caso, i partenopei hanno ben tre giocatori nella classifica dei tiratori (Gargano, Lavezzi e Zalajeta con tre tentativi a testa) contro l'unico uomo dell'Inter (Stankovic con quattro tentativi). Bene anche la difesa del Napoli, con Rinaudo e Cannavaro che hanno sovrastato Cambiasso e Muntari per numero complessivo di palle recuperate: 42 contro 36.
Gli interisti hanno dimostrato superiorità nella maggiore pericolosità (50,7$ contro 36,6%): ciò significa che hanno meglio concretizzato il proprio gioco. Hanno saputo mettere meglio a frutto i quattro tiri (su 14 in totale) nello specchio della porta difesa da Iezzo, di cui due terminati alle sue spalle. I napoletani hanno risposto con quattro tiri (su 11 complessivi) nella porta di Julio Cesar, di cui uno terminato in fondo al sacco. Quindi, tirando le somme, il Napoli avrebbe meritato il pareggio.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Clicca qui per vedere la sintesi tv di Inter-Napoli tratta da You tube

Le statistiche Panini Digital su Inter-Napoli 2-1
(clicca sull'immagine per ingrandirla)


Sintesi tv di Inter-Napoli 2-1 (da You tube)

Niente da fare per il Napoli contro l'Inter al "Giuseppe Meazza". Per il secondo anno consecutivo perde per 2-1 contro la formazione di Mourinho letteralmente scatenata e trasformata rispetto alla partita di Champions League di mercoledì scorso contro il Panathinaikos.
Le immagini, trasmesse dalla trasmissione 90° Minuto della Rai, sono tratte da You Tube.

Milano, Stadio Giuseppe Meazza, 30 novembre 2008
Inter 2 Napoli 1 (Primo tempo 2-1)
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Samuel, Maxwell; J.Zanetti, Cambiasso, Muntari(90 Jimenez); Stankovic(83 Burdisso); Cruz(72 Adriano), Ibrahimovic. All.: Mourinho
Napoli (3-5-2): Iezzo; Cannavaro, Rinaudo, Aronica; Maggio (79' Denis), Pazienza(83' Bogliacino), Gargano, Hamsik(65' Blasi), Mannini; Lavezzi, Zalayeta. All.: Reja
Arbitro:
Rosetti di Torino. Assistenti: Niccolai e Papi
Marcatori: 16' Cordoba, 25' Muntari, 36' Lavezzi
Note: Ammoniti Zanetti, Lavezzi, Rinaudo, Aronica

domenica 23 novembre 2008

Sintesi tv di Napoli-Cagliari 2-2 (da You Tube)

Pareggiando al San Paolo contro il Cagliari, il Napoli perde la grande occasione di restare agganciato al "treno" scudetto con Milan e Inter. Decisiva la distrazione difensiva nel finale che ha consentito al giocatore sardo Conti di agguantare il 2-2.
Le immagini di Sky sono tratte da You Tube.

Napoli, Stadio San Paolo, 23 novembre 2008
Napoli (3-5-2): Iezzo; Santacroce, Cannavaro, Contini; Maggio, Blasi, Gargano, Hamsik, Mannini; Lavezzi, Denis. In panchina: Navarro, Aronica, Rinaudo, Vitale, Pazienza, Bogliacino, Russotto. Allenatore Reja
Cagliari (4-3-1-2): Marchetti; Matheu, Lopez, Bianco, Agostini; Fini, Conti, Biondini; Cossu; Jeda, Acquafresca. In panchina: Lupatelli, Astori, Ferri, Lazzari, Parola, Larrivey, Matri. Allenatore Allegri
Arbitro: Pierpaoli di Firenze.
Ammoniti: Gargano, Contini e Russotto (Napoli); Conti, Lazzari, Biondini e Agostini (Cagliari)
Espulsi: nessuno

Le immagini di Napoli-Cagliari 2-2

Calcio in cifre: la "formica" Cagliari strappa un punto alla "cicala" Napoli

Stando alle statistiche, la squadra di Reja non è riuscita a concretizzare la sua superiorità assoluta in campo, perdendo la vittoria nel finale. I sardi sono stati migliori nel rendimento sui tiri in porta: su quattro totali, due gol. Strepitoso l’autore del pareggio, Conti: due tiri, una rete, oltre a 23 palle recuperate

Anche le statistiche Panini Digital-Lega Calcio confermano la grande occasione persa dal Napoli per restare a contatto con i vertici della classifica di serie A. La squadra di Reja è stata superiore in tutto e per tutto al Cagliari, ma è stata poco concreta e non ha saputo difendere la vittoria che sembrava ormai a portata di mano, regalando il pareggio agli avversari con una disattenzione difensiva. La chiave del pareggio dei sardi, almeno dal punto di vista dei dati nudi e crudi, sta nel rendimento al tiro: quattro tiri in porta con due gol (ossia il 50%) su dieci totali, mentre per il Napoli sei tiri nello specchio difeso da Marchetti con due reti (30%) su 14 tentativi. Strepitoso il rendimento del centrocampista rossoblù Conti: due tiri un gol oltre a 23 palle recuperate (miglior risultato assoluto). A nulla è valsa la schiacciante pericolosità offensiva dei padroni di casa, pari al 55,1% contro il 45,9% degli isolani.
Scorrendo le cifre della gara, si nota che gli azzurri, a fronte di un possesso palla del 55%, hanno conseguito una superiorità territoriale di oltre 10 minuti e una prevalenza nella capacità offensiva del 41,5% e in quella difensiva del 68,4%. Forse questo dato lascia ancor di più l’amaro in bocca, considerata la distrazione nel finale che è costata la vittoria.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)



Le statistiche Panini Digital - Lega Calcio su Napoli-Cagliari 2-2
(cliccare sull'immagine per ingrandirla)

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il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
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