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sabato 10 gennaio 2009

Calciomercato, movimenti nella Roma

Secondo "L'Equipe" ci sarebbe una trattativa per Mexes con il Milan. Invece, secondo il "Times" Riise potrebbe tornare in Inghilterra



Prosegue senza particolari sussulti l'attività del calciomercato nella sessione invernale. Il Milan è ancora alla ricerca di un rinforzo per la difesa e potrebbe attingere da altri club italiani. Se ieri Adriano Galliani si è detto disponibile, dovessero arrivare segnali dalla Roma, ad aprire una trattativa per Philippe Mexes (nella foto), in Francia parlando addirittura di contatti gia' avviati. Stando a "L'Equipe", infatti, le trattative per l'approdo del difensore francese in rossonero sarebbero partite ieri con l'incontro tra il procuratore di Mexes, Olivier Jouanneau, e il ds giallorosso, Daniele Pradè. Il giocatore è legato alla Roma fino al 2011 e pure se Galliani ha piu' volte ribadito, visto l'ottimo rapporto con Rosella Sensi, di non voler ricorrere alla clausola di rescissione prevista dal contratto di Mexes, che si aggira intorno ai 16 milioni di euro, l'affare potrebbe andare in porto.
Potrebbe prospettarsi un ritorno in Premier League per John Arne Riise. Stando al "Times", il Newcastle sarebbe abbastanza ottimista sulla possibilità di portare a St.James Park l'esterno norvegese della Roma con la formula del prestito fino a fine stagione. Già negli scorsi mesi il manager dei Magpies, Joe Kinnear, aveva manifestato il proprio interesse per il giocatore ma l'operazione era morta sul nascere dopo che Riise ha cominciato a trovare sempre più spazio nell'undici di Spalletti. «Ho un contratto fino a fine stagione, l'accordo era per un anno al Benfica, poi si vedra».
David Suazo continua a non sbilanciarsi sul suo futuro. L'attaccante honduregno, ancora di proprieta' dell'Inter, sta facendo bene con i lusitani dove e' arrivato la scorsa estate in prestito e in molti sono interessati al suo cartellino, soprattutto in Premier League. «Il futuro non dipende solo da me», ha tagliato corto Suazo.
Lunedì prossimo Edinho potrebbe essere ufficialmente un giocatore del Lecce. Secondo la stampa brasiliana e' ormai in dirittura d'arrivo l'operazione che portera' il 26enne centrocampista dell'Internacional di Porto Alegre alla corte di Beretta. Rifiutata una prima offerta, il club brasiliano sarebbe sul punto di accettare una seconda proposta che si aggirerebbe intorno ai 3 milioni di euro.
In Italia con Milan e Napoli non ha lasciato grandi ricordi ma per lui, a 35 anni, potrebbe esserci una nuova chance. Nei giorni scorsi si e' parlato con insistenza di un ritorno in serie A di Roberto Fabian Ayala, con la possibilita' di vederlo vestire la maglia della Lazio assieme a un'altra vecchia conoscenza, Veron. Il diretto interessato, oggi al Saragozza nella seconda divisione spagnola, preferisce però non pensare per ora al mercato. "La Lazio? In questo momento penso a conquistare la promozione con la mia squadra - ha detto Ayala al quotidiano argentino "Ole'". Mihajlovic rassicura i tifosi del Bologna: «Non ho temuto che l'Inter ci portasse via Di Vaio, anche perché Di Vaio non può andare via senza il mio permesso. Glielo potevamo anche dare, se in cambio dall'Inter fossero arrivati Ibrahimovic, Maicon e un altro giocatore, altrimenti no».
Fonte: Agi/Italpress

mercoledì 10 dicembre 2008

Champions League: sintesi tv Roma-Bordeaux (da You Tube)

La Roma straccia un Bordeaux inconsistente e vola al primo posto nel girone di qualificazione di Champions League. Oltre alla sintesi tv, tratta da You Tube, vi sono anche le immagini dei cori e delle belissime coreografie della curva Sud dell'Olimpico.

Champions League
Roma, stadio Olimpico, 9 dicembre 2008

ROMA-BORDEAUX 2-0

Roma(4-3-2-1): Doni; Panucci, Mexes, Juan, Riise; Perrotta (44'st Pizarro), De Rossi, Brighi; Baptista, Menez (35'st Cicinho); Totti (43'st Vucinic). In panchina: Artur, Loria, Cassetti, Montella. Allenatore: Spalletti.
Bordeaux(4-4-2): Ramè; Chalmè, Planus, Diawara, Jurietti; Gouffran (13'st Cavenaghi), Fernando, Diarra, Wendel (24'st Bellion); Gourcuff, Chamakh (24'st Jussie). In panchina: Valverde, Placente, Traorè, Tremoulinas. Allenatore: Blanc.
Arbitro: Fandel (Germania).
Reti: 16'st Brighi, 34'st Totti.
Spettatori: 60mila circa. Ammoniti: Chalmè, Brighi, Jurietti, Diawara. Angoli: 4-4

Sintesi tv di Roma-Bordeaux 2-0


Il coro della Curva Sud in Roma-Bordeaux-2-0

giovedì 4 dicembre 2008

Pioggia di soldi dall'Uefa ai club: 43,5 milioni per Euro 2008

Ecco le italiane premiate che hanno fornito giocatori alla Nazionale per la fase finale dello scorso giugno: Juventus, Milan, Inter, Napoli, Lazio, Roma, Fiorentina, Palermo, Sampdoria, Genoa, Udinese, Siena e le retrocesse Livorno e Parma.

La Uefa distribuirà 43,5 milioni di euro tra 180 club che hanno fornito giocatori alle Nazionali per la fase finale di Euro 2008. Secondo i parametri stabiliti dall'accordo tra la Uefa e la European Club Association (ECA). Le società italiane riceveranno complessivamente 4.250.290 euro. Nel dettaglio, la Juventus incasserà 644.195 euro. Seguono Milan (624.590), Roma (537.763), Fiorentina (481.746), Inter (431.331), Udinese (344.505), Livorno (239.473), Siena (201.661), Lazio (201.661), Palermo (121.837), Sampdoria (121.837), Parma (117.636), Napoli (100.831) e Genoa (81.225). In testa alla speciale graduatoria per nazioni c'è la Germania con 6.805.065 euro, seguita da Spagna (5.106.650) e Inghilterra (4.843.370).
I 180 club che riceveranno denaro fanno parte di 24 delle 53 federazioni affiliate alla Uefa. I benefici, oltre a riguardare società di paesi esclusi dalla fase finale del torneo, gioveranno anche alle casse di numerose squadre che militano in divisioni inferiori dei vari campionati nazionali. In Italia è il caso di Livorno e Parma, retrocesse alla fine della scorsa stagione. I club che otterranno più soldi di tutti sono il Werder Brema (1.093.732 euro), l'Olympique Lione (1.039.115) e il Bayern Monaco (1.018109). La quota da attribuire ad ogni società è stata calcolata moltiplicando la "diaria" individuale di ogni calciatore per il numero di giorni in cui ciascun tesserato è stato impegnato a Euro 2008. L'accordo tra la Uefa e la ECA, l'organismo nato sulle ceneri del defunto G-14, ha preso in considerazione un periodo cominciato 14 giorni prima del match d'esordio di una selezione e terminato con la gara che ha sancito l'eliminazione. «E' la dimostrazione di una nuova armonia nel calcio europeo e della volonta di cooperazione tra federazioni e club per il bene dello sport», ha commentato il presidente della Uefa, Michel Platini. I contrasti tra la federazione continentale e le più importanti società sembrano ormai un lontano ricordo. La nuova partnership, ha detto ancora Platini, ha consentito di riconoscere ai club «benefici tangibili in virtù del loro contributo a Euro 2008». L'annuncio di oggi costituisce un «momento storico» secondo Karl-Heinz Rummenigge, presidente del Bayern Monaco e della ECA. Con il denaro assegnato alle squadre, «viene riconosciuto e ricompensato l'importante contributo del calcio di club al successo di una competizione per Nazionali».
Fonte: Adnkronos

giovedì 27 novembre 2008

Cluj-Roma: i tre gol raccontati da Carlo Zampa (da You tube)

Chiamate Roma 3-1 3-1. I giallorossi si scatenano sul campo del malcapitato Cluj e passano a vele spiegate agli ottavi. In queste sintesi video, tratte da You tube, Carlo Zampa racconta con passione i due gol di Brighi e la punizione capolavoro di Totti.


Champions League, Cluj Napoca (Romania) 26 novembre 2008
CLUJ-ROMA 1-3
Cluj: Stancioiu; Panin, Cadu, De Sousa, Alvaro Pereira; Dani (27'st Peralta), Muresan; Dubarbier (25'st E.Konè), Trica (39'st Deac), Juan Culio; Y.Konè. In panchina: Nuno Claro, Alcantara, Diego Ruiz. Allenatore: Trombetta
Roma: Doni; Cassetti, Juan, Mexes Tonetto (41'st Riise); Taddei, De Rossi, Brighi; Perrotta (45'st Pizarro), Baptista; Totti (36'st Vucinic). In panchina: Artur, Loria, Menez, Montella. Allenatore: Spalletti
Arbitro: Batista (Portogallo)
Reti: 11'pt e 19'st Brighi, 22'pt Totti, 30'pt Y.Konè.
Spettatori: 14 mila circa. Ammoniti: De Rossi, Trica, Totti, Panin. Angoli: 10-3 per il Cluj.


Primo gol Brighi Cluj-Roma 1-3 Commento Carlo Zampa


Secondo gol di Brighi Cluj-Roma 1-3


Terzo gol di Totti Cluj-Roma 1-3

mercoledì 19 novembre 2008

Esclusivo/Le immagini degli scontri in Roma-Lazio (da You tube)

"il pallone in confusione" ha trovato due eloquenti filmati dei disordini avvenuti domenica scorsa durante il derby della Capitale. Nel secondo ci sono tafferugli e lancio di petardi e bengala di cui non vi è traccia nel comunicato di ieri del Giudice sportivo


"il pallone in confusione" ha trovato su You tube i filmati degli scontri e dei disordini avvenuti domenica scorsa allo stadio Olimpico in occasione di Roma-Lazio. Il primo riguarda gli scontri avvenuti nella tribuna Tevere: si notano i bengala e i petardi lanciati contro alcuni tifosi e gli steward, oltre alla carica di altri sostenitori (forse laziali) contro i romanisti con lancio di oggetti (tra cui una bandiera). «Se stanno 'a ammazzà» commenta la voce dell'operatore. Probabilmente è quella a cui fa riferimento il comunicato ufficiale n.127 di ieri della Lega Calcio con le decisioni del Giudice sportivo.
Nel secondo filmato, si nota chiaramente il lancio di petardi e bengala fuori alla curva Nord, nei pressi del parcheggio delle moto, mentre le impazzano le sirene delle auto e dei cellulari della Polizia. La scena è deprimente, avvolta dal fumo dei fuochi d'artificio e i rumori assordanti. «E' un macello» dice l'operatore, che aggiunge: «hanno fatto un agguato proprio». «I laziali stanno de là» afferma un altro con voce sconsolata. All'improvviso, si vedono i poliziotti in assetto antisommossa correre verso un punto del piazzale antistante la curva, coperti alle spalle dai cellullari e sommersi dai petardi lanciati dai tifosi. «Ahò, guarda che botte» prosegue l'operatore. Di quest'ultimo episodio non c'è menzione nelle decisioni di Gianpaolo Tosel, che avrebbe dovuto sanzionare per responsabilità oggettivo la Roma e la Lazio. Infatti, l'articolo 4 comma 4 del Codice di giustizia sportiva prevede che «le società sono responsabili dell'ordine e della sicurezza prima, durante e dopo lo svolgimento della gara, sia all’interno del proprio impianto sportivo, sia nelle aree esterne immediatamente adiacenti. La mancata richiesta della forza pubblica comporta, in ogni caso, un aggravamento delle sanzioni».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Clicca su http://marcoliguori.blogspot.com/2008/11/il-forum-dei-tifosi-la-giustizia.html per dire la tua opinione sulla giustizia sportiva

Roma-Lazio 16 novembre 2008: scontri in tribuna Tevere


Roma-Lazio 16 novembre 2008: scontri fuori alla curva Nord

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Sei recidivo? La giustizia sportiva chiude un occhio

"il pallone in confusione" ha pescato in fallo ancora una volta Gianpaolo Tosel che non ha sanzionato in modo più severo Atalanta, Roma e Lazio, le cui tifoserie si sono rese responsabili di analoghe violazioni già sanzionate in precedenza


Permettete una parola? La recidiva, pur essendo contemplata nel codice di giustizia sportivo, non è spesso applicata dal giudice sportivo Gianpaolo Tosel. La riflessione, la seconda in 15 giorni, è d’obbligo, visto che già una settimana fa abbiamo trattato della "dimenticanza" riguardo al Milan. Stavolta riguarda due casi: l’Atalanta e il duo Roma-Lazio. Premessa fondamentale: occorre innanzitutto capire il senso della parola "recidiva". Secondo il vocabolario Zingarelli significa: «Nuovo reato di chi ha subito precedente condanna o per colpa analoga (recidiva specifica) o per una d’altro genere (recidiva generica)».
E veniamo al primo caso, l’Atalanta: prima, durante e dopo la partita contro il Napoli di domenica scorsa è successo di tutto. Immaginiamo pure che i giornalisti napoletani, nonostante le chiare ed evidenti testimonianze esposte in modo particolare da quelli di Canale 9 di Radio Marte e de Il Mattino, si siano inventati le giaculatorie offensive del pubblico nerazzurro contro la squadra azzurra, la città e i suoi abitanti (incluso lo striscione di "benvenuto" a Reja e ai suoi uomini sabato scorso esposto durante l’allenamento a Osio Sotto), gli sputi e gli oggetti lanciati in sala stampa, i cori a fine partita contro di essi e i loro colleghi "nordisti" (cliccare qui per vedere il video). Rimuoviamo quindi tutto ciò e restiamo a quanto affermano i comunicati della Lega calcio sulle decisioni di Tosel. Riguardo alla società bergamasca, il numero 127 del 18 novembre recita testualmente: «Nel corso della gara Atalanta-Napoli sostenitori della Soc. Atalanta, nel proprio settore, accendevano un fumogeno e facevano esplodere un petardo». In merito, il giudice sportivo ha deciso «di non adottare provvedimenti sanzionatori». Inoltre, Tosel ha sanzionato con un ammenda di 1000 euro la «Soc. Atalanta per avere suoi sostenitori, al 30° del secondo tempo, intonato un coro ingiurioso nei confronti degli Ufficiali di gara». Facciamo scorrere all’indietro la moviola della giustizia sportiva e troviamo che la squadra nerazzurra è stata già sanzionata quattro volte per lancio di fumogeni e petardi, di cui uno il 27 ottobre contro i tifosi del Milan ospiti nello stadio "Atleti Azzurri d’Italia". Inoltre, nella stessa partita contro la squadra rossonera fu «al 28° del primo tempo intonato un coro ingiurioso nei confronti del Direttore di gara». Questi fatti costituiscono recidiva specifica prevista all’articolo 21 del codice di giustizia sportiva. Il quale recita: «Salvo che la materia non sia diversamente regolata, alle società, nonché ai dirigenti, ai tesserati delle società, ai soci e non soci di cui all’art. 1, comma 5 che abbiano subito una sanzione per fatti costituenti violazione dei regolamenti federali e che ricevano altra sanzione per fatti della stessa natura nella medesima stagione sportiva, è applicato un aumento della pena determinato secondo la gravità del fatto e la reiterazione delle infrazioni». Quindi, questa norma non prevede sconti e attenuanti: nel caso dell’Atalanta, la società avrebbe dovuto subire una sanzione più severa. Tosel, nel comunicato dell’8 settembre scorso, aveva stabilito la chiusura delle curve del San Paolo poiché «i tifosi napoletani, o sedicenti tali, procedevano ad un intenso lancio di oggetti vari (bottigliette, monete e così via), di bengala accesi e di petardi contro gli addetti alla sicurezza della società ospitante e nel settore occupato dalla tifoseria avversaria». Due pesi e due misure.

E veniamo alla coppia Roma-Lazio. In questo caso il giudice sportivo ha sanzionato la società giallorossa con 25mila euro e quella biancoceleste con 15mila per aver fatto esplodere una serie di petardi e acceso alcuni fumogeni. In più, si legge nel comunicato del 18 novembre scorso, i sostenitori di entrambe le società hanno «forzato il cordone degli stewards, ingaggiavano una violenta colluttazione, sedata dal pronto intervento delle Forze dell’Ordine, senza conseguenze lesive per alcuno». Anche in questo caso bisogna sottolineare che l’uso di bengala, fumogeni e petardi è stato ripetuto diverse volte da entrambe le tifoserie della Capitale: la Lazio è stata sanzionata tre volte, mentre la Roma due. Ma anche in questo caso l’articolo 21 sulla recidiva non è scattato, analogamente al caso del Milan. E come una settimana fa ripetiamo il nostro appello: qualcuno ci dia spiegazioni per favore, ne va del credito della giustizia sportiva.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)
Nella foto (tratta da http://www.triestecittadellascienza.it/): il giudice sportivo Gianpaolo Tosel
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mercoledì 29 ottobre 2008

Casms: Napoli-Salernitana gara ad alto rischio

Di conseguenza la trasferta dei tifosi granata per la gara di Tim Cup potrebbe essere vietata. Prevista per la partita di domenica prossima degli azzurri a Milano l'esordio della "tessera del tifoso". Considerato il blocco per i tifosi partenopei di assistere alle gare esterne della propria squadra, sembra un test molto poco attendibile: sarebbe stato meglio provarla in una partita con entrambe le tifoserie

Nella sua nota odierna, il Casms ha confermato la "tolleranza zero" per le tifoserie a rischio. L'organismo del Viminale ha vietato la trasferta dei tifosi della Salernitana a Napoli per la gara di Tim Cup del prossimo 12 novembre. Stop anche agli esodi delle tifoserie ospiti per Bologna-Roma, Bari-Pisa, Foggia - Pescara, Cesena - Novara, Pisa - Ascoli, Pescara - Paganese, Sorrento - Juve Stabia, Virtus Entella - Spezia e Stella Azzurra Roma - Scauri (incontro di basket). Per tutte queste gare, incluse quella di Napoli, i soli residenti delle città delle squadre ospitanti potranno acquistare i biglietti. Al Casms non hanno però forse pensato che a Napoli potrebbero risiedere dei facinorosi tifosi salernitani, in numero nemmeno esiguo vista la vicinanza tra le due città: o forse sono sicuri che tutti siano tranquilli. Inoltre, è stata considerata a rischio Fiorentina - Atalanta: è stata stabilita disposta la vendita di un solo tagliando per spettatore. «Ad altissimo rischio» è stata considerata Battipagliese - Ebolitana: l'incontro si disputerà in assenza di spettatori ed in campo neutro.
Lo stesso organismo ha anche anunciato che domenica prossima in occasione di Milan-Napoli darà il suo esordio la "tessera del tifoso". Nel comunicato si sottolinea che «queste determinazioni (il blocco delle trasferte verso le tifoseria di Pisa e Siracusa) si pongono l'obiettivo di coinvolgere le tifoserie sane in una logica di sicurezza partecipata, che in attesa della tessera del tifoso, in esordio per la gara Milan - Napoli, determini il rifiuto all'interno dei gruppi delle sparute minoranze violente che, con il loro comportamento, pregiudicano la passione sportiva e il desiderio dei tifosi di andare allo stadio». Insomma, la tessera assieme al blocco delle trasferte sono la panacea di tutta la violenza del calcio italiano. Forse sarebbe stato meglio provare l'affidabilità della tessera in una gara in cui c'è anche la tifoseria ospite: a quella del Napoli è stata sanzionata l'inibizione fino al termine della stagione. A meno che al Viminale si pensi che tutti i tifosi del Milan siano tranquilli: a giudicare dai petardi gettati dagli spalti durante il derby con l'Inter, con la presenza in tribuna del ministro dell'Interno Roberto Maroni, forse qualche "diavoletto" ci sarà. Affidiamoci al caso e speriamo che tutto fili liscio: a meno che qualche facinoroso non si presenti a San Siro con un lanciarazzi e un bazooka. E a proposito, con i ferrei controlli di polizia come mai sono passati questi petardi? Sono stati individuati i responsabili? Si attendono risposte.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

mercoledì 22 ottobre 2008

Il calcio in borsa? Un affare in perdita per i tifosi-azionisti

Dall’anno di quotazione i titoli Lazio hanno perso quasi il 100% del proprio valore, quelli della Roma l’85% mentre quelli della Juventus “appena” il 73%. Le società soffrono di mancanza di patrimonializzazione: soprattutto dell’assenza di un patrimonio immobiliare

E’ tempo di assemblee di approvazione dei bilanci per le tre società di calcio quotate in borsa. Aprirà le danze il 27 ottobre la Lazio: in mancanza del numero legale si andrà il 26 novembre in seconda convocazione. Seguirà il 28 ottobre l’assise della Juventus, mentre quella della Roma è prevista per il 29 ottobre: è stata prevista l’eventuale seconda convocazione, per il prossimo 11 novembre.
Tirando le somme, il pallone a Piazza Affari è un affare in totale perdita. Ciò lo si può evincere con un semplice ragionamento. Si può ipotizzare che i possessori di titoli delle tre squadre presenti a Piazza Affari, Juventus, Lazio e Roma, siano “cassettisti”, ossia piccoli azionisti fedeli che custodiscono gelosamente i propri titoli. Quindi, ciascuno di loro li detiene dal collocamento sul listino: e qui arrivano le dolenti note. I sostenitori della società di Claudio Lotito hanno subito la perdita maggiore del proprio capitale iniziale per azione (5900 lire, pari a circa 3,05 euro) tra tutte dalla data di avvio delle contrattazioni, ossia dall’8 maggio 1998, sino a oggi (prezzo 0,38 euro): - 99,86%. Nella disastrosa variazione percentuale sono stati inclusi i quattro aumenti di capitale e il raggruppamento azionario succedutisi in dieci anni, a cui i tifosi biancocelesti hanno sicuramente aderito.
Se la sponda laziale del Tevere piange, i sostenitori di quella giallorossa non ridono. La Roma fu quotata a Piazza Affari il 23 maggio del 2000 al prezzo di 5,50 euro. Sino ad oggi, gli azionisti-tifosi si sono visti erodere l’85% del valore iniziale: un titolo vale 0,6325 euro. Sicuramente anche essi, come i loro cugini biancocelesti, hanno aderito all’aumento di capitale del luglio 2004, che prevedeva sette azioni ogni due possedute.
E arriviamo alla Juventus, i cui azionisti hanno perduto “soltanto” il 73% dal valore di 3,7 euro della quotazione avvenuta il 20 dicembre 2001 (prezzo odierno: 0,7920 euro). Essi avranno sicuramente aderito all’aumento di capitale da 104,8 milioni del maggio 2007. I tifosi detentori dei titoli sono completamente insoddisfatti dell’andamento borsistico e della gestione del nuovo cda: sui forum si vuole chiedere le loro dimissioni in assemblea, che si preannuncia al calor bianco. Ma c’è chi ha lautamente guadagnato dall’operazione di collocamento, oltre naturalmente all'Ifil azionista di maggioranza della squadra di corso Galileo Ferraris. Fu un affare per l’ex amministratore delegato Antonio Giraudo, che aveva comprato 1.600.000 azioni nel novembre 2001 al prezzo di 0,21 euro per rivenderle tutte il mese dopo al prezzo di collocamento, con una plusvalenza immediata di circa 5,58 milioni di euro. Il mese successivo ne aveva comprate 4.380.100: ma le aveva acquistate al prezzo del diritto di opzione a lui riservato, sempre a 0,21 euro, spendendo poco meno di 920mila euro. Analoga facilitazione era stata riservata agli altri due membri del consiglio di amministrazione con deleghe operative, l’allora vicepresidente Roberto Bettega e l’ex consigliere e direttore generale Luciano Moggi. Entrambi avevano ottenuto ed esercitato tra il luglio e il dicembre 2002 il diritto di acquistare 347.525 azioni a 0,21 euro ognuna: ciascuno dei due dirigenti aveva speso 72.980,25 euro. Cifra più che sopportabile visto che Bettega aveva percepito nel 2002/03 1,404 milioni lordi, mentre Moggi 2,429 milioni (sempre lordi).
Ma quali sono i motivi della debacle che si sono ritrovati i tifosi in portafoglio? Sicuramente dal fatto che sinora queste società non possiedono altri beni se non i diritti alle prestazioni (comunemente detti “cartellini”) dei propri giocatori. Mancano del tutto gli immobili per dare un valore più cospicuo al proprio patrimonio e una maggiore appetibilità in borsa. A ciò bisogna aggiungere i problemi debitori di Roma e Lazio, in modo particolare quelli tributari. La Juve ha solo in parte realizzato i suoi progetti resi noti nel prospetto di quotazione. Entro i prossimi mesi partiranno i lavori per la trasformazione dello Stadio Delle Alpi con annesso centro commerciale. Bisogna ricordare che l’impianto fu ceduto per 99 anni in diritto di superficie dal Comune di Torino alla società bianconera per 25 milioni. Ripartendo questo valore sui 54mila metri quadrati circa di superficie interessata alla trasformazione edilizia, il prezzo scende alla modica cifra di 4,68 euro. Invece, la Vecchia Signora ha ceduto la Campi di Vinovo, titolare dei terreni tra le città di Vinovo e Nichelino su cui sorgerà il parco commerciale “Mondo Juve” (la cui realizzazione era indicata nel prospeto di quotazione), alla Costruzioni Generali Gilardi tramite l’esercizio di opzione di acquisto da parte di quest’ultima. Madama ha anche venduto alla sua ex controllata il ramo d’azienda avente a oggetto i contratti e le attività dello stesso centro commerciale. L’operazione, stando a quanto dichiarato nel bilancio 2007/2008 dovrebbe avere un effetto finanziario positivo per 23,5 milioni in sei esercizi: ossia circa quattro milioni per ciascuno. Una plusvalenza (ossia una componente straordinaria) che servirà essenzialmente a mitigare le perdite finali: quella al 30 giugno scorso era di 20,8 milioni.
Considerati gli scarsi risultati per i piccoli azionisti delle squadre quotate, vale la pena di ricordare la frase pronunciata alcuni anni fa dal principe dei tributaristi italiani, Victor Uckmar, in passato presidente della Covisoc: «Da tempo ho proposto che sulle azioni delle società di calcio occorrerebbe stampigliare la scritta questi titoli sono sconsigliati alle vedove, ai pensionati e agli orfani».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

giovedì 9 ottobre 2008

"il pallone in confusione" questa sera su Romauno tv

Questa sera "il pallone in confusione" sarà in diretta telefonica attorno alle 23,30 su Romauno tv. Si parlerà dei conti della Roma nell'ultimo bilancio 2008.
La televisione è visibile anche all'indirizzo internet http://www.romauno.tv/ e sul canale satellitare 860 di Sky.
Marco Liguori

martedì 7 ottobre 2008

Cda Roma: compensi solo per Rosella e Silvia Sensi e Di Martino

L’amministratore delegato ha incassato un gettone di 1,1 milioni di euro, mentre la sorella consigliere 250mila: il vice presidente ne ha ottenuto 4mila

Soltanto quattro sui 10 membri del consiglio di amministrazione sono detentori di azioni della Roma. Nel progetto di bilancio al 30 giugno scorso emerge che il presidente e amministratore delegato Franco Sensi (deceduto nello scorso agosto) possedeva indirettamente tramite società controllate 156.939 titoli e altri 220.515 come «possesso indiretto di piena proprietà per il tramite del coniuge in società controllate». L’amministratore delegato Rosella Sensi aveva 15.025.300 azioni: anch’essa per «possesso indiretto di piena proprietà per il tramite di società controllate». Altre 15.024.552 sono di Silvia Sensi, detenute con la stessa motivazione della sorella. Invece, il consigliere Renato Bernardini ne ha tra le sue mani soltanto 2.320.
Riguardo alla tabella dei compensi (pubblicata a pagina 115) solo tre componenti del cda li hanno ricevuti. Essi sono Ciro Di Martino (4mila euro per altri compensi), Rosella Sensi (1,1 milioni) e Silvia Sensi (250mila euro). L’unico dirigente con responsabilità strategiche è Cristina Mazzoleni che ha percepito 229mila euro in totale: 171mila per la carica, 35mila per bonus e altri incentivi, 23mila per altri compensi.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Le smentita della Roma e di Unicredit all'articolo di Repubblica su proroga debito e nuovi soci

As Roma: nessuna richiesta proroga a Unicredit nè nuovi soci
Compagnia Italpetroli non ha richiesto alcuna proroga dei termini di rimborso del debito concordato con Unicredit e non ha allo studio operazioni sul capitale finalizzate all'ingresso di nuovi soci. E' quanto precisa una nota congiunta della Compagnia Italpetroli e della As Roma, replicando cosi' alle notizie diffuse da organi di informazione.
Compagnia Italpetroli, si legge nel comunicato, ''non ha chiesto alcuna proroga dei termini del rimborso del debito concordati con Unicredit Banca di Roma con l'accordo sottoscritto nel luglio scorso, ne' alcuna pressione, finalizzata ad un'accelerazione del rimborso stesso, e' stata fatta dall'istituto di credito con il quale vige un clima di serena collaborazione''. In merito, peraltro, prosegue la nota Italpetroli e AS Roma precisano che quest'ultima societa' non e' parte dell'accordo con Unicredit Banca di Roma e non ha verso tale istituto di credito alcun obbligo di rimborso. ''Allo stesso modo si precisa che nessun pressing e' stato esercitato da Unicredit Banca di Roma per la cessione della partecipazione in AS Roma''. Quanto gli assetti proprietari di AS Roma, inoltre, ''Compagnia Italpetroli precisa che non sono allo studio operazioni sul capitale finalizzate all'ingresso di nuovi soci e di non essere a conoscenza di incarichi di terzi a studi legali volti a mettere a punto progetti di acquisto di partecipazioni al capitale di AS Roma. Parimenti prive di fondamento - afferma la nota - sono le notizie che riferiscono di contatti intervenuti con il Dottor Adriano Galliani e con il Cavaliere del Lavoro Dottor Silvio Berlusconi perche' esercitino pressione sul Dottor Alessandro Profumo, o facciano alcunche' in merito alla ricerca di possibili partner di Compagnia Italpetroli e/o di AS Roma''. (Ansa)

AS ROMA: UNICREDIT, NESSUN PRESSING SU FAMIGLIA SENSI
''Non c'e' nessun pressing da parte di UniCredit sui Sensi e nessun irrigidimento di rapporti con la famiglia''. Cosi' UniCredit Banca di Roma ha commentato le notizie diffuse da alcuni organi d'informazione. ''Il piano di rientro del debito - prosegue la nota - rimane saldamente nelle mani della famiglia Sensi con la quale i rapporti restano ottimi''.
(Ansa)

La Roma ringrazia Mediaset e Rai per gli utili 2008

Secondo il progetto di bilancio della società giallorossa, sono affluiti dalle due società televisive 20,5 milioni non ricorrenti che hanno contribuito molto ai risultati di esercizio positivi di 18,7 milioni per la capogruppo e 19,2 per il consolidato. Debiti tributari attestatisi a 24,9 milioni a fine giugno e a 22,8 milioni in agosto

La Roma deve ringraziare Mediaset e la Rai se ha potuto concludere l’esercizio 2007/08 con un doppio utile consistente: sia per la capogruppo (18,7 milioni di euro +85,1% rispetto all’anno precedente) sia per il consolidato (19,2 milioni +37%), che include la partecipata Soccer sas cui sono stati trasferiti i marchi nel 2006/07. Lo si legge nel progetto di bilancio della squadra giallorossa, in cui si evidenzia anche il patrimonio netto positivo: 189 milioni per la spa (110,3 milioni al 30 giugno 2007) e 10,4 milioni per tutto il gruppo (negativo per 8,8 milioni). Sono proprio i vertici societari a sottolineare che il risultato del consolidato «al netto delle componenti non ricorrenti» si «presenterebbe pressoché stabile nei due esercizi a confronto, pari a 4,4 ed a 4,7 milioni di euro, rispettivamente al 30 giugno 2008 e 2007». Le due televisioni hanno infatti contribuito con proventi non ricorrenti per 20,5 milioni a sostenere i conti societari su un totale ricavi di 169,9 milioni per la capogruppo (+14,9%) e 189 milioni consolidati (+20%). In particolare, si legge nel documento, la Roma ha incassato 5,5 milioni «per gli esiti dell’accordo transattivo raggiunto nel mese di agosto con Rai per la titolarità dei diritti di utilizzo e di sfruttamento da parte della stessa delle immagini delle partite casalinghe di As Roma, disputate dalla prima squadra sino alla data di sottoscrizione del contratto ed a tutto quanto direttamente inerente ad esse». Di minore peso, ma sempre ascrivibili ai proventi non ricorrenti, sono i 500mila euro incassati dall'Uefa come rimborso per la partecipazione dei quattro calciatori giallorossi (Aquilani, De Rossi, Panucci e Perrota) con la Nazionale all'Europeo dello scorso giugno.

La società della famiglia Sensi ha anche ottenuto 15 milioni «relativi ai diritti di opzione concessi a Rti (gruppo Mediaset ndr) nel marzo 2006 e prudenzialmente sospesi nell’esercizio precedente, in applicazione ai principi Ias/Ifrs, sino al momento dell’avvenuto esercizio (nel mese di febbraio) degli stessi da parte dell’emittente televisiva». La stessa Roma spiega che questi 15 milioni erano prima inclusi nei risconti passivi (ossia anticipi di ricavi futuri) decrementatisi di 20,1 milioni: essi erano «proventi relativi ai diritti di opzione e prima negoziazione concessi a Rti». Sarebbe interessante cosa ne pensa al riguardo l’Antitrust che in un’istruttoria del 28 giugno 2006, ossia in piena Calciopoli, esaminò le scritture private tra le squadre e Mediaset che conferiscono a quest’ultima «i diritti di prima negoziazione e di prelazione per l’eventuale acquisizione in licenza dei diritti di trasmissione televisiva su tutti i mezzi di diffusione del segnale televisivo». Il presidente Antonio Catricalà stabilì che «la stipula dei contratti di licenza e delle scritture private, sottoscritti dal Gruppo Mediaset tramite Rti nell’estate del 2004, configura una violazione del divieto di abuso di posizione dominante». Inoltre «le società del Gruppo Mediaset (Fininvest spa., Mediaset spa. e Rti spa.) debbano astenersi dal porre in essere in futuro comportamenti che possano avere un oggetto o un effetto analoghi a quelli accertati nel presente procedimento». Nel mirino dell’Authority erano finiti i contratti di licenza stipulati da Rti-Mediaset con Milan, Inter, Sampdoria, Livorno, Messina, Roma, Atalanta e Juventus. Il gruppo della galassia Fininvest «con separata scrittura privata – si legge nell’istruttoria – ha altresì acquisito i diritti di prima negoziazione e di prelazione relativi ai diritti di trasmissione dei medesimi eventi sportivi delle citate società, ad eccezione dell’Atalanta e del Messina». La Roma ha incassato 104,2 milioni per i diritti tv: 65 milioni da Sky e Mediaset (+18,8%) per le migliori condizioni economiche dei contratti. Invece, la partecipazione alla Champions League (altro provento non ricorrente) ha fruttato in totale circa 30 milioni: 16,8 milioni per il "market pool" di competenza della "magica", in calo dell’11%, mentre è in lieve crescita il bonus Uefa da 12,2 a 12,5 milioni. Se da un lato si è registrato l’aumento del fatturato, anche i costi operativi hanno subito un consistente incremento: 138,2 milioni a livello di capogruppo (+16%) e 146,9 milioni per quelli di gruppo (+20%). Fra essi spiccano le spese per il personale, lievitate da 75,8 a 94,5 milioni (+24,68%): la parte principale spetta a quelle per i tesserati, che hanno subito un vero e proprio boom passando da 64 a 80,2 milioni. A ciò si aggiungono i premi per 9,96 milioni (7,6 nel 2006/07) per il raggiungimento di obiettivi (secondo posto in campionato con qualificazione alla Champions, qualificazione sino ai quarti di finale in quest’ultimo torneo, vittoria nella Tim Cup).

Riguardo allo stato patrimoniale, si nota un miglioramento riguardo al rapporto tra attività e passività non correnti (con scadenza oltre l’anno) della As Roma spa (172,8 milioni contro 162,2 milioni) e del consolidato (pari a 49,5 milioni contro i 37,3 milioni). Invece, quello tra le attività e le passività correnti peggiora per la capogruppo (negativo per 81,02 milioni contro –79,9 milioni) e resta negativo in quello di gruppo (–77,7 milioni contro i precedenti –79,7 milioni). I debiti tributari restano uno dei nodi cruciali per ottenere il risanamento della "magica". Secondo l’ultima situazione finanziaria mensile al 31 agosto scorso, essi ammontano a quella data a 22,8 milioni, mentre alla fine dell’esercizio 2007/08 avevano toccato i 24,9 milioni. La Roma ha in corso tre rateizzazioni di somme dovute al fisco. Invece una quarta riguardante l’Irap è stata «ripresentata in marzo alla Concessionaria della Riscossione territorialmente competente, alla luce della modificata normativa di riferimento» per una cartella di 4,2 milioni. A causa della procedura tuttora in atto, «l’esigibilità della cartella è di oggi sospesa».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

Tabella debiti tributari As Roma
(cliccare sopra per ingrandire)







Fonte: Situazione finanziaria mensile As Roma al 31 agosto 2008

lunedì 22 settembre 2008

Ferimento tifoso Reggina: confermato arresto per ultrà Roma

Arresto convalidato con detenzione in carcere per il tifoso ultrà romanista Fabio Testadiferro che la sera di sabato scorso ha ferito con una coltellata un tifoso della Reggina poco prima dell'incontro di calcio in programma allo stadio Olimpico. Lo ha deciso il giudice monocratico del Tribunale di Roma che contesta all'imputato, processato per direttissima, l'accusa di lesioni gravi, la detenzione abusiva e l'uso di coltello di genere proibito. Nel corso dell'udienza di convalida svoltasi oggi davanti alla Sesta sezione penale del Tribunale è emerso che Testadiferro è alcolista, ha vari precedenti per detenzione di armi bianche. Secondo il giudice se fosse tornato libero ci sarebbe stato il pericolo di reiterazione del reato considerati appunto i precedenti dell'imputato. Dopo la convalida il processo è stato rinviato al 1 ottobre prossimo e nel corso dell'udienza saranno sentiti gli agenti che avevano arrestato l'uomo e anche testimoni, uno dei quali al momento del fatto era vicino alla persona ferita. Dopo l'arresto in un motorino di proprieta' di Testadiferro fu trovato anche un coltello.
(Adnkronos)

Arresto tifoso Roma: il Viminale prenda provvedimenti

Riceviamo e commentiamo un comunicato di Napolisoccer.net. Dopo l'aggressione di sabato scorso di un tifoso della Reggina da parte di un ultrà giallorosso, si attendono provvedimenti immediati dal ministro Maroni, dall'Osservatorio e dal Casms nei confronti della tifoseria capitolina: come hanno già stabilito per la tifoseria napoletana

La vicenda dell'accoltellamento del tifoso della Reggina ad opera di un ultrà giallorosso merita un commento. E questo anche alla luce del comunicato della redazione del sito Napolisoccer.net che pubblichiamo di seguito.
Da quanto letto ieri sulle agenzie, l'aggressore del tifoso calabrese, che non è risultato essere un pericoloso ultrà armato, era un personaggio ben noto alla polizia della capitale. Citiamo per tutte l'Agi: «L'aggressore era già stato tratto in arresto per lancio di oggetti e fumogeni contro le forze dell'ordine in occasione del derby Lazio-Roma del 21 marzo del 2004, nonché per il porto di un coltello a serramanico e per questo sottoposto alla misura del divieto di accesso per tre anni ai luoghi ove si svolgono competizioni sportive». Ma c'è di più. «La perquisizione del motorino con il quale T.F. era andato allo stadio ieri sera, ha permesso di trovare nascosti nel portaoggetti sotto la sella quattro coltelli. Altri quattro coltelli e un pugnale sono stati trovati nella sua abitazione». Sono in corso ulteriori indagini da parte della Digos e del Commissariato della zona Prati per verificare la sua responsabilità in altre aggressioni.
Sicuramente il "tifoso" giallorosso riceverà la sanzione del Daspo per cinque anni: ma non è sufficiente, considerato che è plurirecidivo e ben noto alle forze dell'ordine. Dopo i fatti del 31 agosto scorso, i tifosi del Napoli sono stati sanzionati con il divieto di trasferta per tutto il campionato dal Viminale. Questa punizione è stata impartita il 2 settembre dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, in persona, nonostante ci siano una considerevole serie di dubbi sollevati, attraverso una serie di documentate inchieste giornalistiche, da "il pallone in confusione", da Antonio Corbo de La Repubblica, Canale 9, Calcionapoli1926, Radio Marte, Napolisoccer.net, Tuttonapoli.net, Pianetanapoli.it e Napolimagazine.com. Un provvedimento che, almeno finora, sembra più l'effetto di una decisione presa su un'onda emozionale, piuttosto che una sanzione stabilita razionalmente e, soprattutto, con equità.
A questo punto si spera che, dopo l'aggressione di sabato scorso, il Viminale prenda provvedimenti drastici, visto che Maroni ha annunciato più volte sin da prima dell'inizio del campionato la «tolleranza zero» verso i violenti degli stadi. Un "manifesto" ribadito anche dall'Osservatorio per manifestazioni sportive e dal Casms. Ci si attende dunque un atto di coerenza da tutti i rappresentati della tutela dell'ordine pubblico. Si spera quindi che non si applichino due pesi e due misure: ciò che è stato fatto per i tifosi napoletani, va fatto anche per tutti gli altri.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

Inviato da Napolisoccer.net
Equità di giudizio?
Da involontari protagonisti ad attenti spettatori, ora aspettiamo le decisioni del CASMS.
Napoli, il Napoli ed i tifosi azzurri, vittime involontarie del comportamento di pochi esagitati, ora attendono gli sviluppi di quello che è l'ennesimo episodio di accoltellamento in occasione di partite casalinghe della Roma. E' giunto il momento di capire se Napoli, il Napoli ed i tifosi azzurri sono vittime predestinate oppure se la legge è veramente uguale per tutti.
La cronaca racconta di un accoltellamento nelle immediate vicinanze dell'Olimpico di un tifoso della Reggina. Addirittura è stato arrestato l'aggressore, riconosciuto con certezza in Curva Sud e già noto alle forze di polizia come appartenente ad un gruppo ultras. I fatti sono chiari ed assodati, l'aggressore è stato individuato in curva e monitorato per tutto l'incontro con le telecamere. Al termine della partita, durante il deflusso degli spettatori, è stato bloccato ed arrestato. L'uomo era già noto per fatti analoghi, in quanto era stato arrestato per lancio di oggetti e fumogeni contro le forze dell'ordine in occasione del derby Lazio-Roma del 21 marzo del 2004, nonchè per il porto di un coltello a serramanico e per questo sottoposto alla misura del divieto di accesso per tre anni ai luoghi ove si svolgono competizioni sportive.
Ed ora si attendono le decisioni del CASMS e del ministro Maroni che sicuramente saranno proporzionate alla gravità del fatto ed equamente applicate così come in occasione dei fatti di Roma-Napoli.
Napoli, il Napoli ed i tifosi azzurri seguiranno la vicenda!
Redazione Napolisoccer.NET
http://www.napolisoccer.net/3791/ed-ora-attendiamo-equita-di-giudizio-e-proporzionalita-nella-sanzione/

venerdì 19 settembre 2008

Roma, a fine luglio passività correnti a 110,4 milioni

Lo stato debitorio ha superato di 77 milioni le attività. Le somme dovute al fisco si attestano a 24,07 milioni

La Roma ha incassato dall’ultima Uefa Champions League 28,95 milioni di euro, terza dopo Manchester United (42,9) e Chelsea (36,4). Con questa cifra la “magica” avrebbe potuto saldare tutte le sue pendenze col fisco, pari a complessivi 24,07 milioni al 31 luglio scorso: sarebbero rimasti circa cinque milioni per altre esigenze societarie. La cifra è contenuta nel documento di “Approvazione della situazione finanziaria mensile” emesso il 29 agosto scorso: 17,31 milioni sono dovuti all’amministrazione tributaria entro i 12 mesi, 6,8 quelli oltre l’anno. Il totale delle somme fiscali dovute risulta in lieve calo rispetto al 30 giugno (24,9 milioni) ma in deciso aumento rispetto a un anno fa (16,9 milioni). Le leggi in materia però consentono la rateizzazione degli importi. In questo modo la società giallorossa ha potuto impiegare la somma ricevuta per tutta l’attività di gestione. Secondo la comunicazione debitoria mensile, la quarta rateizzazione di una cartella esattoriale per 4,2 milioni (già accantonati in esercizi precedenti), richiesta lo scorso febbraio all’Agenzia delle entrate, è stata «ripresentata in marzo alla Concessionaria della Riscossione territorialmente competente, alla luce della modificata normativa di riferimento». A causa della procedura tuttora in atto, «l’esigibilità della cartella è di oggi sospesa». Invece, le altre tre operazioni di rateizzazione sono operative: per tutte sono state pagate le rate secondo l’accordo previsto con l’amministrazione tributaria.
Le passività correnti (comprendenti i debiti verso erario, enti previdenziali, fornitori e personale) alla fine dello scorso luglio hanno raggiunto i 110,4 milioni, in calo dai 128,4 milioni del mese precedente e hanno superato le attività (pari a 33,3 milioni) per 77,04 milioni. I debiti di funzionamento ammontano complessivamente a 46,8 milioni di cui 7,8 milioni scaduti: a fine giugno erano rispettivamente 73,4 milioni e 7,9 milioni. La Roma doveva 12,2 milioni al personale, di cui 11,6 ai tesserati: non ci sono somme scadute. I fornitori vantano una somma di 14,04 milioni: 7,3 milioni sono scaduti. Non vi sono debiti verso le società di calcio per le campagne trasferimenti.
Riguardo alla posizione finanziaria netta, ossia le disponibilità liquide, è risultata attiva per 21,1 milioni contro i 37,2 milioni dello scorso giugno e 22,8 milioni del luglio 2007. Si legge nella nota che ciò è stato «sostanzialmente determinato da pagamenti nei confronti di squadre di calcio estere e della Lnp (Lega calcio ndr) effettuati a seguito di operazioni di acquisizioni di diritti alle prestazioni sportive di calciatori, poste in essere nella sessione estiva della campagna trasferimenti e nelle precedenti». Oltre alle campagne acquisti, hanno inciso sulla liquidità anche il pagamento «di emolumenti al personale tesserato, di imposte e ritenute fiscali, di contributi previdenziali e di altri debiti di funzionamento di natura corrente».
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita solo dietro citazione della fonte)

martedì 16 settembre 2008

Osservatorio: alto rischio per quattro gare di serie A

Sono Cagliari-Juventus del 21 settembre, Genoa-Roma del 24 settembre, Bologna-Napoli del 28 settembre e Roma-Atalanta del 28 settembre

Ormai non c'è più pace per i tifosi. Oggi l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive ha individuato quattro partite di serie A «ad alto rischio». L'organismo del Viminale ha passato la palla al Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive. Per queste gare il Casms «è invitato a valutare l'opportunità di indicare provvedimenti interdittivi». Ecco l'elenco completo: Cagliari-Juventus del 21 settembre, Genoa-Roma del 24 settembre, Bologna-Napoli del 28 settembre, per la quale è stato già stato deciso da tempo il divieto di trasferta ai tifosi ospiti, Roma-Atalanta del 28 settembre. 
Inoltre, l'Osservatorio ha considerato ad alto rischio, anche alcune gare di serie minori, come Lecco-Novara del 21 settembre, Verona-Padova del 28, Foggia-Juve Stabia del 28 e Barletta-Manfredonia del 28. Sono state anche individuate alcune gare che potrebbero disputarsi con l'accesso agli stadi di entrambe le tifoserie ma con limitazioni sulla vendita dei biglietti da decidersi in sede di Casms. Ecco le partite: Catania-Atalanta del 20 settembre, Milan-Lazio del 21, Juventus-Catania del 24, Inter-Lecce del 24, Lazio-Fiorentina del 24, Sampdoria-Juventus del 27, Modena-Treviso del 27, Palermo-Reggina del 28, Torino-Lazio del 28, Milan-Inter del 28.
L'Osservatorio ha inoltre ribadito la validità dell'attuazione della "tessera del tifoso" per raggiungere l'obiettivo della sicurezza negli stadi.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

sabato 13 settembre 2008

ESCLUSIVO: ecco il video della carica della polizia a Roma Termini

Ecco il filmato amatoriale trovato su You tube da "il pallone in confusione" del pomeriggio del 31 agosto scorso dopo Roma-Napoli. Dopo lo scoppio di un petardo, si nota la successiva reazione degli agenti, che colpiscono ripetutamente con i manganelli gli ultras napoletani mentre fuggono


Dopo l'articolo di Antonio Corbo uscito stamattina sull'edizione napoletana de "La Repubblica", “il pallone in confusione” ripropone il video amatoriale recuperato e pubblicato il 3 settembre scorso su You tube. In esso è ripresa la carica della polizia contro gli ultras del Napoli alla stazione ferroviaria di Roma Termini, dopo la partita Roma – Napoli del 31 agosto scorso. Lo si può vedere all’indirizzo http://it.youtube.com/watch?v=-78X0dcBsdk e alla fine di questo articolo. L’operatore riprende la scena stando sul piano rialzato del salone della biglietteria. Nel filmato si nota l’ingresso dei poliziotti in assetto antisommossa che precedono i tifosi azzurri, che, almeno da quanto si può vedere nelle immagini, non brandeggiano tra le mani spranghe o strumenti atti ad offendere: circostanza evidenziata nell'articolo di Repubblica. C'è qualcuno che sventola bandiere. Si sente una voce fuori campo, con un chiaro accento romanesco che dice : «Eccoli qua, stanno 'a arrivà» riferito ai sostenitori napoletani.
Poco dopo alcuni di essi espongono due striscioni con la scritta “spie”: evidentemente pensavano di essere ripresi da altri membri delle forze dell’ordine. Dopo l’ingresso dei “reduci” dallo stadio Olimpico, l’operatore si sposta verso l’altro lato del piano rialzato che si affaccia verso l’accesso ai binari. La voce fuori campo in accento romanesco dice: «Questa è 'a prima tranche, mò aspettamo la seconda».
All’improvviso si sente il rumore di un petardo. Immediatamente scatta una carica della Polizia: si vede chiaramente la fuga dei tifosi che vengono comunque raggiunti dagli agenti. Essi usano ripetutamente i manganelli colpendo indiscriminatamente a destra e a manca. Si sente l'urlo di una persona non identificabile: «Oh! Oh! Scappate». Ma la furia cieca dei poliziotti continua a percuotere: resta per terra un tifoso, intontito per i colpi ricevuti.
Chi ha lanciato questo petardo? Perché c’è stata questa reazione così violenta degli agenti? Forse l’esplosione ha colpito e contuso uno di essi? E, se è vero che è stato uno dei tifosi, perché non è stato arrestato nessuno di essi che si sono resi eventualmente responsabili del reato di oltraggio a pubblico ufficiale? Gli agenti erano numerosi e l'avrebbero potuto bloccare. Forse le autorità competenti dovrebbero e potrebbero fornire risposte in merito.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)



mercoledì 10 settembre 2008

Roma-Napoli: la testimonianza di un giornalista austriaco

«In futuro crederò ancora meno di prima alle notizie di scontri provenienti dall’Italia» racconta Reinhard Krennhuber in un'intervista a derstandard.at. «Ritardi e maltrattamenti studiati per provocare reazione. Nessun attacco, la polizia invece nei bus ha picchiato a caso»


Reinhard Krennhuber, caporedattore della rivista calcistica "Ballesterer fm", accompagnato dal collega Rosenberg, ha viaggiato insieme agli Ultras Napoletani verso Roma e prende posizione in un'intervista al derStandard.at sui fatti accaduti. L'articolo è comparso per la prima volta su http://www.asromaultras.it/updates.htm e lo ha ripreso anche www.tuttonapoli.net. Una versione differente da quella offerta dai media italiani, con il racconto di scene assurde. Il testo integrale in lingua tedesca è su http://derstandard.at/?url=/?id=1220457342474
Ecco la traduzione italiana

I media raccontano di come atti di violenza all'inizio del campionato di serie A abbiano di nuovo danneggiato l’immagine del calcio italiano. Da fonti di agenzia di stampa si apprende di come 1500 Ultras Napoletani abbiano assaltato un treno alla stazione di Napoli costringendo a scendere 300 passeggeri. Inoltre avrebbero ferito quattro controllori di Trenitalia e danneggiato e saccheggiato le carrozze. All'arrivo a Roma Termini avrebbero acceso bombe carta e usato gas lacrimogeni mentre erano scortati dalle forze dell’ordine ai bus verso lo stadio. Trenitalia parla di danni attorno ai 500.000 Euro.

Reinhard Krennhuber, caporedattore della rivista calcistica "Ballesterer fm", accompagnato dal collega Jakob Rosenberg, ha viaggiato insieme agli Ultras Napoletani in trasferta verso Roma e prende posizione in un' intervista al derStandard.at sui fatti accaduti. "Ballesterer fm" ne parlerà in un articolo che uscirà il 7 ottobre sulla crisi nel calcio italiano, raccontando in particolare i fatti della partita Roma – Napoli.

Lei è stato un testimone oculare dei fatti successi alla stazione di Napoli, ci racconta cosa in realtà è successo?
«Innanzitutto non si può assolutamente parlare di Ultras Napoletani che abbiano minacciato e fatto scendere dal treno 300 passeggeri, poi degli attacchi ai controllori di Trenitalia non ne abbiamo preso atto. Il treno sarebbe dovuto partire alle 09:24. Poco dopo le 11 i dipendenti di Trenitalia sono passati sui treni per consigliare ai passeggeri non tifosi del napoli e senza intenzione di andare a Roma di lasciare il treno e di prenderne un altro, cosa che hanno fatto tutti. Alla fine si parte alle 12:30 in un treno strapieno e sovraffollato. All’arrivo a Roma la partita era già iniziata; siamo entrati all' Olimpico al 52° minuto di gioco, una vergogna pensando che la maggior parte degli ultras aveva pagato sia il biglietto del treno che il biglietto di entrata all'Olimpico per 28 Euro. Abbiamo assistito alla demolizione dei bagni ma non si arriverebbe comunque mai alla cifra che Trenitalia ha comunicato ufficialmente, e poi qualcuno mi dica cosa ci sarebbe da saccheggiare in un treno...il tutto si sottrae alla mia immaginazione, come la notizia che gli ultras avrebbero usato gas lacrimogeni alla stazione Termini».

C'è stato qualche momento in cui avete avuto paura che potesse succedere qualcosa?
«Non abbiamo avute paure create dagli ultras napoletani, non hanno attaccato le forze dell’ordine nè alla stazione nè allo stadio, anche perchè sapevano cosa ci fosse in gioco. L’unico momento di tensione è stato quando dopo la partita sono entrate le forze dell’ordine nei bus per picchiare a caso chiunque si trovasse sulla loro via, il tutto con la scusa che queste persone avrebbero ostacolato la partenza dei bus. La cosa più assurda e che questi bus sono partiti poi dopo un'ora e mezza! Ci hanno trattenuto dentro lo stadio per 4 ore senza la possibilità di acquistare acqua o cibo. La promessa di ricevere acqua non è mai stata mantenuta!»

Il Ministero degli Interni italiano vorrebbe emettere un divieto di trasferta ai tifosi napoletani e vorrebbe far giocare a porte chiuse il Napoli sanzionando anche la società con una multa. Lei pensa che questi provvedimenti servano a qualcosa?
«No, trovo il divieto alle trasferte e le porte chiuse un provvedimento molto esagerato. La maggior parte dei tifosi napoletani non ha commesso nessun reato durante la trasferta. Le accuse che gli incidenti siano stati pianificati e orchestrati dai fans o addirittura dalla camorra mi sembrano totalmente assurde, un'invenzione. Al contrario non riesco a smettere di pensare che il tutto, cioè il ritardo e diversi maltrattamenti, siano stati studiati di proposito come per avere una reazione da parte dei tifosi per provocare una reazione ed emanare poi i provvedimenti che adesso vogliono far passare».

Il capo della polizia Antonio Manganelli parla di risultati positivi ottenuti dallo Stato contro la violenza negli stadi. Afferma che dopo la morte dell'ispettore Raciti a Catania ci sono meno incidenti. Racconta poi di come la sicurezza negli stadi sia stata migliorata e come questo abbia di nuovo attirato le famiglie con i bambini a frequentare di nuovo lo stadio. Sono fatti reali o solo belle parole?
«Gli standard di sicurezza sono stati sicuramente migliorati ma si tratta solamente di qualche cancello e qualche tornello in più all’entrata. Gli stadi italiani sono ancora nelle stesse desolanti condizioni di prima, non è cambiato niente all’interno. A parte questo lo Stato italiano usa solamente la via della repressione, non hanno alcuna intenzione di spendere soldi o lavorare insieme ai tifosi per un programma con essi. Poi trovo la deposizione di Manganelli molto cinica, pensando che nel novembre 2007 veniva ucciso Gabriele Sandri da un colpo di pistola esploso da un agente della polizia. Inoltre non riesco a vedere l'incremento delle visite allo stadio da parte di famiglie. A Roma nel settore ospiti ho notato tra le 3600 persone due che erano sopra i 50 anni e cinque o sei donne, cosa che non mi stupisce affatto visto il trattamento a volte disumano che subiscono i tifosi».

Lei a che conclusioni arriva dopo il weekend passato?
«In futuro crederò ancora meno di prima alle notizie di scontri provenienti dall’Italia. C'è una discrepanza enorme tra quello che abbiamo vissuto quel giorno e cosa hanno riportato i media il giorno seguente. Per tutta la giornata non abbiamo incontrato un collega giornalista. I media non hanno fatto alcuna ricerca sul posto, si fanno dare i servizi già pronti dall'ufficio stampa delle autorità. E in quei servizi la versione dei tifosi non viene presa in considerazione o solo minimamente. Raiuno è l’unica emittente che ha fatto parlare anche tifosi e gente comune, e non solo politici e vari esponenti delle autorità su fatti. E quella gente comune e i tifosi raccontano analoghe storie come la nostra vissuta lo scorso weekend».

(Thomas Hirner, derStandard.at, 5. September 2008)

martedì 9 settembre 2008

Permettete una parola? - Trenitalia e Casms dividono tifosi in figli e figliastri

Perché non è stata organizzata la trasferta degli ultrà del Napoli a Roma, così com'è stato fatto per quelli del Catania a Milano?

Permettete una Parola? Anzi, una condivisione di parola. Abbiamo da poco letto l'editoriale di Tuttonapoli.net "Scusate, ma ci viene da ridere", riguardante la decisione del Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, in accordo con Trenitalia, di aprire ai tifosi del Catania le porte dello Stadio San Siro per la partita con l'Inter. Condividiamo in pieno ciò che è scritto e ci siamo anche noi "scompisciati", come avrebbe detto il grande Totò. Poco dopo, la ragione si è svegliata dal suo sonno, anzi dall'ilarità più intensa e scoppiettante, e la risata si è trasformata in amara constatazione. E vorremmo aggiungere alcune considerazioni riguardo a queste ultime vicende.
Riepiloghiamo. Poco fa è stato comunicato dalle agenzie, "urbi ed orbi", che il «lavoro congiunto» dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e del Casms ha consentito «di creare le condizioni ottimali per organizzare le trasferte dei tifosi catanesi a Milano», con «la combinazione titolo di viaggio/stadio, resa possibile anche grazie alla disponibilità garantita all'Osservatorio da tutti i componenti ed in particolare da Trenitalia». Scusate, ma l'Osservatorio e il Casms non avrebbero potuto effettuare un «lavoro congiunto» nelle settimane precedenti a Roma-Napoli in modo da «creare condizioni ottimali per la trasferta dei tifosi» napoletani a Roma? Magari anche con la disponibilità di Trenitalia, obbligando l'acquisto dei tagliandi per l'accesso all'Olimpico a quello del biglietto ferroviario? Per i tifosi del Catania è stato previsto tutto ciò. Essi infatti, secondo il "proclama urbi et orbi", potranno acquistare i tagliandi della partita presentando «un titolo di viaggio valido e riscontrabile al fine di evitare i disagi loro causati in passato da lunghe attese notturne nelle stazioni ferroviarie». Si sapeva perfettamente da tempo, che i tifosi del Napoli avrebbero utilizzato il treno: perché non si è provveduto per tempo? Nel Casms siede anche un rappresentante dei servizi segreti: se questi ultimi non sapevano dell'intenzione degli ultrà di recarsi alla stazione di Napoli Centrale e partire alla volta di Roma, allora vuol dire che "l'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare" come diceva Gino Bartali.
Ma l'occasione è troppo importante per non girare un altro quesito a tutte le autorità competenti: perché non ripristinare i treni speciali per tutte le trasferte delle tifoserie? Potrebbero partire da stazioni secondarie e non arrecare problemi e fastidi a tutti gli altri passeggeri e al traffico ferroviario. O costa troppo? Proibire le trasferte ai tifosi dovrebbe essere un provvedimento eccezionale, da prendere solo nei casi davvero estremi: invece, si dà l'impressione che non si riesca a mantenere l'ordine pubblico negli impianti. Oltre a ciò, occorre copiare il tanto auspicato e celebrato "modello inglese": nel paese d'Oltremanica, i sostenitori più esagitati sono individuati dai tutori dell'ordine pubblico e gli viene negato tassativamente l'accesso allo stadio. Se adesso si agisce in questo modo, come si potrà garantire la sicurezza quando si costruiranno gli stadi di proprietà delle società?
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, possibile soltanto dietro citazione della fonte)

Tumulti dopo morte Gabriele Sandri: Pm chiede 20 rinvii a giudizio

Il magistrato romano Pietro Saviotti ha ipotizzato dieci reati per gli imputati

Pugno di ferro della magistratura per i tumulti seguiti a Roma nel giorno in cui fu ucciso il tifoso laziale Gabriele Sandri, l'11 novembre 2007, in un'area di servizio della A1 presso Arezzo. La procura di Roma ha infatti richiesto stamattina il rinvio a giudizio di venti persone riguardo, in un'area di se all'inchiesta su una struttura criminale formata da soggetti di estrema destra e ultrà. I reati ipotizzati dal Pubblico ministero Pietro Saviotti, a seconda delle posizioni degli imputati, sono ben dieci: associazione per delinquere, lesioni, invasione di terreni o edifici, tentato incendio, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale, devastazione e saccheggio, violazione della legge sulle armi, danneggiamento. L'udienza preliminare è stata fissata al prossimo 20 ottobre. 
Tra i numerosi fatti addebitati a vario titolo sono stati inclusi gli assalti alla caserma della Polizia "Maurizio Giglio", di via Guido Reni, a quella dell'ex commissariato Porta del Popolo, della Bulgarella, sede del reparto carabinieri Segredifesa e alla stazione di Ponte Milvio, i danneggiamenti alle porte di accesso e agli arredi interni del Coni. Oltre a questi episodi, sono stati addebitati anche l'irruzione al concerto della Banda Bassotti nel parco di Villa Ada del 29 giugno, quando vennero feriti alcuni spettatori, il tentato incendio di una baracca in un campo nomadi in via Walter Procaccino «per finalità di xenofobia nei confronti dei cittadini romeni», l'occupazione di un immobile dell'Atac in viale Etiopia, l'incursione da persone travisate e armate di spranghe, manganelli telescopici in ferro e bottiglie di vetro, nel locale "Sally Brown", in via degli Etruschi, nel corso della quale vennero prelevati numerosi compact disc, cimeli calcistici e altri oggetti.
Marco Liguori
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il pallone in confusione

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